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EQUINOZIO DI PRIMAVERA

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L’Equinozio (dal latino “aequinoctium” =notte uguale) è quando, due volte all’anno,  il Sole incontra l’equatore celeste, per cui i giorni sono caratterizzati dall’uguaglianza del giorno e della notte su tutta la Terra.

L’Equinozio di primavera è il 21 marzo, quello d’autunno è il 23 settembre.

Gli Equinozi ricorrono a circa sei mesi di distanza l’uno dall’altro; nell’emisfero boreale, quello di marzo segna la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, mentre quello si settembre termina l’estate ed introduce l’autunno.

Invece, nell’emisfero australe, l’autunno inizia a marzo e la primavera a settembre.

Oggi parliamo dell’Equinozio di primavera.

L’Equinozio di primavera è chiamato anche “punto vernale”, o “punto dell’Ariete” o “punto gamma”.

Anticamente, i popoli nordici festeggiavano Oestara, uno degli otto sabbat pagani, festa di origine germanica, che prende il nome dalla dea Eostre, patrona della fertilità.

Essa aveva alcune affinità con divinità di culture greche, per esempio Estia, e romane, Vesta.

Oestara celebra la rigenerazione della natura e la rinascita della vita, coincidente con l’Equinozio di primavera. La vita si rinnova , l’inverno è definitivamente passato, e tutto ciò che è vecchio lascia spazio al nuovo.

Nell’antichità, le sacerdotesse della dea celebravano un particolare rito, che prevedeva l’accensione di un cero, simboleggiante la fiamma eterna dell’esistenza, che veniva spento all’alba del giorno seguente.

Questo rito è stato ripreso da alcune correnti del Neopaganesimo, soprattutto Wicca, durante il quale la rinascita della vita era esaltata e sacralizzata attraverso l’unione sessuale.

Durante l’Oestara molte delle decorazioni e dei rituali implicano l’utilizzo di uova. Infatti, il nome deriva dalla dea odinista Eostre, simboleggiata dall’uovo, che contiene in sé il principio della vita ed il bipolarismo maschile-femminile del divino.

Molte streghe festeggiavano Oestara facendo falò all’alba, suonando campanelle, decorando le uova e mangiandole ritualmente.

Ad Eostre era sacra anche la lepre, simbolo di fertilità e animale sacro in molte tradizioni. I Britanni associavano la lepre alle divinità della luna e della caccia ed i Celti la consideravano un animale divinatorio.

In seguito, Oestara venne assimilata dalla Pasqua, la cui data di celebrazione cade presso il primo plenilunio successivo all’Equinozio di primavera.

La nuova festa cristiana, ancora priva di un nome, in certe lingue assimilò anche la nomenclatura della vecchia festa. Ancora oggi, infatti, in inglese la Pasqua è chiamata Easter, ed in tedesco Ostern.

Nell’antica Roma, l’anno nuovo iniziava nel mese di marzo, dedicato a Marte.

Invece, in Mesopotamia, l’anno nuovo faceva riferimento all’Equinozio primaverile e tale data di tale avvento, coincideva con il segno zodiacale dell’Ariete.

Anche Sham El Nessim (letteralmente “fiutare il vento”), la più antica festività di primavera egiziana, le cui tracce risalgono a circa 4700 anni fa, cade il lunedì e coincide con l’Equinozio di primavera. In epoca faraonica, era una ricorrenza legata all’agricoltura, si chiamava semplicemente “Shamo” (rinnovo della vita), rappresentava l’inizio della creazione ed i suoi riti di fertilità furono anch’essi inglobati dal Cristianesimo nei riti pasquali.

La data del festival non era mai fissa e veniva annunciata ogni anno la sera prima del suo inizio, ai piedi di una grande piramide. In quel giorno era onorato l’intero Pantheon e gli Egiziani solevano offrire pesce salato, lattuga e cipolle alle loro divinità.

Oggi, il giorno di Sham el Nessem, le strade ed i prati delle città egizie si riempiono di gente, coperte e colori. Si fanno pic-nic all’aria aperta e si consumano: i Fiseekh (pesce salato), per garantire un buon raccolto, fertilità e benessere; Uova bollite (simbolo della rinascita e del Cosmo), che ancora oggi vengono appese dipinte nei templi; Termis (semi di lupino).

Poi si mangiano le cipolle verdi, il simbolo più complesso della festa. Infatti, sono state ritrovate delle mummie con gli occhi imbottiti di cipolle, così come affreschi sulle pareti delle tombe egizie raffigurati l’ortaggio. Si suppone che esse siano il simbolo della vita eterna, oltre ad essere considerato un amuleto contro il malocchio e l’invidia.

Un’antica leggenda narra che, un tempo, un Faraone ebbe un unico figlio, che però fu colpito da una malattia sconosciuta e restò a letto per alcuni anni. Il popolo amava talmente il Faraone, che decise di unirsi al suo dolore, astenendosi dal celebrare ogni festa. Il re convocò il gran sacerdote del Tempio di Oun, che diagnosticò al bambino una malattia causata dagli spiriti maligni. Quindi ordinò di collocare sotto la testa del piccolo una cipolla. Il sacerdote tagliò a fette un’altra cipolla e la mise sul naso del ragazzo, per fargli respirare i vapori. Così il principe recuperò le forze e guarì. Nel palazzo si tennero sontuosi festeggiamenti per celebrare l’occasione, che coincise con l’inizio della primavera. Quindi, come gesto d’amore, il popolo appese dei grappoli di cipolla sulle porte delle case, da qui la tradizione viva ancora oggi.

Infine, nel giorno di Sham el Nessem, si mangia anche la Lattuga, che rappresenta il sentimento di speranza con l’inizio della bella stagione.

Un’altra antica festa, coincidente con il 21 marzo, è il festival di Nawrūz (Nuovo giorno), che affonda le sue radici nello Zoroastrismo, rievocando la storia della creazione e l’antica cosmologia del popolo iraniano. E’ una festa di speranza e di rinnovamento, osservata non solo in Iran, ma anche nei Paesi di origine musulmana, anche se con altri nomi. Essa dura 13 giorni, durante i quali la popolazione dà il benvenuto al nuovo anno, purificando le case e saltando su falò allestiti per le strade.

In Iran, i rituali sono Khane Tekani (pulizia della casa) e Chahârshanbe Sûrî (festa del fuoco). In quei giorni si comprano vestiti nuovi e si decorano le case con fiori, in particolare giacinto e tulipano.

Durante la notte del Chahârshanbe Sûrî, si esce nelle strade e si appiccano piccoli e grandi falò, sui quali i giovani uomini saltano cantando i versi tradizionali. Si dice che in questa notte gli spiriti dei morti possano tornare a far visita ai loro discendenti vivi. E’ prevista anche la rottura di alcune anfore di terracotta, in un auspicio di buona fortuna (Kûzeh Shekastân), e il Gereh-goshâ’î (l’atto di fare un nodo ad un angolo di un fazzoletto e successivamente chiedere a qualcuno di scioglierlo, atto simbolico beneaugurante).

Molto importante, infine è l’Haft Sîn (Sette S‎‎), la preparazione di una tavola con sette elementi, i cui nomi iniziano con la “sin” (‘esse’) in persiano. Il sette è un numero sacro e simboleggia i sette arcangeli con l’aiuto dei quali, quasi tremila anni fa, Zarathustra ha fondato la sua religione. L’Haft Sin porta agli abitanti della casa fortuna, salute, prosperità, purezza spirituale e lunga vita. La tavola viene adornata nel modo più bello possibile, con fiori, il libro sacro seguito dalla famiglia, la bandiera tricolore persiana, Verde Bianco e Rosso in orizzontale (patria, fede, rosso sangue versato dagli eroi). Non mancano mai le candele accese, una ciotola di acqua a simboleggiare la trasparenza della vita ed una foglia sull’acqua per la caducità della vita, e lo specchio per essere visibili come siamo. I 7 simboli sono:

  • sabzeh– chicchi di  lenticchie, orzo o frumento, germogliati a simboleggiare la rinascita
  • samanu– un impasto di orzo germogliato e tostato, a simboleggiare l’abbondanza
  • senjed– frutti secchi di Elaeagnus angustifolia,, è legante, a simboleggiare l’amore
  • sîr– aglio, a simboleggiare la salute
  • sîb– mele scrupolosamente rosse, a simboleggiare la bellezza
  • somaq– bacche di Sommacco, a simboleggiare l’asprezza della vita
  • serkeh– aceto, a simboleggiare la pazienza e la saggezza.

In Giappone, il giorno dell’Equinozio di primavera, si celebra Shunbun no Hi, una festa nazionale ufficiale, che si trascorre visitando le tombe di famiglia e celebrando le riunioni di famiglia.

Lo Shunbun no Hi è inserito in un periodo di sette giorni, chiamato Haru no Higan (Equinozio di primavera).

Higan significa “altra sponda” ed indica il passaggio da una stagione all’altra ed anche il periodo del risveglio, passaggio da uno stato di quiete (metaforicamente ignoranza) ad uno stato di illuminazione, di meraviglia e di bellezza.

La popolazione prega, per consolare gli spiriti degli antenati ed invocare la loro protezione. Le tombe sono ripulite dalle erbacce e purificate con l’acqua, poi adornate con fiori ed incensi ed infine, per rallegrare le anime dei defunti, si offrono gli “ohagi”, dolcetti a forma di palline, preparati con Kinako (farina di soia tostata) e ripieni di marmellata di “azuki” (fagioli dolci).

E’ interessante sapere, che il giorno del pianeta Terra venne celebrato inizialmente il 21 marzo 1970, giorno dell’Equinozio di primavera, ed attualmente è celebrato in diversi Stati, il 22 aprile.

Infine, esiste la “Giornata Mondiale della Narrazione”, una celebrazione globale dell’arte orale della narrazione, che viene celebrata ogni anno durante l’Equinozio di primavera nell’emisfero nord, mentre il primo giorno dell’Equinozio di autunno nell’emisfero sud.

 

 

 

 

 

L’esperimento di Philadelphia

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Oggi parliamo di uno dei misteri che mi affascina di più da quando ho iniziato ad interessarmi di storie e leggende inspiegabili: il mistero della nave scomparsa della United States Navy, meglio noto come “l’esperimento di Philadelphia”. Questa storia parla di un esperimento scientifico della marina militare statunitense e di una nave, la USS Eldridge, che sarebbe stata fatta teletrasportare dal porto della città di Philadelphia, a Norfolk in Virginia, per poi ricomparirvi successivamente, equipaggio compreso. Ma andiamo nello specifico, e scopriamo di cosa tratta con precisione.

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USS Eldridge fotografata nel 1944

Morris Jessup era un astronomo statunitense, che fin da piccolo aveva dimostrato una enorme passione per l’astronomia e la sfera celeste. Proprio a causa di questo suo interesse, nel 1948 fu testimone di due apparizioni UFO, ne rimase sconvolto e da quel momento la sua vita cambiò profondamente. Iniziò ad interessarsi alla teoria unificata dei campi, che combinava la teoria della gravità elaborata da Einstein nel 1915, con l’elettromagnetismo. Iniziò a fare ricerca, ad intervistare persone che dichiaravano di aver avuto contatti con gli extraterrestri, ad investigare sugli UFO e sui servizi segreti degli Stati Uniti d’America, e avanzò l’ipotesi che fosse l’elettromagnetismo a permettere agli UFO di spostarsi nello spazio-tempo, pubblicando anche dei libri e dei resoconti delle sue ricerche.

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 Morris K. Jessup (1900-1959)

Nei primi mesi del 1955, egli ricevette 3 lettere firmate Carl Miguel Allende, in cui l’autore delle stesse confermava la validità della teoria del campo unificato, e affermava che la marina degli Stati Uniti avesse testato questa teoria il 28 ottobre 1943, svolgendo un esperimento nel porto di Philadelphia, con la partecipazione di giganti della scienza, come Albert Einstein e Nikola Tesla. Egli dichiarava di essere stato testimone del tutto, in quanto a bordo di una nave che si trovava nei pressi del porto, la SS Andrew Furuseth. Successivamente, essendo rimasto shockato dall’avvenimento, parlò con quel che rimaneva dell’equipaggio nella Eldridge ed effettuò le sue ricerche, cosa che gli fu facile in quanto anch’egli membro della marina. Di questo progetto se ne discuteva dagli anni ‘30, ma solo vent’anni dopo aveva visto la sua realizzazione in quanto necessitava di conoscenze e tecnologie adatte, ed aveva trovato la spinta giusta perchè durante la seconda guerra mondiale troppi sottomarini tedeschi erano stati in grado di affondare navi da guerra e sottomarini statunitensi, grazie all’utilizzo dei radar. Lo scopo ufficiale del progetto era quello di riuscire a far scomparire la nave dai radar, ma in realtà si sperava di raggiungere risultati migliori: teletrasportarla da un posto all’altro e da un tempo all’altro, ovvero farla viaggiare nello spazio-tempo. Fu scelto il cacciatorpediniere USS Eldridge (DE-173) ma all’equipaggio non fu raccontato nulla di quello che sarebbe successo di lì a poco, fu solo detto che, se tutto fosse andato secondo i piani, la nave sarebbe scomparsa dai radar. Nell’ottobre del 1953 alle ore 17:15 furono posizionati dei generatori elettromagnetici che generarono un forte campo elettromagnetico intorno alla nave, la quale scomparve dal porto di Philadelphia in Pennsylvania, si teletrasportò a Norfolk in Virginia (a 600 km di distanza!) alle ore 17:16, restandoci qualche minuto, dopodichè si teletrasportò nuovamente nel mare di Philadelphia alle ore 17:15.

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equipaggio della USS Eldridge in una fotografia del 1942

L’equipaggio che si trovava a bordo della nave accusò dolori, malessere, nausea e la circa la metà di loro, al ritorno a Philadelphia, si ritrovò incastrato dentro le lamiere della nave, trovando rapida morte. Coloro che rimasero in vita, furono costretti al silenzio, e anche lo stesso Carl M. Allende dichiarò di essere stato minacciato, di essersi nascosto ed agire sotto falso nome.

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una scena tratta dal film “The Philadelphia Experiment” del 1984

In seguito alla ricezione delle lettere, a fine 1955 Jessup scrisse un libro, “The Case for the UFO”, in cui parlò dell’esperimento Philadelphia e di come il tutto fosse stato messo a tacere. Così nella primavera del 1957 fu contattato dalla Office of Naval Research of Washington D.C., e gli fu chiesto di fornire spiegazioni e fonti delle sue ricerche, specialmente per quanto riguardava l’esperimento di Philadelphia. In ogni caso il libro di Jessup stimolò l’opinione pubblica, e su diverse testate giornalistiche si speculò abbondantemente sull’accaduto. Si decise, pertanto, di provvedere a indagare sulle lettere scritte da Carl Allende e, grazie ad un confronto calligrafico, venne alla luce che gli autori delle stesse fossero effettivamente la stessa persona e non Jessup. L’indirizzo del mittente risultò essere una fattoria disabitata.
Jessup fissò un appuntamento per la mattina del 19 aprile 1959 con un emittente radiofonica, in cui promise di portare tutte le prove che era riuscito a raccogliere riguardo l’esperimento Philadelphia ed una raccolta di verbali dettati da testimoni oculari e militari che parteciparono alla missione. Purtroppo il 20 aprile 1959 Morris Jessup fu trovato morto nella sua automobile in Florida. Gli investigatori dichiararono la morte per suicidio, ma la famiglia e gli amici smentirono categoricamente, affermando fosse stato messo a tacere per sempre dal governo degli Stati Uniti d’America.

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locandina del film ‘The Philadelphia Experiment’

Da questa vicenda è stato tratto il film di fantascienza del 1984 The Philadelphia Experiment. Diretto dal regista Stewart Raffill, il film ha vinto il premio miglior film, al Fantafestival del 1985.

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PASQUA

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Pasqua è la principale festività del Cristianesimo e celebra, secondo i Vangeli, la resurrezione di Gesù Cristo, avvenuta nel terzo giorno della sua morte in croce.

Essa racchiude in sé il mistero cristiano. Infatti, con la “passione” Cristo si è immolato per l’uomo, per liberarlo dal peccato originale. Con la “resurrezione” egli ha vinto sul mondo e sulla morte, mostrando all’uomo il proprio destino, ovvero la resurrezione ed il risveglio alla vera vita.

Pasqua ebraica, “Pesach” =”passare oltre, tralasciare”, celebra la liberazione degli Ebrei dall’Egitto, grazie a Mosè, con due riti: l’immolazione dell’agnello ed il pane azzimo.

Essa deriva dal racconto della “decima piaga”, nel quale il Signore, vedendo il sangue dell’agnello sulle porte delle case d’Israele, “passò oltre”, colpendo solo i primogeniti maschi degli Egiziani.

Pertanto, Pesach indica l’inizio di una nuova libertà con Dio, verso la terra promessa.

Originariamente, era una festa pagana, celebrata dagli antichi Sassoni, che festeggiavano il ritorno della primavera con un grande evento, che commemorava la dea della primavera Eastre.

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Eastre by Johannes Gehrts

Nel II sec. d.C., i missionari cristiani conobbero le tribù del nord, con le loro celebrazioni pagane e tentarono di convertirli al Cristianesimo, diffondendo lentamente il messaggio religioso tra le popolazioni. Per fare ciò, permisero loro di continuare a celebrare le feste pagane, ma in maniera cristiana.

Infatti, la festa pagana di Eastre coincideva con la stesso periodo della Resurrezione di Cristo e, per convertirla, cambiarono il nome in Easter.

Antecedentemente al 325 d.C., Pasqua era festeggiata in un giorno diverso della settimana ma in seguito, con il Concilio di Nicea, l’imperatore Costantino fece pubblicare la “Regola di Pasqua”, che stabiliva le celebrazioni la prima domenica seguente la prima luna piena, dopo l’Equinozio di primavera (21 marzo).

La Pasqua ebraica è celebrata 14 giorni dopo l’inizio dell’anno religioso, come specificato nella Bibbia ebraica.

La Pasqua cristiana, in teoria, doveva essere celebrata la prima domenica dopo la Pasqua ebraica, come specificato nei Vangeli. Invece, poiché 14 giorni dopo la luna nuova si ha la luna piena, il Concilio di Nicea  stabilì, che la Pasqua cristiana fosse celebrata la prima domenica dopo la prima luna piena di primavera.

Per i Cristiani,  Pasqua è preceduta da un periodo preparatorio di astinenza e digiuno, della durata  di quaranta giorni, la Quaresima che, nel rito romano, inizia il “mercoledì delle Ceneri”.

Di seguito, l’ultima settimana del tempo di Quaresima è chiamata “Settimana Santa”, in cui si svolgono celebrazioni, oltre al silenzio ed alla contemplazione.

La “Domenica delle Palme”  ricorda l’ingresso di Gesù Cristo a Gerusalemme, in cui fu accolto trionfalmente dalla folla, che agitava in segno di saluto alcune foglie di palma.

Oggi, si distribuiscono ai fedeli anche  rametti di ulivo benedetto (segno della Passione di Cristo).

Ma vediamo cosa succede nel mondo…

In Bulgaria, nei giorni che precedono Pasqua, si fanno grandi pulizie nelle case, si cucinano i “kozunaks” (dolce a base di farina e latte) e si colorano le uova, ricordando sempre che il primo deve essere rosso, affinché porti salute. A mezzanotte del Sabato Santo, ci si scambia auguri e le uova di Pasqua.

In Danimarca, tutto deve essere colorato di giallo, candele, tovaglia, e le case sono decorate con rami fioriti e uova dipinte.

In Romania, il menù solitamente prevede 5 pasti, comprendenti “ciorba” (zuppa acida), insalata, sottaceti, agnello, “drob” (torta di fegato d’agnello e prezzemolo), uova colorate. Inoltre, in famiglia è prevista la “battaglia delle uova”, un campionato che consiste nel colpire due uova sode una contro l’altra: l’uovo col guscio più duro vince ed il perdente deve mangiarsi tutte le uova rotte.

Infine, la mattina di Pasqua ci si lava il viso con l’acqua nella quale sono stati messi ammollo un uovo colorato di rosso (salute) ed una moneta d’argento (purezza).

In Finlandia, si mangia il “Pasha” (dolce a base di ricotta) ed il “Mammi” (budino di segale). La tradizione finlandese narra, che gli spiriti maligni vaghino liberamente il sabato prima di Pasqua, per cui durante la giornata accendono falò e si mascherano da streghe. La domenica, i bambini ricercano le uova di cioccolato, che i membri della famiglia hanno nascosto per casa.

In Francia, ai bambini si racconta che le campane sono silenziose, dal venerdì fino a Pasqua, perché sono volate a Roma. La mattina della festività i bambini escono fuori casa, per guardare le campane che sono nuovamente a casa. Nel frattempo, i genitori nascono le uova di cioccolato, affinchè i piccoli poi le trovino.

In Germania, il simbolo pasquale è il “coniglietto”, con la cui effige si abbelliscono le finestre e tutta la casa. Anche qui, il giorno di Pasqua i bambini cercano le uova di cioccolato nascoste in giardino o in casa. Tradizionalmente, si accendono i “fuochi di Pasqua”, uno spettacolo notturno davvero affascinante. I fuochi devono essere accesi con mezzi naturali, cioè silice o strofinando due pezzi di legno o con una lente d’ingrandimento. In seguito, i lumi delle chiese vengono spenti e riaccesi con la fiamma di questo “fuoco sacro”. Le ceneri sono sparse per i campi, per propiziare un buon raccolto, simboleggiando la fine dell’inverno e l’arrivo della primavera. Le celebrazioni gastronomiche iniziano il Giovedì santo, con il  Gründonnerstag(mangiare solo cose verdi). Il piatto più tradizionale è la “zuppa alla sette erbe” (crescione, erba cipollina, spinaci, prezzemolo, porro verde, dente di leone). Altro piatto tipico èOsterlamm (torta a forma di agnello, cotta in uno stampo d’argilla). I Tedeschi, per le strade e nei giardini, decorano gli alberi con le uova dipinte, dando vita a delle piante pasquali,Osterstrauch”.

Osterstrauch
Osterstrauch

In Grecia, la notte di Pasqua si suonano le campane. I credenti vanno nelle chiese buie, accendendo la candela che portano con sé e che poi riporteranno a casa. Dopo giorni di digiuno, il menù prevedesoupa mayeritsa(zuppa a base di interiora d’agnello), riso alla greca, uova colorate di rosso, pane pasquale.

In Salvador, uomini travestiti da diavoli,talcigüines”, percorrono le strade della città, frustando tutti i passanti che incontrano sul loro cammino. Questa battaglia simboleggia la lotta di Gesù Cristo contro le tentazioni. Alla fine, i talcigüines capitolano di fronte al Redentore, buttandosi a terra in segno di sottomissione. Questa messa in scena dura ore, sotto il sole cocente di mezzogiorno, ed i loro familiari gettano loro dell’acqua, per evitare insolazioni.

Talcigüines
Talcigüines

Nel Regno Unito, il Giovedì Santo sono donate borse di denaro ai poveri, su di un piatto d’argento, dopo le cerimonie religiose.

Il Venerdì Santo c’è l’usanza antichissima di mangiare dolci, che un tempo simboleggiavano protezione contro il fuoco. In un pub di Londra, “Il Figlio della Vedova”,  si conservano quasi duecento esemplari di questi dolci, secondo la narrazione di una leggenda: <<Una vedova, che attendeva il figlio marinaio disperso in mare, non volle mai disperare e continuò ogni anno a cuocergli gli “hot-cross buns” (brioches a base di cannella ed uvetta, decorate con una croce di glassa di zucchero, per ricordare la passione di Cristo)>>. Anche in Inghilterra si svolgono battaglie con uova e torte. Infine, c’è l’usanza di far rotolare uova dipinte su un prato o lungo la strada, finché i gusci siano rotti.

Nelle Filippine, durante settimana di Pasqua si svolgono processioni per le vie delle città ed una rappresentazione tradizionale chiamata “Sinakulo”. Durante le processioni, alcuni devoti si autoflagellano e si crocifiggono, per condividere il dolore di Cristo. La domenica, i credenti portano foglie di palma in chiesa per essere benedetti, le stesse foglie che useranno poi per decorare le loro case.

In Israele, gli ebrei che vivono entro i confini, celebrano la Pesach in sette giorni. Durante le festività,  gli ebrei ortodossi devono astenersi dal consumare pane lievitato e sostituirlo con il pane azzimo, come quello che consumò il popolo ebraico durante la fuga dall’Egitto. Per  questo, la Pasqua ebraica è detta anche ‘festa degli azzimi’. Inoltre durante la Pasqua, i pasti devono essere preparati e serviti, usando stoviglie riservate strettamente a questa ricorrenza.

In Olanda, i genitori nascondono in giardino le uova per i bambini, che devono cercarle ed  appendono una corona decorata alla porta di casa. Si colorano le uova, che poi vengono appese ad un albero nel giardino. Un piatto tradizionale è il “Paasbrod“ (pane dolce pieno di uvetta).

In Russia, a Sagorsk, città in cui risiede il pope di Mosca e di tutta la Russia, il rito pasquale incomincia a mezzanotte di sabato, con una processione attorno alla cattedrale. La mattina del giorno di Pasqua, la famiglia russa si reca sulla tomba di un parente e lì consuma un picnic. Di sera si banchetta con diversi tipi di carne, pesce e funghi, e non manca il “Pabcha” (piatto a base di quark) e il “Kulitch”  (panettone), accompagnato dalla ricotta dolce.
In Polonia, il giorno di Pasqua i ragazzi portano in chiesa uova dipinte, salame e dolci, deponendoli ai piedi dell’altare, per ricevere la benedizione.

In Ungheria e Repubblica Ceca, i giovani spruzzano le ragazze con acqua di sorgente, in un rito di fertilità.

In Spagna, le palme, portate in chiesa per essere benedette, vengono prima decorate con un rosario di zucchero e dolci. Queste, i “palmons”, sono appese alle porte ed alle finestre, per proteggere la casa da streghe e spiriti maligni.

Palmons
Palmons

In Catalogna, il menù prevede la “Mona” (torta decorata con uova di cioccolato, piume ed un personaggio di cioccolato proveniente dal mondo delle fiabe). Questo dolce, tradizionalmente, è regalato al figlioccio dal proprio padrino.

In Svezia, il giorno delle Palme si benedicono i “gattici” (rami di pioppo bianco, le cui gemme assomigliano alla coda di un gatto) e secondo un’usanza medievale, nei giorni che precedono Pasqua, i bambini si mascherano da streghe, andando in giro per la città. Questi personaggi si chiamano “påskkärringar”, hanno il viso dipinto, una scopa e vanno bussare alle porte dei vicini per riempire il loro sacchetto di cioccolato e caramelle, tipo Halloween. Gli Svedesi decorano le case con rami di salice o betulla e mangiano “smörgåsbord(buffet composto da aringa, patate, salmone, uova, polpette, salsicce).

Per quanto riguarda la tradizione dell’uovo di cioccolato, già migliaia di anni fa, i Persiano, gli Egizi ed i Greci si scambiavano uova, come dono propiziatorio, durante le feste di primavera.

I primi cristiani pitturavano le uova di rosso, per ricordare il sangue di Gesù Cristo, decorandole con croci ed altri simboli.

Dall’uovo nasce la vita e quindi veniva associato con la rinascita del Cristo e, di conseguenza, con la Pasqua.

Secondo alcune credenze pagane, il Cielo e la Terra erano considerati due emisferi e la loro unione avrebbe creato un unico uovo.

Gli Egiziani, invece, consideravano l’uovo come fulcro dei 4 elementi, Terra, Acqua, Aria, Fuoco.

Essendo quindi l’uovo simbolo di vita, in realtà le uova decorate sarebbero potute andare bene anche a Natale. Divenne invece emblema della Pasqua perché, durante la Quaresima, i cristiani erano tenuti al “digiuno ecclesiastico”, durante il quale è vietato mangiare carne.

In passato, ed anche oggi, le Chiese cristiane orientali vietavano anche il consumo delle uova, ma le galline covavano ugualmente, quindi c’era un surplus di uova, che le persone non potevano mangiare. Pertanto, iniziarono a bollirle, per poi dipingerle con colori sacri e simbolici.

Successivamente, si passò dal sacro al profano e, nei secoli successivi, le uova iniziarono ad essere colorate con colori vivaci, non più legati a quelli sacri.

Nel Medioevo, si regalavano uova ai servitori.

Nel corso del XIX sec., si cominciarono a costruire giocattoli a forma di uova, oppure confezioni per piccoli giocattoli, costruite in cartone e coperte di seta, ovali.

La massima espressione fu raggiunta con le famose uova di Fabergé, prodotte da una famiglia di gioiellieri, per gli Zar russi, tra il 1885 e il 1917. Le uova di Fabergé erano costruite in oro od altri metalli preziosi ed erano decorate in maniera molto elaborata. Gli Zar le utilizzavano come regali pasquali per le loro mogli e madri.

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Sempre durante lo stesso secolo, un chimico e cioccolataio olandese di nome Coenraad Johannes van Houten, padre del cioccolato moderno, fece due invenzioni destinate a cambiare per sempre il mondo del cioccolato.

La prima scoperta di van Houten fu che, trattando i semi di cacao con alcuni sali alcalini si riusciva a renderne il sapore più dolce ed a favorirne lo scioglimento nell’acqua. La seconda fu un processo in cui, tramite una pressa, si schiacciava il seme di cacao, facendone uscire il grasso, il cosiddetto burro di cacao. Sbriciolando il seme privato di gran parte del suo grasso, si otteneva una polvere che sarebbe stata la base di tutti i successivi prodotti di cioccolata. Probabilmente in questo periodo, comparvero le prime uova di cioccolato.

In Germania ed in Francia, vennero prodotte le prime uova di cioccolato piene, in maniera artigianale, con la pasta però estremamente fragile, irregolare e friabile.

Verso la fine dell’800 i progressi tecnologici avevano migliorato il prodotto.

I dirigenti della Cadbury, un’azienda dolciaria inglese che esiste tuttora, nel 1875 crearono il primo uovo di cioccolato pasquale vuoto, con all’interno una sorpresa.

Nel 1893, la Cadbury produceva 19 tipi diversi di uova pasquali. Nel 1905, introdusse un’altra innovazione tecnologica, le uova di cioccolato al latte (che era stato inventato una trentina di anni prima in Svizzera).

Il nuovo prodotto fu un grandissimo successo di vendite ed in poco tempo si diffuse in tutto il mondo.

DA CATAWIKI

ACQUAMARINA

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Fin dai tempi antichi, le Pietre sono state apprezzate per le loro proprietà mistiche e guaritrici, utilizzandole per ottenere successo, fama, fortuna, amore, salute.

Le Pietre ed i Cristalli intervengono beneficamente sull’Aura che circonda il corpo umano.

L’Aura è composta da sette corpi sottili, diversi per la frequenza con cui vibrano e per le funzioni simili ai Chakra corrispondenti.

Oggi parliamo di:

ACQUAMARINA
L’Acquamarina appartiene alla famiglia dei Berilli ed ha un colore verde azzurro.

Era associata dai Romani alle acque e alla fortuna.

Simbolo di purezza dei sentimenti, è consigliata agli innamorati, protegge i matrimoni, le unioni e i neonati e, come lo Smeraldo, è da sempre considerata la pietra dei navigatori e del volo sul mare, oltre a equilibrare e stabilizzare l’aspetto fisico, mentale ed emozionale. Infatti, tranquillizza il cuore (equilibratore emotivo), ispira compassione, stimola la sensibilità e le visioni.

Protegge dalla continua ricezione di messaggi non utili e subliminali, a cui siamo costantemente sottoposti. Utile per riuscire ad esprimere liberamente pensieri e sentimenti. Contro la timidezza, depressione e ansia. Infonde coraggio e autodifesa.

E’ particolarmente importante nelle relazioni, infatti le pietre, scambiate tra compagni, servono a facilitare il rapporto. Inoltre, è magicamente il migliore dono che può fare lo sposo alla sposa, il giorno delle nozze.

Ha un effetto calmante sulle vie respiratorie, specialmente sul tratto tra bocca e bronchi. Risolve riniti, tonsilliti, faringiti. È consigliata in caso di infezioni alle gengive e alla gola.

Concede purezza e innocenza, chiarezza e sensibilità di spirito.

L’Acquamarina, in magia, è portata od indossata per aumentare l’uso dei poteri della mente.

Prima di indossarla, sarebbe bene purificarla, mettendola in un bicchiere di acqua fresca, per tre ore, esponendo il bicchiere ai raggi della luna piena, su un davanzale di finestra.

Si può bere il liquido, tolta la pietra, per incrementare le proprie capacità psichiche.

Pianeta:  Luna

Elemento: Acqua

Armonizza il 4° e 5° Chakra.

Segni Zodiacali: Toro, Gemelli, Vergine, Acquario, Cancro, Scorpione, Pesci, Bilancia.

TIFFANY & CO
TIFFANY & CO

LA LEGGENDA DI AGARTHI

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La leggenda di Agarthi (o Agartha) narra di una immensa città sotterranea situata esattamente sotto l’Asia centrale, il cui popolo sarebbe altamente evoluto ed in possesso di una tecnologia così avanzata da non essere neanche lontanamente immaginabile. Questo popolo, gli agarthiani, fu costretto a rifugiarsi nel sottosuolo in seguito ad un catastrofico evento.

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mappa esemplificativa della città di Agartha e dei punti di accesso

Diversi testi sacri di varie religioni, e numerose leggende, narrano di città o regni sotterranei e sono tutte riconducibili, appunto, alla medesima civiltà.
La leggenda di Agarthi è correlata alla teoria della terra cava, che riunisce molte teorie di filosofi e studiosi di diverse epoche, secondo cui all’interno della Terra vi sarebbero regni e territori sotterranei abitati.
Edmond Halley, astronomo e matematico, famoso per aver capito nel 1705 che gli avvistamenti di comete erano in realtà avvistamenti della stessa cometa e per aver, quindi, dato il nome alla cometa di
Halley, è tra questi. Egli nella sua opera “Philosophical Transactions of Royal Society of London”, propose l’idea che la terra fosse cava al suo interno, e avesse dei gusci interni concentrici separati da atmosfera, con ognuno i suoi poli magnetici indipendenti. Questa teoria riusciva a spiegare i risultati anomali ottenuti durante sperimentazioni con la bussola e i campi magnetici.

L’occultista francese Alexandre Saint-Yves d’Alveydre, nel 1800 pubblicò un resoconto che parlava nello specifico della città sotterranea di Agarthi, citandola come reale, e specificando la sua ubicazione sotto l’Hymalaya.

Willis George Emerson, politico e scrittore americano, nel 1908 raccontò una storia biografica di un marinaio norvegese di nome Olaf Jansen, il quale navigò nei mari di Agartha arrivandoci casualmente, attraverso un’apertura situata al Polo Nord. Egli visse ben 2 anni con gli abitanti di questo mondo, che erano dotati di una tecnologia avanzatissima. Durante questi anni tenne un resoconto dettagliato della sua avventura, con l’intento di diffondere la notizia. Purtroppo morì durante il viaggio di ritorno, e i suoi manoscritti furono consegnati al figlio, insieme ai restanti miseri averi del padre. Il figlio, suo malgrado, fu preso per pazzo da tutti, e ricoverato per alcuni anni in manicomio. Uscito da lì, si trasferì in California, dove, ormai novantenne, decise di pubblicare la storia del padre, inviando le carte allo stesso Emerson.

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disegno rappresentativo della città di Agarthi

Anche le religioni, come detto prima, spesso fanno riferimento a mondi sotterranei. Ad esempio gli indù parlano di Aryavartha, terra sotterranea, origine dei Veda: antichissime raccolte in sanscrito vedico di testi sacri dei popoli Arii (nomadi indoeuropei). Il termine sanscrito “veda” significa “conoscenza” o “saggezza”, mentre l’altro nome con cui sono noti è Shruti, che può essere tradotto con “ciò che è udito” in quanto si dice che tali testi sacri non abbiano autore umano, ma che siano stati riportati esattamente come raccontati dalla divinità che li ha narrati.
I buddhisti, invece, parlano di Shambhala, un regno leggendario situato nei pressi dell’Himalaya, i cui abitanti sono virtuosi tanto da non necessitare di leggi o pene. Sono riccamente vestiti, dotati di tecnologia avanzata ed i loro palazzi risplendono di misteriosi metalli sconosciuti all’uomo.

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sistema interno della terra cava, in cui è rappresentato un intero universo nel sottosuolo

La leggenda di Agarthi è stata raccontata in modi diversi, in epoche diverse, ma alcuni elementi sono sempre ricorrenti: gli abitanti sono dotati, come detto prima, di una tecnologia avanzata che permetterebbe loro di volare, leggere le emozioni altrui, conoscere i segreti della creazione e dell’universo. I loro mezzi di trasporto sono quelli che vengono definiti “UFO”, con cui usano osservare i loro “cugini involuti” sulla superficie del pianeta. Esteticamente hanno pelle diafana, occhi chiari, capelli chiari, quasi incolori. Rispecchiano la descrizione degli “alieni” di diversi racconti diffusi da persone contattate, a cui avevano parlato di pace, amore, fratellanza ed il cui scopo sarebbe aiutare e proteggere l’umanità intera.

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mappa interna del mondo sotterraneo

Per arrivare nella città di Agarthi vi sono molte entrate, tutte nascoste strategicamente per impedire l’accesso ai curiosi.
John Lloyd Stephens e Frederick Catherwood furono due esploratori famosi per aver scoperto numerosi resti di civiltà Maya. Nel 1800 viaggiarono nello Yucatan ed è proprio lì che vennero a conoscenza dell’esistenza di una civiltà sotterranea. Stephens durante una conferenza a New York dichiarò: Queste genti vivono pacificamente nel sottosuolo e dispongono di una gran luce che splende nel loro mondo sotterraneo, e il cui segreto fu trasmesso loro molto tempo fa dagli Dei del sottosuolo (…). Sotto uno degli edifici di Santa Cruz del Quichè c’era un’apertura che gli Indios chiamano ‘caverna’ e attraverso la quale dicevano che si poteva raggiungere il Messico in un’ora. Vi sono strisciato dentro, e ho scoperto che il soffitto era ad arco a sesto acuto ed era formato da pietre perfettamente sovrapposte, ma la mancanza di luce e il grido del sacerdote che mi avvertiva che era stagione di terremoti mi hanno impedito di esplorarla. Quanto fosse lunga e dove conducesse, non saprei proprio immaginarlo. É chiaramente un altro dei grandi misteri delle Americhe.”

Frederick Catherwood fece, inoltre, una strana fine: morì ufficialmente durante una traversata nell’oceano Atlantico, ma misteriosamente non furono mai ritrovati i suoi averi ed il suo nome non comparve nella lista dei presenti né dei defunti per diversi anni. Che sia riuscito ad avventurarsi nella meravigliosa città di Agarthi?

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MALVA

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La Malva (Malva sylvestris)  è una pianta erbacea perenne, cespugliosa, con fusti eretti, a volte striscianti, può raggiungere e oltrepassare il metro di altezza, la radice è un fittone verticale.

Pianta originaria dell’Europa e dell’Asia temperata, è presente nei prati e nei luoghi incolti di pianura. Essa è eliotropica, cioè segue il sole.

Il nome Malva deriva dal latino” mollire alvum” = “rendere molle”, cioè capace di ammorbidire.

Oppure dal greco “Malakos” (lumaca), riferita alle proprietà emollienti dei succhi vischiosi, come la bava delle chiocciole.

E’ chiamata anche Riondela, Nalba, Marva, Maleva, Common mallow, Mauve sauvage, Cheeseflower, Grande mauve, Gulkhair, High-mallow, Kurxi.

La Malva è utilizzata per la preparazione di dentifrici, colliri, creme, e saponi.

La radice può essere tagliata a fette e utilizzata per estrarre schegge e spine.

Può essere consumata insieme ad altre verdure come spinaci, bietole ed ortica.

Greci e Romani ne facevano largo consumo, i Pitagorici la consideravano una pianta sacra, in grado di placare le passioni umane legate al vizio.

Carlo Magno la volle come pianta ornamentale nei suoi giardini.

Marziale Marco Valerio (poeta latino) usava il suo succo, dopo una serata di orge e libagioni.

Cicerone era così ghiotto dei suoi germogli, da farne indigestione.

I seguaci di Pitagora la adoravano, poiché pensavano che la pianta fosse sacra agli dei,

I Celti credevano che porre i suoi frutti, a foggia di disco, sugli occhi di un morto, avrebbe tenuto lontano da lui gli spiriti maligni, aiutandolo nel suo viaggio verso il paradiso.

Ippocrate la raccomandava per le sue proprietà emollienti e lassative , dimostrate ormai scientificamente e apprezzate ancora oggi.

Nella nostra tradizione contadina, i fiori venivano raccolti alla vigilia di San Giovanni e collocati sui davanzali perché bevessero la “guazza”, per diventare così vera panacea per tutti i mali.
Nel XVI sec., in base alla dottrina delle Segnature, i peli della pianta  favorivano la ricrescita dei capelli.

La radice era utilizzata come una sorta di spazzolino da denti, oppure, pelata, la si dava ai bambini da masticare durante la formazione dei denti.

In Italia è sempre stata considerata “omniborbia” ossia, una panacea per curare tutti i mali.

Nell’Ottocento, nella “Carta dei fiori”, era la pianta che simboleggiava l’Amor materno e la Mansuetudine.

La Malva è’ caratterizzata da una forte vibrazione femminile, posta sotto l’influenza dei pianeti Luna e Venere.

Nel Medioevo era considerata una pianta indispensabile nelle pozioni d’amore, ed era impiegata come antidoto calmante contro gli afrodisiaci.

Colta nel momento giusto, è efficace per combattere le negatività infatti, chi opera in magia, beve  spesso per depurarsi un infuso di quest’erba, preparato come un normale the.

Per la forma dei suoi fiori, che richiama una stella e quella delle foglie (una mano-conchiglia) è ritenuta adattissima agli incantesimi, specie quelli di protezione e di “azione”.

Simbolo della calma e della dolcezza, il potere delle sue vibrazioni cromatiche aiuta a stimolare le proprie percezioni intuitive, soprattutto per essere d‘aiuto a se stessi e agli altri, in situazioni particolarmente complesse o dolorose.

Nella tradizione popolare, la Malva viene aggiunta anche ai bagni contro il malocchio e l’invidia, specialmente se deriva da gelosie legate all’ambito amoroso (persone invidiose della propria situazione sentimentale).

Nello spiritismo, con la Malva si prepara il “bagno dell’Anima Sola”: prendere fiori di questa pianta e di gelsomino notturno e metterli a bagno e farli bollire nell’acqua. Aggiungere un foglietto su cui si è scritto il nome della persona che si è allontanata e lasciarlo finchè l’acqua non è fredda.

Questo bagno si prepara in onore di uno spirito-anima, con lo scopo di fare ritornare una persona che si è allontanata o

per sedurre un uomo.

Se si è stati lasciati da chi si ama,  raccogliere un mazzo di Malva e metterlo in un vaso posto fuori dalla porta di casa (o una finestra).

Questo indurrà quella persona a ripensare alla storia che ha voluto troncare e, probabilmente, ritornerà.
La Malva è anche usata per attrarre l’amore.

Per difendersi da negatività, fare un unguento con foglie e steli di Malva in grasso vegetale e pressarlo bene.
Passarlo sul corpo come unguento, per  scacciare i demoni ed essere protetti contro gli effetti della magia nera.

Pianeta: Luna-Venere

Elemento: Acqua

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NUMEROLOGIA II PARTE

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I Numeri Maestri, chiamati anche Numeri Gemelli, sono costituiti da due numeri identici e rappresentano la vibrazione più potente tra tutti i numeri doppi, oltre ad accentuare il significato del numero che si trova sommando le cifre che li formano.

Per esempio, il numero Maestro 33 enfatizza molto il numero 6, che è la somma delle due cifre.

L’energia dei numeri Maestri non è positiva né negativa, richiede un impegno nella comprensione, con grande consapevolezza e rigore, anche perché non tutti gli individui sono in grado di vivere le vibrazioni di tali numeri, o di saperne applicare giustamente il significato.

I primi numeri Maestri più importanti sono 11 e 22, seguiti da 33, 44, 55, 66, 77, 88, 99.

Sono considerati numeri Maestri tripli, i numeri 111, 333 e quelli composti da due coppie di numeri Maestri, ad esempio 11:11.

Le energie che scaturiscono dai numeri Maestri aspettano di essere attivate da coloro che hanno la sensibilità e le capacità di riconoscerle.

Quante volte ci è capitato di guardare l’orologio improvvisamente e leggere 12:12, 3:33, ecc., ma anche nei posti più impensati.

Antiche e fascinose tradizioni, antiche e recenti, raccontano  che, vedere spesso numeri Maestri, non sia una coincidenza, bensì dei messaggi dal mondo spirituale, che donano il potere di attivare in noi codici, memorie e capacità nuove.

Rappresentano un canale aperto con l’Universo.

Molto potente è il numero 11:11, al di là di come o dove si possa leggere. Significa che una Realtà Superiore si è inserita nella nostra vita quotidiana, rendendoci più vivi, vibranti e totalmente reali.

L’11:11 è una chiamata al risveglio inviataci, per ricordarci il vero scopo della nostra vita sulla Terra.

Solitamente, nei momenti di intensificata energia o cambiamenti personali accelerati, si nota più frequentemente il numero 11:11.

Di seguito, alcuni significati dei numeri Maestri:

11: Nascita ed ancoraggio del Nuovo.

22: Costruzione sul Nuovo, Costruzione Nuove Vite ed un Nuovo Mondo.

33: Servizio Universale attraverso l’accelerazione del nostro Essere Unico.

44: Equilibrio tra spirituale e fisico, la riconfigurazione del nostro labirinto evolutivo. Come Sopra, così Sotto. La creazione delle fondamenta delle nostre Nuove Vite.

55: Raggiungimento della libertà personale, liberandosi dal passato per essere totalmente reali.

66: Adempimento delle nostre responsabilità in maniera creativa e gioiosa.

77: Profonda introspezione e rivelazione. Affidamento alla nostra più intima essenza.

88: Conoscenza a fondo dell’abbondanza e dell’integrità in tutti i reami.

99: Il completamento di un ciclo evolutivo maggiore. Tempo per un altro salto quantico.

I numeri come 111, 222, ecc. si chiamano Numeri Maestri Superiori.

Sembra che, fin dalla nascita, ci si stia assegnato uno Spirito Guida, al di là se ce ne rendiamo conto o meno, che ci consiglieranno per tutta la vita. Essi aiutano ad evolvere e crescere, spiritualmente e personalmente, in modo che noi possiamo raggiungere il pieno potenziale, trovare la nostra vera natura, il nostro posto nel mondo. Pertanto, iniziano ad aprire le comunicazioni con noi, attraverso sequenze di numeri.

000: L’unità con l’Universo. I tuoi pensieri sono in unità con l’ Universo . Questo numero indica che i tuoi pensieri sono in unità con la volontà divina per la tua vita.

 

111: Questo numero è utilizzato per indicare, che i vostri pensieri sono legati all’inizio di un nuovo ciclo nella vostra vita.
E’ necessario monitorare i pensieri con attenzione, per essere sicuri di pensare solo a ciò che si vuole. Questa sequenza è un segno che c’è un cancello di apertura di opportunità, ed i vostri pensieri si stanno manifestando in forma a velocità record. L’ 111 è come la luce luminosa di una lampadina lampo. Significa che l’universo ha appena preso un’istantanea dei vostri pensieri e li si manifesterà in forma.

 

222: Questo è un segno di conferma che siete sulla strada giusta, facendo la cosa giusta e andando nella giusta direzione. Quindi è necessario continuare con questa linea di pensiero.

 

333: Questo numero indica che i vostri Spiriti Guida sono d’accordo con i vostri pensieri e sentimenti e potrebbero essere interpretati come un Cosmico ‘Sì!’ a domande che avete posto o idee si può avere.

444: La Guida Spirituale è in disaccordo con i vostri pensieri e sentimenti e può essere interpretato come un cosmico ‘No!’ a domande che avete posto o idee che si sono avute..

555: Quando vedete questo segno vuol dire che la vostra vita sta cambiando, con la vostra volontà o meno. In ogni caso i vostri Spiriti Guida vi informano, che un cambiamento nel vostro percorso di vita si è appena verificato ed è tempo per voi di cambiare.

 

666: In questo periodo, i vostri pensieri sono in equilibrio, dopo esservi concentrati per troppo tempo sul mondo materiale a causa dello squilibrio mentale ed emotivo.

Questo numero indica che i vostri pensieri non sono ancora chiari e suggerisce di lasciar andare quella linea di pensiero.

 

777: Questo numero indica che una lezione è stata imparata. E ‘un segno di riconoscimento e di realizzazione e che i vostri Spiriti Guida vogliono farvi conoscere la vostra vita più adatta a voi.

 

888: Una fase della vostra vita sta per finire e questo è un segno di preavviso per prepararsi al nuovo. Questa sequenza di numeri può significare che si sta attraversando uno “scioglimento”  emotivo, nella carriera o in una relazione.

 

999: Completamento. Questa è la fine di una grande fase nella vostra vita personale o globale. I vostri pensieri, nel momento in cui vedete questo numero indicano, che questi pensieri porteranno al completamento o la fine di una fase della tua vita.

 

Infine, se vi capita di vedere i numeri sotto descritti, potrebbero avere il seguente significato:

00, 000, 00:00
Abbinato a qualsiasi numero ne potenzia l’energia, lo zero è il numero delle infinite possibilità, è una energia potenziale. Quando questo numero appare l’energia cosmica ti avverte che qualcosa è in arrivo o che qualcosa dev’essere completato per realizzare il nuovo, il numero che lo affianca suggerisce a quale sfera della vita si riferisce. Il grande vuoto, l’ignoto che deve essere e che non è ancora nato. Spostarsi in un flusso dimensionale più elevato, saltando le matrici del tempo. Il portale della creazione prima della creazione. Un ricordarvi che siete sempre uno con l’universo. Sentite voi stessi al centro di tutto abbracciati dal Creatore ed amati incondizionatamente. Percorrete il cerchio interiore del completamento per completate ciò che deve essere completato.

11, 111, 11:11
Questi numeri creano portali, ciò che è nel pensiero può essere realizzato velocemente. Dovrebbe trattarsi di una realizzazione consapevole con estrema attenzione a ciò che si pensa o che si sta pensando, essere uniti con il pensiero al proprio centro spirituale nel qui e ora, l’energia dell’archetipo del Genio canalizza idee e intuizioni, osservate i vostri pensieri. Il portale della manifestazione istantanea. Portali si aprono e portali si chiudono e voi siete tra tutti questi. Creazione consapevole con 13 secondi di intervallo tra un pensiero e l’altro. Diventare uno con l’Anima in abbondante creazione dei desideri del cuore.

22, 222, 22:22
Attenzione a ciò che è intorno a voi, a chi vi parla, a cosa pensate e dite, attivare la propria sensibilità e percezione è possibile. L’essere attenti dovrebbe essere una modalità consueta, ma se vedete questa sequenza i vostri sensi devono essere allertati sia in entrata che in uscita, porre attenzione a ciò che avete seminato con le parole e i pensieri è importante, il 22 archetipo del Creatore è una potente vibrazione realizzatrice, porta nella dualità i desideri e i pensieri più frequenti e focalizzati. La più alta sequenza di manifestazione/creazione senza frustrazione. Tutte le parole pensate, azioni e le intenzioni germoglieranno sia che la pioggia li aiuti a crescere o no. Uscire fuori dalla polarità. Il tempo va avanti con o senza di voi. Non create in automatico, dite la vostra nella vostra vita. Mantenete vive le vostre intenzioni, sapendo che quello che avete piantato con le vostre parole e azioni cresceranno e matureranno in accordo con le stagioni del cielo.

 

33, 333, 3333
Lo spirito è per voi ora percepibile e potrete accorgervi della sua protezione se sarete attenti alle vostre sensazioni nelle situazioni che vivete. Questo numero con l’energia dell’archetipo del Maestro vi offre l’opportunità di connettervi per chiedere consiglio al divino interiore e agli esseri spiritualmente evoluti. Le vie di comunicazione sono aperte, messaggi, sia verbali che intuitivi sono alla vostra portata per migliorare la vostra vita. Questo numero vi offre una scelta, vi offre l’opportunità di connettervi con esseri, maestri, guide e angeli altamente evoluti. La trinità è la santità in tutte le vostre scelte. Il vostro corpo, la mente e lo spirito sono in accordo con l’evoluzione della vostra Anima. Alla presenza di questo numero non potete essere indecisi. Connettetevi con la saggezza della Grande Anima e notate il sacro in tutte le vostre scelte senza guardare al risultato.

44, 444, 4444
Siete pronti a portare nella materia i vostri progetti. Attenzione a ciò che la vita vi offre, attraverso persone e sincronicità. Se i vostri progetti sono stati consapevolmente alimentati di energia positiva e perseveranza alimentano delle opportunità. Non permettete che pensieri formulati in momenti di sfiducia invalidino la realizzazione, cancellateli e riformulateli nel miglior modo possibile, vivendo l’emozione della loro realizzazione come fosse già avvenuta. Credete profondamente fino a che non vedrete i risultati, perseverate nelle vostre scelte. Volgetevi alla terra che vi sostiene e radicate in essa. Nuove fondamenta di luce per la vostra vita. Nuove opportunità in arrivo senza neanche chiedere. Costruite il vostro futuro un pensiero alla volta, mattone dopo mattone. Non permettete a nessuno di buttare giù i vostri sogni con la loro negatività. Credete profondamente fino a che non vedrete i risultati. Tenete duro attraverso tutte le scelte e i cambiamenti. Restate ancorati a quello che sapete essere la divina verità e la nuova piattaforma di luce si solidificherà.

55, 555, 5555
La sequenza che più di ogni altra preannuncia un cambiamento, forse non siete consapevoli di averlo richiesto, forse non lo ricordate, ma il desiderio è stato colto e sta per avverarsi. Qualsiasi cambiamento crea scompiglio, nel bene e nel male fa paura, siate fiduciosi e credete che nulla è come sembra. Ciò che potrebbe sembrarvi una disfatta si rivelerà una conquista. Ciò che può sembrare doloroso, poi si rivelerà una meravigliosa trasformazione in positivo. Anche un cambiamento in positivo può rivelarsi per quel che sembra o avere altri risvolti. Attenzione sempre attiva e, vedendo questa sequenza, chiedetevi cosa dovreste cambiare nella vostra vita, permettete che giunga un futuro pieno di possibilità. L’universo sta facendo dei cambiamenti per voi sia che lo abbiate chiesto o no. L’universo sta cambiando in vostra direzione con il permesso della vostra Anima. Trattenete la visione fino a quando non approderete alla spiaggia del sé . Questo cambiamento può essere una risposta ad una lontana dimenticata preghiera. Il futuro è nascosto, per cui guardatelo con gli stessi occhi con cui guardereste un sogno tanto desiderato. Permettete alle correnti di portarvi un futuro pieno di possibilità ancora se per voi nascoste da dove vi trovate adesso.

66, 666, 6666
Questa vibrazione numerica vi indirizza all’Essere Umano, dovreste porre più attenzione ai bisogni di questo Essere, aiutare qualcuno al quale non avete dato tutta l’attenzione che meritava. Forse è proprio a voi stessi che non avete mai dato abbastanza attenzione. Il sei è il numero dell’amore e dell’armonia. Amate voi stessi e potrete amare gli altri, chi meglio di un Essere Umano consapevole può prendersi cura del proprio corpo e del proprio spirito e prendendosi cura di se stesso potrà poi trasmetterlo agli altri con il suo esempio! L’armonia e l’amore possono entrare nella vostra vita partendo da voi. La vibrazione del 6 si è trasmutata ad una vibrazione di luce ed è avvertita come un’emanazione divina. Troppo a lungo l’Umanità ha associato il 6 a tutto quello che era considerato negativo, oscuro, denso o addirittura demoniaco. Guardate semplicemente alla bellezza di un pianeta che vi ha dato forza vitale sin da quando siete nati. Allineandovi con la vera essenza del numero 6 troverete un’armonia e una facilità inaspettata mentre percorrete le nuove vie della terra in fase di costruzione.

77, 777,  7777
Questa è la vibrazione del sacro e della saggezza sacra. Questa sequenza vi consiglia di considerare la sacralità in tutto ciò che vi circonda. L’essere sacro vive di luce, parla di luce, trasmette luce intorno a se e la proietta sugli altri perché non vi è alcun giudizio in lui. Il 7 è in contatto con la settima dimensione e può operare guarigioni in se stesso. Questa sequenza vi consiglia di prendere contatto con le parti di voi che necessitano di guarigione. Questa è la vibrazione del guerriero spirituale. Colui che percorre quello stretto sentiero interiore. Il 7 lavora per la luce e con la luce. Il 7 vi riporta a casa, il luogo dove i miracoli sono ad ogni istante, il luogo dove potete volare e danzare con le stelle. Il sette è il luogo dove meraviglia, magia e miracoli sono del tutto naturali. Sette è il vostro naturale stato d’essere.

88, 888, 8888
Sequenza che possiamo identificare con il numero dell’infinito, apre un portale per avere una visione infinita su voi stessi e su dove siete. I limiti si possono annullare, potete ora, veramente, andare oltre voi stessi e prendervi cura di ciò che vi circonda, potete davvero essere creatori della vostra realtà, sentirvi sovrani di questo regno. Questa vibrazione numerica vi induce a guardare oltre ciò che appare, saper sentire l’essenza divina della Terra e di ogni essere presente su di essa. Come in alto così in basso. Questa configurazione apre il portale dell’Infinito e ci guida nel rilascio di tutte le limitazioni. È il numero dell’andare oltre quello che consideriamo essere il nostro limite. È successo, prosperità e grandi imprese con la benedizione dell’Universo.

99, 999, 9999
Completamento, unione, perfetto equilibrio con il Cosmo. Significa oltrepassare il senso della materia con i suoi limiti per sperimentare l’Amore incondizionato. E’ un balzo evolutivo nella luce, un livello che produrrà una visione totale di ciò che agisce nella vostra vita, comprenderete voi stessi in profondità attraverso il cuore. Quest’apertura dona l’opportunità di essere uniti all’evoluzione del pianeta, comprenderne il percorso in un attimo in completa connessione con il tutto. L’auto-guarigione è possibile per voi e potete aiutare altri nel loro percorso con amore incondizionato. Completamento cosmico e personale. Significa passare al prossimo livello di amore e di servizio per l’evoluzione del pianeta attraverso l’auto-guarigione. Caduta libera dall’altezza del nove nella luce. Entrata e uscita sono nello stesso respiro. Attraverso il nove si ha un salto quantico verso livelli sconosciuti. Siete pronti a vedere di più e ad essere più di quello che siete in questo momento.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LA LEGGENDA DI AZZURRINA

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La leggenda di Azzurrina è una leggenda popolare medievale italiana, nello specifico romagnola, e narra di una bambina che fu tenuta rinchiusa tra le mura del castello di Montebello di Torriana (in provincia di Rimini).
Ma facciamo qualche passo indietro: correva l’anno 1370, quando il feudatario Ugolinuccio Malatesta di Montebello e sua moglie Costanza diedero il benvenuto a loro figlia: Guendalina Malatesta. Tutto si aspettavano, fuorché l’amara sorpresa: la loro piccola era albina. Capelli bianchi come la luna piena, occhi viola come fiori selvatici… era pieno Basso Medioevo e le persone, ignoranti e bigotte, ci avrebbero messo poco ad additare la bambina come “figlia del demonio”. Per cui i genitori decisero di tenere la figlia sempre al sicuro tra le mura del castello, facendo in modo che ad incrociare la sua strada fossero meno persone possibile.

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blasone dei Malatesta – credits

Si dice che il padre usasse fare seguire la bambina da due guardie, Domenico e Ruggero, per proteggerla dalle maldicenze; e che la madre usasse tingerle i capelli con tinture naturali che avrebbero dovuto donarle un color ebano e che, invece, data la scarsa capacità dei capelli albini di trattenere pigmento, risplendevano di una sfumatura particolare di azzurro, da cui il soprannome “Azzurrina”. La bambina cresceva in salute, al riparo da sguardi indiscreti e usava passare le sue giornate a dipingere, a giocare con bambole di pezza e palle di stracci annodati.

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ritratto di Azzurrina, dipinto dalla pittrice e sensitiva toscana Novella Parigini, in stato di trance

Finché il 21 giugno 1375, giorno del solstizio d’estate, durante una notte tempestosa, Ugolinuccio era lontano in battaglia, e la bambina non riusciva a dormire – forse a causa del temporale o forse a causa della mancanza del padre, chissà – così decise di andare a giocare. Prese la sua palla preferita e si avventurò in giro per il castello. Ad un certo punto si narra che la palla le cadde giù per le scale che portavano nei sotterranei… tutti nel castello udirono un urlo agghiacciante. Accorsero con gran foga, ma della bambina (o della sua palla) nessuna traccia.

Qualcuno rapì la bambina? Oppure fu lei a scappare?

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uno scorcio del castello di Montebello, in cui si dice sia possibile udire la voce di Azzurrina

Nessuno seppe dare risposta a queste domande, ma sono in tanti a giurare, ancora oggi, di aver udito le sue grida tra quelle stanze, il suo pianto, la sua disperazione.
Numerosi “cacciatori di fantasmi”, sensitivi, medium, od anche semplici curiosi, si recano da oltre 60 anni tra le mura del castello di Montebello, e altrettante sono le registrazioni di rumori sospetti, voci, risate, grida, fotografie di sfere luminose, ombre, sagome di bambina. Sul web è facilmente reperibile materiale che cerca di dare una spiegazione a tali fenomeni paranormali, o di smentirli. Sta ad ognuno di noi intraprendere un intimo viaggio nella conoscenza profonda del nostro essere per cercare di carpire i segreti più reconditi nascosti in fondo alla nostra anima. Chi siamo? E soprattutto: da dove veniamo? Ai posteri l’ardua sentenza.

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NUMEROLOGIA

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I PARTE

Albert Einstein diceva: “Il mondo è stato creato con delle frasi, composte da parole, formate da lettere. Dietro quest’ultime, sono nascosti dei numeri, rappresentazione di una struttura, di una costruzione, ove appaiono senza dubbio degli altri mondi ed io voglio analizzarli e capirli, perché l’importante non è questo o quel fenomeno, ma il nucleo, la vera essenza dell’universo”.

In tutte le culture antiche, i numeri hanno avuto un ruolo importante. Per esempio, nella Cabala ebraica ogni lettera, oltre ad essere un potente archetipo, è legata ad un valore numerico.

Gli Egizi, i Caldei, i Babilonesi, i Maya, tra i quali la numerologia praticata acquisiva un sapere sacerdotale.

Nelle culture cinesi ed arabe, i numeri assumono un loro linguaggio, non solo matematico, ma anche di essenza della vita.

La Numerologia classica è definita  anche “numerologia della personalità”, mentre nel mondo esoterico, è considerata “numerologia dell’anima” o “numerologia spirituale”.

Nella numerologia classica occidentale si utilizzano numeri come la data di nascita, l’ora, i numeri derivati dai nomi delle persone, oppure nazioni, città, strade, ecc., secondo la seguente tabella:

1  2  3  4  5  6  7  8  9

A  B  C  D  E  F  G  H  I

J  K  L  M  N  O  P  Q  R

                                                         S  T  U  V  W  X  Y  Z

Il numero che corrisponde ad una lettera ne rappresenta il suo potere energetico, ovvero le sue vibrazioni nella sfera fisica, psichica e spirituale.

Facendo un esempio pratico, Rebecca (9+5+2+5+3+3+1) = 28, che va ridotto (2+8) =10, (1+0) =1

La riduzione di un numero si fa sempre, se è diverso da 11 o 22 (leggere in seguito i Numeri maestri), oppure non è compreso tra 1 e 9.

Nei restanti numeri doppi o tripli, le cifre che li compongono devono essere sommate e ridotte, finchè non si arriverà ad un numero compreso tra 1 e 9, oppure il numero 11 o 22.

Ricapitolando, abbiamo i Numeri Universali (da 1 a 9), i Numeri Maestri (11-22-33), ed i Numeri Karmici (13-14-16-19).

I Numeri Karmici sono utilizzati nel contesto della reincarnazione, in quanto indicano un’esperienza non terminata, una responsabilità od un impulso sui quali si deve lavorare in questa vita. Se non si completa questo compito in questa vita, ricomparirà finché non sarà stata compiuto.

E’ fondamentale comprendere che le cifre ed i numeri non sono la stessa cosa.

I numeri rappresentano le qualità ed i tratti del carattere.

Le cifre misurano soltanto le quantità, per esempio peso, distanza, ecc.

Se si desidera conoscere il proprio numero personale, o numero di base, basta eseguire dei semplici calcoli:

Nome e cognome = questo numero è chiamato “Via del Destino”, oppure “Capacità”, oppure “Numero Evolutivo”.

Es. Anna Maggio

1551   417796=46

4+6 = 10=1 Numero Evolutivo

Data di nascita = questo numero è chiamato “Destino”, oppure “Lezione di Vita”, oppure “Numero Karmico”, oppure “Percorso di Vita”.

Es. 11/09/1960

1+1+0+9+1+9+6+0 = 27 = 9 Destino

Numero di Sintesi = questo numero è chiamato “Equilibratore”, oppure “Numero di Vita”, oppure “Numero Determinante”.

Es. Sommare numero evolutivo con destino, per ottenere il numero di sintesi:

 1 + 9 = 10 = 1

Di seguito, significato generale dei numeri ridotti:

NUMERO 1 = Numero di polarità positiva, maschile, attiva. Appartiene a chi è capace di impegnarsi al massimo, pronto all’iniziativa, ambizioso, energico, sicuro, fortemente predisposto alla leadership. Il numero 1 indica una persona che avrà parecchi imprevisti nella vita, tenderà all’incoerenza, vorrà fare tante cose tutte insieme e reagirà in modo insolito agli eventi quotidiani. In genere, il numero 1 si realizza in tarda età. Chi ha questo numero riuscirà ad emergere nella vita, spesso godendo dei frutti di lavori eseguiti da altri. Saranno capaci di gestire responsabilmente una posizione di autorevolezza. Non saranno però tanto leader spirituali, bensì capi nel settore della politica o dell’espansione economica. Non sono persone romantiche e, di conseguenza, il successo in amore non è tra i temi forti della loro esistenza. Possono avere cali di fortuna nei mesi autunnali. E’ importante che reagiscano, o rischieranno chiusure pericolose.

NUMERO 2 = Numero di polarità negativa, femminile, passiva. Appartiene a chi lavora volentieri in equipe, ha un carattere diplomatico, è modesto e paziente, di grande sensibilità e di fedeltà. Tendenza a vedere spesso in negativo. La personalità del numero 2 è caratterizzata da grande incertezza ed indecisione, commette spesso gli stessi errori, perché tende a ripetere le sue esperienze ciclicamente. E’ dotato di capacità intellettuali, tendenza a costruire ma con un’enorme fatica dettata dalle sue indecisioni. In genere, il numero 2 ha una personalità leale e sincera, spesso non sa dire di no. Chi ha questo numero, deve imparare a canalizzare le sue qualità più grandi, che sono l’immaginazione e la sensibilità, che si possono trasformare, al negativo, in instabilità mentale e mancanza di determinazione. Al positivo diventano capacità di capire gli altri ed aiutarli a crescere. Possono diventare ottimi psicologi, attori, scrittori. Hanno spesso molti amici ed una vita familiare felice, ma detestano essere comandati. Dopo i 35 anni, sviluppano spesso un grande interesse per la vita spirituale.

NUMERO 3 = Numero positivo, maschile, attivo. Appartiene a chi sa sviluppare una buona immaginazione, facile ai contatti umani, allegro con molto fascino seducente. Il numero 3 avrà improvvisi momenti di fortuna sia nella sfera lavorativa che in quella affettiva e sentimentale. Inoltre nella sua vita farà molti viaggi e conoscerà svariate culture e popoli di altri paesi. E’ portato alla tolleranza, ha molto rispetto per gli altri ed avrà sempre qualcosa di nuovo da fare.
Si tratta di una persona che affronterà difficoltà e ostacoli, ma con una buona dose di fortuna, tanto che spesso ha successo in politica. In molti casi però i riconoscimenti arrivano in età matura. Bisogna che impari a non sovraccaricarsi di lavoro, che eviti le imprudenze e non sia troppo presuntuoso: la sua vanagloria gli aliena molte amicizie. Occhio al sesso! È un campo in cui chi ha questo numero di destino può disperdere molte energie, e anche comportarsi male. Ma può incontrare un partner innamorato e tollerante che saprà tenere in piedi ugualmente la loro vita familiare.

NUMERO 4 = Numero di polarità negativa, femminile e ricettiva.
Appartiene a chi si organizza con disciplina, che è perseverante nel realizzare gli obiettivi e che fa uso di un efficace pragmatismo.
Il numero 4 avrà molti amici leali disposti ad aiutarlo e consigliarlo. Riuscirà a realizzarsi nel settore lavorativo anche se crescerà un po’ lentamente. Le difficoltà iniziali che incontrerà nel relazionarsi verranno superate con successo.
Va tutto bene se chi ha questo numero è una persona molto determinata, attiva, con un carattere forte, perché dovrà affrontare una vita di lavoro e di sforzi spesso non seguiti dai successi meritati. Questo comporta il rischio, per chi non ha grinta sufficiente, di diventare troppo sospettoso ed esitante, perdendo quindi altre buone occasioni. Una certa irrequietezza di fondo lo porta a cambiare spesso lavoro. I periodi più favorevoli per nuove iniziative sono in aprile e fra luglio e agosto.

NUMERO 5 = Numero positivo, maschile, molto attivo. Appartiene a chi non sopporta facilmente i vincoli, ama l’avventura e gli spostamenti, stimolato dalla curiosità, creativo ed indipendente. E’ caratterizzato da una forte confusione e dalla convinzione di avere sempre ragione. Il suo intimo è instabile e le sue emozioni invadono il suo quotidiano. In generale il numero 5 è portato all’inquietudine ma, quando necessario, è perfettamente in grado di auto controllarsi. E’ un numero fortunato: conferisce la capacità di realizzare scoperte interessanti e di ottenere appoggi per svilupparle, realizzando anche buoni guadagni in giovane età. Prendono le decisioni molto velocemente, anche troppo, ma senza danneggiare gli altri, che infatti, in genere, hanno simpatia per loro. Buona la vita amorosa. Possono sentirsi un po’ giù in primavera e, in questo periodo, possono anche perdere del denaro.

NUMERO 6 = Numero femminile e ricettivo. Appartiene a chi è equilibrato, responsabile, con gusto raffinato ed amante della bellezza, ha una solida base idealista e senso del pudore. Il numero 6 deve tenere sotto controllo la sua salute, evitando tutto quello che per lui è dannoso. E’ necessaria una grande saggezza e la consapevolezza che è necessario pensare un po’ prima di fare una scelta. In generale, realizza le sue mete, ma quasi sempre paga un prezzo. Di solito è una personalità con moltecipli passioni che, se mal gestite, possono essere subite di malavoglia, oppure saranno sentite in contrasto con la propria morale. Le persone 6 si sposano solo se trovano il compagno giusto da giovani, perché con gli anni diventano insofferenti ai legami. Ma non restano sole, perché risultano gradevoli agli amici, con cui si comportano con generosità. Invecchiano tardi.

NUMERO 7 = Numero maschile. Appartiene a chi ha grande capacità di analisi, concentrazione, sviluppato senso critico. Si muove con saggezza ed ha tendenza all’isolamento, è erudito e spirituale. Il numero 7 realizza sempre le sue ambizioni ed è sempre a suo agio in qualsiasi situazione. Quindi, esaudirà i suoi desideri accompagnato sempre dalla fortuna ed il destino gli riserverà sempre nuove possibilità, per migliorare la sua posizione. Unico problema: la possibilità di diventare egoista, ma in generale ha una grande profondità d’animo ed il fato è a suo favore. E’ il numero della saggezza e della perfezione, ed aiuta a potenziare le qualità di nascita. Purtroppo, di solito chi ha questo numero tende a sottovalutare i propri pregi. Emana vibrazioni di pace e spesso riesce a comporre le dispute e dare buoni consigli. Hanno spesso vere doti di chiaroveggenza. Tendono ad avere molte storie amorose.

NUMERO 8 = Numero femminile. Appartiene a chi ha un forte senso per gli affari, è fortunato nelle iniziative, con una grande volontà di riuscita, energico e franco. E’ caratterizzato dalla capacità di superamento, con grande serenità, dei problemi quotidiani, trova sempre la soluzione. In genere, non è istintivo, ma il cattivo umore potrà determinare effetti contrari. Potrebbe non essere visto di buon occhio dagli altri e ricevere critiche per i suoi atteggiamenti. Riesce a raggiungere facilmente i propri obiettivi, anche se incontra molti ostacoli, da cui può acquisire saggezza, tanto da arrivare alla meditazione. Ha quindi bisogno di solitudine, pur non amandola affatto. Anche la sua vita sentimentale risente di questa altalena, complicata dal costante timore di un rifiuto o di un abbandono. Nella solitudine, matura la sua capacità di lasciare una traccia positiva nel mondo, come ricercatore scientifico o riformatore sociale. Si impegna per fare una brillante carriera, ed in genere ci riesce.

NUMERO 9 = Numero  maschile ed attivo. Appartiene a chi pensa alla vita come una missione, con altruismo, con predisposizione alla psicologia, intuitivo, sensibile ed arguto. E’ predisposto per l’arte, la musica e la letteratura. A volte i suoi sentimenti sono estetici, quindi è una personalità estrosa, simpatica, portata per le avventure ed i viaggi. Le amicizie importanti lo aiuteranno ad affermarsi nella vita sociale, settore in cui può diventare un capo. In generale, deve tenere sotto controllo le spese inutili ed il lato economico. Può essere il numero di chi consegue la perfezione della vita spirituale e comprende il significato dell’amore cosmico. Chi se ne rende conto prima dei 35 anni, può riuscire ad espletare tutto il karma del ciclo passato ed evitare di accumularne di nuovo, superando ogni desiderio di gratificazione sensoriale. Può avere conflitti nell’infanzia con i genitori. Molto importanti sono gli anni fra i 18-27-36-45 e 54 anni, poiché sono numeri che sommati fra loro formano il 9.

 (SEGUE)

 

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CALENDULA

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La Calendula (Calendula officinalis) cresce nei giardini, dove fiorisce tutto l’anno.
Il suo nome deriva da “calendae”, a significare che, come la luna, i suoi fiori compaiono ad ogni mese; inoltre i suoi semi assomigliano alla sottile falce lunare.
Un’antica leggenda greca racconta che questo fiore nacque dalle lacrime di Afrodite, addolorata per la morte del giovane amante Adone, trafitto da un cinghiale inviatogli contro dal gelosissimo Ares, compagno ufficiale di Afrodite. Pertanto, la Calendula è il fiore della consolazione.
Secondo altri, il nome deriverebbe dal greco “kàlathos”, che significa coppa o cesta, alludendo alla forma del fiore.
E’ chiamata anche Fiorancio, Garofano di Spagna, Callandria, Calta.
I Francesi la chiamano Souci = affanno, inquietudine.
Come tutti i fiori gialli o arancioni, è associata al Sole.
Il termine “Marigold” degli Inglesi l’accomuna alla Vergine Maria, cui era dedicata nel Medioevo, con il nome di “oro di Maria”.
La Calendula abbassa il capolino al tramonto, pertanto era considerata un segno di mestizia, di lutto per la scomparsa del Sole  e questa credenza si è trasmessa nella simbologia, che la vuole simbolo del dolore, della noia e della pena.
I Messicani la considerano il fiore della morte.
Una leggenda popolare dice che questi fiori, portati dai conquistatori, siano cresciuti in Messico con il sangue dei poveri indigeni, vittime della sete di potere e di oro, dei bianchi.
Secondo una leggenda inglese, le Calendule sono  simbolo di gelosia e sono raffigurate come zitelle mai amate da nessuno che, morendo, si trasformano in Calendule “gialle di rabbia”.
Secondo gli scrittori dell’Ottocento, questo fiore era il simbolo dei cortigiani adulatori, ma c’è anche una corrente di pensiero che lo vuole simbolo dell’amore puro e infinito.
L’emblema di Margherita d’Orléans era una Calendula che girava attorno al sole con il motto: “Io non voglio seguire che il sole”.
Nei giochi di Tolosa, i celebri “jeux floraux”, al poeta vincitore si offriva una Calendula d’argento in onore del fondatore, secondo la tradizione Clemence Isaure, di cui era il fiore preferito. 
In Germania è anche chiamata “Kuhblume”, poiché a Pentecoste è antica consuetudine inghirlandare i bovini con fiori di Calendula, durante la Pfingst Procession.
La Calendula è definita “erba delle donne” fin dall’antichità;  Plinio il Vecchio, nel ” De Historia Naturalis”, scrive che si usa per lenire i dolori del periodo mestruale e come anti infiammatorio, sia per uso esterno che per uso interno.
Nell’esoterismo, si utilizza fresca, strizzata in acqua, nella preparazione di bagni per attirare
l’attenzione e l’ammirazione delle altre persone.
La Calendula ha un forte potere sulle persone troppo impressionabili o che svengono troppo
facilmente, rinforzando l’aurea del soggetto ed imprimendogli coraggio e sicurezza.
Secca, tenuta nel cuscino, ha un aroma particolare che permette di sognare i numeri vincenti al lotto.
In polvere è usata per ottenere successo in ambito legale mescolata, per esempio, con la polvere
del Giusto Giudice,  facendo trionfare in un processo. Ma questa pratica è valida esclusivamente se si è innocenti e si sta subendo un torto.
La Calendula è un’erba d’amore, consacrazione e chiaroveggenza, oltre che funeraria.
I fiori secchi, bruciati come incenso durante la divinazione, sono perfetti da usare per delimitare il Cerchio e decorare l’altare durante i riti magici, poiché hanno il potere di consacrare e proteggere.
Posta sotto il cuscino, la Calendula induce sogni premonitori.
Per coloro che sono soggetti a pettegolezzi o diffamazione, una combinazione di petali di Calendula e di foglie di Alloro può essere usata per incantesimi o sacchetti di protezione dagli stessi.
Per i sacchetti d’amore è meglio usare Calendula raccolta al pomeriggio.
La Calendula attenua la malinconia, la depressione e la nostalgia, serve a lenire i dolori dell’anima, allontana il ricordo degli amori perduti, dei fallimenti e dei sogni svaniti.

 

BAGNO DEL FUOCO SEGRETO
Riempire la vasca di acqua molto calda e spargerci 200 gr. di fiori di Calendula secchi e un paio di cucchiai di miele.  Immergersi nell’acqua per una ventina di minuti.
Questo bagno rilassa ed aiuta nei momenti difficili durante il premestruo, ma anche nei momenti di forte tensione.
 

POZIONE PER GUARIRE DALLE PENE D’AMORE
Mettere un cucchiaio di fiori di Calendula in 100 ml. di acqua bollente. Lasciare in infusione 5 minuti, poi filtrare e lasciare raffreddare completamente. Berne 2 tazze al giorno, con un po’ di miele e 3 gocce di olio essenziale di rosa bianca.

 

PROTEZIONE DI UNA CASA, STANZA O PERSONA DA INFLUENZE NEGATIVE

Tritare nel mortaio 1 parte di Calendula, 1 parte di Issopo, 1/5 parte di Incenso, 1/5 parte di Basilico, 1/5 parte di Verbena, 1/5 di Artemisia. Raccogliere la polvere in un’ampollina e chiuderla con un tappo di sughero. Per 5 mattine esporla al sole dalle ore 10 alle ore 13, dopodiché farla. Bruciarla sui carboncini.

 

ALLONTANAMENTO E PURIFICAZIONE DI AMBIENTE O PERSONA DA ATTACCHI MAGICI, LARVE E VAMPIRI
Tritare finemente 1 parte di Calendula, 1/5 Incenso,1/5 Mirra 1/5 Storace, 1/5 Benzoino 1 parte di Issopo. Produrre una polvere sottilissima e conservarla in un’ampolla. Ogni martedì mattina, esporre l’ampolla alla luce del sole, dalle 10 alle 15, per tre giorni. Bruciare la miscela sui carboncini.

Nel linguaggio dei fiori, la Calendula è ben augurale e significa: ” La concordia degli spiriti è il bene più prezioso”.
 
Pianeta: Sole
Elemento: Fuoco
Pietra: Opale di fuoco
Metallo: Rame
Giorno della settimana: sabato