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Curiosità, novità, tendenze, irriverenze....del mondo internet!
Creato da papife il 18/11/2008
“Forse sono i nostri errori a determinare il nostro destino...
Senza quelli che senso avrebbe la nostra vita...
Probabilmente se non cambiassimo mai strada non potremmo innamorarci, avere un figlio, essere ciò che siamo....del resto le stagioni cambiano e così pure le città.
La gente entra nella tua vita e poi ne esce, ma è confortante sapere che coloro che ami rimangono per sempre impressi nel tuo cuore”.
Carrie - SEX AND THE CITY
Buona lettura dagli autori....
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Post n°76 pubblicato il 27 Ottobre 2009 da papife
Tag: advertising, desiderio, emozioni, fascino, pubblicità, romantico, sensualità, sentimenti, sogno, spot Non siamo più abituati ad assaporare un momento, a gustare una sensazione a lasciarci sedurre da uno sguardo. Oggi invece siamo abituati a vedere "carne" dovunque, sembra di essere dal macellaio dove ogni "pezzo di carne" ha il suo prezzo: Questo non vuole essere un giudizio, anche perchè se siamo arrivati qui in qualche modo ci siamo mossi, sbagliando un pò tutti. Però è un fatto che se ci si abitua al peggio, al brutto, si finisce per credere che così si deve vivere e invece non c'è niente di peggio che arrendersi a questo stato di cose....vedere cose belle:opere d'arte, fare del bene, raccontare fatti positivi, premiare persone che hanno rispettato dei valori, promuovere idee altruiste e meritevoli cambia il nostro modo di affrontare la vita e la cosa bella è che questo modo di essere non ha un colore politico ma dipende solo dall'essere umano in quanto tale. Per questo oggi vi voglio regalare una cosa bella (con la presunzione di cambiarvi la giornata!) uno spot pubblicitario, per chi non l'avesse ancora visto, che è capace di parlare con le emozioni, con gli sguardi, con quello che non viene fatto e che non contiene "pezzi di carne in vendita". Questa, per me, è la sensualità di una storia e il fascino di un momento magico.
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Post n°75 pubblicato il 20 Ottobre 2009 da papife
Il modello del controllo costante nasce con Jeremy Bentham che parlava di Panopticon. Il titolo vero e proprio del reality show si ispira all’opera di George Orwell 1984 Il romanzo narra di un Grande Fratello, un personaggio che nessuno ha mai visto che tiene costantemente sotto controllo la vita di tutti i cittadini. È il capo dello stato totalitario di Oceania che attraverso le telecamere sorveglia costantemente e reprime il libero arbitrio dei suoi cittadini. Lo slogan del libro "Il Grande Fratello vi guarda" si attaglia al meccanismo del programma televisivo, nel quale gli autori della trasmissione hanno il controllo della situazione nella Casa. Le chiavi di lettura di quest’opera, definita dal suo stesso editore “uno dei libri più terrificanti che io abbia mai letto…che guarda l’esistenza e la vede diventare sempre più intollerabile”, sono grandiosamente attuali e fonte di ispirazione di film quali Matrix, Minorità Report, nell’invenzione della polizia preventiva, erede della fantastica psico-polizia orwelliana, o Truman Show, nel quale la vita di un individuo, privata di qualsiasi forma di privacy, diviene film stesso. Sino ad arrivare alla lampante “contaminatio” della trasmissione televisiva Grande Fratello, che ha rubato il titolo, e l’idea del supercontrollore, superando paradossalmente gli umori dell’autore. Oggi infatti non c’è più l’eroe tragico, W. Smith di 1984, che tenta disperatamente di sfuggire all’occhio vigile del controllo per riaffermare la sua individualità, ma ci sono milioni di individui in tutto il mondo che pur di raggiungere notorietà e successo chiedono volontariamente di essere eterodiretti, ignorando la propria dignità e consegnandosi strumentalmente nelle mani di perversi meccanismi televisivi che generano i moderni eroi anti-eroi. Quali differenze possiamo riscontare fra questi due “Grande Fratello” dopo circa 25 anni di distanza dalla data del libro?
Che dire, l'avreste mai detto che le cose si sarebbero addirittura capovolte! |
Post n°74 pubblicato il 13 Ottobre 2009 da papife
Riparliamo dopo qualche tempo di un argomento che abbiamo già trattato...il Behavioral Targeting Sapete cosa c'è di nuovo che mentre i signori del marketing, i cosidetti i marketers, pensavano di fare cosa gradita a proporre ai loro users annunci pubblicitari in tema con i loro interessi oggi scopriamo che gli utenti non sono poi così tanto entusiasti. E' vero che la questione è controversa e nello stesso tempo si porta dietro l'annoso problema del trattamento dei dati personali con tutte le informazioni che ci riguardano. Ci sono alcuni temi delicati legati alla privacy che si scontrano con altri interessi di natura più marketing ed economici. In mezzo c'è l'utente che, per non affogare nel mare della pubblicità in generale, vorrebbe ricevere messaggi più appropriati al suo modo di essere ma nello stesso tempo non è disposto a rivelare tutto su di sè per paura di essere identificato e perchè non sa bene cosa se ne fanno questi signori (advertisers, marketers, publishers) di tutte queste preziose e private info. Stando a una recente ricerca appena pubblicata in US, alla domanda " Vi piacerebbe ricevere, sui siti web da voi più visitati, informazioni pubblicitarie in linea con i vostri interessi?"
Ad una successiva domanda "Pensate di aver perso il controllo su come le vostre informazioni personali siano raccolte e trattate dalle varie company in gioco?" I numeri ci dicono che il 47% degli intervistati hanno perso il controllo e seppure credano che ci siano leggi e regolamenti che impongono alle industry di trattare questi dati in modo corretto e riservato il totale dei rispondenti raggiunge appena il 50% del campione. Quindi c'è ancora della strada da fare e forse la via più praticabile sarebbe quella di adottare una legislazione che tuteli maggiormente il trattamento dei dati, magari garantendo un tempo di vita delle informazioni raccolte che non superi 1/2 mesi, in modo da rassicurare gli utenti sulle loro paure e convincerli a lasciare i loro dati personali con più fiducia. Come in tutte le questioni spinose la soluzione sta nel mezzo....in medio stat virtus trovare un giusto trade-off tra ricevere pubblicità in linea con i propri interessi o bisogni (relevant ads) in cambio di rilasciare più informazioni possibili su di sè sapendo di non essere "schedati" a vita o "perseguitati" per i propri vizi o virtù. |
Post n°73 pubblicato il 06 Ottobre 2009 da LadyB_82
Chi non ricorda la storia di Narciso? Riguardo alla spesa per prodotti di bellezza alla fine del 2008, in Italia, le imprese cosmetiche hanno raggiunto li 8,2 miliardi di euro con un segno positivo dello 0,3% e il trend sul 2009 è confermato. Fabio Franchina, presidente Unipro (Associazione Italiana delle Imprese Cosmetiche) afferma: "il concetto di estetica si è evoluto in quello di benessere ed il cosmetico è entrato da tempo nell'uso quotidiano e il consumatore non può più rinunciarvi". Chiudiamo con una frase bellissima del film Will Hunting. Robin Williams ad un certo punto del film dice “Nessuno di noi è perfetto, io non sono perfetto e nemmeno tu sei perfetto..ciò che conta è capire se siamo perfetti l'uno per l'altro…” |
Post n°72 pubblicato il 28 Settembre 2009 da papife
Quanti modi esistono per comunicare un messaggio? Tutto dipende dal mezzo sul quale si vuole trasmettere l’informazione: Marshall McLuhan affermava infatti che “il mezzo tecnologico produce effetti pervasivi sull'immaginario collettivo, indipendentemente dai contenuti dell'informazione di volta in volta veicolata”. Di qui, la sua celebre tesi secondo la quale "il mezzo è il messaggio". Il processo di comunicazione, pur essendo formalmente cosa separata dal mezzo attraverso il quale avviene, ne è altamente influenzato: ogni mezzo influenza la comunicazione in modo diverso e, quindi, si possono individuare dei mezzi di comunicazione particolarmente adatti a trattare un certo argomento, ma inadatti ad un altro. Oppure mettiamola così, ciascun mezzo (tv, stampa, radio, Internet) dovrebbe essere utilizzato per comunicare un messaggio nel modo migliore al proprio target di riferimento. Partendo da queste riflessioni, sembrerebbe logico comunicare un messaggio serio come quello della “Prevenzione del tumore al seno”, con un tono serio ed autorevole ma, a seconda del medium, si può pensare a messaggi diversi che riescano a convincere il numero maggiore di donne a fare un esame preventivo di controllo, perché questo resta l’obiettivo da raggiungere. Il nostro articolo vuole semplicemente comparare 2 diverse campagne pubblicitarie per vedere quale stile di comunicazione hanno adottato e lasciare decidere a voi se entrambe oppure una più dell’altra sia riuscita a “colpire nel segno”. In Italia le campagne televisive di prevenzione sono fortemente condizionate dall’impostazione legislativa ed assumono toni eloquenti, seri, tradizionali per indurre le persone a prendere le giuste precauzioni. Guardate questo spot italiano promosso dal movimento per la "Lotta al tumore al seno" che vede Elena Sofia Ricci come testimonial. La campagna ha l’obiettivo di invitare tutte le donne ad effettuare regolari controlli, attraverso il claim “Europa Donna vi invita a scoprire il seno” che mira ad unire tutte le donne in un rapporto complice e solidale a difesa della loro vita e di quella delle generazioni future. Questa campagna, seppur con un velo di sensualità, è stata realizzata per essere trasmessa su un mezzo tradizionale come la televisione generalista italiana. Il tono è autorevole, seppur con un velo di sensualità, con immagini che non sconvolgono il pubblico questa resta una campagna, realizzata per essere trasmessa su un mezzo tradizionale come la televisione generalista italiana che si rivolge a un target formato soprattutto da donne over 50. Cambiando il medium e il target, pensiamo ad Internet, secondo voi un messaggio di questo tipo sarebbe stato ancora efficace? Probabilmente no. Su Internet ormai siamo abituati davvero a tutto e sentiamo il bisogno impellente di ricercare novità e un qualche cosa di diverso in grado di stupirci ogni volta. A questo proposito, una recente campagna statunitense ha stravolto letteralmente la credenza secondo la quale ad messaggio serio deve corrispondere un tono autorevole e ha realizzato questo video guardare per credere... La campagna lanciata da Boobyball, un’organizzazione americana impegnata nella "Lotta contro il tumore al seno", ha come slogan l’espressione “Save the Boobs” che tradotto in italiano significa letteralmente “Salviamo le tette”. Il video è stato ideato per far sorridere; diverte, provoca, è ammiccante ma nello stesso tempo accresce la consapevolezza di un problema che riguarda milioni di donne in tutto il mondo ed indirettamente quindi, milioni di uomini…mariti, compagni, figli. Cosa ne pensate? Credete che mettere in mostra un bel seno in movimento possa essere un modo per sensibilizzare un pubblico internauta a porsi in modo corretto rispetto a un problema serio? Oppure pensate che era forse meglio dire che il “tumore al seno colpisce 1 donna su 10 e che rappresenta il 25% di tutti i tumori che colpiscono le donne”? Per concludere ricordiamoci che questa malattia è più diffusa di quanto si pensi e troppo spesso moltissime donne tendono a trascurare le corrette regole di prevenzione. Molte donne intorno a noi ne sono affette ma non lo sappiamo o non ce ne accorgiamo…come ci vuole dire in modo davvero fantastico questo toccante video tratto da un serilal tv americano molto popolare e che si rivolge ad un target in linea con quello di internet. In questo spezzone di Sex and the City Samantha dichiara apertamente di avere il cancro e con stupore si accorge che tante altre donne intorno a lei decidono di svelare la loro sofferenza senza avere paura di mostrare gli effetti della chemioterapia che però non hanno scalfito la voglia di lottare e di vivere per sé e per i propri cari. |
Inviato da: Devid B
il 04/02/2010 alle 19:19
Inviato da: fuoriditesta34
il 22/10/2009 alle 00:25
Inviato da: DolcePrinciFessa
il 30/09/2009 alle 10:57
Inviato da: obyone0
il 29/09/2009 alle 13:23
Inviato da: LadyB_82
il 29/09/2009 alle 12:29