Creato da amazzoneperforza il 01/06/2008

APF

La verità nuda e cruda.

 

 

PAESE

Post n°1451 pubblicato il 19 Giugno 2012 da amazzoneperforza

Viaggio, l'auto risponde perfettamente, si snoda la strada fra campi in assetto estivo. Spighe di grano, frumento, erba, campi così grandi che lo sguardo può correre avanti e poi ancora. Non fosse che quella ragazza dagli occhioni verdi mi sta aspettando, mi fermerei qui, ad ascoltare il mio far nulla insieme al mondo, girare placida con esso. Ma mi aspetta una giovane donna, una figlia. Di figlie non ne ho, eppure lei mi è figlia. Oppure mi è madre. Sì, mi è anche madre.

Ancora campi, ancora strade, più strette ora, entro in paese. Sai, l'ho amato questo tuo paese, più di quanto puoi sapere. Perchè io l'ho visto, improvvisamente, e la sua bellezza, color terra e poi verde d'avena mi ha abbacinata, sopresa, incantata. Amalo, respiralo quando ti regala sere fresche d'estate, ammiralo nel silenzio della prima neve d'inverno. Casa tua, da lì hai cominciato il viaggio.

 
 
 

RISPETTO

Post n°1450 pubblicato il 13 Giugno 2012 da amazzoneperforza

 
 
 

DENTI...

Post n°1449 pubblicato il 13 Giugno 2012 da amazzoneperforza

 
 
 

CHICCHIRICHIIIIIIII'

Post n°1448 pubblicato il 13 Giugno 2012 da amazzoneperforza

 
 
 

BACINO

Post n°1447 pubblicato il 13 Giugno 2012 da amazzoneperforza

 
 
 

QUELLO CHE PENSO DI FARE...

Post n°1446 pubblicato il 13 Giugno 2012 da amazzoneperforza

 
 
 

DIO ESISTE! :-)

Post n°1445 pubblicato il 13 Giugno 2012 da amazzoneperforza

 
 
 

PUNTUALITA'

Post n°1444 pubblicato il 13 Giugno 2012 da amazzoneperforza

 
 
 

LA BELLA ETA'

Post n°1443 pubblicato il 13 Giugno 2012 da amazzoneperforza

"MAMMA, PERCHÉ HAI ALCUNI CAPELLI BIANCHI?" -"NE CRESCE UNO PER OGNI DISPIACERE CHE MI DAI"

"ADESSO CAPISCO PERCHÉ LA NONNA HA TUTTI I CAPELLI BIANCHI"

 
 
 

MESSAGGIO DA UOMO A DONNA

Post n°1442 pubblicato il 13 Giugno 2012 da amazzoneperforza

 
 
 

AUTOSTIMA

Post n°1441 pubblicato il 13 Giugno 2012 da amazzoneperforza

Prima di diagnosticarti depressione
o bassa autostima,
assicurati di non essere semplicemente circondata da stronzi...

 


 
 
 

IL BEPI - KENTUCKY (Cartoon)

Post n°1440 pubblicato il 12 Giugno 2012 da amazzoneperforza

IL BEPI - KENTUCKY (Cartoon)
 
 
 

Tèra

Post n°1439 pubblicato il 12 Giugno 2012 da amazzoneperforza

Tèra


Terra

Non ancora son bucaneve gli ultimi fiocchi
Che già c’è uno sfarfallio di insetti e farfalle
Cascate di papaveri e spighe, gigli rossi che accendono fiammiferi
Per incendiare il cielo, una meraviglia di bugie!
Apparenze di un perché nascosto, nel guscio della terra.
Poter fermare l’orologio, muoversi con l’andatura di una tartaruga
per dare una calmata al tempo.
Potersi abbandonare sotto gli abeti, allo zirlo di tordi in concerto di passeri,
al profumo leggero di ciclamini che figliano nell’umidità fresca di una culla di bosco.
Potersi appoggiare al ventre di questa madre, tastare il polso dei giorni che nascono,
dei giorni che se ne vanno, potersi annidare, frugare sotto lo strame,
scavare a mani nude fino alle radici,
sentire il sapore della sorgente, ma il vento soffia,
ragioni e pensieri sono già scivolati, senza accorgersi, in grembo alla terra.

Poter fermare l’orologio, muoversi con l’andatura di una tartaruga
per dare una calmata al tempo.
Potersi abbandonare sotto gli abeti, allo zirlo di tordi in concerto di passeri,
al profumo leggero di ciclamini che figliano nell’umidità fresca di una culla di bosco.


 
 
 

Brescia. In un libro gli studi sulla chiesa di San Giorgio

Post n°1438 pubblicato il 08 Giugno 2012 da amazzoneperforza

Brescia. In un libro gli studi sulla chiesa di San Giorgio
29 maggio 2012
Il tempio di via Santa Chiara. Il volume è curato dal Centro Servizi Musei della Provincia
È il primo volume mai pubblicato che raccoglie gli studi condotti nella chiesa di San Giorgio, gioiello dell’omonima piazzetta prospiciente via Santa Chiara. Il libro, presentato ieri dai ricercatori che hanno seguito i lavori di recupero, fa parte della collana «Quaderni» edita dalla Provincia di Brescia e ripercorre la complessa storia dell’edificio, vera e propria chicca del panorama artistico cittadino. «Gli studi arricchiscono di un ulteriore tassello le testimonianze di strutture longobarde esistenti intorno a Santa Giulia e Capitolium, la cosiddetta “buffer zone” – ha sottolineato l’assessore provinciale alla Cultura Silvia Razzi -, oggi iscritte nella lista Unesco». RESTITUITA al pubblico dopo un restauro lungo vent’anni «San Giorgio è un insieme di stili ed epoche stratificati, che hanno necessitato di una ristrutturazione che tenesse conto di questa successione e di una serie di studiosi che si prendessero carico, ognuno per le proprie competenze, di una parte di storia» ha spiegato don Giuseppe Fusari, moderatore della presentazione. Il volume, curato dal Centro Servizi Musei della Provincia, è dunque una miscellanea di vari autori, sei, più uno studio di architettura. Il lavoro è stato seguito da Andrea Breda e Dario Gallina per la parte archeologica medievale; dallo Studio Bozzetti per la parte relativa ai lavori di recupero; da Matteo Ferrari per lo studio sulle decorazioni medievali; da Barbara D’Attoma per quelle quattro e cinquecentesche e, infine, da Fiorenzo Fisogni per quelle di età moderna e per le pale d’altare. Marco Foppoli ha invece seguito la parte araldica del «bestiario ingarbugliato», disseminato dentro e fuori la chiesa. Un altro gioiello del centro può dirsi rinato. «È un simbolo importante per la nostra epoca – ha ricordato don Armando Nolli, parroco della vicina San Faustino – perchè San Giorgio fu colui che uccise il drago, compiendo un’azione impossibile. Quest’uomo è il simbolo della lotta al male, anche quando sembra impossibile da sconfiggere». CHI VOLESSE la pubblicazione può rivolgersi all’assessorato alla Cultura della Provincia e chi desiderasse visitare la chiesa può farlo grazie al prezioso aiuto dei volontari del Touring Club, disponibili per visite guidate gratuite il sabato e la domenica dalle 10 alle 18. Grazie a loro in un anno e mezzo di apertura il sito è stato visitato da quasi 12 mila persone.

Michela Bono

 
 
 

CHARLIE CINELLI La mé zènt

Post n°1437 pubblicato il 29 Maggio 2012 da amazzoneperforza

CHARLIE CINELLI

La mé zènt

cantata da Charlie Cinelli e il Bepi

 

 

TURNE DALA ME ZÈNT

Mòle la baita de lüsso 'n cità
'ndo' che töcc i fa finta de niènt
G'ho dicidìt de turnà dele bande endòe
che se vé zó sincér
Mòle töt l'ambaradàn e te mòle anche té
e quand che vé a troàt i tò soci
che g'hai de ardàm de traèrs?
E te che te söghétet a spènder palànche
compàgn dela fiöla del re
Me che sö mia tàt a pòsto
Turne dala me zènt, piö visì ale montagne
A parlà 'l me dialèt, che per crüd che 'l te pàress,
l'è de zènt come mé
, yeh-heee
Te m'éret dìt: "L'è piö alta, piö vérda,
l'è l'erba dela banda de là
Erba no ède, me me se ricorde
apéna chèla dela me ca'
Me 'ndò zó de sentimènt
Turne dala me zènt, piö visì ale montagne
A parlà 'l me dialèt,
che per crüd che 'l te pàress,
l'è de zènt come mé
, yeh-heee

Àrda fò 'n glia söl Gölem e pò sàppiem dì
se 'l g'ha 'l capèl
E 'ntàt che gh'è ciàr vàrda zó 'n dele ài,
vàrda 'l Garda e Ìder e Isé
Vàrda i òmm che càta sö 'l fé
e le fómne che le ghe va dré
Me naró piö vià de lé
Mòle la baita de lüsso 'n cità,
i dìss: "Bisògna fa chèl che se sènt
E stó gnè lé a fa sö le valìss,
anzi, tòe dré pròpe niènt
Me che sö mia tàt a pòsto
Turne dala me zènt, piö visì ale montagne
A parlà 'l me dialèt, là sö 'n mès ale càvre,

Turne dala me zènt, piö visì ale montagne
A parlà 'l me dialèt, che per crüd che 'l te pàress,
l'è de zènt come mé

 

TORNO DALLA MIA GENTE

Mollo la casa di lusso in città
dove tutti fan finta di niente
ho deciso di tornare dalle parti dove
si nasce sinceri.
Mollo tutto l'ambaradan e mollo anche te
E quando vengono a trovarti i tuoi amici
che hanno da guardarmi storto?
E tu che continui a spender soldi
come la figlia del re.
Io che non sono molto a posto
torno dalla mia gente, più vicino alle montagne
a parlare il mio dialetto che per quanto ti sembri crudo
è quello di gente come me, yeh-heee
Mi avevi detto: "E' più alta, è più verde,
è l'erba dell'altra parte"
Non vedo erba, mi ricordo
solo quella di casa mia
a me passa la poesia
Torno dalla mia gente, più vicino alle montagne
a parlare il mio dialetto lassù in mezzo alle capre
torno dalla mia gente
Guarda là sul Guglielmo e poi sappimi dire
se ha il cappello
e intanto che c'è chiaro guarda giù nelle valli
guarda il Garda e Idro e Iseo
guarda gli uomini che raccolgono il fieno
e le donne che li seguono
io non andrò più via di qua...
Mollo la casa di lusso in città
dicono: "Bisogna far quello che ci si sente"
E non sto neppure lì a far la valigia
anzi, non prendo proprio niente
Io che non sono molto a posto
torno dalla mia gente., più vicino alle montagne
a parlare il mio dialetto, lassù im mezzo alle capre,
torno dalla mia gente, più vicino alle montagne
a parlare il mio dialetto, che per quanto ti sembri crudo
è quello di gente come me

 
 
 

UNA DONNA SI RIALZA SEMPRE

Post n°1436 pubblicato il 28 Maggio 2012 da amazzoneperforza

Jack Folla - Donne in rinascita

Una donna si rialza sempre
anche quando non ci crede
anche se non vuole

 

 
 
 

MANIPOLAZIONE AFFETTIVA

Post n°1434 pubblicato il 28 Maggio 2012 da amazzoneperforza

 
 
 

Oncologia senza dolore. Al via un innovativo progetto

Post n°1433 pubblicato il 25 Maggio 2012 da amazzoneperforza

24/05/2012 - Giornata Nazionale del Sollievo

Oncologia senza dolore. Al via un innovativo progetto

Alla Giornata Nazionale del Sollievo, domenica 27 maggio, aderiscono gli Istituti Scientifici di Pavia, Castel Goffredo e Milano via Camaldoli di Fondazione Maugeri che si presenta con un progetto pilota innovativo e high-tech per la lotta al dolore

Si chiama “Oncologia senza dolore” ed è il futuribile progetto pilota della Fondazione Maugeri che permette al paziente oncologico (ossia malato di cancro) di quantificare il dolore percepito e di segnalarlo su una piattaforma informatica tipo touch-screen, che funziona anche su smartphone e tablet. In questo modo, lo staff medico potrà stabilire percorsi terapeutici personalizzati per la lotta al dolore. Una bella iniziativa in virtù anche della imminente Giornata Nazionale del Sollievo, che si celebra domenica 27 maggio 2012.

Anche la lotta al dolore in oncologia si mette al passo con i tempi. L’utilizzo sempre più massiccio di piattaforme tecnologiche touch-screen, “App” per smartphone e tablet approda anche nel campo delle cura palliative con la possibilità di misurare il livello di dolore soggettivo percepito da ciascun paziente oncologico.
In questo modo sarà possibile definire la terapia antidolorifica più efficace a seconda del feedback ricevuto, sperimentare un nuovo modello di sorveglianza e cura del dolore con strumenti di tele-monitoraggio quali appunto tablet e smartphone.

Tutto ciò fa parte del progetto pilota biennale dell’IRCCS Fondazione Maugeri, “Oncologia senza dolore”, che ha preso il via lo scorso novembre e al quale hanno finora aderito 170 pazienti, per un totale di 800 misurazioni.
Il progetto e stato reso possibile grazie alla collaborazione della Fondazione Onlus Bruno Boerci e al coordinamento del dottor Alberto Zambelli, con il supporto dell’Ing. Daniele Segagni, rispettivamente medico dell’U.O. di Oncologia Medica 1 e specialista del Laboratorio di Informatica e Sistemistica per la Ricerca Clinica dell’Istituto Scientifico di Pavia della Fondazione Maugeri. Il progetto si affianca alle iniziative di sensibilizzazione per la lotta al dolore.

Il progetto in pratica
Una postazione informatica touch-screen posizionata nell’area di day hospital dell’U.O. di Oncologia Medica 1, permette al paziente di quantificare il livello di dolore percepito prima e dopo il trattamento terapeutico. L’identificazione avviene tramite la lettura del codice a barre presente sul bracciale che il paziente riceve al momento di iniziare la cura.
Un’interfaccia grafica semplice e intuitiva consente a chi lo utilizza di rilevare l’entità del dolore per mezzo di una scala graduata che presenta valori da 0 (assenza di dolore) a 10 (massimo dolore). Lo strumento informatico, messo a punto dal Laboratorio di Informatica e Sistemistica per la Ricerca Clinica guidato dal prof. Riccardo Bellazzi, acquisisce l’informazione sul tipo di dolore, la elabora e la invia al Sistema Informativo Ospedaliero (SIO). A ciascun livello corrisponde un algoritmo diagnostico-terapeutico che compare nella cartella clinica informatizzata del paziente e consente allo staff medico di valutare, in tempo reale, il miglior trattamento per la cura e l’assistenza.

Al momento aderiscono al progetto l’U.O. di Oncologia Medica 1 e di Cure Palliative dell’Istituto Scientifico di Pavia via Maugeri, cui seguirà il reparto di Cure Palliative e Terapia del Dolore guidata dal dr. Danilo Miotti. Qui il software è stato applicato anche su un dispositivo tablet che offre al paziente maggiore libertà permettendogli di usufruire del servizio senza doversi recare presso la postazione touch-screen. È inoltre funzionale su apparecchi cellulari come smartphone e tablet commerciali: attrezzature “mobile” che consentendo il controllo a domicilio all’interno di un programma di telemedicina per il monitoraggio del dolore oncologico.
«Al progetto Oncologia senza dolore, iniziato lo scorso 29 novembre, hanno aderito ad oggi 154 pazienti dell’U.O. di Oncologia Medica 1 e, dallo scorso 23 aprile, 16 pazienti dell’U.O. di Cure Palliative per un totale di 800 misurazioni – spiega il dr. Lorenzo Pavesi, Primario dell’U.O. di Oncologia Medica 1 dell’Istituto Scientifico di Pavia – La quota media di dolore percepito finora è pari a 5, risultato di un efficace monitoraggio al quale seguono controlli seriali e aggiustamenti terapeutici per ciascun paziente».

«Il dolore rappresenta uno degli aspetti più invalidanti e complessi per i pazienti, i familiari e i caregiver – aggiunge il dr. Pietro Preti, Primario dell’U.O. di Cure Palliative dell’Istituto Scientifico di Pavia – Non è solo un sintomo, in alcuni casi diviene una malattia vera propria che richiede un approccio diagnostico complesso e scelte terapeutiche farmacologiche e chirurgiche. La possibilità di misurare il livello di dolore è quindi un importante passo avanti, risultato dell’alleanza medico-paziente, soprattutto nel caso di malattia avanzata dove non è indicato proseguire con chemioterapia o trattamenti antiproliferativi».
«La novità sta nella condivisione di un percorso di rilevazione e monitoraggio da parte dei vari specialisti che intervengono nella cura del paziente oncologico garantendo risposte rapide e appropriate», conclude il dottor Danilo Miotti, Primario dell’UO Cure Palliative e Terapia del Dolore di Via Boezio.
Una bella e utile iniziativa che ci auguriamo possa trovare accoglimento anche in altre strutture.

[lm&sdp]

http://www3.lastampa.it/benessere/sezioni/salute/articolo/lstp/455429/

 

 
 
 

Labrador, il cane “detector” del cancro intestinale

Post n°1432 pubblicato il 25 Maggio 2012 da amazzoneperforza

02/02/2011 - diagnosi singolari

Labrador, il cane “detector” del cancro intestinale

I Labrador sono in grado di rilevare un cancro intestinale soltanto annusando il respiro o le feci di una persona. Lo studio

 

In fatto di tumore, si sa, è molto importante intervenire precocemente. Non tutti i tipi di esami clinici, però, sono sempre affidabili, veloci e utili. Secondo i ricercatori giapponesi, esiste invece un metodo quasi infallibile, e piuttosto inconsueto, di rilevare il tumore alle prime fasi, in particolare quello intestinale.

Questo metodo non si avvale di esami di laboratorio, e non viene eseguito da medici. Bensì da “esperti” di diverso tipo: i cani. Ma, attenzione, non tutti i cani sono in grado di farlo: a quanto pare i più esperti, difatti, sarebbero i Labrador.

Secondo gli scienziati della Kyushu University, infatti, i Labrador sarebbero in grado di rilevare un cancro intestinale attraverso il respiro e le feci della persona, con una precisione incredibile. A detta dei ricercatori questo studio è estremamente importante perché dà una nuova speranza per l’individuazione precoce del tumore all’intestino. Già studi precedenti avevano dimostrato che i cani potevano fiutare patologie polmonari, della vescica, della mammella e dell’ovaio.

Per comprendere qualcosa di più sulle capacità olfatti e investigative dei cani, i ricercatori hanno addestrato un labrador nero affinché annusasse 74 test di vari tipi di persone. Ogni test conteneva campioni di feci o del respiro. Tra questi vi erano anche campioni di persone che avevano polipi intestinali che sono benigni ma potrebbero essere un precursore del cancro intestinale. Oppure campioni di persone con malattie intestinali infiammatorie, diverticoli, appendicite e fumatori.
Il labrador dello studio è stato così accurato nella valutazione che nessuno di questi fattori ha inciso o influenzato la sua “diagnosi”. Da quanto appurato dagli scienziati, il tumore emette un tipo di odore inconfondibile rispetto ad altre malattie… almeno per i cani.

Il Labrador ha ottenuto un 95 percento di accuratezza e precisione nella valutazione dei campioni, con risultati eccellenti già allo stadio precoce. Tale precisione attualmente si riesce a ottenere, dalla diagnostica strumentale, solo a stadi più avanzati. E l’intervento precoce, ai primi stadi è fondamentale, perché tramite la chirurgia si possono guarire il 90 percento dei casi.

Tuttavia, un problema ci sarebbe. Secondo gli scienziati la diagnostica per mezzo dei cani è troppo costosa e impraticabile. Si potrebbe, tuttavia optare per un “naso” elettronico sensibile come quello del cane… perché no? Oppure gli addestratori di cani potrebbero insegnare qualcosa di più utile agli animali: anziché la solita difesa personale dagli estranei, si potrebbe insegnare la difesa del padrone dalle temibili malattie moderne. Probabilmente sarebbe anche meno costoso di un “naso” elettronico, ma dubitiamo che al momento tutto ciò si possa mettere in pratica.

[lm&sdp]

http://www3.lastampa.it/benessere/sezioni/salute/articolo/lstp/387112/

 
 
 

Il cancro al seno si ripresenterà? Ce lo dice un nuovo test

Post n°1431 pubblicato il 25 Maggio 2012 da amazzoneperforza

25/05/2012 - controllo delle recidive senza effetti collaterali

Il cancro al seno si ripresenterà? Ce lo dice un nuovo test

La possibilità di una recidiva del tumore al seno, dopo l’intervento chirurgico, può essere predetta con un semplice ed economico test che potrebbe evitare il ricorso alla chemioterapia

Un’incognita a seguito di un intervento chirurgico per asportare il tumore della mammella è la possibilità che dopo un po' di tempo si presenti una recidiva, ossia che il cancro torni a formarsi e crescere.
Per questo motivo, spesso le donne a cui è stato asportato il tumore devono sottoporsi a un ciclo di chemioterapia preventiva. Tuttavia, come si sa, lo stress psicologico e fisico cui sottopone questo tipo di trattamento è notevole, così come vi sono diversi e seri effetti collaterali.

Se si potesse dunque evitare questo trattamento chemioterapico, potendo prevedere per tempo se il tumore del seno possa ripresentarsi, sarebbe un bel vantaggio per le pazienti. Oggi, grazie a un nuovo test, tutto questo può essere possibile.
Il test si chiama “ICH4” e sfrutta una tecnologia già presente nei laboratori convenzionati o appartenenti al Servizio Sanitario Nazionale britannico.

Con questo nuovo test pare sia possibile stimare con precisione se un tipo di tumore del seno, quello più comune, detto anche tumore positivo ai recettori per gli estrogeni (ER +), possa sviluppare una recidiva dopo che sia stato asportato chirurgicamente. Come detto, allo stato attuale, sono circa la metà delle donne operate a essere sottoposte a chemioterapia preventiva. Con il test si potrebbe per tanto risparmiare loro questo calvario: si stima che ogni anno si potrebbe evitare il trattamento con la chemioterapia a circa 4.000/5.000 donne.

Il nuovo test, secondo gli scienziati dovrebbe essere disponibile nel Regno Unito già entro la fine dell’anno, augurandoci che possa diventare disponibile a breve anche per l’Italia.

[lm&sdp]

http://www3.lastampa.it/benessere/sezioni/medicina/articolo/lstp/455575/

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Non solo! E tutte le donne che assumono farmaci per 5 anni onde evitare le recidive? Me compresa che, anzi, assumo Letrozolo da quasi 10 anni! E sono farmaci con notevoli effetti collaterali e rischi per altri organi.

 
 
 

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