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Messaggi del 17/06/2020

Hereafter

Post n°1708 pubblicato il 17 Giugno 2020 da Vince198



Hereafter


..
è il titolo di un film di Clint Eastwood, regista che incontra quasi sempre il mio personale gradimento, film racconta tre storie: quella di Marie, George e del piccolo Marcus.
La prima riguarda una giornalista francese sopravvissuta allo tsunami in Indonesia del 2004.. Tornata a Parigi non riesce più a riprendere normalmente la sua attività né a scrivere il libro su Mitterand che aveva in mente. Infatti Marie, tra la vita e la morte in quella dolorosa circostanza, intuì qualcosa e non riuscì a fare a meno di raccontarla scrivendo la vicenda in un libro, non quello promesso all’editore.
Nella seconda storia George è un sensitivo noto nell’ambiente e con una notevole clientela procuratagli dal fratello. Tuttavia questa sua peculiarità naturale ha reso la sua esistenza invivibile per via di stress psicologici generati dalle vicende di cui, mano mano, era venuto a conoscenza. Invece di continuare a vivere con quel “mestiere” redditizio, scelse di fare l’operaio in una fabbrica di San Francisco.
Il piccolo Marcus, londinese e senza padre, con una madre tossicodipendente, ha un solo unico punto di riferimento: il fratello gemello Jason. Tuttavia quest’ultimo mori in un incidente per sfuggire ad atti di bullismo di ragazzi poco più grandi di lui..
Queste tre vicende - che vivono in contemporanea - altri non sono che un confronto fra i tre protagonisti afferente la loro esperienza con la .. morte.
La regia del buon Clint è semplicemente perfetta nell’incrociare questi eventi che, in qualche modo  più o meno profondo, toccano l’anima dello spettatore.
Personalmente mi ha commosso più di tutte la vicenda del ragazzino, determinato nel conoscere la sorte del fratello e la capacità intuitiva del sensitivo George nel comprendere lo stato d’animo di Marcus raccontandogli sì la verità, aggiungendo intelligentemente anche qualcosa che il ragazzino sperava di sentirsi dire per smettere di piangere, sentirsi più appagato, sorridere felice..

...

Ho visto questo film diverse volte (ho il blu ray nella mia personale videoteca): tocca l’anima - la mia immancabilmente e nel profondo - per quanto predetto, al punto che forse potrebbe sul serio stimolare  la curiosità di chi vorrebbe conoscere quello che avviene nel mondo dei più afferente propri cari deceduti. 
Per quel che mi riguarda posso dire che nel mese di febbraio del 1988 si verificò una circostanza – di cui ho già fatto cenno qui, nel mio blog - avvenuta in piena notte, verso le tre a.m. se la memoria non m’inganna.
La visione di questo film la riporta puntualmente in superficie, quasi fosse la quarta vicenda mai narrata nello splendido film di Eastwood: la mia personale..

Ecco .. solitamente tengo sul mio comodino una bottiglietta d’acqua casomai mi venisse sete durante la notte. Quella volta, alla sera, me ne dimenticai e fu così che all’ora predetta, sentendo la necessità di bere, mi recai in cucina a prendere la bottiglia etc.
Tra la camera da letto e la cucina nella mia casa c’è un corridoio...
A premessa: di notte, se giro per casa e finché non arrivo al punto determinato (in quel caso una credenza contenente la bottiglia d’acqua) non accendo luci, ovvero e ancor oggi mi muovo al buio in cui mi trovo a mio perfetto agio.
Ebbene, appena imboccato il corridoio, in fondo allo stesso vidi due figure di donna: mia madre e mia suocera che si tenevano per mano, vestite di bianco e leggermente sollevate dal pavimento. Sarà anche stata suggestione, non so e non lo nego (mia madre se ne andò il 6 marzo 1985, mia suocera il 28 maggio 1986), tuttavia le due donne mi vennero incontro ed io istintivamente alzai le mani verso di loro.
Ricordo che erano sorridenti, direi felici..
Non feci in tempo ad alzare del tutto le mani che, in pochi attimi – credo non più di qualche secondo - le stesse vennero verso me, mi “attraversarono” lasciando una profumata scia di gelsomini. Scomparvero oltre la porta chiusa di un’altra stanza, vuota, alle mie spalle.

Quei sorrisi mi fecero intuire che loro due stavano bene “dall’altra parte”..

E, strana combinazione con il resto, fu il fatto che nella colonna sonora del film, c’è una sonata di Sergei Rachmaninov (Piano concerto n.2) che ascolto volentieri da tanto tempo, intervallandola con altri brani - solitamente prima di andare a riposare.
Un brano che rende il mio cuore denso, colmo di emozioni per quell’evento e un altro successivo di circa 15anni: entrambi han riempito la mia vita di un sapore dolce/amaro indimenticabile..


 
 
 
 
 

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Un blog di: Vince198
Data di creazione: 21/07/2006
 

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