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Nothingman

Tom Pryce.

E chi se lo ricorda!? Ma soprattutto chi cazzo è!? Io non me lo ricordo di sicuro, è morto prima che nascessi. Ma a me piacciono le macchine che corrono veloci, come chi legge saprà… E in più sono curiosa, curiosissima. Allora, siccome ogni tanto ne sentivi parlare – più che altro sentivo parlare di “quell’incidente allucinante, incredibile” – mi sono documentata.

Tom Pryce era un bel ragazzo, con un bellissimo sorriso, una persona (a giudicare dalle interviste e da come ne parlarono i colleghi ed amici) cortese, gentile, distante dallo stereotipo del pilota freddo o del guascone. Un ragazzo normale con una passione sfrenata, che – beato lui – riuscì a perseguire. Era anche bravo. Sul serio. Un Gallese gentile. L’unico mai arrivato in Formula 1.

Team di secondo piano, di terzo… Macchine da sesta fila, se andava bene. Ma si comincia così, no? La Token (Anche allora secondo me nessuno sapeva cos’era la Token) qualche bella figura, qualche giro competitivo e poi crack. Rotta. Oppure crash. A sbattere. Ma piano piano a furia di darcene qualcuno ti noterà, no!?

E allora io me lo immagino questo ricciolone gallese che, come tutti i suoi compatrioti, non si arrende, neanche a morire, no! Continua, con le sue macchine da metà schieramento (se va bene) con le sospensioni che ogni tanto cedono e ti trovi a muro… E bestemmi, che magari eri quinto, sesto e avevi cagato sangue per arrivarci. E intanto ti sei sposato, sei giovane ma hai due soldi, un GRAN bel lavoro, perché no? Vinci anche una gara, non vale un cazzo, va bene, però c’erano tutti e tu hai vinto! Allora forse sei bravino, magari qualcuno se ne accorgerà, magari diventi come Lauda, come lo scozzese, Stewart … Magari.

Cazzo! Finalmente una macchina decente! Ok, secondo piano, sì, ma competitiva, decente. Stai lì nel mezzo, con una botta di culo potresti anche vincere. Sei uno di quelli “monitorati”, ti guardano con interesse.

Speri.

E lavori duro.

Jansen Van Vuuren era un bambino invece. A 18 anni ti dicono che, volendo, puoi andare alle gare a fare il commissario di pista. Un corso veloce e via! Cazzo, chi è che non lo farebbe? Troppo veloce il corso , però. Troppo giovane ed eccitato tu.

- Va a fuoco! Dai dai, correre!! Su, via con gli estintori, che son cazzi quando prendono fuoco! Vai vai vai vaiii!!! –

Non hai guardato. Hai corso e basta. Attraversato il rettilineo – ce la faccio, ce la faccio! – Che cazzo ti diceva il cervello? Arrivano a 280-285, lì. Uno passa, l’altro no. Tom Pryce ti prende in pieno. Nessuna reazione, nessuno scampo, nessuna possibilità di evitarti. A 300 Kmh? No way.

Muoiono tutti e due, sul colpo. La Shadow finisce il rettilineo con un cadavere al volante, urta Laffite e si infila nelle recinzioni. Fine.

Fine della carriera, dei sogni, della moglie, fine di “magari da Maranello mi chiamano, prima o dopo”…  Fine di un ragazzino che si divertiva alle corse, che magari gli sembrava una gran figata, si sentiva importante, utile, con tutta quella gente … Fine di tutto. 45 anni in due.

Tom Pryce era un bel ragazzo, soprattutto. E forse anche Jansen, chi lo sa…

Il video negli ultimi minuti è MOLTO cruento e disturbante. Postillo (grazie Pollon): Le immagini dell'incidente sono TREMENDE, se non avete le budella d'acciaio non guardatele.