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Dalai Lama

Post n°376 pubblicato il 06 Aprile 2016 da LunaRossa550

Credere o non credere, non fa l'essere umano migliore; lo fanno i valori universali del rispetto e della consapevole responsabilità verso tutto ciò che ci circonda.
Questo credo di aver compreso  dalle parole del Dalai Lama (e che condivido)

 
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Commenti al Post:
Lutero_Pagano
Lutero_Pagano il 06/04/16 alle 23:10 via WEB
Scusa ma dove le hai lette nel discorso del Dalai Lama le "frasi che suggeriscono le altre fedi quali fautrici di tutta la violenza"?
Ha fatto un discorso assolutamente universale sulle religione tutte. Inoltre, lo stesso dalai, ha aspramente condannato, prendendone debite distanze, le violenze Birmane. Violenze in cui è impossibile non vedere una matrice politica piuttosto che religiosa.
Ti confermo comunque che sono parole sue.
(Rispondi)
 
Lutero_Pagano
Lutero_Pagano il 06/04/16 alle 23:20 via WEB
* religioni non religione
(Rispondi)
 
LunaRossa550
LunaRossa550 il 07/04/16 alle 01:30 via WEB
E' come l'ho inteso pure io. Ri-ciao :)
(Rispondi)
 
 
isry
isry il 07/04/16 alle 09:58 via WEB
presto detto (si fa per dire ma te ne avvedrai ^___^) LP
leggo il riferimento alla nuova etica che trascenda la religione come un discorso che fa solo una etica buddista (non tutta a onor del vero) il che ancor più trascende la fede "organizzata" e questo mi pare il secondo riferimento
inoltre il riferimento alla fede come esperienza puramente personale si scontra abbastanza con l'universalismo ad esempio delle esperienze abramitiche dove la fede è sì un fatto personale ma dove non ci si salva da soli.
l'esperienza della testimonianza è giocoforza fatto in ragiione di una deità salvifica e non può prescindere da questa.
di norma la regola aurea è una regola religiosa che hanno adottata in parte filosofie e ideologie ma resta un concetto religioso non etico
inoltre se (e lo ripeto) il papa dicesse le stesse cose sarei dello stesso medesimo avviso.
in primis in quanto parte del sistema (sarebbe come il capo della sacra corona unita dicesse che il male del pianeta è la mafia il che mi riporta alla condivisione con Giorgio)
in secundis perché se dovessi credere a quanto dice parla di predisposizione e per essere predisposti (cosa alla quale bada bene non credo affatto) occorrebbe ammattere un predispositore
e rispondo con le parole di Paolo "compio il male che non vorrei invece del bene che vorrei" solo per non citare Matteo (capo 15 vv 19) o il libro di Samuele al capo 24 vv 13 o le parole del rabbino Hillel che ne sembrano una risposta coerente ”se io non sono per me, chi è per me? Ma se io sono solo per me stesso, cosa sono?”
parole che implicano la duplicità personale della responsabilità della fede e delle proprie azioni con la comunitarietà del percorso religioso
Nella lettera di Giacomo al capo 3 vv 15 (dove si fa riferimento alla sorgente che può offrire contemporaneamente acqua salata e acqua dolce) sta scritto "Questa non è la sapienza che scende dall'alto, anzi ella è terrena, carnale, diabolica"
il riferimento mi pare ovvio
l'etica è al pari dei valori interiori una pallida luna che riflette la luce del sole... senza il sole non esisterebbe neppure la luce della luna che non illumina di suo ma di riflesso
e torno alle opere scevre da una fede ... lo stesso buddhismo riferisce la necessità di mettersi nelle scarpe altrui per avere quella compassione che il dalai lama predica con fervore e come si può stare in una vita che non sia la mia solo con etica e valori che potrebbero essere infinitamente diversi?
e torno alla regola... sta scritto infatti non fare agli altri quello che non vuoi sia fatto a te... il che lo dice anche Pittaco o Talete... chi non comprende la grandezza di un tale pensiero? ma aggiunge desidera per gli altri quel che desideri per te stesso e qui ci sta uno scarto... una fraternità che la religione offre in quanto sottente la comune origine dal divino.
Secondo arrasul Muhammad (sLPB) è la condizione per entrare in paradiso ossia per salvarsi
e da cosa si dovrebbe salvare un uomo legato solo ad etica e valori interiori?
le parole contraddirrebero lo stesso dalai lama quando parla di compassione (ossia accompagnare chi è nella tribolazione) il che mi pare strano.
non mi pare strano invece se riferito al pensiero franco-statunitense in voga.
le morti nel pianeta per il terrorismo di stati come francia e USA non contano ma conta la reazione violenta (che non approvo personalmente ma che comprendo storicamente) spesso gestita da quelli stessi stati in modo subdolo (come si vede chiaramente in libia).
Scusa LP se sono prolisso ma era per chiarire il super sunto precedente... e ancora sono poco chiaro probabilmente ma se dovessi passare all'esteso finirei per essere pesante e Laura me caccia.
sorry ^___^
(Rispondi)
 
 
 
Lutero_Pagano
Lutero_Pagano il 07/04/16 alle 18:37 via WEB
Innanzitutto grazie per la risposta. Un commento davvero ricco il tuo. Ricco e particolarmente puntuale. Per meglio interpretarlo e onorarne il messaggio, ho voluto leggere i passi bibliografici a cui rimandi.
Comprendo bene il tuo atteggiamento nei confronti delle parole del Dalai Lama, parole che, viste da una certa angolazione sembrerebbero mettere in scena un ossimoro se non, peggio, un 'ipocrisia. Credo di essere la persona meno indicata a difendere la religione. Qualsiasi religione. Ciò che tu definisci "fede organizzata ".
Personalmente non seguo nessuna religione, anche se mi affascina il loro studio. Credo invece, e tanto, all'etica e alla spiritualità. Istanze, a mio avviso, spontanee che danno valore all'essere biologico. Ciononostante, considero inevitabili, genesi e sviluppo della religione fra gli esseri umani. Ciò che inizialmente , nasce per re-ligere, "legare "(gli uomini alla divinità), degenera, poi in associazioni gerarchiche i cui obbiettivi sono il potere, il controllo delle masse, e le varie e poco nobili leve adoperate a tal proposito.
Eppure, più sovente nei piccoli, a volte brillano residui del lievito iniziale. Questo è il solo motivo, a me necessario e sufficiente per non criticare nessuno a qualsiasi religione appartenga. In merito alle parole in questione, mi piace prenderle come un messaggio, un messaggio che detto da un capo religioso di statura mondiale, diventa un paradigma.
A mio avviso non è poco. Una voce la cui autorevolezza è indubbia, regala al mondo un pensiero, di certo assennato e autocritico. Anche dietro le parole dell'attuale pontefice si potrebbe fare tanta, e giustificata critica. Eppure se ci fermiamo alla parola, preoccupandoci solo della sua elaborazione, della sua digestione, troviamo l'utilità di un pensiero saggio.
(Rispondi) (Vedi gli altri 3 commenti )
 
 
 
isry
isry il 09/04/16 alle 02:35 via WEB
l'antico dilemma fra clericalismo ed episcopato... fra Caifa e Nicodemo
in ogni aspetto della vicenda umana troveremo sempre chi prende un coltello per dividere il pane con i commensali e chi per sgozzare gli stessi commensali
con la differenza che di norma siano gli uomini a armare le mani
Non sono il solo a cogliere l'ossimoro (grazie per il suggerimento)... oltre la coincidente lettura di Giorgio (paradossalmente partita da un punto di vista che sarebbe definito opposito il mio) vi sono le conclusioni che si leggono nei commenti che ovviamente (come potrebbe essere altrimenti) finiscono per riconsiderare la lettura imaginistica alla lennon che invero è coincidente con le più alte speranze massoniche ma questo non si sa.
la domanda allora diventa sapere se siamo assediati da massoni... e dato che non riesco neppure ad immaginare tale ipotesi la seconda più realistica è che ci siano tanti messaggi subliminali che abbiano un fine
Ovviamente questo non esclude ci sia chi si ponga sopra un altare di qualsiasi fattira a urlare dio-è-con-noi di volta in volta sostituendo la parola Dio con altre e i santini con i dollari ma questo è un altro discorso ben più articolato.
trovo interessante abbia colto quel lume che chiami "lievito iniziale" che ha principiato la mia ricerca personale sintetizzata nell'aforisma tertulliano "homo sum..." e che per un battezzato cattolico par mio coincide con il libro del Siracide (o Sapienza di Ben Sira) al capo 24 (soprattutto il versetto 6 e la prima parte del 19 o 19a) e che per sequela alle affermazioni contenute nei versi 21 e 32 mi impone il rispetto delle altre fedi.
Perché la Sapienza?
perché i padri della chiesa definiscono la Sapienza la primigenia persona del Figlio e le parole dei versi dal 17 al 20 confermano questa lettura.
come ci sono arrivato?
paradossalmente da incontri con persone di credi diversi e di fede genuina... fra i quali anche sacerdoti ma non solo
per questo aggiungo questa attenzione all'uso delle parole
un testo coerente sarebbe ad esempio "dopo gli attentati e le violenze nel mondo ci sono giorni in cui penso sarebbe meglio non ci fossero persone che usano le religioni per giustificare le proprie azioni"
Ma ripeto... non sono un lama per cui la cosa importante era che fossi stato chiaro e a quanto leggo mi pare di essere almeno in questo riuscito ^_____^
(Rispondi)
 
 
 
Lutero_Pagano
Lutero_Pagano il 09/04/16 alle 15:06 via WEB
Concordo con l'inevitabile effetto immaginifico della bella canzone di Lennon così come sul famoso aforisma di Terenzio che citi.
A ben vedere, la supremazia della Sapienza pare trovi d'accordo tutte le religioni. Persino il dettame Buddista che indica la Verità come domiciliata, già dalla nascita in ogni essere umano che meditando trova in sé tutta la verità che gli compete, non fa che enfatizzarla.
Non trovo paradossale che le tue convinzioni provengano da " incontri con persone di credi diversi e di fede genuina ". Non è forse l'obiettivo teorico primo e più nobile di qualsiasi religione l'inclusione piuttosto che l'esclusione dell'altro? Il fallimento di tale intento specula il fallimento dell'animo umano.
Parlo ovviamente di posizioni moderne degli attuali teologi, e tralascio volutamente, vetuste interpretazioni coraniche, quanto cieche letture dell'Antico Testamento.
Ricordo, molti anni fa, papa Wojtyla, in quella che definisco la sua "seconda vita" ( cioè dopo l'attentato subìto), istituì, in Umbria per l'esattezza, un istituto di studi interreligiosi. Un'iniziativa indiscutibilmente lodevole e di largo respiro da parte di una chiesa che arrancava nel dialogo interno più che con quello verso le altre fedi. Credo che tale attività sia poi stata sospesa da Benedetto 16°. Se non ricordo male, fu in reazione a qualche incidente sul versante del terrorismo di matrice islamica. Fischi per fiaschi, ovviamente. Gli interlocutori religiosi islamici distavano anni luce dai terroristi che, al di là della volgare propaganda tabellare, di religioso non avevano, né hanno, niente.
Azioni umane, legate a ragioni di stato, di diplomazia e incetta di consensi. Non dimentico che la chiesa è anche "Stato".
(Rispondi)
 
 
 
isry
isry il 09/04/16 alle 18:54 via WEB
l'Amir al mu'minin Abd al Qadr al jazirii (uno dei padri dell'algeria) si distinse in occasione del suo esilio... comminato dai cristianissimi francesi in ragione della sua opera partigiana... per aver difeso dei cristiani assediati dai drusi.
un uomo della scuola sufi sunnita con un passato di resistente aiuta dei cristiani assediati da drusi.
e ancora si parla di islam come terrorismo?
Pensa che dalla malattia ho iniziato a difendere strenuamente Karol... oltre per motivi miei personali ma proprio in ragione della sofferenza!
quella rabbia sbattuta con un pugno indebolito da la misura della testimonianza di un uomo che pur se vive pienamente una fede si triva impossibilitato a comunicare a parole.
gli restano solo i gesti e la fede.
Una vita nuova eppure da molti giudicata vecchia.
Sì Lut... il Papato è amche una forma di consolato elettivo assolutista indi uno stato con un capo... e questo facilita spesso i viaggi papali altrimenti impossibili
Gli studi li lascio ai teologi ^___^
a me interessa il vissuto... il quotidiano... cosa significa pregare 5 volte al giorno credendoci e faticando per farlo e quanto tale pratica sia improponibile o molto ostacolata nel mondo laico occidentale dove importa più che cosa indossi di quello che sono le esigenze dell'animo.
un poco la traduzione del triplice schema filosofico fra corpo psiche e spirito
Non di rado invece in ambiti da studiosi ci si ritrova in discussioni su Dio su cosa o chi sia
e si perde di vista l'uomo e le sue esigenza
Per cui dici bene quando noti che esistono ragioni che rendono complesso il dialogo interreligioso... la meno ovvia eppure la più decisiva è la carenza di reciproco interesse umano.
ho assistito a maggiore dialogo fra due che pur professando fedi distanti erano divenuti amici che fra due che si professavano simili ma erano ignoranti delle reciproche vite. ^___^
(Rispondi)
 
 
 
LunaRossa550
LunaRossa550 il 08/04/16 alle 00:35 via WEB
Max, ma quanto hai scritto? No che non ti caccio, ci mancherebbe, ma mi hai lasciata senza parole....
(Rispondi)
 
 
 
LunaRossa550
LunaRossa550 il 08/04/16 alle 00:56 via WEB
Sono entrambi (il tuo Max, e il tuo Lutero) commenti molto sentiti, che inducono a riflessioni ed io ringrazio entrambi per il vostro contributo. Dopo una prima lettura (ma vista l'ora mi riprometto di rileggere il tutto con più calma)mi sento più vicina al discorso di Lutero, pur avendo compreso, o almeno credo, le ragioni di Max. A domani quindi e grazie ancora :)
(Rispondi)
LunaRossa550
LunaRossa550 il 07/04/16 alle 01:29 via WEB
Però non ravvedo, nello scritto, parole "disperanti"... tutt'altro, mi sembra che cerchi di andare oltre a quelle.
(Brutto personaggio Magdy Allam Benedetto e non certo coerente (all'inizio non lo ricordo così estremo... perchè sì, che lo trovo fondamnentalista)
E quando parla di religioni, non ne esclude nessuna, euro o non eurocentriche che siano. Ciao Max, sereno risveglio :)
(Rispondi)
 
isry
isry il 07/04/16 alle 10:46 via WEB
Sono abituato a leggere tra le righe La
"dopo l'attacco terroristico a Parigi" sono spuntate bandiere francesi dal nulla e vesti strappate ma non altrettante quando gli stessi francesi pagavano il governo ivoriano per distruggere una democrazia ancora in erba o quando si impicciano delle cose interne libiche per gestire le trivellazioni e i pozzi in quel paese non sia mai gestissero i libici liberamente. Il tutto mentre ficca il piede nella stessa italia fra le altre cose ma questo è altra cosa
Non ho viste altrettante bandiere per altri attacchi terroristici in libano kenia e turchia ad essmpio
ma addirittura se digiti attacchi terroristici recenti in automatico google cita l'europa
se questa non è una visione eurocentrica... ovvio che il lama (che come dice bene Giorgo dovrebbe PRIMA guardare in birmania a quelli che usano la sua religione per massacrare dei muslim) guardando tv e web sia interrogato su quelli e su quelli parli
e vengo alla disperazione
la religione NON è una ideologia! non fallisce se non fallisce l'umanità
la domanda cristiana sulla apocalisse è semplice... troverà al suo ritorno sulla terra chi crede?
Perfino nel ragnarok vilingo il punto sta sulla fede!
alla fine arriva la distruzione totale di un olocausto primigenio in un mondo dove il concetto dpstesso di Dio è morto!
se non è disperazione questa... senza futuro senza presente e con un passato che si fa di tutto per dimenticare... eliminare la Storia dai banchi di scuola come sovente si fa soprattutto nei paesi dove si vuol creare carne da cannone è il primo passo per la disperazione!
ora capisci cosa intendo? ^___^
(Rispondi)
 
 
LunaRossa550
LunaRossa550 il 08/04/16 alle 01:44 via WEB
Sì, ora decisamente ho capito Max (solo il ragna rok vilingo mi lascia ancora un grosso interrogativo in testa… scusa l’ignoranza) Sulle bandiere francesi comparse ovunque come non darti ragione? Come il Je suis Charlie, mentre nessuno era Je suis Amir o Sasha e questa cosa m’ha colpita (e affondata pure)
Ho quindi ora compreso cosa intendevi dire parlando di eurocentrismo, ed è vero che dando questa lettura, lo sono… anche se non mi sento di sostenere che il discorso del Dalai Lama volesse essere inteso a 365 gradi (intendo dire che si era espresso su Parigi in quel momento, non credo ne stesse facendo un discorso a 365 gradi… impossibile esserlo sempre, credo)
Curiosa una tua frase: “senza futuro senza presente e con un passato che si fa di tutto per dimenticare” … vero che letta così porta alla disperazione…. Io però non leggo quello… forse non so leggere tra le righe, ma non leggo del cercato oblio o della mancanza di speranza. Io quella frase l’avrei scritta cronologicamente alla rovescia e con qualche modifica, ovvero “un passato (che però non vorrei mai si dimenticasse) un presente (che deve trovarmi combattiva e propositiva) ed un futuro tutto da costruire”.
Non ravvedo nelle parole del Dalai tanta disperazione, piuttosto leggo la voglia di andare oltre cercando punti di avvicinamento (una nuova etica ecc ecc… ) superando ogni credo religioso.
(Rispondi)
 
 
 
isry
isry il 09/04/16 alle 02:01 via WEB
sto cavolo de fretta nello scrivere...intendevo ragnarok (si legge raghna'roc) viKingo.
Personalmente sono per le religioni in dialogo non per la sintesi o la summa tipica dello gnosticismo... in una parolona del sincretismo
il sincretismo è la zuppa... la pasta del povero
molte sette e molte eresie si fondano su sincretismi anche solo parziali...
quanta gente ci cade senza neppure saperlo?
la stessa regola aurea che riconduce al pensiero comune ne sottolinea le differenze e vivaddio che ci sono.
All'uomo di fede non mancano mai gli spunti per dubbi e domande
e non di rado queste provengono da credi differenti
rammento ancora le alternanze fra la chiamata dei muadzdzin e le campane ad algeri o a betlemme o la antica campana ortodossa nei monasteri siriani che ora tacciono non per cause religiose ma solo per un nWo che neppure la massoneria poteva immaginare tanto perfettamente.
e questo mi impone la riflessione se un mondo senza religione non sia un mondo muto e sordo dove si odano solo pianto e deflagrazioni
(Rispondi)
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