Creato da: rivedelfiume il 26/06/2006
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"Mangia sano torna alla natura"

Post n°25 pubblicato il 09 Settembre 2006 da rivedelfiume
 

«Nulla sarà più benefico per la salute umana e aumenterà le possibilità di sopravvivenza sulla Terra quanto l'evoluzione verso una dieta vegetariana»
Albert Einstein

L'industria della carne comporta necessariamente la deforestazione...
I
nfatti sono necessari 16Kg di cereali e soia per produrre un solo Kg di carne di bue.
Se destinassimo un ettaro di terra all'allevamento bovino, otterremmo in un anno 66Kg di proteine, ma se destinassimo lo stesso terreno alla coltivazione della soia otterremmo nello stesso tempo 1848 Kg di proteine, cioe' 28 volte di piu'!
Nella foresta dell' Amazzonia l'88% dei terreni disboscati e' adibito a pascolo, quasi il 70 % delle zone disboscate del CostaRica e del Panama sono state trasformate in pascoli.
Possiamo stimare che per produrre un hamburger di un etto bisogna ripulire dalla vegetazione piu' di 5 metri quadrati di foresta. Come l'ecologismo, dopo essere stato ignorato per anni, e' diventato uno delle principali preoccupazioni delle nuove generazioni, allo stesso modo anche la scelta vegetariana sarà considerata nel prossimo futuro un atto di responsabilita' e di sensibilita' sociale, ecologica ed etica.
(Da Eco-Vegetarianesimo di Marco Lorenzi)

 
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Al cinema

Post n°24 pubblicato il 06 Settembre 2006 da rivedelfiume

Ho cominciato presto ad avere una certa familiarità con il cinema. Assidue frequentazioni domenicali presso la sala parrocchiale, una delle scoperte più belle della casa nuova, dopo che la nascita di una fragolina sorellina ci aveva deportati dal centro storico ad una casa più grande in una, tutto sommato, confortevole periferia. Dove le attrazioni possibili, peraltro, erano il giornalaio che sbagliava a contare le bustine delle figurine dei calciatori, la bottega dove comperare il pinzone fresco (o caldo?), il biciclaro che riusciva a riparare l’impossibile e da cui carpire il segreto della manutenzione della bicicletta. Ma la domenica era il cinema. Incredibile ritrovarsi da subito innamorati, estasiati da quello che sapevano offrire quelle due ore di finzione: qualche sorriso, un po’ di commozione, a volte; più spesso qualcosa su cui fantasticare prima di addormentarsi. E le sensazioni legate a quel magico evento: l’atmosfera quasi irreale, l’eccitazione dell’attesa, gli odori del cinema, perché ogni sala cinematografica ha un suo odore. Del cinema parrocchiale rimane quell’odore di gomme da masticare miste al fumo, anche se il cappellano risolveva a scappellotti l’ultima tirata di nascosto dei ragazzi più grandi; e poi il legno degli scomodi sedili, lo scartocciare delle buste di patatine e pop corn, il vociare bianco di noi bambini e le voci più grosse dei ragazzi, ed ecco all’improvviso calare il buio. Silenzio in sala. Il rumore della pellicola che lentamente incomincia a srotolarsi, il fascio di luce su quella tela fino ad un attimo prima bianca, inespressiva, mentre d’un tratto, come per magia, ecco scorrervi sopra le scritte, i colori, gente in movimento... E dopo i primi minuti di applausi, commenti, sanguigne risa di gioia nervosa, si poteva finalmente incominciare a seguirne la trama, ma quei minuti iniziali non irritavano affatto gli spettatori, neppure i genitori: diventavano parte integrante dello spettacolo. Minuti in cui il pubblico era unico attore e regista, minuti senza i quali il film stesso non avrebbe avuto alcun senso. Domenica dopo domenica, come corone di un rosario, dove i singoli grani erano le rievocazioni mitologiche, le commedie all’italiana, all’epoca considerate come cinema minore, mentre oggi ben altra è la loro considerazione. E poi, c’erano loro, i mitici films dei “caubois”, così come noi usavamo chiamarli, impastandone in maniera nostrana il suono americano. E c’erano gli indiani, brutti sporchi cattivi, e poi arrivavano i Nostri, belli e buoni, nelle loro uniformi blu e perennemente pulite, a bordo dei sani puledri del settimo cavalleggeri, ed erano altri dieci minuti di tripudio, di sublime euforia, e quei pochi pellerossa malvagi che riuscivano a salvare la pelle se la davano a gambe, accompagnati da un boato di fischi. Gli anni della consapevolezza erano di là da venire. Non aveva un nome, era solo “il” cinema della parrocchia: ed il giovane cappellano si rimboccava le maniche per tenerlo in vita, con la collaborazione di un venditore di liquirizia che allora sembrava un idolo, salvo scoprire crescendo che il signore, fuori da quel salone, era un datore di lavoro faticoso, mal pagato, ma rigorosamente in “nero”. Eppure, proprio in quella sala, tempio dell’immoralità purificata con la varechina, a sette anni, per la prima volta, lo vidi. Il grande genio intellettuale del novecento rimasto malauguratamente figlio unico in un inferno di figliastri. Per lui, gli schemi non erano stati ancora inventati, né mai lo sarebbero stati. Morale, immorale, destra, sinistra, mangiapreti, bigotto, mistica, anarchia, pentimento, fede, ateismo: concetti rubati ad una fiera di pazzi. Suo fu il primo grande film che vidi riconoscendolo come tale. Raccontava di amore, di sofferenza, di perdono, di lunghi silenzi assordanti. Ricordo ancora indelebilmente l’immagine sofferente di una madre, quella del protagonista, un signore quasi nudo, ucciso su di una croce, ed il sangue che colava dal suo corpo non era rosso, ma nero; ed il cielo sullo sfondo non era azzurro, ma di un magico bianco chiarore. Forse fu proprio quel film fatto di chiarori e di ombre, a farmi capire la magia di quel mezzo espressivo. Nonostante le apparenze, non sono mai stato un integralista della visione. Voglio solo dire, non ho mai storto il naso circa le dimensioni del mezzo a disposizione. Schermo super mega maxi cinemascope, tela immacolata o giallastra o bucata, lenzuolo sul muro, aria condizionata, caldo afoso, sei o sessanta pollici, bianco e nero o colore, superotto o dvd. Mi basta il paradiso: fatto di immagini, di storie, di emozioni, di primi piani espressivi, di colori reali ed irreali, di vita vista da altri punti di vista, quelli di un occhio che, attraverso sé, ci mostra quello che fa si che noi si possa vedere dal basso il mistero che ci sovrasta... Nessuno mi ha trasferito entusiasmo verso il cinema, nessuno mi ha insegnato ad amarlo, se non il cinema stesso. Un fiume grande, impetuoso... il sogno di riuscire, un giorno, a risalirne il corso fino alle sorgenti.

 
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Post N° 23

Post n°23 pubblicato il 05 Settembre 2006 da rivedelfiume

Il mattino ha "loro" in bocca/2

7 e 40, accendo la tv:  un canale televisivo qualunque, anche lì stanno facendo colazione.
Casa ordinatissima ed assolata, tutto clamorosamente in ordine, mamma che alle 7 di mattina ha già avuto il tempo di riprendersi da notti di sesso estremo con un coniuge giustamente sorridente, di pulire tutta la casa, di lavare ai fiori di lavanda , di stirare in modo impeccabile tovaglie e tovaglioli di sangallo, di preparare ricche e gustose colazioni con ogni bendiddio si possa immaginare.
Marito già incravattato, inamidato, impeccabile nella sua mise da “imprenditore di se stesso” che non fa una piega neppure se il portatore insano facesse catch nel fango dopo aver spostato un pianoforte durante una rissa  in un quartiere malfamato.
Bambini (anzi, bambine, chè le femmine fanno “soft & sweet”) che sembrano provenire direttamente da un accoppiamento tra esponenti della Hitlerjugend più radicale e gli angeli della tradizione pittorica medioevale.
Spengo la tv e mi guardo in giro:  la mia sposa è già al lavoro da un paio d’ore, gli zombies si litigano il telecomando perché a quell’ora si scontrano le esigenze di chi vorrebbe un tg flash con quelle di chi vuole l’oroscopo con quelle di chi giudica impedibili le ennesime repliche del solito cartone.
Comincia il tavolo delle trattative sulla colazione: accompagnata rigorosamente da tovaglioli di carta che forse faremo in tempo a buttare (forse), è la mattina che, cedendo a mesi di pressanti richieste, vengo nominato preparatore unico di fette biscottate e marmellata.
E scopro che:

  1. le fette biscottate che ho comperato sono rotonde: a loro piacciono quelle quadrate. Avessi comperato quelle quadrate, ovviamente avrebbero preferito quelle rotonde, come scopriro’ al pacco successivo.
  2. Il dramma della marmellata: dato un numero x di fette ed un numero y di gusti di marmellata, ovviamente il calcolo delle probabilità si rivolta contro il mero preparatore delle fette stesse, che non è riuscito ad azzeccare neppure una delle combinazioni possibili, nel senso che entrambi si contendono l’unica fetta al gusto di fragola (prescelta solo per finire il vasetto), tralasciando ovviamente tutte le altre combinazioni possibili. Tutte rigorosamente costituite da un numero pari di fette.
  3. Corollario: alla spesa successiva sarà mia cura precipua comperare la confettura di fragole, salvo poi scoprire che nel frattempo è passata di moda perché hanno scoperto che non hanno vissuto altro che per divorare quella di amarene, casualmente l’unica gradita alla loro mamma (che così la mattina successiva si troverà senza. Dopo le sue motivate proteste, per ripicca nessuno toccherà più quel vasetto, che resterà in frigo ad imperitura memoria, finchè muffa non lo conquisti).
  4. Il dramma del bere: dopo aver chiesto ripetutamente chi volesse del caffè, più o meno con latte, forte di una risposta negativa, ho la mia tazza fumante pronta: peccato che il suo aroma risvegli nei miei zombiettini la sottile arte del pentimento, costringendomi ad implorare santa fiamma nel far salire rapidamente la successiva caffettiera già pronta. Ovviamente il gorgoglio del caffè appena salito coinciderà col loro “scappiamo è già tardi, pazienza per il caffè, un’altra volta”.
  5. A differenza che nel mondo dorato della tv, mi accorgo con raccapriccio che l’unica goccia di caffè esterna a caffettiera e tazze nel raggio di alcuni metri non ha trovato altro posto su cui posarsi ed immortalarsi che la mia camicia: ovviamente non sulla manica che potrei arrotolare o sui lembi che potrei infilare nei jeans. No, troppo semplice: ovviamente, le preferenze vanno indiscutibilmente al lato destro, all’altezza del petto. Patetici tentativi di smacchiarla non faranno altro che allargarla, ovviamente.

Mangia sano?

Mangio fiele, altrochè.

 
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Il mattino ha "loro" in bocca

Post n°22 pubblicato il 01 Settembre 2006 da rivedelfiume

Per la prima volta, dopo 13 anni (16 se ci metto in conto la materna) avro' una figlia che non deve alzarsi per la scuola.

VANTAGGI.

Teoricamente, 1/3 di occupazione del bagno in meno.
Teoricamente, però, perchè contando che io e suo fratello 15enne abbiamo poche esigenze (uno sciacquo di faccia ed ascelle, denti, qualche volta ci si pettina), i nostri 2/3 tendono pericolosamente a divenire, di fatto, NULLA rispetto a: lavare capelli e faccia in un mix primordiale, asciugare la faccia, piagnucolare per il brufolo, piastrare i capelli, mettere il fard, togliere il fard, mettere le lenti a contatto, arricciare i capelli chè piastrati stanno male, scegliere gli slip, rimettere il fard che forse è meglio, decidere che i capelli piastrati non erano male, togliere le lenti per mettere la matita sugli occhi, perdere una delle lenti, invocare la verginità della Madonna in chiave non dogmatica, ritrovare la lente, perdere gli slip che li aveva appoggiati in un imprecisato "lì", aprire una parentesi il tempo di bere il latte "ma non chiudetevi in bagno che devo tornare IO", rilavare i denti, asciugare definitivamente i capelli col phon che a quell'ora è gradevole come un disco dei Nazareth quando vuoi meditare in silenzio.....


(segue, forse)

 
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Post N° 21

Post n°21 pubblicato il 28 Agosto 2006 da rivedelfiume

Libera nos a malo


RIMINI - "Secondo noi l'Italia deve essere cattolica e degli italiani. La sinistra pensa invece a un'Italia plurietnica". E' un Silvio Berlusconi scatenato e "condannato a restare in politica", quello che si è presentato al Meeting di Rimini. Un appuntamento che segna il rientro nella scena pubblica dell'ex premier dopo la lunga vacanza in Sardegna. (fonte: Repubblica.it  - 25.8.06)


Di fronte alla volgarità di Berlusconi (noto massone, quindi scomunicato dalla Sacra Romana Chiesa, e divorziato, cosa che lo esclude dal ricevere i Sacramenti) che al meeting di Comunione e Liberazione (movimento “cristiano”?) ha pronunciato queste vergognose parole, forse si dovrebbe far finta di niente.
Dodici anni di insulti e volgarità avrebbero dovuto allenarci, invece.....
Anche se, a dire il vero,  ci sarebbe da scandalizzarsi (eufemismo….) per l’applauso a riguardo della folla ciellina che dovrebbe dirsi cattolica (vedi Vangelo secondo Matteo: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me. 1Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato. Anch'essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito? Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me.E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna". Capitolo 25, dal versetto 30 al 46. Per la cronaca, nessun Matteo evangelista risulta iscritto mai al partito Comunista....).

Evidentemente per i ciellini contano più le parole di Berlusconi,gli interessi della Compagnia degli Affar…ehm, delle Opere che le parole di Gesù Cristo riferite dai Vangeli.

E sul giornale di ieri, un esempio da riferire a questi squallidi personaggi, una lezione d'amore per loro che sicuramente non li scalfirà dalle loro crudeli certezze.

Si era tuffata con la piccola per fare un bagno, ma il mare era mosso.
E' riuscita a far risalire la ragazzina sugli scogli, lei non ce l'ha fatta

Argentario, baby-sitter annega dopo aver salvato la bambina

 


GROSSETO - Salva dalle onde la bambina alla quale faceva da baby-sitter, poi viene trascinata dalle onde, e annega. E' accaduto all'Argentario, dove Iris Noelia Palacios Cruz è morta dopo aver soccorso una ragazzina di dieci anni con la quale si era tuffata dagli scogli per fare un bagno. La bambina, romana, era in vacanza in una casa della zona insieme alla famiglia, ospite da alcune settimane di una vicina di casa. Iris, ventisette anni e originaria dell'Honduras, si è gettata in acqua insieme alla ragazzina ma il mare mosso e il vento di maestrale hanno messo in difficoltà entrambe. E la donna, dopo esser riuscita a far salire la piccola sulla scogliera, non ce l'ha fatta a mettersi in salvo. E' stata la madre della bambina, sentendo le grida di richiesta d'aiuto dell'altra donna, a rendersi conto di quanto stava accadendo e a dare l'allarme, dopo aver trovato la figlia infreddolita e in lacrime sullo scoglio. Ma quando è arrivata la motovedetta della Guardia costiera, per la baby-sitter non c'era più nulla da fare. La bambina, invece, è stata trasportata all'ospedale di Orbetello e, benché ferita e sotto choc, non sarebbe in pericolo di vita.


(25 agosto 2006)

Quindi Iris Cruz, honduregna, è morta a 27 anni, nelle acque dell'Argentario, dopo aver strappato dall'annegamento una bambina di 10.
Da due anni lavorava in Italia come baby sitter per una famiglia romana in vacanza. Venerdì ha salvato la vita della loro bambina, ma ieri si è scoperto che non aveva i documenti in regola. I genitori della piccola sono stati così denunciati per violazione della legge Bossi-Fini. La Capitaneria di  Porto, subito intervenuta, ha ricostruito la tragedia. Il mare, che ieri ha toccato forza 4, era diventato pericolosissimo nel tratto di Cala del Bove per la risacca che si crea in prossimità di un grande scoglio. Proprio dove Iris e la bambina, in acqua per un bagno, si sarebbero trovate subito in gravi difficoltà. La baby sitter, dopo aver messo al sicuro la piccola, sarebbe stata risucchiata da una forte corrente di ritorno causata da un'onda. E per lei non c'è stato più nulla da fare.
I carabinieri hanno denunciato i genitori della bimba perché avevano assunto la baby sitter "in nero": "Colpa dell'inerzia della burocrazia: noi avevamo fatto tutto il possibile. L'anno scorso la richiesta d'ingresso; quest'anno il rinnovo della domanda, ma eravamo ancora in attesa della sanatoria, così come è successo del resto anche al datore di lavoro della madre" ha dichiarato la madre della piccola.
Il sindaco di monte Argentario Nazzareno Alocci ha già proposto di assegnare alla memoria della baby sitter la medaglia d'oro al valor civile. E il prefetto di Grosseto ammette che è un'ipotesi degna di attenzione.

Addio Iris , non ti preoccupare: se esiste un Paradiso, come quello in cui i buoni cristiani che applaudono  parole scellerate dicono di credere, là nessuno ti chiederà il permesso di soggiorno.

 
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