Creato da russocaio il 19/03/2007
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Eni: Congo maxi-giacimento

Post n°243 pubblicato il 23 Maggio 2008 da russocaio
 
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IlSole24Ore 19-05-08: Dopo l'accordo in Venezuela (bacino dell'Orinoco) Eni ha firmato un accordo con il Governo della Repubblica del Congo per lo sfruttamento di oli non convenzionali in sabbie bituminose a Tchikatanga e Tchikatanga-Makola, due aree da complessivi 1790 chilometri quadrati. I primi rilievi su una porzione di 100 kmq hanno portato a stimare riserve di 0,5-2,5 miliardi di barili (7miliardi le riserve attuali del gruppo). La produzione prevista a regime, dal 2014, sarà di 40 mila barili al giorno, l'investimento ammonta a un miliardo. I costi di estrazione di questi giacimenti sono molto alti, dunque diventano convenienti soltanto in un contesto di prezzi molto alti, a partire da 80-90 dollari al barile. Intanto sul giacimento di Kashagan proseguono normalmente i colloqui con il Governo kazako per la finalizzazione dell'accordo firmato nel gennaio scorso. Lo ha dichiarato l'amministratore delegato del gruppo: Con l'aumento del prezzo del petrolio, ha detto Paolo Scaroni, i tentativi di rinegoziazione sono all'ordine del giorno. Ma i lavori non si sono mai interrotti e mi auguro di chiudere l'accordo a breve. Tornando al Congo, Eni ha comunicato di avere inaugurato un nuovo modello di cooperazione. "Il modello Eni integra al business tradizionale dell'esplorazione e produzione di idrocarburi attività di sostenibilità nel territorio e importanti iniziative nel settore degli oli non convenzionali e delle energie rinnovabili". Eni nel quadriennio 2008-2011 investirà 3 miliardi di dollari nel Paese africano per una produzione equity pari a 150 milioni di barili di olio equivalente. "Negli ultimi tre anni la società ha trasformato la propria attività in Congo valorizzando il proprio business tradizionale, grazie alla stretta collaborazione con le autorità congolesi che ha permesso la realizzazione degli accordi annunciati oggi". Il protocollo d'intesa sul progetto Food Plus Biodiesel definisce un quadro di collaborazione per l'utilizzazione degli oli vegetali, provenienti da coltivazioni di palme su circa 70 mila ettari oggi non coltivati nella regione Niari, nel Nord-ovest del paese, dai quali si attendono 340 mila ton/anno di olio grezzo sufficiente per coprire il fabbisogno alimentare interno e produrre 250.000 ton/anno di biodiesel. Il progetto prevede l'impiego di circa 10 mila persone e la costituzione di un Consorzio che collaborerà con i migliori organismi internazionali per l'ottimizzazione della produzione agricola e lo sviluppo delle comunità locali, operando secondo principi di tutela dell'ambiente e della biodiversità. La produzione di olio vegetale grezzo non utilizzata per il consumo alimentare, potrà essere destinata alla produzione di Biodiesel attraverso la tecnologia proprietaria Eni Ultra-Bio-Diesel. Dopo una prima fase pilota sarà valutata la fattibilità di una bio-raffineria in Congo. L'accordo prevede la realizzazione di una nuova centrale elettrica da 450 Megawatt nei pressi del terminale petrolifero di Djeno, che entro il 2009 contribuirà attraverso la produzione di energia elettrica dal gas a coprire oltre l'80% del fabbisogno del Paese. La Centrale, di proprietà di una nuova società che sarà partecipata al 20% da Eni Congo e all'80% dalla Repubblica del Congo, verrà alimentata dal gas associato del campo di M'Boundi e, successivamente, dalle scoperte offshore del Permesso Marine XII. Il piano industriale si accompagna ad importanti iniziative di solidarietà sociale di miglioramento dell'assistenza sanitaria all'infanzia nelle zone rurali del Congo, promossi e realizzati da Eni Foundation, a seguito dell'accordo firmato nel 2007 con il ministero congolese della Sanità, degli Affari Sociali e della Famiglia e con l'Ong locale Fondation Congo Assistance. L'investimento atteso per completare l'intero programma è di circa 8,5 milioni di euro. Si prevede la realizzazione di programmi di vaccinazione volti a ridurre l'incidenza delle principali patologie infantili, coinvolgendo oltre 200 mila bambini, pari a circa il 30% della popolazione infantile del Paese. L'iniziativa si propone, inoltre, di potenziare la capacità di intervento delle strutture sanitarie di base anche in zone periferiche del Paese, di sensibilizzare la popolazione in tema di prevenzione e di migliorare il livello di preparazione del personale sanitario locale. Il progetto riguarda i distretti rurali remoti delle regioni di Niari, Cuvette e Kouilou, dove è prevista la completa ristrutturazione e l'equipaggiamento di 30 Centri Sanitari Periferici funzionali all'iniziativa e l'impiego di unità mobili dedicate, che nella regione della Cuvette saranno anche fluviali, per il trasporto dei team sanitari.

 
 
 

Conto Corrente Bancario

Post n°242 pubblicato il 23 Maggio 2008 da russocaio
 
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Proposta di modifica UNILATERALE del contratto di Conto Corrente: Entro sessanta giorni dal ricevimento della presente comunicazione, il cliente ha diritto di recedere dal contratto senza spese di chiusura...... omissis. Trascorso il predetto termine le modifiche si intendono approvate........ omissis. Le nuove norme si applicheranno dal 1° giugno 2008. Questo in sintesi quanto ricevuto dalla Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia gruppo INTESA SANPAOLO.

Il problema è che la documentazione mi è giunta solo ieri (22-05-08) con posta ordinaria senza timbro postale, oltretutto sulla lettera della banca è riportata solo la dicitura APRILE. In sostanza mi restano nove giorni (compreso i festivi) per disdire il conto. Ditemi voi se è questo il modo di operare. Non ho motivi particolari per chiudere il conto, lo farò per pura ripicca a questo modo di fare della mia banca. L'articolo 118 del testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia, di cui al decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385, è sostituito dal seguente:

Art. 118 (Modifica unilaterale delle condizioni contrattuali).

  1. Nei contratti di durata può essere convenuta la facoltà di modificare unilateralmente i tassi, i prezzi e le altre condizioni di contratto qualora sussista un giustificato motivo nel rispetto di quanto previsto dall'articolo 1341, secondo comma, del codice civile.
  2. Qualunque modifica unilaterale delle condizioni contrattuali deve essere comunicata espressamente al cliente secondo modalità contenenti in modo evidenziato la formula: Proposta di modifica unilaterale del contratto, con preavviso minimo di trenta giorni, in forma scritta o mediante altro supporto durevole preventivamente accettato dal cliente. La modifica si intende approvata ove il cliente non receda, senza spese, dal contratto entro sessanta giorni. In tal caso, in sede di liquidazione del rapporto, il cliente ha diritto all'applicazione delle condizioni precedentemente praticate.
  3. Le variazioni contrattuali per le quali non siano state osservate le prescrizioni del presente articolo sono inefficaci, se sfavorevoli per il cliente.
  4. Le variazioni dei tassi di interesse conseguenti a decisioni di politica monetaria riguardano contestualmente sia i tassi debitori che quelli creditori, e si applicano con modalità tali da non recare pregiudizio al cliente. In ogni caso, nei contratti di durata, il cliente ha sempre la facoltà di recedere dal contratto senza penalità e senza spese di chiusura.

Esiste anche un sito anti banca: http://www.bancainmano.it/

 
 
 

Multe equivalgono a Irpef

Post n°241 pubblicato il 22 Maggio 2008 da russocaio
 
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AffariItaliani 22.05.08: La multa come addizionale all'addizionale. Strumento sempre piu' slegato dalle attivita' di prevenzione e controllo della sicurezza stradale, percepito ormai come la soluzione estrema e indiscriminata adottata dai sindaci d'Italia per qualsiasi operazione salva-bilancio. I Comuni, infatti, secondo quanto emerge dalla ricerca ACI-Fondazione Caracciolo presentata stamane, è come se riscuotessero due addizionali IRPEF l'anno: quella canonica (calcolata sui redditi), più quella "figurativa" costituita dalle contravvenzioni spiccate dalla polizia municipale a carico degli automobilisti. I dati confermano l'equazione-provocazione: nel 2006 il gettito derivante dalle multe nei 103 capoluoghi di provincia presi in esame dallo studio è stato pari a 1,1 miliardi di euro, ossia di poco inferiore a quanto si incassa (ma sul totale degli 8.100 comuni italiani) con l'addizionale IRPEF: circa 1,52 miliardi di euro. Il quotidiano braccio di ferro tra vigili e automobilisti - sottolinea la ricerca - ha fruttato soltanto nel 2006 una valanga di 9,52 milioni di contravvenzioni, cioe' 26mila multe al giorno. Tutti i patentati ricevono almeno una contravvenzione l'anno: 1,15 è il rapporto tra verbali e numero di patentati nei Comuni capoluogo di Provincia. Altro dato particolarmente significativo e' che si stima in 80 euro a testa l'importo medio delle contravvenzioni "spalmato" sul totale della popolazione, inclusi bambini e non patentati. Mentre e' di 132 euro il salasso medio per ogni automobilista patentato. Va inoltre ricordato che sul totale di 9.522.309 infrazioni stradali riscontrate dalla polizia municipale nel 2006, ben 8.454.000 (88,8% sul totale) riguardano "inosservanza di obblighi e divieti nel centro abitato" e "arresto, fermata e sosta fuori e dentro i centri abitati". Mentre è irrilevante la fetta di sanzioni dovute a infrazioni molto più pericolose per la circolazione stradale, quale il "superamento dei limiti di velocità": circa 270mila (2,8% sul totale delle multe). Con riguardo alla tutela amministrativa, emerge, inoltre, la natura e il tratto garantistico della disposizione che introduce nel ricorso al Prefetto la formula del silenzio accoglimento. Si tratta di una norma - viene ricordato - finalizzata a tutelare il cittadino dalle potenziali e notorie lungaggini correlate alla burocrazia. In un sistema giuridicamente evoluto la norma va, pertanto, salutata con favore, ma al tempo stesso non possono esserne sottovalutati i rischi. Tale disposizione, infatti, soprattutto se letta in relazione al principio generale di motivazione che informa i provvedimenti amministrativi (peraltro ribadito nelle norme in esame), non ha mancato di produrre, nella pratica, numerosi accoglimenti giustificati soltanto dalla impossibilita' di smaltire adeguatamente il carico di lavoro. In merito poi alle patologie presenti nel verbale di accertamento, sono estremamente ampie, possono essere legate alla mancata o inesatta valutazione dei fatti, alla illogicita' o contraddittorieta' della motivazione, alla inosservanza di circolari, alla erronea interpretazione di disposizioni di legge, alla carenza della fase istruttoria, a vizi di forma e, in particolare, mancato rispetto dei termini per la notificazione (150 giorni dal momento dell'accertamento), erronea indicazione delle generalita' del conducente o degli estremi di identificazione del veicolo, mancata indicazione delle modalita' per procedere al pagamento in misura ridotta (sul punto non c'e' unita' di posizioni in giurisprudenza) et similia. Appaiono evidenti - secondo i ricercatori - le debolezze di un sistema parzialmente inefficace nei confronti di chi dimostri di saper beneficiare di strumenti predisposti con finalita' completamente diverse, in un contesto in cui i mezzi imprescindibili di garanzia e di tutela divengono la scorciatoia per evitare l'applicazione di sanzioni preordinate a tutelare la sicurezza nella circolazione, in funzione della salvaguardia della vita umana. L'effetto di tutto cio' - chiosa la ricerca - rischia di essere deleterio. Alcuni comuni hanno bilanci in cui la voce "proventi delle sanzioni pecuniarie" triplica le addizionali IRPEF a danno di un obiettivo di sicurezza stradale, a volte, soltanto auspicato. La norma, a dire il vero, stabilisce per tali tipi di entrate vincoli di destinazione, finalizzati a evitare distrazioni di denaro idonee a minare l'imparzialita' dei soggetti coinvolti nell'attivita' di accertamento, tuttavia la formulazione della disposizione e' poco chiara e rende la norma priva di effettiva forza vincolante. In merito infine ai "varchi elettronici" e le infrazioni al semaforo, si tratta di strumenti che, se impiegati con oculatezza possono contribuire in modo decisivo all'accertamento efficace e "totalitario" delle infrazioni.

 
 
 

WIND: A.A.A. Soldi Cercasi

Post n°240 pubblicato il 20 Maggio 2008 da russocaio
 
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Ansa 20-05-08: Il patron di Wind-Infostrada, Naguib Sawiris, è in trattative con tre fondi di private equity statunitensi per cedere la quota del 10% di Weather Investments, la holding che controlla la compagnia telefonica italiana. "L'accordo dovrebbe essere fatto in un paio di settimane", ha dichiarato Sawiris a margine del World Economic Forum. Il finanziere egiziano aveva detto nei giorni scorsi che puntava a cedere la quota di Weather per saldare il debito con Enel da cui ha rilevato una quota di Wind nel 2006. Secondo indiscrezioni di stampa Sawiris dovrebbe corrispondere a Enel circa un miliardo di euro entro il 13 giugno. Questa notizia si inserisce nel quadro che vede Enel intenzionata a mettere sul mercato alcuni "pezzi" dell'azienda per ammortizzare una parte degli ingenti debiti accumulati. Vi rendete conto? Vendere Wind per pagare l'acquisto di Wind! E se Sawiris non paga? Finisce cosi?http://www.halfvalue.com/playVideo.jsp?kw=Boldi&id=KKX6GX7-OSA

 
 
 

RIFIUTI: la guerra continua

Post n°239 pubblicato il 19 Maggio 2008 da russocaio
 
Tag: Aitanic
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LaStampa 19-05-08: La situazione sanitaria è grave: l’Italia non deve attendere la decisione della Corte europea per risolvere il problema, deve agire immediatamente". Lo ha detto Barbara Helfferich, portavoce del commissario Dimas, a proposito della crisi rifiuti di Napoli. La Commissione ha deferito il 6 maggio scorso il nostro Paese alla Corte di giustizia europea, ma secondo Dimas non si può attendere oltre. Intanto, ancora una notte di lavoro per polizia e vigili del fuoco e tensioni nella città di Napoli investita dalla crisi rifiuti. I pompieri sono stati impegnati in 75 incendi di cassonetti e immondizia giacente in strada tra il capoluogo campano e il suo hinterland. In alcuni casi, le fiamme erano state appiccate da gruppi di persone che, soprattutto tra i quartieri di Fuorigrotta e Bagnoli, sono scese in strada e hanno ostruito le vie con spazzatura e masserizie. Alle 23.40 il primo blocco con incendio in via Campegna, dove è intervenuta la polizia rimuovendo i cassonetti, poi le fiamme e l’arrivo dei vigili del fuoco; poco dopo, roghi in via Tiberio; a mezzanotte, rifiuti incendiati in via Costantino Grimaldi, quartiere Poggioreale; altro blocco con incendio di rifiuti alle 1.30 in via Giulio Cesare, Fuorigrotta; un’ora dopo in via Amedeo Maiuri, a Bagnoli; alle 3.50 contenitori di rifiuti spostati al centro della carreggiata in via Benedetto Cariteo. "Dietro i roghi c’è la camorra", afferma il sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino. E a scorgere l’ombra della camorra dietro i disordini di Napoli, è anche il vicepresidente vicario del Pdl alla Camera, Italo Bocchino: "Alzando lo scontro sociale - è il ragionamento dell’esponente del Pdl - la camorra spera di ottenere un intervento con finanziamenti a pioggia per l’emergenza, con cui continuare a far arricchire le proprie imprese". Un alibi, per il portavoce dell’Udc Francesco Pionati: "La camorra non può diventare l’alibi del malgoverno regionale", ha affermato Pionati che poi è tornato a chiedere le dimissioni del presidente della giunta regionale campana Antonio Bassolino. A Pionati fa eco Antonio Di Pietro che chiede al presidente della regione di "fare un passo indietro". Intanto gli autocompattatori dell’Asia, l’azienda a totale partecipazione del Comune di Napoli che cura la nettezza urbana, sono al lavoro da questa mattina per l’intervento di raccolta straordinaria dei rifiuti. Secondo dati dell’azienda, mentre sabato a terra c’era una giacenza di 5.100 tonnellate, ad ora sono 3.500 tonnellate quelle ancora in cassonetti o sui marciapiedi; 700 tonnellate in più rispetto l’ordinario sarebbero state raccolte questa notte. Ad affiancare le forze dell’ordine e le unità dei vigili del fuoco dovrebbero arrivare, secondo il piano del Governo, anche i militari del genio dell’esercito. Un’idea che non piace a Pierferdinando Casini: Alla gente i militari piacciono, ma il compito dei militari è diverso da quello di cui sentiamo parlare.

Mi giungono notizie dai parenti che vivono in Campania. Hanno cominciato a fare la raccolta differenziata, salvo poi scoprire, che tutto viene ammassato senza distinzione in "zone" lontano dai media e da chi può vedere! Dove sono le migliaia di persone assunte per raccogliere i rifiuti? Perchè non si vedono lavorare con i militari? Perchè i rifiuti non li portano tutti sull'isola di Capri? SVEGLIATEVI

 
 
 

Elettricità: si risparmia?

Post n°238 pubblicato il 19 Maggio 2008 da russocaio
 
Tag: Wampyr
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Milano, 15-05-08: Un nuovo meccanismo di calcolo dei prezzi dell’energia per fasce. Dare ai consumatori l’opportunità di risparmiare sulle bollette, spostando i consumi nelle più economiche fasce di basso carico, introducendo anche una maggiore equità nel sistema. E’ questo l’obiettivo del nuovo meccanismo di calcolo del prezzo dell’energia elettrica che verrà applicato con la necessaria gradualità dal 1° gennaio 2009 alle piccole imprese e dal 1° gennaio 2010 anche alle famiglie che non hanno ancora scelto il mercato libero. Le nuove modalità introdotte dall’Autorità per l’energia, si applicheranno a tutti i clienti dotati di misuratore elettronico (ormai diffuso su quasi il 90% del territorio nazionale mentre il restante 10% sarà completato nei prossimi 3 anni). Il nuovo sistema favorirà l’uso sempre più efficiente dell’energia elettrica e una maggiore equità tra consumatori, assicurando la necessaria coerenza tra i prezzi ai clienti finali ed i costi all’ingrosso - ha sottolineato il Presidente dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas Alessandro Ortis -. Il provvedimento concilia anche tre fondamentali esigenze: non discriminare tra mercato tutelato e libero; non incidere da subito sulla spesa delle piccole imprese che non riescano facilmente a spostare i consumi; non gravare con sussidi incrociati tra piccole imprese e clienti domestici della maggior tutela. Inoltre, ha evidenziato Ortis, la gradualità prevista risponde all’esigenza, espressa dagli operatori, di avere il tempo necessario ad adeguare i sistemi di fatturazione. Fino alla data di applicazione delle nuove modalità nulla cambia rispetto a oggi. Il provvedimento è disponibile sul sito http://www.autorita.energia.it/docs/08/056-08argec.pdf 

Dal 1° gennaio 2010 a tutti i clienti domestici ancora in maggior tutela, dotati di un misuratore elettronico, saranno applicati prezzi dell’elettricità prima di tutto differenziati su base bioraria: in sostanza, sono previste due fasce orarie, una più costosa, dalle 8 del mattino alle 19 dal lunedì al venerdì e una più economica, dalle ore 19 alle ore 8 più i fine settimana. Risparmiare non sarà difficile: ad esempio, basterà fare tre lavatrici su cinque la settimana nelle ore o nei giorni più convenienti o almeno quattro lavapiatti su sette, tenendo conto che i consumi costanti, come quelli del frigorifero o del freezer, non sono penalizzati dal nuovo sistema di prezzi. E’ poi prevista una ‘bassa stagione’ nei mesi di marzo, aprile, maggio, agosto, settembre, ottobre e un’‘alta stagione’ nei mesi in cui si registra tradizionalmente una maggiore richiesta di energia elettrica (gennaio, febbraio, giugno, luglio, novembre, dicembre). Per garantire alla famiglie la necessaria gradualità di adattamento, i nuovi corrispettivi saranno introdotti a partire dal gennaio 2010. L’Autorità ha inoltre previsto un periodo di ‘prova’ per consentire ai clienti finali di capire come trarre vantaggio dal nuovo sistema, conoscendo l’andamento dei propri consumi per poterli concentrare il più possibile nelle ore a minor costo dell'energia. Nei sei mesi prima dell’applicazione del nuovo sistema, i fornitori di energia elettrica dovranno comunicare la ripartizione dei consumi secondo le ‘biorarie’ e secondo i raggruppamenti mensili, in modo da permettere al cliente in regime di maggior tutela, di comprendere il suo profilo di consumo. Conoscere l’andamento dei propri consumi è infatti indispensabile per poterli concentrare nelle ore a minor costo.

Nell'attesa non ascoltate le "SIRENE" e non cambiate fornitore.

 
 
 

GOVERNO: SENATORI A VITA

Post n°237 pubblicato il 15 Maggio 2008 da russocaio
 
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Adnkronos 15-05-08: CIAMPI ESCE DALL'AULA, COLOMBO SI ASTIENE, GLI ALTRI ASSENTI. Due voti favorevoli, un'uscita dall'Aula, un'astensione che conta come voto contrario e tre assenze: è questo il risultato che il governo Berlusconi raccoglie dal voto sulla fiducia espresso dai senatori a vita nell'aula di Palazzo Madama. I due si arrivano da Giulio Andreotti e, come annunciato, da Francesco Cossiga.

Non voglio criticare nessuno, tantomeno difenderli. Stà di fatto che in precedenza si è sempre detto che i senatori a vita sono "istituzionali" e votano sempre per il Governo. Alla luce dei fatti o paura di no. Si tratta di un voto politico, era assente gente che in passato era presente anche con la flebo per votare governi di altro colore. Non uscivano neanche per la pipi!

 
 
 

Catricalà: portabilità mutui

Post n°236 pubblicato il 15 Maggio 2008 da russocaio
 
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Adnkronos 14-05-08: La legge è stata disattesa. La pratica è stata aperta non per una possibile intesa tra le banche ma per una pratica commerciale scorretta''. Nel mirino Unicredit, Intesa SanPaolo, Bnl, Monte dei Paschi di Siena, Antonveneta, Deutsche Bank, Ubi Banca, Banca Popolare di Milano, Banca Sella e Carige. Questa legge sulla portabilità dei mutui è rimasta inattuata. Abbiamo notizia di rinunce a cambiare solo a causa dei costi e abbiamo denunce di cittadini perché le banche negano la surrogazione e propongono un contratto analogo con costi insormontabili. Abbiamo evidenza che questo sia vero e abbiamo raccolto prove sufficienti su dieci banche e abbiamo aperto dieci istruttorie. E' quanto annuncia il presidente dell'Antitrust Antonio Catricalà in occasione del Forum della P.a. La pratica è stata aperta perché riteniamo scorretto il loro modo di agire, non per intesa tra le banche quindi ma per una pratica commerciale scorrettà. Nel mirino dell'Antitrust per la mancata applicazione della legge Bersani ci sono tutti i principali gruppi bancari italiani. Secondo quanto si apprende si tratterebbe di: Unicredit (marchi Banca di Roma, Bipop Carire e Banco di Sicilia), Intesa SanPaolo, Bnl, Monte dei Paschi di Siena, Antonveneta, Deutsche Bank, Ubi Banca, Banca Popolare di Milano, Banca Sella e Carige. L'annuncio è stato accolto con soddisfazione da tutte le associazioni dei consumatori, che da tempo denunciano comportamenti difformi rispetto alle prescrizioni di legge, secondo cui il trasferimento di un rapporto da una banca all'altra dovrebbe essere a costo zero. In particolare, l'approfondimento dell'Autorità muove anche da un dossier inviato da Altroconsumo su un'indagine condotta su quaranta sportelli fra Roma e Milano.

 
 
 

ENEL: UTILE NETTO A 1,004 MLD

Post n°235 pubblicato il 14 Maggio 2008 da russocaio
 
Tag: Matrix
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IlSole24Ore 14-05-08: L'Enel chiude il primo trimestre del 2008 con un utile netto di gruppo a 1,004 miliardi in crescita del 6,5% dai 943 milioni dello stesso trimestre 2007. I ricavi sono cresciuti del 55% a 15,082 mld, l'ebitda del 47,7% a 3,44 miliardi. Il trimestre beneficia del consolidamento della spagnola Endesa. L'indebitamento netto è cresciuto del 2,3% a 57,072 miliardi. I risultati sono in linea con le stime di consenso. Titolo in evidenza a Piazza Affari: registrato in avvio la migliore performance tra le blue chip con un progresso dell'1,20% a testare quota 7 euro. A stimolare gli acquisti le stime per l'anno riviste al rialzo. L'incremento dei ricavi, spiega la nota di Enel, riflette il consolidamento di Endesa, oltre ai maggiori ricavi sul mercato libero domestico dell'elettricità conseguenti alle maggiori quantità vendute e all'aumento del prezzo medio di vendita. Anche l'aumento dell'ebitda, in crescita di 1,113 miliardi (+47,7%) è riconducibile al consolidamento di Endesa nonché all'incremento generalizzato del margine realizzato da quasi tutte le Divisioni, solo parzialmente compensato da un risultato sfavorevole della gestione del rischio commodity. L'ebit (risultato operativo) del trimestre ammonta a 2,33 miliardi, in crescita di 628 milioni (+36,7%) rispetto allo stesso periodo del 2007. La situazione patrimoniale consolidata al 31 marzo 2008 evidenzia un capitale investito netto di 81,97 miliardi (79,58 al 31 dicembre 2007) coperto per 24,9 miliardi dal patrimonio netto complessivo e per 57,072 miliardi dall'indebitamento finanziario netto. Debito che rimane saldamente sotto controllo e prevediamo, ha dichiarato Fulvio Conti, che a fine anno si assesterá ben al di sotto dei 50 miliardi di euro, a valle del completamento del piano di dismissioni in programma entro il 2008. L'indebitamente risulta in aumento principalmente per effetto dell'acquisizione di un'ulteriore quota del 22,65% del capitale della russa Ogk-5. Gli investimenti del primo trimestre ammontano a 1,17 miliardi con un incremento di 473 milioni rispetto ai primi tre mesi del 2007 (+67,8%). Le previsioni sull'anno in corso. Il 2008 si chiuderà per Enel con risultati operativi in crescita: è questa la previsione dell'ad Fulvio Conti, commentando i dati di bilancio del primo trimestre dell'anno. Questi risultati, confermano la solidità dei fondamentali del mercato italiano, con margini crescenti per le attività retail, di distribuzione e per le attività di generazione. Per queste ultime, in particolare, stimiamo per l'intero esercizio 2008 un Ebitda in linea con quello del 2007. La tenuta dei margini sul mercato italiano, unitamente alla crescita delle attività internazionali, ci fanno prevedere per l'intero esercizio 2008 risultati operativi in crescita rispetto al 2007.

Questa notizia mi lascia perplesso, per spiegarvi il motivo devo fare un salto indietro.

Aprile 2007 EniNeftegaz (60% ENI ed ENEL 40%), vince l’asta per Yukos spendendo 4,5 miliardi d’euro. Nell’accordo vi era anche che le riserve di gas e petrolio provate ed estraibili, rimarranno di loro proprietà per 30 anni, anche dopo l’eventuale esercizio di riscatto di Yukos. Queste riserve saranno pagate a: 40 centesimi di dollaro per barile di petrolio o di gas equivalente. In quel momento il petrolio costava 39 dollari il barile. Siccome un barile di petrolio corrisponde circa a 159 litri. Mentre un barile equivalente a circa 164 metri cubi di gas. Al cambio attuale (14-05-08), un dollaro vale 0,65 centesimi d’euro. ENI ed ENEL secondo quest’accordo attualmente, pagano un metro cubo di gas 0,0015 centesimi d’euro (0.26:164) e questo per i prossimi 30 anni. Considerato che in Italia l’energia elettrica è prodotta per oltre il 50% con il gas e il prezzo di costo è quello sopra descritto, trovo ingiustificato l’aumento esponenziale della bolletta elettrica dell’ultimo anno, motivato (dicono loro), dall’aumento del petrolio. La cosa è impossibile, poiché in base agli accordi firmati dalle nostre aziende in Russia, prelevano gas a prezzo agevolato e bloccato per 30 anni, pertanto l’aumento del prezzo del barile non incide minimamente. Trattasi di enormi guadagni a nostre spese!

Chi vuole approfondire l’argomento:

http://www.enel.it/azienda/chi_siamo

http://www.eni.it/en_IT/attachments/media/magazine/06_approfondimenti.pdf

http://www.report.rai.it/R2_popup_articolofoglia/0,7246,243%255E1068853,00.html

http://www.paginedidifesa.it/2008/croce_080428.html

 
 
 

Eliminata la maledetta ICI

Post n°234 pubblicato il 14 Maggio 2008 da russocaio
 
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IlGiornale 14-05-08: Abolizione totale dell’Ici prima casa, detassazione degli straordinari, ma anche bonus bebè. Queste le tre voci principali del pacchetto di sgravi per le famiglie italiane che sarà approvato nella prima riunione operativa del Consiglio dei ministri. Il costo complessivo degli interventi dipenderà soprattutto dalla formulazione che sarà scelta per la detassazione degli straordinari. Per quanto riguarda Ici e bonus bebè, i conti sono fatti: l’abolizione dell’imposta comunale sulla prima casa costa fra gli 1,8 e i 2 miliardi di euro, mentre il contributo di mille euro sui primi nati costa circa 500 milioni di euro. L’intero pacchetto, che dovrebbe valere fra i 3 e i 4 miliardi di euro arà "autocoperto": non graverà dunque sui conti 2008, ma sulle banche, forse sulle assicurazioni, e sui petrolieri. L’Ici sulla prima casa non si pagherà più già dalla rata di giugno. Il governo intende dare un segnale forte, e soprattutto immediato, per quanto riguarda gli sgravi alle famiglie. Continueranno a pagare l’imposta solo i proprietari di ville e castelli (oltre, naturalmente, a chi è proprietario di seconde case, immobili dati in affitto e così via). Alcuni centri studi hanno calcolato che il risparmio medio per famiglia sarebbe di 150 euro. Quanto al bonus per i nuovi nati, dovrebbe essere riservato alle famiglie con reddito inferiore a una certa cifra (nella edizione passata del provvedimento il tetto era di 50mila euro). Visto che siamo quasi a metà anno, il costo per il 2008 non supererà i 500 milioni di euro. I dettagli della detassazione sono ancora al vaglio dei tecnici di Giulio Tremonti e Maurizio Sacconi, tuttavia si sa già che il provvedimento avrà valore sperimentale, per i secondi sei mesi del 2008. Una volta verificato il funzionamento del meccanismo prescelto, si deciderà se andare avanti o modificarlo. Anche nel caso degli straordinari, la detassazione avrà valore solo per i redditi sotto un certo tetto, che sarà comunque elevato. I calcoli si stanno facendo su tre livelli (30mila euro l’anno, 35mila e 50mila euro). Ovviamente, più elevato è il reddito, più costa lo sgravio. Anche il meccanismo della detassazione è da decidere: potrebbe trattarsi di una tassazione secca del 10% sugli straordinari (adesso colpiti mediamente poco sopra il 32%), oppure un taglio di portata inferiore. Resta anche da decidere se gli sgravi riguarderanno l’intero monte ore, oppure quelle oltre un certo livello. E se riguarderanno, oltre al privato, anche il pubblico impiego. Si fa un gran parlare dei costi aggiuntivi del decreto-sgravi, ma è invece probabile che gran parte degli interventi si finanzi con un aggravio fiscale a carico di banche (forse anche le assicurazioni) e petrolieri. Da queste misure il governo pensa di reperire circa 3 miliardi di euro. Le banche paventano un inasprimento dell’Irap. Per quanto riguarda i petrolieri, si tratterebbe di un meccanismo fiscale che tiene conto di un fatto: il petrolio viene acquistato in dollari e rivenduto in euro, con un vantaggio cospicuo nel cambio. Se il decreto, almeno in gran parte, si autofinanzierà, non dovrebbero sorgere problemi particolari sul fronte dei conti 2008. Ad oggi, la stima di un deficit al 2,4% del Pil appare confermata. Se l’Unione europea lo accetterà - considerando che la clausola good times, bad times consente un lieve peggioramento quando la crescita economica è bassa - non sarà necessaria quest’anno alcuna correzione. In questo quadro di conti, moderatamente positivo, non mancano elementi di criticità. Riguardano gli aumenti 2008-2009 del contratto del pubblico impiego, i contributi a Fs e Anas, l’emergenza rifiuti in Campania, i tagli all’amministrazione centrale dello Stato, e alcune altre spese. Si tratta, in totale, di circa 10 miliardi che ballano. Ma quest’anno ne saranno spesi solo una piccola parte. È molto probabile che gli aumenti del pubblico impiego vengano rinviati al 2009, mentre Fs e Anas avranno poco. Molto dipenderà dalla due diligence sulla situazione dei conti pubblici che Tremonti ha chiesto ai suoi tecnici, e che sarà pronta a fine mese. L’andamento delle entrate fiscali è stato positivo fino a marzo (+5,3%, che equivalgono a circa 4 miliardi di euro in più dello stesso periodo 2007). Ma stanno emergendo problemi per l’Iva, a causa del rallentamento economico. Dunque, Tremonti ha ragione: per quest’anno "tesoretto zero". di Gian Battista Bozzo

 
 
 

Travaglio/Santoro Rai nella bufera

Post n°233 pubblicato il 12 Maggio 2008 da russocaio
 
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Adnkronos 12-05-08: Nessun pentimento per Marco Travaglio. Il giornalista non fa nessuna ammenda dopo la polemica politica scatenata dalle sue dichiarazioni sul neo presidente del Senato Renato Schifani nel corso della trasmissione 'Che Tempo che fa', su Rai Tre. Travaglio contattato dal quotidiano online Affaritaliani.it, afferma infatti: "Pentito? Ma per piacere, non scherziamo. Figuriamoci se sono pentito per quello che ho detto. Anzi, sono stato anche troppo buono". Non entro nel merito, stà di fatto che in rete ho trovato questo articolo di 6 anni fa. A parte la data è pochi particolari, tutto come allora!

LaRepubblica 18-01-02: Un venerdì lungo e tormentato in Rai che durerà fino alla prima serata quando andrà in onda "Sciuscià. Edizione straordinaria". Alla trasmissione di Michele Santoro dedicata al tema scottante della giustizia è stato invitato il giornalista di Repubblica Marco Travaglio e alcuni alti dirigenti di viale Mazzini non sembrano essere d'accordo. La vicenda si è conclusa, per il momento, con un accordo tra la il direttore generale Claudio Cappon e il direttore di RaiDue Carlo Freccero: quest'ultimo dichiara di assumersi ogni responsabilità sulla puntata. In altre parole, in caso di querele o azioni giudiziarie contro l'azienda, Freccero risponderà in prima persona. E' stato lo stesso Freccero il primo a dichiarare aperta la battaglia parlando questa mattina dei malumori che si respirano nell'azienda. "Il direttore della divisione Giancarlo Leone e il direttore affari legali della Rai, avvocato Rubens Esposito, non vorrebbero - dice Freccero - che Travaglio partecipasse al programma. La battaglia è aperta oggi perché mai, mai, mai censure. Come direbbe Borrelli resistenza, resistenza, resistenza. Questo è anche il motto di RaiDue". A viale Mazzini evidentemente brucia ancora il ricordo di quel lontano 15 marzo del 2001 quando durante la trasmissione di Daniele Luttazzi "Satyricon", Travaglio fu intervistato sul suo libro "L'odore dei soldi" che parla delle vicende giudiziarie di Silvio Berlusconi. La bufera che seguì quell'intervista fu violentissima, spaccò la commissione di Vigilanza e arrivò in Parlamento. Oggi come allora, solo l'annuncio della presenza di Travaglio in tv basta a far scattare l'allarme rosso. La Rai si è affrettata a diffondere una nota con la sua versione: "Non c'è alcuna censura, ma solo l'applicazione di regole e comportamenti ai quali si devono attenere i dirigenti dell'azienda in presenza di vicende giudiziarie che coinvolgono la Rai. Queste regole - continua il comunicato - basate su ragioni di opportunità e buon senso non possono essere disattese perché potrebbero causare danni notevoli in azioni legali ben note e già da tempo in corso". Insomma, un gesto dettato dal puro buonsenso, dicono in Rai e legato al contenzioso in corso tra viale Mazzini e Travaglio. Dopo la famosa intervista di Travaglio a "Satyricon", Fininvest, Mediaset, Forza Italia e lo stesso Silvio Berlusconi citarono in giudizio sia il giornalista sia Luttazzi e Freccero, con la richiesta di parecchi miliardi di risarcimento. Con una citazione a parte fu poi coinvolta anche la Rai per vincolo di solidarietà nel debito risarcitorio. A quel punto la tv pubblica si costituì negando il presupposto del vincolo di solidarietà. Ora il rischio censura è disinnescato. Addirittura Freccero dice di considerare "le indicazioni ricevute come un caldo e affettuoso suggerimento". "Mi meraviglio - ha commentato a bocce ferme - che ogni volta che Travaglio va in televisione succede un inferno". Nel pomeriggio Freccero ha parlato a lungo con il presidente della Rai, Roberto Zaccaria: "A muovermi - dice - è una logica televisiva e non politica. Ho parlato con il presidente per informarlo con la massima trasparenza". Santoro sembra tranquillo: "Noi continuiamo tranquillamente il nostro lavoro e siamo pronti alla puntata di stasera". Con Travaglio saranno ospiti in studio, tra gli altri, anche Francesco Rutelli, l'avvocato-deputato Nicolò Ghedini, Paolo Cirino Pomicino, e il giudice Felice Casson. Intanto la notizia ha già provocato reazioni tra le forze politiche. Paolo Gentiloni, responsabile comunicazione della Margherita, dice che se Travaglio non andasse alla trasmissione, "per la prima volta si inaugurerebbe in Rai la stagione delle censure politiche preventive". Il diessino Giulietti si augura che sia "soltanto uno scherzo, una geniale trovata di Carlo Freccero per richiamare l'attenzione verso una grande serata d'informazione". Per il capogruppo di An alla commissione Giustizia Enzo Fragalà non c'è da preoccuparsi "per il semplice motivo che più i toni saranno aspri e le accuse gravi e più aumenterà l'indice di popolarità del premier e del governo".

Basta pagare il canone RAI, denaro con cui sono poi pagati questi personaggi

 

 
 
 

Luce e Gas, ancora aumenti!

Post n°232 pubblicato il 12 Maggio 2008 da russocaio
 
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IlSole24Ore 10-05-08: Ancora rincari in arrivo per luce e gas. Secondo le prime stime del Rie (istituto di Ricerche industriali ed energetiche) dal luglio prossimo sulle famiglie potrebbe abbattersi una nuova stangata: le continue fiammate del greggio porteranno, infatti, ad aumenti tariffari del 3,9% per il metano e del 2,5% per l'energia elettrica. Tradotte in moneta sonante, queste percentuali significano circa 51 euro in più in bolletta. Una famiglia che consuma circa 1.400 metri cubi di gas l'anno si troverà a pagare circa 40 euro in più; mentre il rincaro della luce, considerando un consumo medio annuo di 2.700 Kw/h, costerà 11 euro in più. In un anno, la bolletta di luce e gas, peserà sui bilanci delle famiglie italiane per 190 euro in più. Secondo le previsioni del Rie, infatti, nel 2008 il gas aumenterà del 14,3% e l'energia elettrica del 12,8%. "Si tratta delle prime stime - ha spiegato Daniela Vazio, del Rie - che vengono effettuate in base a uno scenario con il petrolio che si mantiene intorno a 110-115 dollari al barile". "Le spese energetiche quindi assumeranno un valore molto consistente con un aumento complessivo oltre che di luce e gas, per il riscaldamento di 175 euro a per i carburanti una media di 280 euro per una somma totale di 660 euro - ha commentato Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori-. Ribadiamo perciò l'urgenza da parte del nuovo Governo, (interessanti ci sembrano le prime battute che il Ministro dell'Economia Tremonti fa in merito a chi dovrà pagare per questa crisi) di mettere in campo interventi strutturali per quanto riguarda i settori energetici a partire dalle fonti alternative e dall'accelerazione per la costruzione dei rigasificatori ed inoltre sul versante fiscale sia attraverso congrui tagli alle accise sui carburanti per almeno 4 cent e l'IVA sul gas dal20 al 10% (quest'ultima questione sempre promessa da tutti i gruppi politici) e sia per una detassazione di almeno 1000 euro all'anno per i percettori di reddito fisso, lavoratori e pensionati".

 
 
 

Il Petrolio del diavolo.

Post n°231 pubblicato il 12 Maggio 2008 da russocaio
 
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Ansa 07-05-08: Un dollaro dopo l'altro, il petrolio continua a macinare record con una facilità disarmante. Se ieri le quotazioni del greggio hanno superato i 120 dollari, nella giornata di oggi hanno dapprima superato la soglia dei 121 dollari per arrivare poi a sfiorare i 123 dollari a barile, fermandosi solo a 122,73 dollari. Praticamente il doppio rispetto ai valori di un anno fa. E la soglia dei 200 dollari diventa così sempre più vicina, come testimonia un report di Goldman Sachs a firma di Arjun N. Murti, l'analista della banca d'affari che nel marzo del 2005 sorprese un po' tutti quando previde che il prezzo del petrolio sarebbe arrivato oltre i cento dollari. Secondo il report della banca d'affari, i prezzi del greggio avranno un "super-picco" compreso fra i 150 ed i 200 dollari nell'arco dei prossimi 6-24 mesi. Due sono gli scenari: una con una quotazione massima di 120 dollari al 2010, per poi ridiscendere a 75 dollari nel 2012; oppure un brusco e improvviso rialzo, che spingerebbe i prezzi ai 200 dollari al barile forse già nel 2009, prima di un nuovo e repentino calo negli anni a seguire, che combacerebbe con un drastico cambio di strategia da parte dei consumatori di petrolio. Secondo Murti, un'eventuale ripresa dell'economia Usa nel secondo semestre, con la conseguente crescita della domanda di greggio, renderebbe molto più probabile il secondo scenario. Nel 2005 furono in pochi a credere alle previsioni dell'analista, ma adesso si parla già di "collasso del sistema" se il greggio dovesse arrivare a tale cifra. E' la Confesercenti a tirare le somme: la benzina potrebbe arrivare a 2 euro, con un calo dei carburanti dell'8-10% e un aggravio per le famiglie di circa 600-800 euro l'anno. Ci sono poi gli effetti macro-economici: "con il petrolio a 200 dollari - prosegue Confesercenti - il Pil italiano diminuirebbe dello 0,4% solo il primo anno, mentre l'impatto recessivo comporterebbe una perdita di posti di lavoro che in quattro anni farebbe lievitare il tasso di disoccupazione di circa un punto". Per adesso tali livelli sono ancora lontani e il barile, dopo aver toccato il nuovo record, è ridisceso fino a 121,79 dollari in chiusura a New York, comunque in rialzo dell'1,5% rispetto a ieri. Restano quindi quanto mai vivi, anche per il brent sopra i 120 dollari per la prima volta nella storia, i timori sulle ripercussioni che il caro-greggio può avere sulla nostra economia. E, in prima battuta, sulle bollette dei consumatori: a seguito delle impennate dei prezzi dei combustibili fossili, il costo di produzione dell'elettricità, ad esempio, è aumentato del 51% a maggio, trascinato, spiega un rapporto del Ref, dal +61% delle quotazioni petrolifere e dal +94% del carbone. Ma le ripercussioni potrebbero arrivare anche sulle tavole degli italiani: il costo di produzione degli alimenti nelle imprese agricole è infatti cresciuto dell'8,8% proprio in scia ai record del petrolio, che rischiano di provocare un effetto valanga sui prezzi al consumo con l'86% delle merci che in Italia viaggia su strada. L'allarme arriva dalla Coldiretti, secondo la quale le attività di allevamento e coltivazione di cereali, come grano, mais e riso, sono le più colpite, con punte di +35,6% per i fertilizzanti.

LA CORSA DEL GREGGIO/SCHEDA: Il prezzo del petrolio aggiorna il record a New York con le quotazioni a 122 dollari al barile. Un nuovo massimo che fa più che raddoppiare le quotazioni solo dall'estate 2004, quando le conseguenze della guerra in Iraq e gli scontri con i ribelli in Nigeria lo spinsero a 50 dollari: da allora, in meno di quattro anni, i futures petroliferi sono schizzati sino a superare i 120 dollari. Una corsa senza freni: l'attuale soglia è 12 volte superiore a quella del primo shock petrolifero degli anni '70, quando nel 1974 l'embargo dell'Opec durante la guerra del Kippur fece volare il prezzo del barile oltre i 10 dollari. Ecco una scheda che riassume la corsa del greggio attraverso le principali soglie toccate negli anni sul mercato di New York. 

1970: il prezzo ufficiale del petrolio saudita viene fissato, secondo le cifre del ministero statunitense dell'Energia, a 1,80 dollari al barile

1974: l'embargo dell'Opec durante la guerra del Kippur provoca il primo shock petrolifero. Il prezzo del barile supera i 10 dollari. 1979: la rivoluzione iraniana rappresenta il secondo shock petrolifero. Il barile vola a 20 dollari.

1980: la guerra Iran-Iraq spinge le quotazioni del greggio sopra i 30 dollari. All'inizio del 1981 il prezzo raggiungerà i 39 dollari.

1990: con la guerra nel Golfo il barile tocca e supera i 40 dollari. 2004: il 20 agosto vengono toccati i 50 dollari al barile, pesano i timori di scarsi approvvigionamenti; il 27 ottobre supera i 55 dollari. 2005: vengono infrante le soglie psicologiche dei 60 e 70 dollari al barile, anche a causa dell'uragano Katrina e dei conseguenti problemi nel Golfo del Messico. Il 7 luglio supera quota 62 dollari; il 30 agosto si avvicina ai 70 dollari.

2006: il 5 luglio sfonda anche quota 75 dollari. 2007: anno in cui il petrolio raggiunge i 90 dollari e chiude l'anno sfiorando i 100. Il 12 settembre il barile tocca gli 80 dollari. Il 25 ottobre infrange i 90 dollari al barile. In novembre vola a un passo dai 100 dollari, toccando il record storico a 99,29.

2008: il 2 gennaio la volata del greggio, che tocca per la prima volta nella storia i 100 dollari al barile, in seguito alle tensioni in Nigeria. Il 6 marzo sfonda anche quota 105 dollari, toccando il nuovo record a 105,10 dollari al barile; pochi giorni dopo, il 12 marzo sfonda anche quella dei 110 dollari al barile, con il nuovo massimo a 110,2 dollari. Oggi il nuovo massimo a 126,00 dollari . Chiamate l'esorcista

 
 
 

Renato Brunetta: un ministro demente

Post n°230 pubblicato il 09 Maggio 2008 da russocaio
 
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Adnkronos 08-08-08: "I bravi vanno premiati, i fannulloni vanno cacciati". Cosi' Renato Brunetta, ministro della Funzione pubblica e dell'Innovazione, al termine della cerimonia di giuramento del nuovo governo al Quirinale, si esprime a proposito del futuro della Pubblica amministrazione. Qui sotto riporto il Brunetta pensiero di tre anni fa!

ILTEMPO 09-01-05: Brunetta: "Statali: Troppo protetti e ben pagati. Ora serve mobilità e produttività" Il consigliere economico di Berlusconi "dichiara guerra" alla vigilia del confronto sul nuovo contratto. NON È ancora stata fissata la data per la ripresa della trattativa sul rinnovo del contratto del pubblico impiego (se ne parlerà a metà della prossima settimana) ma il consigliere economico del presidente del Consiglio, Brunetta, anticipa che cosa dovrebbe fare il governo.

"I DIPENDENTI pubblici sono troppi e ben pagati: l’8% di aumento sugli stipendi ipotizzato dai sindacati non sta né in cielo né in terra. Palazzo Chigi deve rimanere fermo sulla tesi di un incremento salariale del 3,7% non un euro in più, e seguire di pari passo un piano sulla mobilità, sulle qualifiche e sulla valorizzazione della produttività. Il settore più protetto dalla congiuntura negativa è quello dei dipendenti degli enti locali".

"IL CONTRATTO si potrebbe rinnovare senza stare tanto a discutere. I numeri dicono che le dinamiche dei salari nel settore pubblico sono andate dai 2 ai 4 punti al di sopra dell’inflazione, quindi i dipendenti pubblici hanno aumentato il loro potere d’acquisto. Se si dovessero applicare gli accordi di luglio i sindacati non dovrebbero chiedere nulla in più; piuttosto i lavoratori dovrebbero restituire quanto hanno guadagnato rispetto all’inflazione effettiva. Ovviamente è impossibile, ma non si può andare alla trattativa senza aver fatto i conti: ogni punto di incremento salariale vale un miliardo e mezzo di euro

Quando un mese dopo ha ribadito l’argomento a Udine. Il sottoscritto gli ha chiesto: quando lei parla di statali, ha chi si riferisce? A tutti o parla dei ministeriali? Si è rifiutato di rispondermi, considerando la mia domanda provocatoria. A quel punto gli ho sventolato la mia busta paga, da dipendente della pubblica istruzione di 1.100 euro, con l’invito a chiarirmi l’affermazione di "ben pagato", si è incazzato come una bestia a quel punto è sceso il gelo in sala, salvo poi applaudire tutti il mio intervento. Pochi mesi dopo ho ricevuto 35 euro netti di aumento in busta paga.

 

 
 
 

Gas: controllo contatori a 5 euro

Post n°229 pubblicato il 09 Maggio 2008 da russocaio
 
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Milano 30-04-08: Sostituzione gratuita, in tempi certi e più brevi, del contatore che non funziona correttamente; forte riduzione del costo di verifica anche nel caso in cui i controlli accertino il corretto funzionamento del contatore. L’Autorità per l’energia elettrica e il gas ha introdotto queste ed altre misure, a garanzia dei consumatori che chiedono interventi di verifica dei misuratori del gas. La delibera è disponibile su http://www.autorita.energia.it/docs/08/051-08arg.pdf  Le misure di tutela previste variano a seconda che i controlli sui misuratori diano un esito negativo o positivo ed in base all’anzianità del contatore.

Se il controllo dà un risultato "negativo", cioè se il contatore non misura correttamente in base alla normativa tecnica vigente, il consumatore ha diritto alla sostituzione gratuita del misuratore; il distributore dovrà redigere un verbale di sostituzione e conservare la documentazione. Almeno il 90% dei contatori difettosi deve essere sostituito entro 10 giorni lavorativi dalla data di invio degli esiti del controllo. Inoltre, il distributore dovrà effettuare la ricostruzione dei consumi e rimborsare ai consumatori eventuali addebiti per quantitativi di gas superiori a quelli effettivamente forniti. Per i contatori con almeno 25 anni, nulla sarà invece dovuto dal cliente finale per quantitativi di gas fatturato, inferiori a quello effettivamente fornito. In questo caso, gli oneri rimarranno a carico del distributore che ha la responsabilità di assicurare il corretto funzionamento dei contatori da lui gestiti.

Se dalla verifica risulta che il contatore funziona correttamente, il distributore ne registra l’esito. In questo caso, l’Autorità ha previsto una riduzione, a vantaggio del cliente finale, da 40 a 5 euro del costo del controllo, in funzione dell’anzianità del contatore e nel caso in cui la verifica non sia già stata fatta nei 5 anni precedenti. In particolare, l’applicazione del costo ridotto di 5 euro per la verifica dei contatori che risultino funzionare correttamente, scatta a dal:

  1. 1° giugno 2008 per i contatori fabbricati fino al 1965;
  2. 1° gennaio 2009 per contatori fabbricati fino al 1970;
  3. 1° luglio 2009 per contatori fabbricati fino al 1975;
  4. 1° gennaio 2010 per contatori per contatori fabbricati fino al 1980;
  5. 1° luglio 2010 per contatori fabbricati fino a 25 anni prima della richiesta della verifica.

Questa gradualità di applicazione è stata fissata in coerenza con il richiesto e progressivo sviluppo organizzativo delle capacità di intervento delle imprese. Nel caso di sostituzione volontaria dei misuratori da parte del distributore, l’esercente dovrà dare adeguata informazione preventiva al venditore e al consumatore interessato, in modo da assicurare a quest’ultimo la possibilità di sottoporre comunque il proprio misuratore alla verifica.

In caso di richiesta di verifica del contatore, il cliente ha diritto ad ottenere il controllo e l’esito, in un tempo massimo di 180 giorni, scaduto il quale scatta un indennizzo automatico di 30 euro a favore del cliente finale. Il termine è prorogato di 60 giorni se la verifica non è tecnicamente possibile presso il cliente finale e debba essere fatta presso un laboratorio qualificato.
L’indennizzo automatico non è dovuto nel caso di particolari congestioni delle domande di verifica: nell’ambito di periodi semestrali, se le richieste di verifica eccedono l’1 per mille del numero dei propri clienti finali allacciati alla rete di distribuzione del gas, il distributore può inviare all’Autorità un’istanza di deroga all’obbligo di pagamento dell’indennizzo automatico. In questo caso, l’istanza deve essere completa da un resoconto delle richieste di verifica ricevute, di quelle effettuate e del piano per soddisfare le restanti richieste con i tempi previsti per l’attuazione. L’intervento fa seguito alla recente segnalazione dell’Autorità in tema di controlli sui misuratori del gas, per evidenziare anche la necessità di iniziative di competenza governativa e parlamentare a tutela dei consumatori finali.
 

Finalmente si muove qualcosa. Considerata l'assenza di normativa in materia e vista l'impossibilità degli uffici metrici di controllare i contatori, per mancanza di omologazione degli stessi. Da oggi possiamo verificare il loro funzionamento e sostituirli senza aggravio di spese. FATELO SUBITO!

 
 
 

Bolletta Enel di 2000 euro

Post n°228 pubblicato il 09 Maggio 2008 da russocaio
 
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IlGazzettino 16-04-08: Per restare in tema di pensioni, promesse elettorali e pagamento di bollette sempre più care, sono un non vedente di 91 anni e ricevo dallo Stato una pensione che si aggira intorno agli 800 euro, più una misera concessione per l'invalidità che non mi concede di arrivare alla fine del mese. Per riuscire a "tirare avanti" sono costretto, purtroppo con umiliazione dopo una vita di lavoro, a chiedere l'aiuto dei miei famigliari. L'altro giorno mi vedo recapitare una bolletta del'Enel con la richiesta di pagamento di 2.132,86 euro per il consumo di energia elettrica nell'unico appartamento in cui sono in locazione, di circa 60 metri quadrati, con la seguente lettera di accompagnamento: "La informiamo che tale fattura, pur presentando un importo più elevato rispetto a quello delle bollette precedenti, ha superato i controlli previsti dai sistemi di fatturazione e pertanto è stata ritenuta congruente. Se lo desidera, in relazione all'entità dell'importo, può richiedere la rateizzazione". Chiedo pubblicamente, a qualcuno che mi possa rispondere, se esiste qualche provvedimento del "garante" o dell'"authority" che convalidi simili richieste, se ciò può venire giustificato dalla mancanza di letture precedenti del contatore da parte degli addetti dell'Enel, senza alcuna richiesta di inviare lettura del contatore! Grazie Enel, dato che non ci vedo e non posso seguire la televisione, spegnetemi anche la radio: staccatemi la corrente e, poi fatemi venire a prendere. Qualcun altro così pagherà l'energia elettrica dell'ospedale dove mi porteranno. Grazie ai politici per le vostre belle parole che sento alla radio, specialmente a quelli di sinistra in cui ho sempre creduto... inutilmente: grazie Cacciari e alla giunta per tutto quello che avete fatto per me e per i veneziani nella mia situazione per dare loro una vita dignitosa... Non potrò mai pagare un'importo simile, figuriamoci a rate. Mariano Missaia Venezia

Una storia che non si può neanche commentare, tanto è squallida!

 
 
 

Biglietti aerei online

Post n°227 pubblicato il 08 Maggio 2008 da russocaio
 
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CorrieredellaSera 08-05-08: Indagine sulla pubblicità fuorviante e le pratiche sleali: problemi gravi e persistenti a danno dei consumatori, quasi quattrocento siti controllati: uno su tre ha violato le norme Sono tanti i siti internet che inducono in errore o addirittura imbrogliano il consumatore nella vendita di biglietti aerei. Quindi l'Unione Europea corre ai ripari, stabilendo un giro di vite. Il commissario responsabile dei consumatori, Meglena Kuneva, ha pubblicato una relazione parziale su un'indagine dedicata alla pubblicità fuorviante e alle pratiche sleali riscontrate nella vendita online dei biglietti. La relazione dimostra che vi sono "problemi gravi e persistenti a danno dei consumatori" in tutta l'industria dei trasporti aerei. Un sito su tre fra quelli oggetto dell'indagine (137 su 386 controllati in origine dai 13 Stati membri che hanno partecipato all'indagine) sono stati sottoposti a provvedimenti coercitivi nel corso degli ultimi sette mesi per violazione delle norme comunitarie sulla protezione dei consumatori.

MESSAGGIO POLITICO: Non si può accettare che un consumatore su tre che prenota un biglietto aereo online venga imbrogliato o indotto in errore e confuso - afferma Kuneva -. La relazione dimostra che vi sono problemi gravi e persistenti per quanto riguarda la vendita di biglietti aerei con tutte le compagnie. Mi adopererò per collaborare con gli Stati membri e fare il possibile per concludere l'indagine entro il primo maggio dell'anno prossimo". La responsabile Ue sottolinea quindi come questi risultati costituiscano un "messaggio politico che non possiamo ignorare. Mi auguro - prosegue Kuneva - che gli operatori abbiano capito che la Commissione si è impegnata a difendere i consumatori ovunque ce ne sia bisogno. Il mio messaggio agli operatori del settore è chiaro: intervenite subito o interverremo noi". Ad oggi, assicurano a Bruxelles, il 50% dei siti con pratiche fuorvianti per la vendita di biglietti aerei è stato corretto.

COSì IN ITALIA: In particolare in Italia, su undici siti internet dedicati all'acquisto di biglietti aerei messi sotto osservazione, sette sono risultati in linea con la disciplina, mentre quattro hanno evidenziato irregolartà. Di questi ultimi, tre hanno corretto le informazioni poco trasparenti grazie alla moral suasion dell'Antitrust, per un quarto operatore è stato avviato un procedimento per pratica commerciale scorretta. È il primo bilancio dell'attività di monitoraggio svolto dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato nei confronti delle biglietterie aeree online, nell'ambito del progetto di cooperazione voluto dalla Commissione Europea.

Bagagli, carta di credito, spuntino: il salasso dei supplementi.

LaStampa 05-05-08: Il biglietto sarà anche low cost. Il conto finale, il più delle volte, lo è molto meno: ammesso di riuscire ad accaparrarsi un passaggio aereo a un centesimo (ma anche a 15 euro), bisogna fare i conti con i supplementi: tanto per ogni bagaglio al seguito, la commissione per chi usa la carta di credito, le tasse aeroportuali, un sovrapprezzo per chi fa il check-in in aeroporto. A bordo bibite, snack, ma anche coperte e cuscini (sull’americana Skybus perfino le cuffie per ascoltare la musica costano 2 euro) sono rigorosamente a pagamento. Così va a finire che il biglietto reclamizzato a 25 euro arriva tranquillamente a costarne un centinaio e più. Vero che sono sempre prezzi ottimi, se paragonati con quelli delle compagnie tradizionali, altrettanto vero che l’offerta di "vetrina" non corrisponde all’esborso reale. Qualche mese fa la Commissione europea ha pubblicato un’indagine sui voli low cost in Europa: a Bruxelles hanno passato al setaccio 457 siti web di compagnie aeree. Risultato, più del 50% dei siti "e soprattutto quelli delle compagnie a basso costo", vendevano i biglietti aerei "in modo scorretto". E l’infrazione più comune è proprio la scarsa trasparenza dei costi reali. Si parte dalla home page, che fa da specchietto per le allodole e poi un clic sull’altro, mano a mano che si perfeziona la prenotazione saltano fuori le sorprese. Spedire i bagagli può costare da 5 a 7 euro per il primo, e da 3 a 18 per gli altri. Spesso, poi, il limite di peso è 15 chili (contro i 20 delle compagnie tradizionali): chi lo passa paga dagli 8 ai 9 euro al chilo. Per non parlare di chi vuole coniugare vacanze e passione sportiva. Portarsi dietro una bicicletta costa più di 40 euro, una tavola da surf ne paga 30. Eppure la commissaria dell’Ue per la tutela dei consumatori Maglena Kuneva è stata chiara: "Fin dalla prima schermata, si deve dare un'indicazione chiara del prezzo complessivo". Sulla gran parte dei siti, invece, il prezzo effettivo del biglietto compare solo procedendo nell’acquisto. Altra irregolarità ricorrente sollevata dalla Kuneva: la commissione per chi usa la carta di credito "deve essere chiaramente indicata fin dall’inizio", mentre il più delle volte il calcolo è fatto solo alla fine. Altro trucchetto molto praticato è quello dell’abbinamento automatico del biglietto con un’assicurazione: se il viaggiatore non se ne accorge paga altri 10 euro di sovrapprezzo. Sui moduli online di EasyJet, MyAir, RyanAir, Vueling e Volareweb la casellina dell’assicurazione è già sbarrata. Si può rinunciare ma non sempre il percorso per farlo è lineare. Scesi a terra, poi si devono fari i conti con la scelta degli aeroporti: le low cost usano quelli meno frequentati e più lontani dalle grandi città. Chi va a Barcellona deve sapere che Ryanair atterra a Girona, a circa 100 chilometri di distanza. A Londra i low cost si smistano negli aeroporti di Gatwick, Luton e Stansed tutti distanti più o meno 50 km dalla città. A Parigi, invece, i voli economici preferiscono atterrare a Beauvais che dista un’ora e un quarto dalla città (ma è raggiungibile con treno e metro). Muoversi in taxi può arrivare a costare cinquanta o sessanta euro: cioè più del prezzo del volo.

 
 
 

Varato il Berlusconi IV

Post n°226 pubblicato il 08 Maggio 2008 da russocaio
 
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Adnkronos 08-05-08: Il Cavaliere riceve l'incarico dal capo dello Stato e presenta subito la lista dei ministri: 21 di cui 9 senza portafoglio, 4 le donne. Fiducia martedì alla Camera e mercoledì al Senato. Il premier incaricato: "Il primo Cdm simbolicamente a Napoli". Ora possiamo riprendere il lavoro dopo due anni di interruzione. Così Silvio Berlusconi subito dopo il colloquio avuto ieri con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che gli ha conferito l'incarico di guidare e formare il nuovo governo. Berlusconi ha quindi confermato Gianni Letta come sottosegretario alla Presidenza del consiglio. Nel nuovo esecutivo figurano 21 ministri (12 con portafoglio) di cui quattro donne. Alla Giustizia va un fedelissimo del Cavaliere, Angelino Alfano, mentre fra i ‘big’ ci sono poche novità rispetto alle indiscrezioni dei giorni scorsi. Umberto Bossi avrà il ministero delle Riforme, Roberto Maroni guiderà gli Interni e Claudio Scajola torna alle Attività produttive. A Ignazio La Russa va la Difesa. Confermati poi Tremonti all’Economia, Frattini agli Esteri, Matteoli alle Infrastrutture e Bondi ai Beni Culturali. Per Stefania Prestigiacomo alla fine è stata scelta la poltrona dell’Ambiente, mentre per Sacconi quella del Welfare. Mariastella Gelmini guiderà il ministero dell’Istruzione, mentre il leghista Luca Zaia dirigerà il dicastero delle Politiche agricole. Vito si occuperà dei Rapporti col Parlamento e Roberto Calderoli della Semplificazione. Per Ronchi, dopo l’intesa raggiunta fra An e Forza Italia, si aprono le porte delle Politiche Comunitarie. Gli Affari Regionali saranno materia di Raffaele Fitto, mentre a gestire la Funzione Pubblica arriva Renato Brunetta. Tra le new entry c’è anche Gianfranco Rotondi nominato ministro per l'Attuazione del programma. L'ex vicepresidente della Camera Giorgia Meloni guiderà il ministero delle Politiche Giovanili, mentre Mara Carfagna è stata scelta come responsabile per le Pari Opportunità. Michela Brambilla infine "andrà alla Sanità" come ha annunciato lo stesso Berlusconi. Sono molto soddisfatto: abbiamo una buona squadra con molti nuovi ministri e quattro donne ministro, un impegno mantenuto, ha commentato a caldo Berlusconi ricordando che il giuramento al Quirinale sarà questo pomeriggio alle 17 e subito dopo il Consiglio dei ministri per la nomina di Gianni Letta sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Lunedì sarà quindi la volta del Cdm chiamato a nominare i sottosegretari e i viceministri. "Ma il primo Consiglio dei ministri, conferma il Cavaliere, si terrà simbolicamente a Napoli", come promesso in campagna elettorale in vista dell'avvio della soluzione al problema rifiuti. Berlusconi indica in questi termini il 'timing' istituzionale per la fiducia: "Martedì saremo alla Camera e mercoledì al Senato".

ATTENZIONE: In rosso quelli pericolosi!

 
 
 

Rifiuti: Tensione in Campania

Post n°225 pubblicato il 07 Maggio 2008 da russocaio
 
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NAPOLI 06-05-08: Decine tra alberi e arbusti tagliati dai manifestanti ostruiscono via Cupa del Cane, stradina di accesso alla cava di Chiaiano dove in base a un'ordinanza del presidente del Consiglio Romano Prodi dovrebbe essere allestita una discarica. Si tratta, della cava di Chiaiano, situata a Nord di Napoli dove, da giorni, centinaia di persone stanno protestando contro la decisione di istituire una discarica in grado di accogliere circa un milione di tonnellate di rifiuti. Altre stradine di accesso alla cava di Chiaiano sono state bloccate dai manifestanti. Anche mamme e bambini protestano. Anche mamme e bambini in prima fila per dire no. Sono state bloccate anche alcune strade per accedervi. La discarica di Chiaiano, che dovrebbe essere operativa tra due mesi, sarà in grado di accogliere 700mila tonnellate e, secondo quanto sottolineato più volte dallo stesso commissario straordinario Gianni De Gennaro, potrebbe dare due anni di respiro alla città di Napoli. Anche il sindaco, Rosa Russo Iervolino ha definito la decisione di realizzare la discarica in una cava della periferia della città "sofferta ma necessaria". Intanto i cittadini continuano a effettuare presidi e blocchi stradali e, sostengono i comitati di protesta per continuare a ribadire la linea del NO!

Roghi di cassonetti e cumuli di immondizia nel napoletano tornano a essere frequenti. Questa notte i vigili del fuoco sono intervenuti 40 volte nei quartieri di Barra e Ponticelli, ma anche nell'area vesuviana e flegrea, oltre che nel nolano. Cumuli di rifiuti in fiamme anche vicino a scuole e asili: è accaduto a Somma Vesuviana, dove stamattina le mamme e gli studenti degli istituti coinvolti hanno protestato. Le donne hanno chiesto aiuto sia all'amministrazione comunale che ai carabinieri per fare in modo che l'area venisse ripulita l'immondizia bruciata, la notte scorsa, tra il liceo Torricelli e l'asilo, in via Sant'Aloia.

Esercito in azione a San Giorgio a Cremano (Napoli): stamattina i militari hanno prelevato 30 tonnellate di rifiuti dalle strade del centro cittadino, colpite dall'emergenza. Secondo quanto reso noto da uffici del Comune, l'esercito sarà di nuovo in città domani e mercoledì. La situazione in città resta difficile e rischia di aggravarsi per le temperature meteo più alte registrate in questi giorni. Al momento rimangono a terra circa 300 tonnellate di rifiuti: a soffrirne maggiormente sono la zona di via Manzoni al confine con Napoli e le strade al confine con il comune di Portici. Mentre l'emergenza a Napoli e nella regione sembra riaprirsi, con il ritorno dei cumuli in strade e gli incendi, con l'avanzare inesorabile del caldo, Gianni De Gennaro ostenta ottimismo e, in una intervista rilasciata al quotidiano La Stampa, sollecita anche il nuovo governo ''a far presto altrimenti gli sforzi e i sacrifici rischiano di essere vani''. Il Commissario di governo, forte anche della proroga del suo incarico fino al 26 maggio, rivendica il lavoro fatto sottolineando che ''ogni gestione di crisi può vivere degli alti e dei bassi'' ed ammette che ''in questo momento, per una concomitanza di eventi, di ostacoli, dobbiamo registrare un rallentamento nella raccolta e nello stoccaggio dei rifiuti''. Una concomitanza di eventi, denuncia De Gennaro, che ha visto poi la presenza di ''troppi ostacoli'' al suo piano anche se possono essere considerati ''fisiologici''. A chi poi lo accusa di aver solo messo ''la spazzatura sotto il tappeto'' risponde: ''piuttosto che lasciare i rifiuti in strada con un evidente rischio per la salute dei cittadini, in attesa di una sistemazione definitiva, le discariche e gli impianti di distruzione, abbiamo fatto la scelta, spiega De Gennaro, di attivare siti di stoccaggio provvisori che comunque consentano una gestione controllata dei rifiuti''.

Vacanze a Napoli:  http://napoli.repubblica.it/multimedia/home/1802159

 
 
 

RAI: Stipendi dei Dirigenti

Post n°224 pubblicato il 07 Maggio 2008 da russocaio
 
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1. Da oltre un anno dall'entrata in vigore della legge finanziaria 2007, la Radiotelevisione Italiana S.p.A. non ha ancora reso noto sul proprio sito web alcuna indicazione nominativa dei destinatari e dell'ammontare di emolumenti o retribuzioni nell'ambito di rapporti di lavoro dipendente o autonomo con pubbliche amministrazioni statali di cui all'articolo 3, comma 44 della legge 27 dicembre 2007, n. 244. Sulla pagina web della Rai dedicata alla pubblicazione di tali dati. Comunicazione dei dati relativi ad incarichi conferiti, ai sensi dell'art. 3, comma 44, Legge 24 dicembre 2007 n. 244 e della circolare DPCM 16/3/07. Appare la dicitura "Lavori in corso".

2. Da un'intervista del 26 febbraio 2008 alla trasmissione "Viva Voce" Radio24 di Nino Rizzo Nervo, membro del Consiglio di Amministrazione Rai, si evince che tale ente ha chiaramente violato la legge. Alla domanda del conduttore della trasmissione sulla mancata pubblicazione degli incarichi di consulenza, Rizzo Nievo ha risposto: Lei mi da una notizia che non conoscevo, io credevo che avesse gia' messo... francamente non lo sapevo, mi trovo impreparato, posso informarmi... Io sapevo soltanto che vi erano, in considerazione del tipo di azienda che e' la Rai, delle difficolta' di interpretazione sul cosa si intendesse per consulenze. Se si dovevano inserire, per esempio, perche' spesso si attivano queste figure contrattuali, anche le consulenze artistiche. ... Immagino gli uffici stiano lavorando insieme al ministero delle Finanze per sciogliere questi nodi e probabilmente quando saranno pronti li metteranno sul sito.

3. L'articolo 3, comma 44, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (in Suppl. ordinario n. 285 alla Gazz. Uff., 28 dicembre, n. 300), "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato" (legge finanziaria 2008), prevede quanto segue: Nessun atto comportante spesa ai sensi dei precedenti periodi può ricevere attuazione, se non sia stato previamente reso noto, con l'indicazione nominativa dei destinatari e dell'ammontare del compenso, attraverso la pubblicazione sul sito web dell'amministrazione o del soggetto interessato, nonché comunicato al Governo e al Parlamento. In caso di violazione, l'amministratore che abbia disposto il pagamento e il destinatario del medesimo sono tenuti al rimborso, a titolo di danno erariale, di una somma pari a dieci volte l'ammontare eccedente la cifra consentita. Per la legge quindi sussiste un danno erariale nei seguenti casi:

- quando i contratti vengono attuati, e i relativi importi pagati, senza la preventiva pubblicazione sul sito dell'amministrazione. Dunque, qualsiasi esecuzione del contratto i cui estremi non siano stati pubblicizzati e' illegittima, e parimenti e' illegittimo il successivo pagamento della prestazione. In questi casi, il danno erariale e' pari all'intero importo corrisposto al professionista, in quanto illegalmente erogato.

- quando gli importi pattuiti superano le soglie consentite dalla legge stessa;

4. Tale previsione trova la sua ratio nella volontà del legislatore di rendere immediatamente accessibili alla cittadinanza come agli organi di controllo i dati relativi alle consulenze esterne della Rai, sanzionando in modo esemplare le eventuali violazioni. Ben consapevole di ciò, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha immediatamente tentato di correggere il tiro con l'articolo 5 della direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 16 marzo 2007 (Gazz. Uff. 3 luglio n. 152). Applicazione dell'articolo 1, comma 593, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (finanziaria 2007), con cui pretende di sostituirsi alla norma di legge, interpretando in maniera alquanto singolare il concetto di Sanzione. Si legge infatti: Quanto alla sanzione, la norma disciplina un'ipotesi di danno erariale con responsabilità solidale a carico dell'amministratore che ha disposto il pagamento e del destinatario, con fissazione di un importo pari al dieci volte l'ammontare eccedente la cifra consentita. Dalle modalità di determinazione della sanzione si evince che la stessa è inflitta per il caso della sola violazione della norma contenuta nel primo periodo del comma è pertanto posta a presidio dell'obbligo di contenimento dei compensi nei limiti prefissati.

5. Una simile interpretazione e' illegittima poiche' contraria alla chiara lettera della legge, nello specifico all'articolo 3, comma 44, della legge 24 dicembre 2007, n. 244. Infatti, nel limitare il concetto di "l'ammontare eccedente la cifra consentita" ai soli casi di erogazioni superiori al tetto massimo, l'intento della direttiva e' quello di eludere le conseguenze dell'inadempimento degli obblighi di legge da parte della pubblica amministrazione. Oltreche' -ribadiamo- illegittima, tale interpretazione causa un maggior danno erariale nella misura in cui la sanzione atterrebbe solo alla parte eccedente il tetto massimo e non anche all'intero importo non autorizzato e dunque illegittimamente pagato. Ad esempio si consideri il caso di un compenso pari a € 100, ma superiore di € 10 al tetto massimo stabilito dalla legge e non pubblicizzato sul sito web della Rai: secondo l'interpretazione 'governativa', poiche' e' sanzionabile solo il superamento del tetto massimo, si produrrebbe una sanzione di € 100,00 (€ 10,00 x 10 volte); secondo la legge invece tale sanzione deve ammontare ad € 1.000, vale a dire l'intero importo illegittimamente corrisposto x 10 volte. Il maggior danno erariale prodotto dall'interpretazione della direttiva e' di tutta evidenza: da una parte permette l'erogazione di denari pubblici contra legem, dall'altra sanziona solo una frazione dell'ammontare illegittimamente erogato.

6. Ogni altra interpretazione della norma (compresa quella 'governativa' che pretende di sostituirsi al Parlamento nel ruolo di interpretazione autentica della legge stessa) contrasterebbe altresi' con la Costituzione italiana che pone a fondamento dell'organizzazione della pubblica amministrazione il suo buon andamento, nonche' contrasterebbe con un intero corpus normativo amministrativo che si fonda sulla trasparenza dell'attivita' della P.A., di cui l'articolo 3, comma 44, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 e' espressione. Ogni altra interpretazione si tradurrebbe altresi' in una palese inapplicabilita' ed inutilita' di questa legge, che rimarrebbe priva di qualsivoglia sanzione o rimedio coercitivo. Ovvero, compensi che la legge definisce illegittimi in quanto non previamente pubblicizzati potrebbero tranquillamente continuare ad essere erogati. Infatti, lo sono tutt'ora.Alla luce delle osservazioni qui formulate di accertare i fatti descritti in premessa, se gli amministratori della Rai si siano resi responsabili di danno erariale per non aver previamente pubblicato sul proprio sito web l'indicazione nominativa dei professionisti e l'ammontare del compenso di emolumenti o retribuzioni nell'ambito di rapporti di lavoro dipendente o autonomo con pubbliche amministrazioni statali di cui all'articolo 3, comma 44 della legge 27 dicembre 2007, n. 244.

SI CHIEDE

altresi', a norma degli artt. 90 e 408 c.p.p., di essere sentita per fornire elementi di prova nonche' di essere informata dell'eventuale archiviazione della presente istanza.

Con osservanza, Firenze, 12 marzo 2008

Vincenzo Donvito, presidente e legale rappresentate Aduc

Il misterioso messaggio sul sito RAI: http://www.contrattidiconsulenza.rai.it/main.aspx

 
 
 

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