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UNA SPLENDIDA, GIOIOSA, MALINCONICA NOSTALGIA
Da qualche anno partecipavo alla “Festa del sorriso” in Emilia e così ieri, tornando dopo parecchio tempo a quella Veneta, ho incontrato molte persone che non vedevo più da molto tempo. Meravigliosi cuccioli d’uomo che, come prevedevo, ho lasciato bambini e sono diventati degli uomini e delle donne, parecchi già inseriti nel mondo del lavoro. Ho ritrovato con piacere i loro genitori e, nei loro volti, mi sono resa conto del tempo che passa e dei segni che questo, inevitabilmente, ci lascia. Ma, nonostante l’importante tema del raduno e ciò che ne è positivamente conseguito, c’è un’altra “storia” che voglio raccontare qui, oggi: permettetemi di farlo egoisticamente, “trascurando” per un momento, l’importanza del tema principale. Ho rivisto una persona, un uomo che conobbi più di 37 anni fa; era un mio “morosetto”, oggi sposato e con uno di questi figli speciali. Sapete, una di quelle storie da quindicenni o poco più, durata un paio di mesi, che lui ti lascia per un’altra e tu passi i pomeriggi in camera a piangere sul letto, sulle note della canzone del cantante del momento (per me erano Baglioni o Battisti). Di quelle sofferenze che pensi che più di così non si possa stare male, che sei convinta che non c’è un domani…e piangi…canti e piangi!!! Santo cielo, con che piacere l’ho rivisto, anzi, ho “rivissuto” quel periodo, con una tenerezza infinita nel cuore. Non sono riuscita a ricordare neanche uno dei sentimenti negativi provati all’epoca: lo avrei abbracciato fraternamente, tanta è stata la sensazione di “gioiosa malinconica nostalgia” che mi ha fatto provare, della quale gli sono veramente grata. Non so nemmeno se lui mi abbia riconosciuta, forse si, ma, probabilmente, era assai imbarazzato. Che domenica piena di emozioni!
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