Creato da IndianaOglala il 04/08/2013

FUOCO CHE BRUCIA

LO SPIRITO DI UN LAKOTA NON SI ARRENDE MAI

 

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Nel tempo
le tradizioni si spengono,
i miti si sbriciolano,
e gli uomini, inesorabilmente, dimenticano.
Ma gli Spiriti non dimenticano

Vittorio Zucconi

 

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« LA RAGAZZA CHE DISSE DI NOTRE FIAMMIFERI »

6 Agosto 1945

Post n°676 pubblicato il 11 Febbraio 2015 da IndianaOglala

La seconda guerra mondiale finì in Europa con il suicidio di Hitler
il 30 Aprile del 1945 e con la successiva resa dei suoi successori
  l'8 Maggio del medesimo anno dopo l'occupazione sovietica e
angloamericana della Germania.
Ma gli alleati nazifascisti in oriente, il fierissimo ed orgoglioso
popolo giapponese, resisteva ancora.
Il 26 luglio 1945 Truman e gli altri capi di Stato Alleati stabilirono,
nella Dichiarazione di Potsdam,i termini per la resa giapponese.
Il giorno seguente, i giornali giapponesi riportarono la dichiarazione,
il cui testo venne diffuso anche radiofonicamente in tutto l'impero
del Sol Levante, ma il governo militare la respinse.
Ovviamente l'esistenza della micidiale bomba atomica non era
stata minimamente accennata nella dichiarazione!
I giapponesi, popolo tradizionalmente dedito all'onore, non si sarebbe
arreso con tanta facilità: molti di loro, seguendo il Codice dei Samurai,
avrebbero combattuto fino alla morte. In tanti sarebbero diventati
kamikaze, vento divino, immolandosi per i propri ideali.
Per piegare questo tenace avversario, e per dimostrare al mondo
la propria forza, l'America non esitò a ricorrere
alla sua nuova scoperta : la bomba atomica.
E dove sperimentare la potenza distuttiva di questa nuova arma se
non su delle città abitate da civili inermi? Questa disgustosa
vigliaccheria contrattistingue gli americani da sempre, da quando
attaccavano i villaggi dei Nativi Americani quando  i guerrieri erano
impegnati altrove, massacrando così innocenti donne, anziani e bambini.
Esattamente come accadde, in chiave moderna, il mattino del 6 Agosto
1945 alle 8:15, quando i bambini erano già a scuola o all'asilo e i genitori
al lavoro.
A quell'ora l'areonautica militare statunitense sganciò la prima bomba
atomica, chiamata affettuosamente dalla loro mente malata Little boy,
da un aereo chiamato Enola Gay come la madre del pilota, Paul Tibbets,
sulla città giapponese di Hiroshima, devastandola. Tre giorni dopo, non
contenti, sganciarono un'altra di queste bombe, questa volta chiamata
Fat man ( ma quanto sono idioti gli americani?) sulla vicina città di
Nagasaki. Il numero di vittime dirette è stimato tra 100 000 a
200 000, quasi esclusivamente civili, confermando che la bomba atomica
è di fatto un'arma di distruzione di massa. Ma in seguito furono molte,
molte di più le vittime, che ancora oggi riportano i danni delle
radiazioni.
Nella riunione svoltasi negli Stati Uniti nel Maggio 1945 si discusse
su dove sarebbe stato meglio, dove cioè avrebbe dato più spettacolo,
sganciare le due bombe: città o arsenali militari. Scelsero le città!
Perchè l'annientamento di due città avrebbe avuto molto più impatto
psicologico e spettacolare sulla popolazione giapponese e sul resto del
mondo, il che avrebbe dimostrato a tutti la superpotenza americana!
Migliaia di vittime indifese per dimostrare quando schifo fa
l'America, la sua ipocrisia e la sua strafottenza!
La scelta cadde prima su Hiroshima per la sua importanza industriale
e per la ( scarsa) presenza di alcune basi militari, e anche perchè
non aveva al suo interno campi con prigionieri di guerra.
Gli americani giustificano quest'orrendo crimine contro l'umanità dicendo
che non c'era altra scelta, che i giapponesi non si sarebbero mai
arresi e si dovevano evitare altre perdite nell'esercito americano. 
Fonti storiche sostengono che invece il Giappone fosse già vicino alla
resa. Alcuni fonti affermano si fosse già arreso alla Russia, ancora
URSS,  prima dei bombardamenti, ma che gli americani volessero
mostrare proprio ai sovietici, futuri provabili nemici,  la propria forza e
dare a qugli orgogliosi giapponesi una lezione esemplare!
Dopo la devastazione di Hiroshima l'allora presidente americano
Truman annunciò, con tutta la sua americana democrazia e umanità:
«Se non accettano adesso le nostre condizioni, si possono aspettare
una pioggia di distruzione dall'alto, come mai se ne sono viste su
questa terra»
 L'8 agosto furono lanciati volantini e furono dati avvertimenti
al Giappone da Radio Saipan (la zona di Nagasaki non ricevette volantini di avvertimento fino al 10 agosto, nonostante questa campagna informativa continuasse dall'inizio del mese).
Nagasaki, oltretutto, era una città fortemente ostile al fascismo
giapponese: erano tradizionalmente socialisti e cristiani.
Inoltre avevano campi di prigionia in cui erano detenuti prigionieri
britannici ( non americani però, eh); era uno dei più importanti porti
del Giappone meridionale, oltre che città produttiva dal punto di vista
industriale e bellico.
Gli operai che vi lavoravano vivevano tutti in casette di legno accanto
agli stabilimenti. Casette facilmante infiammabili. 
Per fortuna parecchie persone avevano già abbandonato la città ai
bombardamenti precedenti, in cui venne distrutto l'Ospedale e
Scuola Medica di Nagasaki.

Il fisico e filosofo tedesco Albert Einstein e il collega Leo Szilard,
con cui collaborò allo studio sull'atomica sottovalutandone i
devastanti effetti, scrisero questa significativa lettera al presidente
americano Roosvelt:

« Se i tedeschi avessero gettato bombe atomiche sulle
città al posto nostro, avremmo definito lo sgancio di bombe
atomiche sulle città come un crimine di guerra, e avremmo
condannato a morte i tedeschi colpevoli di questo crimine a
Norimberga e li avremmo impiccati. »


Nessuna condanna, invece, per i criminali americani, perchè le
loro guerre ed i loro massacri sono sempre giusti!

Pochi giorni prima del lancio della bomba molti scienziati affermarono
che il potere distruttivo dell'atomica poteva benissimo essere
dimostrato senza fare vittime, sganciando le bombe in zone disabitate
del Giappone cpme avvertimento. 
Furono ignorati perchè le bombe erano molto costose e per il governo
americano non poteva permetterne lo spreco: meglio uccidere,
sterminare l'avversario, annientarlo totalmente!
In realtà, vigliacchi come sono sempre stati, avevano paura che
i Giapponesi scoprissero subito un modo per neutralizzare la loro
preziosissima arma ( vabbè che sono super intelligenti i Giapponesi,
però....). 
Oggi la bomba atomica tiene in scacco l'intero mondo e la
sua pace.
Le nostre vite, e l'esistenza dell'intero pianeta, sono praticamente
in mano a coloro che detengono queste armi di distruzione di massa,
ora ulteriormente potenziate.
Davvero l era molto meglio se restavamo scimmie! 


Non dimentichiamo gli effetti della stupidità umana:





 
 
 
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