Creato da carmen46c il 27/06/2007

CARMEN AULETTA

I ricordi, certi ricordi, sono come tatuaggi, non vanno più via, sono parte della tua anima, della tua vita.

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« MIA MOGLIE E' A DIETAMessaggio #53 »

Post N° 52

Post n°52 pubblicato il 19 Agosto 2007 da carmen46c
 

Sul web devo dire che  mi diverto molto,

 soprattutto quando incontro alcuni amici

di vecchia data che oramai hanno con

 me confidenza e ci divertiamo  a prenderci

in giro. Uno in particolare si chiama Elio, è

anche lui napoletano, ha 65 anni e scrive

 poesie bellissime in vernacolo.  Quando

me lo disse io feci: “In vernacolo?….e

che significa? Questa parola non la conosco!”

 E lui che non perde occasione per

 punzecchiarmi : “ Aaaaaaaaa…ma allora

sei ignorante?Non sai che poesie in vernacolo

 significa poesie scritte in dialetto?”

A dire il vero, confesso la mia ignoranza,

io non lo sapevo e  vi  dirò che quella parola

non voleva proprio entrarmi nella testa, infatti

invece di vernacolo io dicevo vernicolo! 

Comunque, un giorno ci mettemmo a fare la

gara   io e lui ,  per vedere chi di noi due

conosceva più vocaboli in vernicolo o meglio

 in vernacolo. E’ inutile dirvi che la gara

la vinceva sempre lui, così io arrabbiata,

per scherzo, lo salutai e me ne andai a letto,

 ma gira e rigira ero troppo elettrizzata a

 pensare i termini in napoletano antico che

 alla fine sognai Elio e nel sonno

continuavo la gara………

La mattina, al risveglio gli mandai

 questa lettera, spero che vi faccia

almeno sorridere un pò. 

-----

Ciao Elio.......la storia della parole  "vernicole"

 
mi ha preso ad un punto tale

che questa notte ti ho pure sognato.

Ehehehe...nel sogno ho vinto io la gara che

avevamo in sospeso ,  comunque il bello è

stato che a te è venuto un attacco di

"vernicolite acuta" e preso dalla rabbia

mi hai rincorso con una "ciuncurenta" ,

 fortuna che da lontano ho visto la buon'anima

di mio nonno (requiescat in pacem!) che è

un pezzo di uomo alto e robusto e che da buon

contadino porta sempre la zappa sulla spalla!

Da lontano, io che ero già all'estremo della corsa,

 ansimante e madida di sudore, gli ho fatto

cenno con il mio "maccaturo" e lui ha capito

subito la situazione e si è precipitato in mio aiuto.                                                              

   Appena in tempo ho bloccato la zappa con

 

cui stava compiendo l' efferato delitto dicendogli:

"Nonno fermati! Non farlo! Questo è un poeta vernicolo!" 

 Allora mio nonno, che è stato sempre mezzo

contadino e mezzo intellettuale, ti ha

 squadrato da capo a piedi con aria
superba  e ti ha detto: "E TU......poeta " cavernicolo" ,

proprio con mia nipote vuoi fare l'homo sapiens?

Torna alla tua caverna e lasciala in pace!"

 Comunque tra una parola e un'altra,

mio nonno che è stato anche mezzo poeta,  

ha voluto ascoltare una delle tue poesie "cavernicole",

ci ha preso gusto al punto tale  che  ha cominciato a
sfornare le sue. Dopo un pò...mio nonno ti ha

messo il braccio sulla spalla e siete andati

 via poetando  e dimenticandovi di me!

SighT!...Ma chi li capisce gli uomini!

P.S. –“ Ciuncurenta” in vernacolo napoletano

 antico è il forcone oppure il tridente.

          “Maccaturo” corrisponde a fazzoletto.

 

 

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