Napoli

tutto quello che riguarda la città partenopea

 

CONTATTA L'AUTORE

Nickname: nonsolonero
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 62
Prov: VE
 

AREA PERSONALE

 

INFORMAZIONE DELL'AUTORE.

Questo blog è creato grazie alle conoscenze dell'autore e alle tante notizie e immagini che egli assume anche dal WEB.

Pertanto, se qualcuno intendesse vietare la riproduzione su "Napoli tutto quello che riguarda la città partenopea" di qualche foto coperta da diritti di copyright, lo può fare segnalandolo alla casella di posta claudiogalderisi@libero.it e sarà immediatamente rimossa.

 

FACEBOOK

 
 

ULTIMI COMMENTI

ciaoooooo
Inviato da: ospite
il 26/02/2020 alle 14:38
 
ciaoooooo
Inviato da: pincociccio
il 26/02/2020 alle 11:23
 
vorrei
Inviato da: pincociccio
il 26/02/2020 alle 11:22
 
ciao
Inviato da: pincociccio
il 26/02/2020 alle 11:22
 

Inviato da: VAMOSAGANAR
il 02/02/2020 alle 03:11
 
 

DAL BLOG DI "BELLA CIAO"

«Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque é morto un Italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì  O giovani, col pensiero, perché lì é nata la nostra Costituzione.»

 

'O RANCO.

'O ranco.

L'ata notte 'nu ranco m'ha pigliato
d'int'a coscia 'nu nervo s'è 'nturzato;
e che dolore c'aggiu 'ntiso pe' chillu ranco
aggio ditto: - Obbi' lloco: mò jetto 'o sanghe!

M'aggio stiso a panza a sotto,
m'aggio levato a cuollo 'a cuperta,
sentevo 'o core ca quase me scuppiava,
me stevo fermo e 'o dulore nun passava.

Allora aggio penzato 'e m'aiza'
e buon'aggio fatto, me so miso a zumpa'.
'O dolore, pareva ca se ne steve jenne
mentr'je me mantenevo 'e llucche 'nganne.

E dint''o scuro, piglianno cunferenza c''a nuttata,
ll'uocchie mie, senza vule', una vutata
jettene a guarda' 'ncopp''o comodino
addo' sta 'na fotografia cu' tte che me tenive 'nzino.

Sarrà stato 'o fatto ca me tenive 'ncopp''o core
ma a me se ne ghiuto tutt''o dulore.
Ma n'ato ranco mo' me piglia 'mpietto
ogni vota che me guardo 'sto ritratto.

Claudio Galderisi

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 55
 

'O CIURILLO

Tu si' comm'è nu' ciurillo appena fritto
che 'mmocca è 'ssapurito quando è cuotto
e mentre m' 'o magno e 'o stregno 'mmiez' 'e diente
chiudo 'll'uocchie e penzo a 'tte e so' cuntento.

Ciurillo mio chi si' je nun 'o ssaccio
saccio sulo che te chiammo ammore.
'Na lagrema me scenne 'ncopp' 'a faccia
pe 'stu ciurillo che m'astregne 'o core.

Claudio Galderisi

 

VICINO 'O MARE.

Taggia purta' vicino 'o mare,
addo' se sente addore,
addo' l'acqua pare ca se mette appaura
e j' a murì pe' ncopp' 'a rena.

T'aggia purta' là addo' stanno 'e scoglie
addo' l'acqua sbatte forte
e, jenne annanze e arrete,
'e veste e 'e spoglie.

Te voglio purta' là addo' tira 'o viento
che t'arriva dint' 'e capille
e t' 'e sposta annanz' 'a ll'uocchie
pecché t'ha da fa' dispietto.

Te voglio purta' 'e notte
quando ce sta 'a luna
grossa, chiena e argiento
ca se specchia 'nfaccia a te.

Te voglio purta' 'e juorno
quando ce sta 'o sole
e dint' 'a ll'uocchie tuoje
se vede 'o mare attuorno a me.

T'aggia purta' vicino 'o mare,
t'aggia tene' pe' mmane,
t'aggia dicere ddoje cose
pe nun te lassà cchiù.

Claudio Galderisi

 

FRASI E DETTI 3

Tanti galli a canta' e nun se fa maje juorno.

Indica le difficoltà che si incontrano laddove, in un insieme di persone, anziché far parlare uno rappresentativo di tutti, parlano in tanti. Questo comporta solo confusione e facili contraddizioni fra gli stessi componenti del gruppo.

 

 

« Quando il caffè indossa ...I misteri di Napoli: Pal... »

Il tempio del "dio calcio": lo stadio San Paolo.

Post n°121 pubblicato il 06 Settembre 2008 da nonsolonero
 
Foto di nonsolonero

La leggenda vuole che San Paolo sia sbarcato su uno dei tanti approdi della zona Flegrea, quella che, nel lembo attualmente appartenente alla citta di Napoli, viene a conformarsi con il quartiere di Fuorigrotta.

A distanza di un paio di migliaia di anni da quegli eventi, a Fuorigrotta il ricordo di quel che accadde è, praticamente, rimasto indelebile grazie all’intitolazione di alcuni complessi della zona proprio al santo folgorato sulla via di Damasco. Cosicché, proprio a Fuorigrotta, abbiamo l’ospedale San Paolo, in Via Terracina, il Rione San Paolo composto da una serie di palazzine di edilizia popolare, e lo stadio.

Quest’ultimo è stato inaugurato nel 1959, il 6 dicembre per la precisione e, la squadra ospite per l’evento fu la “vecchia signora” della Juventus, battuta in quell’occasione da un magico Napoli per 2-1. Il progetto iniziale prevedeva solo un anello, quello attualmente al livello superiore, ma poi ne fu aggiunto uno inferiore che ne aumentò la capienza portandola all’allora impressionante cifra di 87.500 spettatori. Le tribune erano in travertino sia nell'anello inferiore che in quello superiore. Secondo voi poteva mai non essere intitolato anche lo stadio al santo approdato sui lidi flegrei?

Questo importante e glorioso impianto può essere considerato ancora oggi, nonostante alcuni “rimaneggiamenti” alquanto discutibili, una delle più belle strutture sportive esistenti, soprattutto per il meraviglioso colpo d’occhio che offre a spalti gremiti, spettacolo questo non raro a Napoli.

Il San Paolo ha subito un parziale riammodernato in occasione dei campionati europei del 1980 e dei successivi campionati del mondo di calcio tenutisi in Italia nel 1990. Questi interventi hanno interessato la costruzione della copertura e della nuova tribuna stampa, il riammodernamento della pista di atletica e dell'impianto di illuminazione e l'adeguamento alle norme di sicurezza richieste dalla FIFA.

Ultimamente, ci sono stati ulteriori lavori di ristrutturazione, che lo hanno reso adeguato agli standard europei e la capienza è passata a 76.824 posti; purtroppo, però, le strutture portanti della copertura, hanno irrimediabilmente snaturato la singolare bellezza architettonica dell'impianto, soprattutto considerando che non vi era nessuna norma della FIFA che prevedesse la copertura obbligatoria degli impianti utilizzati per i mondiali.

Inoltre, l'aggiunta della copertura comportò incredibilmente la rimozione del preesistente tabellone elettronico che era posto sulla sommità fra i settori distinti e curva A, mal rimpiazzato da un semplice "display" sulla balaustra al centro dell'anello superiore del medesimo settore distinti. Questo display, per giunta, è stato utilizzato soltanto in occasione della kermesse mondiale, ed ancora oggi è fra le tante opere in disuso derivanti da quell'evento, unitamente a numerosi altri manufatti all'esterno dello stadio, alcuni dei quali sono stati poi definitivamente rimossi essendo divenuti ormai vergognosi monumenti all'inutilità. Tutti questi lavori costarono nel 1990 all’intera comunità qualcosa come 108 miliardi di vecchie lire e mi riferisco solo agli interventi allo Stadio e alle strutture adiacenti.

Comunque, lo stadio San Paolo è sicuramente l'arena calcistica più ''calda'' d'Italia al punto tale che nemmeno l’Apostolo avrebbe potuto sospettare di poter nutrire un giorno tanta fama e considerazione da queste parti. Per capienza, viene considerato il terzo stadio del Paese dopo il Meazza di Milano e l'Olimpico di Roma.

Lo Stadio San Paolo può ospitare fino a 80.172 spettatori con copertura totale su tutti i settori.
Di proprietà del Comune di Napoli, oltre ad accogliere la squadra locale del Napoli Calcio, grazie alla pista di atletica, è teatro di meeting sportivi, inoltre organizza eventi e manifestazioni di vario genere.
Il terreno del campo di gioco misura 110x68 metri, la pista d'atletica, completamente rifatta e ammodernata, è formata da 8 corsie.
I miei ricordi relativi a questa magica struttura sono numerosi e intensi e quasi tutti legati al calcio e, ovviamente, al Napoli che seguo da sempre. Come non ricordare le incredibili sfide con la Juve negli anni ’70 con lo spettacolare Napoli di Vinicio allenatore? O quelle con il Milan negli anni ’80 quando uno strepitoso Napoli vinceva scudetti e coppe e annoverava in squadra calciatori di statura mondiale oltre al mito per eccellenza Diego Armando Maradona? Come si potrà mai dimenticare la finale d’andata di Coppa Uefa contro lo Stoccarda vinta 2-1 o l’esordio nell’allora Coppa dei Campioni contro il Real Madrid finita 1-1?

Ma al San Paolo si sono avuti anche altri eventi importanti. Ricordo un concerto unico di Pino Daniele che richiamò qualcosa come 80.000 spettatori. O anche quello del 1998 di Vasco Rossi.

Oggi, questo tempio dello sport, ritrova un Napoli di nuovo all’altezza di grandi imprese ed un pubblico che puntualmente lo riempie come un uovo colorandolo di fuochi d’artificio e di passione. Però, aspetta anche una ristrutturazione seria, intelligente, che lo renda ancora più bello e, soprattutto, più adeguato alle necessità di cui abbisogna una struttura del genere: un parcheggio grande e capace di risolvere gli ingorghi che puntualmente si verificano in occasione degli incontri di calcio; un servizio interno di stewards che riesca a rendersi efficiente ed efficace contro chi si comporta da vandalo; una catena di negozi che possa offrire gadgets o altri articoli non necessariamente legati al calcio, aperti anche quando non vi è alcuna manifestazione sportiva.

Ah, dimenticavo: un tabellone elettronico di quelli come ormai ne sono dotati anche i campetti di oratorio. E’ davvero così impegnativa la spesa?

Forza Napoli.

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

INFO


Un blog di: nonsolonero
Data di creazione: 31/01/2007
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

viterboingegneriataiscianando.pironebis.ch.erasmomephydonatellatamburellomaremontytony1956bgiancarlo.fargnoligennarogiordano43adippefedafadorettadgl0kratosdgl11andlivio
 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

VOCCA

Vocca rossa comm' 'a 'na cerasa
ca me pare 'nu fazzoletto 'e raso,
vocca che tira 'e vase a mille a mille,
che me fa canta' comm' è n'auciello.

Me faje canta' tutt' 'e canzone,
me faje sentì chino 'e furtune.
Vocca, ca me fa sbattere cchiù forte 'o core
quando me chiamme cu 'na parola sola: ammore.

Claudio Galderisi

 

DINT'A LL'UOCCHIE.

S'je te guardo dint'a ll'uocchie
belli, verdi e chiene 'e luce
je ll'auso comme specchie.

Chillo sguardo ch'è 'na freccia
chelli ciglie senza trucco
dint'o core fanno breccia.

Je te voglio tene' stretta
'e te' voglio sentì addore.

Fino a dimane, senza fretta,
voglio sta' cu tte a fa' ammore.

S'je te guardo dint'a ll'uocchie,
me succede all'improvviso,
ddoje parole nun l'accocchie;

ma me basta nu surriso,
nu surriso cu chist'uocchie
e me trovo 'mparaviso.

Claudio Galderisi

 

A MIO PADRE.

Se n'è gghiuto ormai ca so' nov'anni
e so' nov'anni ca è comme stesse 'cca'.

Se n'è gghiuto suffrenno e cu ll'affanni
'e 'na vita intera passata a fatica'.

Nun aggio fatto a tiempo a salutarlo,
a lle dicere, pe' l'urdema vota, "addio!",

e stu' pensiero pe' mme è comm' 'a nu tarlo
ca fatt' 'o fuosso dint' 'o core mio.

Però dint' 'a 'stu core 'nce stanno pure astipati
tutt' 'e ricordi che maje se ponno cancella'.

'Nce sta' l'espressione tutta mortificata
'e quanno mammema 'o faceva arraggia';

'nce sta 'o sorriso sotto a chillu baffetto
ca te faceva ridere pure si nun vulive;

'nce sta' chill'ommo, anche dal bell'aspetto
ca teneva sempe quanno se vesteva.

E chi 'o ssape mo' overo che me dicesse
si putesse turna' pe' n'attimo a parla',

si 'stu munno accussì fatto lle piacesse
o si se ne turnasse ambresso a parte 'e lla'.

E m'arricordo ancora e chella vota,
je piccerillo, cu 'na pizza mmano, mmiez' 'a via,

isso che diceva: "te vurria fa 'na foto".
Mai 'na pizza fuje accussì chiena 'e nustalgia.


Claudio Galderisi
(19 marzo 2007)

 

FRASI E DETTI.

E chesto te piace 'e fa'.

E' una espressione tipica per sottolineare un comportamento usuale, ancorché ripetitivo, della persona alla quale ci si sta rivolgendo, evidenziandone quindi la tendenza al godereccio a danno di altra attività più redditizia.


Quanno vid''o muorto, passaci che piede pe' 'ncoppa.

Il proverbio mette in guardia dall'essere troppo altruista e consiglia, in circostanze di una certa gravità, di farsi i fatti propri, per evitare di essere accusato ingiustamente.


Rispunnette a copp''a mano...

Espressione che manifesta l'immediatezza di una risposta a tono, durante una discussione.


Quanno si' 'ncudine, statte e quanno si' martiello, vatte.

Il proverbio consiglia di accettare gli insegnamenti e le eventuali sottomissioni quando si è allievi. Se mai si diventerà maestri o insegnanti si dovrà adoperare la stessa grinta nei confronti di altri.


A chisto ce manca sempe 'o sordo p'appara' 'a lira.

Si usa nei confronti di chi non da' mai l'impressione di avere tutto quello che gli serve per portare a termine un qualsiasi progetto.


Attacca 'o ciuccio addo' vo' 'o padrone.

Cerca di accontentare sempre i voleri del padrone.


'Na vota è prena, 'na vota allatta, nun' 'a pozzo mai vattere.

Il detto viene adoperato per indicare l'impossibilità di poter fare qualcosa, per le scuse ripetute e ripetitive, di chi dovrebbe aiutarti nell'operazione.


Fattella cu chi è meglio 'e te e refunnece 'e spese.

L'invito è a frequentare persone che si ritengono migliori di se stessi al fine di acquisirne i pregi e le virtù, anche sostenendo i costi dell'operazione, considerato il sicuro ritorno personale, sotto l'aspetto umano e formativo.


Ogni scarpa addiventa scarpone.

Purtroppo ognuno invecchia e questo, lo si dovrebbe tenere sempre bene a mente.


A chisto ce manca qualche viernarì.

Ci si esprime così nei confronti di chi assume atteggiamenti e comportamenti non sempre ritenuti ortodossi e che consentono, invece, di identificare nel soggetto una certa familiarità con istituti di recupero mentale.


Me pare 'nu speruto 'e carna cotta.

Si dice così di persona che dà l'impressione di desiderare sempre qualcosa, anche quelle che difficilmente può non avere. Si pone quindi in una condizione tale da apparire come un soggetto che vorrebbe avere, non tanto quello che non ha, ma quello che hanno gli altri.


Secondo me, tu si gghjuto ca' capa 'nterra.

Frase che si adopera nei confronti di chi, con il suo comportamento, dimostra di non essere al meglio delle sue capacità psico-fisiche nonché mentali.

 

FRASI E DETTI 2.

So' gghiuto pe' truva' aiuto e aggio trovato sgarrupo.

Lo dice chi, trovandosi in una situazione complicata, cerca conforto in qualcuno con l'intenzione di risollevarsi moralmente. Con sommo stupore scopre, invece, che la persona alla quale si è rivolto vive una condizione ancora peggiore della sua, cosa questa che causa il suo definitivo scoramento.


Chi 'nfraveca e sfraveca nun perde maje tiempo.

Chi si dà da fare nel tentare e ritentare di risolvere un problema o di portare a termine un lavoro, difficilmente impiega male il suo tempo.


S'ha 'dda' mantene' 'o carro p''a scesa.

Bisogna fare adesso dei sacrifici per poter poi raccogliere gli attesi e meritati risultati positivi.


Va e vvene p' 'a sciassa che tene.

Si comporta così, chi è mosso da uno strano e frettoloso andirivieni che non produce nulla di costruttivo. Ragion per cui costui, viene assimilato a chi, in preda a spasmi diarreici, occupa ripetutamente, a intervalli più o meno regolari, la stanza da bagno.


Vott' 'a pretella e nasconne 'a manella.

Si dice di persona birichina e furbetta che riesce a mascherare molto bene le sue malefatte, mimetizzando tutte le eventuali prove che potrebbero incolparlo.

 


'E perzo chesto, chello e Mariastella.

A furia di tirar troppo la corda, spesso si finisce col perdere, sia quello che si tentava di conquistare, che quello che già si possedeva.


Cu 'n'uocchio guarda 'a gatta e cu n'ato frije 'o pesce.

Vale per chi è impegnato contemporaneamente nello svolgimento di due o più mansioni. L'attenzione, ovviamente, risulta ripartita e, di conseguenza, indebolita in ognuna delle operazioni. Questo può comportare un risultato non sempre ottimale o, comunque, non rispondente alle aspettative.


'E vuttato a mare 'll'acqua sporca cu tutt''a criatura.

Espressione limpidissima che si adopera nei confronti di chi, semplicisticamente, affronta un argomento senza utilizzare i dovuti distinguo e, pur riuscendo a individuare ciò che risulta esecrabile, non riesce a dividere da questo ciò che va salvato. Si ritrova il senso di questo detto nell'italianissimo "hai fatto di tutta l'erba, un fascio".


Da quando è morta 'a criatura, nun simme cchiù cumpari.

Lo si usa quando, venendo a mancare alcuni presupposti, si ha l'impressione che, i rapporti intessuti precedentemente con altri soggetti, si siano indeboliti al punto da ridurre drasticamente le frequentazioni fra gli interessati.

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963