Creato da DolceA0 il 28/04/2006
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L'ETA' BARBARICA
Cattivo, durissimo, Denis Arcand, chiude una trilogia iniziata con Il Declino dell'Impero Americano e proseguita con Le Invasioni Barbariche. Con lo stesso stile asciutto che lascia poco spazio a virtuosismi tecnici, il regista con L’età barbarica porta sugli schermi un conte philosophique costruendo un racconto denso di significati trattandoli, però, con una particolare levità narrativa. In bilico tra commedia e tragedia (sfiorando di tanto in tanto la caricatura farsesca) il film ci concede il lusso di ridere a denti stretti sulle brutture dei nostri Tempi Moderni e sull’improponibile Fascino Discreto della Borghesia.
Le osservazioni acute e lo sguardo al fiele sulla nostra epoca attuale, paragonata a un nuovo medio-evo, messo in scena nel film (se non avessimo capito il riferimento) con tanto di gioco di ruolo per adulti, raffreddano l’emotività dello spettatore per lasciare libera la mente di pensare e di rispecchiarsi negli avvenimenti descritti. E di dolersene.
La struttura narrativa offre un continuo parallelo tra realtà subita e vita sognata e quando nemmeno i sogni riescono più a essere efficaci, sembra esserci, secondo il regista, solo una via di uscita: l’arte (nella natura morta di Cézanne).
Però nel film la tanto conclamata via di salvezza, a parte un uso significativo delle luci, non riesce ad avere la forza necessaria.
E mi viene da ripensare alla violenza visiva di quel capolavoro, molto vicino alle tematiche di questo film, che restituiva i sogni di un uomo sotto forma di una giovane fanciulla immersa in un bagno profumato di rose (American Beauty).
Voto 6 e mezzo.
N.B. Gli ultimi due film di cui ho parlato qui sono entrambi di registi canadesi...
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