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Messaggi di Maggio 2020

The sound of silence...di P.Simon and Garfunkel

Post n°1113 pubblicato il 31 Maggio 2020 da rbx1dgl
 

Raccolta di 200 imperdibili immagini di copertina per il proprio ...

 

 

 

 

 

UNA DELLE PIU' BELLE CANZONI AL MONDO!!!

iL SUONO DEL SILENZIO DI SIMON E GARFUNKEL


Simon + Garfunkel by balletonwater _n DeviantArt 

 

 
 
 

29 Maggio Giornata internazionale dei Peacekeepers.

Post n°1112 pubblicato il 29 Maggio 2020 da rbx1dgl
 

Giornata internazionale dei peacekeeper

peacelink.it

In risposta alle crisi mondiali che minacciano la pace e la sicurezza internazionale, le Nazioni Unite ricorrono allo strumento del peacekeeping, vale a dire l’impiego di migliaia di uomini e donne (militari, polizia e civili), che operano in contesti di conflitti armati per condurre operazioni di pace, intese in senso multidimensionale: non più solo monitoraggio degli accordi di “cessate il fuoco” ma anche promozione del dialogo nazionale e riconciliazione, tutela dei civili, disarmo, reintegrazione dei combattenti, supporto nell’organizzazione delle elezioni, promozione dei diritti umani.

Certo, pur trattandosi sempre di personale armato, che ha facoltà di ricorrere alle armi qualora necessario, si può ritenere positivo che la comunità internazionale si affidi alle Nazioni Unite, anziché ad azioni singole, per le missioni di mantenimento della pace (sono ad oggi 120 i paesi membri che forniscono personale militare e polizia per missioni di peacekeeping come previsto dall’art. 43 della Carta dell’Onu).

In occasione della Giornata Mondiale ONU del peacekeeping, s’intende onorare quanti sono morti nel corso di operazioni di pace. Accanto al doveroso omaggio, la società civile vuole però ricordare anche le migliaia di attivisti e volontari, non armati e non protetti dai mandati politici internazionali, che prestano il loro lavoro a servizio di pace nelle zone di guerra e di tensione nel mondo. Per questo è auspicabile che all’interno della Commissione Onu di peace building siano previste e sostenute azioni della società civile con il compito di peacekeeping non armato e non violento.

dal web


29 Maggio- Giornata Internazionale dei Peacekeeper

L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con la Risoluzione 57/129 del 2003 ha scelto il 29 maggio per celebrare la Giornata internazionale dei Peacekeepers.

Lo stesso giorno, nel 1948, fu inaugurata la prima operazione di peacekeeping delle Nazioni Unite con la nascita dell’UNTSO United Nations Truce Supervision Organization la quale iniziò un’attività di monitoraggio in Palestina nel mese di giugno dello stesso anno.

Il 29 maggio del 1948 il Consiglio di Sicurezza con la Risoluzione 50 chiese la cessazione delle ostilità in Palestina e decise che la tregua sarebbe stata monitorata da mediatori delle Nazioni Unite assistiti da un gruppo di militari che avrebbero avuto esclusivamente un ruolo di osservatori: in questo contesto nacque appunto l’UNTSO.

Il tema scelto quest’anno per celebrare la Giornata è “Onoriamo i nostri eroi”. Un tema che vuole rendere omaggio a tutti coloro che hanno servito e continuano a servire la causa della pace nel mondo attraverso le missioni dell’ONU. Dalla prima operazione dei caschi blu nel 1948 ad oggi, sono circa 3400 le persone (militari, agenti delle forze dell’ordine e civili) che hanno perso la vita durante le missioni di pace.

Dal 1948 si sono svolte 71 missioni di mantenimento della pace e attualmente sono attive 16 missioni  in 4 continenti, tra le quali la più ampia per mezzi e personale impiegato è quella attiva nella Repubblica Democratica del Congo (MONUSCO) Mission de l’Organisation des Nations Unies pour la Stabilisation en RD Congo che vede impegnate 22.492 persone tra forze di polizia, militari e  civili.

Più del 95% delle missioni hanno come principale compito la protezione dei civili e più di 600 persone in 9 operazioni di peacekeeping sono impegnate nella promozione e protezione dei diritti umani.

Le operazioni di peacekeeping che vedono coinvolti anche 1103 militari italiani  sono MINUSMA United Nations Multidimensional Integrated Stabilization Mission in Mali e UNIFIL United Nations Interim Force in Lebanon.

In Italia, le celebrazioni della Giornata Internazionale si svolgeranno il 27 maggio nella base delle Nazioni Unite a Brindisi. All’evento prenderanno parte anche alcuni degli istituti superiori che hanno partecipato al concorso “BeLIeVE in PEACE”. Gli studenti attraverso opere artistiche o audiovisive sono stati invitati a rappresentare il tema del “Peacekeeping”.

Il 19 maggio, presso la FAO, il Ministro della Difesa Roberta Pinotti e il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, hanno premiato gli studenti vincitori del concorso Nazioni Unite per la pace” che è stato indetto nel contesto delle celebrazioni del 70° anniversario dell’ONU. I partecipanti hanno presentato saggi, temi, video multimediali, blog e composizioni poetiche sul tema. Obiettivo del concorso era quello di far conoscere anche ai più giovani il contributo dei Caschi Blu  alle missioni nelle aree di crisi.

dal web


 
 
 

adele when we were young

Post n°1111 pubblicato il 21 Maggio 2020 da rbx1dgl
 

 

I bambini cantano — Vettoriale Stock

 

 

 

 

 

 

 

 

Un po di buona musica!!!

ADELE

 

 

25 Maravillosas ilustraciones de famosos que te fascinarán

 

 

 

 
 
 

Cosa saremo, cosa diventeremo.....

Post n°1110 pubblicato il 19 Maggio 2020 da rbx1dgl
 


Intreccerò la mia tristezza” – Poesia di Paola Krug – In Nomine ...



Il fatto è che la quarantena, l'isolamento, tutte le corse per procacciarsi
l'indispensabile, la distanza, hanno creato una sorta di
tristezza in noi per cui le cose nn sono e saranno piu' le stesse.
La tristezza ci assale e fare progetti a lungo termine diventa un rebus.
Si vive alla giornata pensando che in qualche modo una  diversa  strada
ci sara'. L'uomo è troppo egoista e forse troppo presuntuoso per nn 
vivere nelle precauzioni e rispettando cio' che lo rispetta .
L'ecosostenibilita' diventa un progetto adesso indispensabile ma lo era anche
prima, non siamo e non saremo uguali.
Certo passera' ma bisogna vedere cosa saremo cosa faremo.
Tutti a cercare una normalita' perduta e nessuna certezza.
Anche i sogni ci hanno distrutto, la fantasia nn riprende piu' il  suo posto
nei ns pensieri.
In nome di che cosa succede tutto cio': l'umanita' purtroppo è stupida
si sa'. Non rimane che piangere su noi stessi e cercare una normalita'
che forse nn troveremo mai!!!!
Passera' ma nn saremo piu' gli stessi e questo ce lo porteremo
dietro per sempre.
Se avessi potuto scegliere mi sarebbe piaciuto non esserci!!!!!

Ciao!



 
 
 

Curare il corpo e lo spirito nei parchi d' Italia

Post n°1107 pubblicato il 09 Maggio 2020 da rbx1dgl
 

Di salute si parla fin troppo in questi mesi. Contagi, decessi, terapie

 intensive, guarigioni: che sia collettiva o individuale, è sempre con il corpo 

al centro che si parla di salute

Rare voci si fanno strada, nella babele di problemi e soluzioni che hanno come

 palcoscenico principale ospedali e case di cura, per richiamare l’attenzione su

 un altro aspetto del nostro esistere, che ha a chefare con le nostre anime, il

 nostro spirito, le nostre relazioni.


 Perché se di questa pandemia l’impatto più urgente ed evidente – e anche 

quello più tristemente e facilmente calcolabile – è sui corpi, le ricadute 

più pericolose, subdole e di lungo periodo per noi umani saranno di certo quelle

 psicologiche. La limitazione delle libertà e la distanza sociale sono parole molto

 pratiche in giorni di emergenza, ma sono altrettanto condizioni esistenziali che si stanno

già radicando nel nostro nuovo orizzonte relazionale, che ci vede più timorosi, rassegnati 

e soli quando il nostro sguardo incrocia quello di un nostro simile.


Favorire quindi un recupero psicologico della fiducia è indispensabile tanto 

quanto garantire dispositivi di sicurezza per convivere con un virus che non 

scomparirà per magia da un giorno all’altro, ma che probabilmente ci trascinerà 

nelle sue vorticose mutazioni, alle quali saremo sempre impreparati finché resteremo 

ciechi e refrattari di fronte alle nostre responsabilità nei confronti non solo degli uomini,

 ma soprattutto della natura e della complessa rete di ecosistemi alla quale siamo annodati.


E proprio dalla natura alcuni provano a suggerire una ripartenza: Federparchi

Federazione Italiana Parchi e Riserve naturali, avanza al governo un paio 

di proposte che vanno in questa direzione, sottolineando il ruolo fondamentale 

che le aree naturali e protette possono avere per la ripresa e per il recupero di 

quel delicato equilibrio psicofisico che molti di noi, fortunatamente sani, hanno puntellato con fatica e dedizione in questi giorni di forzata e, nella maggior 

parte dei casi responsabile, reclusione. 


Per garantire l’accesso in sicurezza a quelle oasi benefiche e antidepressive che sono

 i boschi, il mare, le montagne, i giardini, i parchi (i cosiddetti “paesaggi terapeutici”), 

riconosciuti scientificamente anche come stimolatori attivi del sistema immunitario e delle funzioni di difesa dell’organismo (per esempio attraverso alcuni agenti chimici emessi dalle piante, i monoterpeni), Federparchi propone nel primo punto del documento presentato dal Consiglio Direttivo una riapertura su prenotazione, garantendo accessi 

contingentati ma costanti alle aree naturali che decidano di aderire alla sperimentazione di una soluzione informatica che permette, tramite tutti gli

strumenti elettronici a partire dallo smartphone, di collegarsi al parco di riferimento 

vicino a casa, trovare gli spazi disponibili, ottenere l’autorizzazione per un tempo 

controllato e tenere le distanze di sicurezza, in collaborazione con i Ministeri e i Comuni competenti. Una prospettiva alla quale certo non sarà immediato abituarci, ma 

che tra i molteplici benefici annovera anche quello di alleggerire l’afflusso 

verso quelle aree che conservano la delicatezza di una biodiversità messa 

spesso sotto stress anche dall’elevata presenza umana.


Nel secondo punto del documento, la proposta si spinge oltre, avanzando la possibilità di estendere le ZEA (zone economiche ambientali con fiscalità di vantaggio e 

incentivi per azioni economiche fondate sulla sostenibilità) a tutte le aree protette istituite ai sensi della legge 394, ragionando nell’ottica di ampliare il sistema dei parchi nazionali come modello di riferimento per lo sviluppo sostenibile che, alla luce anche dei mutamenti climatici e della stessa pandemia, dovrebbe costituire la direzione di 

marcia per una nuova economia globale più a misura d’uomo.


Una proposta che, a differenza di tante altre, non perde di vista un parametro

 fondamentale, quello legato alle attività economiche che si intrecciano intorno ai

 parchi, e che riguarda sì, inevitabilmente, la salute dei corpi e il loro rapporto con

la natura e con il mondo, ma che ha anche ben chiara la necessità di scaricare le 

tensioni emotive dovute al difficile momento che tutti stiamo vivendo. Quella

 che avanza Federparchi è la voce che dà fiato al lavoro di sistema che, in questo periodo più che mai, caratterizza l’incrocio e la condivisione delle esperienze

 di territori anche molto diversi tra loro, ma tutti orientati a prefigurare ipotesi 

concrete che guardino al “dopo emergenza”, per contribuire a costruire un

percorso virtuoso per il futuro in un momento in cui stiamo vivendo un “salto d'epoca”

 che segna l’invitabile confine tra un prima e un dopo. In poche settimane stiamo 

imparando, pur senza averlo valutato o anticipato con la necessaria cautela, 

a misurarci con drammatici problemi di salute e di sicurezza collettiva, problemi 

che si schiantano direttamente contro la vita a cui eravamo abituati, imponendo 

una lettura diversa che tenga sempre più in considerazione l’importanza per l’uomo di 

un movimento, turistico (#ripartiamodallitalia) o semplicemente quotidiano, più sostenibile, 

volto a recuperare con gentilezza il contatto con il nostro ambiente naturale.

 

dal web

 

L'immagine può contenere: erba, spazio all'aperto e natura

 

L'affresco di Saype sull'erba: "Oltre il virus"

 

 
 
 
 
 

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