Comunytation2.0
Dimmi e dimenticherò, mostrami e forse ricorderò, coinvolgimi e comprenderò ; Confucio
Post n°100 pubblicato il 14 Marzo 2009 da comunytation2.0
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Post n°99 pubblicato il 14 Marzo 2009 da comunytation2.0
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Tre anni fa nasceva il riconoscimento per l’eccellenza nel marketing e nella comunicazione pubblicitaria dell’edilizia e dell’architettura. Quest’anno sono state ben 14 - dalla carta stampata al settore radio-televisivo - le categorie premiate durante la serata svoltasi nella suggestiva cornice del Jazz Club ‘Blue Note’ di Milano. Presentata dai comici Paniate & Santonastaso, ospite Maurizio Crozza, ha visto la partecipazione di oltre 400 persone tra responsabili marketing e direttori generali delle aziende candidate e leader del settore, oltreché giurati e rappresentanti delle associazioni. Due nuovi riconoscimenti per sponsorship sportive e uffici stampa, e l’associazione Adico tra i patrocinanti l’evento. Le aziende che hanno concorso sono state: imprese di costruzioni, case editrici del settore tecnico, società di engineering, agenzie marketing, uffici stampa, gruppi immobiliari e real estate, società di servizi a supporto dell’edilizia, produttori/distributori di prodotti e materiali, imprese di costruzioni e specializzate. Tra i settori industriali più rappresentati: materiali da cantiere, prodotti per l'isolamento termico ed acustico, porte e finestre, facciate e coperture di edifici, ceramiche pavimenti e rivestimenti, laterizi etc.. A quali è stato riconosciuto il merito di avere saputo realizzare campagne di comunicazione creative ed innovative? Il settore dell’edilizia e dell’architettura riserva sempre più sorprese, e scopre le potenzialità del settore del marketing, sia online che offline, come mai accaduto negli anni passati. |
Post n°97 pubblicato il 13 Marzo 2009 da comunytation2.0
30/9/2008 “Se vogliamo sviluppare le nostre competenze manageriali, non possiamo contentarci di guardare nello specchietto retrovisivo: non basta studiare l’operato delle imprese e dei managers di successo; si deve anche anticipare il futuro e i prevedibili cambiamenti e mettere le aziende con tutto il loro personale in condizione di affrontare con successo i nuovi compiti che le attendono” G.Morgan (professore di administration studies alla York University) Questa frase che apre “Riding the Waves of change: Developing Managerial Competiencies for a Turbolent Word” del 1998, è emblematica di una domanda che da un ventennio attraversa il mondo delle organizzazioni ed in particolare i managers o coloro che aspirano a diventarlo. Quali sono le competenze manageriali necessarie per gestire le organizzazioni oggi? Esiste un “set di competenze manageriali “universali” o quanto meno trasversali a tutte le organizzazioni?” AVVIO DELL’ANALISI La valutazione delle prestazioni: misura i risultati ottenuti a fronte di specifici obiettivi assegnati. Permette di valutare il livello di “maturità professionale” del collaboratore; sempre più spesso non si limita a misurare il “cosa” (che si traduce in obiettivi quantitativi assegnati/perseguiti”), ma anche il “come”, ovvero i comportamenti messi in atto per raggiungere la prestazione. In molte griglie di valutazione, generalmente dopo la descrizione degli obiettivi quantitativi, sono indicati e descritti i comportamenti auspicati (le competenze trasversali sopra citate). Può trattarsi di collaborazione, integrazione, flessibilità, capacità di coordinamento/guida, attenzione al cliente, ecc. L’elenco varia a seconda dell’azienda e del ruolo del valutato, ma è un’informazione preziosa per comprendere su quali comportamenti si orienta l’azienda. Spesso temiamo la valutazione e altrettanto spesso la “incassiamo” passivamente, sia essa positiva o negativa; molto più utile al contrario un atteggiamento esplorativo: cerchiamo di capire il feedback che ci viene dato, cerchiamo di fare domande per approfondire sia le criticità che gli aspetti da consolidare. In questo modo sarà possibile trarre vantaggi immediati per migliorare la prestazione attuale ed informazioni per comprendere come orientarci nel futuro. COME FARE AUTODIAGNOSI Tra le capacità di innovazione (necessarie per mantenere vivo il know how aziendale, innovare e sviluppare processi, prodotto e servizi) hanno grande rilevanza: Tra le capacità organizzative e di sviluppo (richieste per contribuire all’organizzazione e allo sviluppo del business, in termini di comprensione e anticipazione della domanda e di relazione con il mercato): La breve descrizione che accompagna ogni item vuole essere un primo aiuto per autovalutarsi. Non è tuttavia sufficiente perché, come già sottolineato all’inizio, la nostra autopercezione è limitata dal naturale bisogno di conferma, dalle nostre credenze, dal punto di osservazione esclusivamente interno, dal nostro personalissimo e soggettivo modo di vedere il mondo. Comunque affrontiate il vostro percorso, sfruttando le opportunità che offre la vostra azienda, cercando di costruirlo da soli o con il supporto di strutture pubbliche o private specializzate, consideratelo un entusiasmante viaggio di scoperta: solo così potrete trarne il massimo vantaggio, divertendovi anche di fronte a qualche insuccesso e godendo di ogni risultato. Annunciata Maccarana |
Post n°96 pubblicato il 13 Marzo 2009 da comunytation2.0
Tracciare la descrizione dei singoli compiti che deve svolgere un ruolo non è difficile: è un elenco delle cose da farsi. Le job description sono proprio impostate così. Fonte Manager.it |
Post n°94 pubblicato il 12 Marzo 2009 da comunytation2.0
campanelli d'allarme, diagnosi, prognosi e ottimizzazioni (a cura di Antonio Tresca)
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In data 11 - 12 - 13 Marzo 2009, presso Fiera Milano City (Padiglione 3), si terrà l'ITALIAN POPAI AWARD 2009
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Ogni azienda che si rispetti ha ormai capito che Missione-Visione-Valori costruiscono il canovaccio su cui tessere le relazioni e il coinvolgimento dei dipendenti.
.poo{display:none;} Missione - Visione - Valori: Come rinforzarli? Missione - Visione - Valori: Come effettuare cambiamenti positivi Missione - Visione - Valori: L'importanza del potere condiviso |
Post n°90 pubblicato il 11 Marzo 2009 da comunytation2.0
Come si comportano i donatori in tempo di crisi? A ben vedere la parte “economica” della crisi, che è quella più visibile e di cui si parla spesso in questi giorni, sembra avere forti interconnessioni anche con aspetti sociali e culturali che influiscono in modo rilevante sia sulle motivazioni e il comportamento dei donatori, sia sulle strategie attraverso le quali le organizzazioni si relazionano con essi e con l’ambiente esterno. La sessione si propone di raccogliere elementi di esperienza e riflessione del pubblico e degli esperti al fine di disegnare un quadro interpretativo che aiuti le organizzazioni ad affrontare il delicato rapporto tra fundraising e crisi in modo sistemico e non solo come risposta tattica alla minore ricchezza dei donatori. Per permettere a tutti gli iscritti al festival di partecipare a questa iniziativa la sessione è stata organizzata al di fuori della programmazione in parallelo.Tutti potranno portare il loro contributo alla discussione!
Ecco il programma L’iniziativa è organizzata in collaborazione con la Perché il Festival Perché un “Festival”, per sua stessa natura, non è un evento privato, ma aperto all’esterno, aperto a tutti. Perché un “Festival” non veicola solo contenuti, ma offre opportunità di scambio e confronto. Perché un “Festival” non rimane ingessato in meccanismi formali, ma crea l’ambiente adatto per l’inizio di nuove relazioni. A chi ci rivolgiamo Il Festival è diretto a tutti gli operatori del nonprofit e del fundraising (siano essi retribuiti o volontari). È dunque di grande interesse per:
I target principali del Festival sono perciò le persone che operano NEL nonprofit e PER il nonprofit. Il Festival è rivolto a tutte le figure professionali del fundraising e del nonprofit, ma anche persone che si vogliono occupare di sviluppo, comunicazione, marketing, campaigning, dentro o fuori le organizzazioni nonprofit e gli enti pubblici. Il Festival può essere utile inoltre per operatori del mondo nonprofit e degli enti pubblici, professionisti del nonprofit e impiegati o dirigenti delle aziende pubbliche del mondo profit che vogliano essere in possesso di competenze riguardanti il fundraising (addetti ufficio stampa, relazioni con il nonprofit, ethic officer, ufficio coroporate social responsibility). Il Festival è inoltre il luogo adatto per dare maggiore competenze a direttori e responsabili di comunicazione e marketing, responsabili comunicazione esterna di aziende profit e nonprofit, responsabili di pubbiche relazioni per il mondo nonprofit e profit (area nonprofit). Considerando le necessità del settore in Italia, tale scelta è giustificata da una serie di motivi: In Italia la cultura del fundraising è ancora a un livello embrionale. La stragrande maggioranza delle organizzazioni nonprofit non sa ancora di cosa si tratti e, se fanno fundraising, lo fanno in modo estemporaneo, non organizzato, non rispettando quel principio di sostenibilità economica e finanziaria necessario alla loro sopravvivenza. Un Festival aperto non solo ai professionisti, ma a tutti coloro che operano nel nonprofit contribuisce a diffondere finalmente anche in Italia due principi fondamentali: il primo che il fundraising è parte integrante della vita di un’organizzazione nonprofit, il secondo che il fundraising non è faccenda esclusiva del fundraiser, ma di tutta l’organizzazione. Il fundraiser non è un professionista solitario, ma un agente del cambiamento che coinvolge e motiva l’intera organizzazione, formata da volontari, consiglieri, direttori, che credendo nella mission dell’organizzazione attivano i propri contatti personali e si impegnano in prima persona per la sua crescita. Rivolgersi a una platea differenziata vuol dire contribuire a questo cambiamento. Il Festival è l’occasione concreta per formare un vero network, gettando le premesse per una mentalità di condivisione di buone pratiche che in Italia ancora non esiste. La volontà di creare un network è giustificata da una considerazione molto semplice: fare network contribuisce a far crescere l’intero settore. La relazione fra mondo nonprofit e profit è bidirezionale. Il mondo nonprofit è, per sua stessa essenza, interprete dei cambiamenti che avvengono nella società. Ecco allora rappresentare un’opportunità, un interlocutore affidabile del mondo profit nell’intermediazione con i suoi mercati di riferimento. Ma tale relazione non rimane un puro matrimonio di interessi, divenendo uno spazio di promozione della responsabilità sociale. La crescita del mondo nonprofit si accompagna a una sempre maggiore richiesta di servizi e prodotti professionali, da qui il grande interesse che con il passare del tempo il mondo profit ha iniziato a nutrire nei suoi confronti. Il Festival può divenire così un luogo dove confrontare l’offerta di prodotti e servizi per il nonprofit con le esigenze degli operatori che lavorano e credono in questo settore. Il Festival del Fund Raising avrà luogo nella splendida cornice del Grand Hotel Terme di Castrocaro e chi parteciperà al Festival avrà diritto gratuitamente all’esclusivo trattamento benessere all’interno del Grand Hotel Terme di Castrocaro, centro d’eccellenza per la cura del corpo. Tutti gli iscritti al Festival del Fund Raising avranno libero ingresso alle Terme tutti i giorni fino alle 23. Autostrada A14 Strade Statali Aereo Ferrovia Stazione di Forlì sulla linea Bologna-Rimini-Ancona-Bari-Lecce. Il collegamento con Castrocaro Terme è garantito da servizio pullman ATR. Per ogni altra informazione sul servizio pullman è possibile consultare il sito della ATR di Forlì. Il Comitato Promotore Il Comitato Promotore del Festival del Fundraising è un’associazione nonprofit formata da un gruppo di ex-studenti del Master in Fundraising che hanno deciso di contribuire al mondo del fundraising italiano con una idea nuova, almeno per l’Italia. Il Comitato Promotore ha pensato che fosse possibile creare un luogo per conoscere e fare le esperienze di maggiore successo e le migliori tecniche di fundraising per renderle metodo e patrimonio comune, ecco perchè è nato il Festival, con le forze di un gruppo di studenti e con il supporto insostituibile dell’esperienza di Valerio Melandri, direttore del Master in Fundraising. Ecco dunque, in breve, come è partita l’esperienza del Festival del Fundraising, che è contemporaneamente una festa, un convegno, un luogo di incontro in una cornice affascinante, un momento di formazione ed informazione, anche un soggiorno “benessere”, ma che vuole essere soprattutto un punto di partenza per una avventura insieme, la creazione di una comunità che comunica e che ha a cuore la cultura del fundraising e la sostenibilità del mondo nonprofit. Il Comitato Promotore Festival del Fundraising è ad oggi così composto: Valerio Melandri - Presidente Adele Guardigli - Segretario Generale Mauro Picciaiola - Responsabile Sponsorizzazioni Mariassunta Abbagnara - Responsabile Relatori Mariangela Cappiello - Responsabile Partecipanti Elisa Ponti - Responsabile Logistica Vittorio Manduchi - Responsabile Grafica e Marketing Francesco Santini - Responsabile Web Content Il Comitato ScientificoIl Comitato Scientifico nasce per supportare il Comitato Promotore per realizzare gli obiettivi del Festival. Le sue principali funzioni sono: Del Comitato Scientifico fanno parte membri che rappresentano le cinque specifiche aree di interesse del fundraising italiano. I membri rapresentano infatti:
I membri del Comitato Scientifico operano in modo gratuito, senza vincolo di mandato delle organizzazioni a cui appartengono o per cui operano, nell’esclusivo interesse dello sviluppo del Festival del Fundraising.
Contatti Se non hai trovato le informazioni che cercavi allora chiamaci o inviaci una email, saremo lieti di rispondere a tutte le tue domande e richieste di informazioni: > Segreteria Generale > Partecipanti > Relatori > Sponsor Festival del Fundraising |
Post n°89 pubblicato il 10 Marzo 2009 da comunytation2.0
Il coaching come propulsore della leadership:
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Post n°88 pubblicato il 10 Marzo 2009 da comunytation2.0
Difficoltà a reperire profili di middle management ICT a causa della riduzione degli investimenti in formazione su figure professionali junior nel precedente periodo
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Tracciare la descrizione dei singoli compiti che deve svolgere un ruolo non è difficile: è un elenco delle cose da farsi. Le job description sono proprio impostate così. |
Le frontiere del ROWE, Results-Only Work Environment Se la vostra funzione si svuotasse improvvisamente, i capi progetto rientrassero alle tre di notte per una riunione after-hours e la vostra segretaria vi telefonasse dalla spiaggia per confermarvi le date di un viaggio come reagireste? In Best Buy è successo, con buoni risultati. |
Post n°85 pubblicato il 09 Marzo 2009 da comunytation2.0
Manageritalia è la Federazione nazionale dei dirigenti, quadri e professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato che rappresenta, in Italia, oltre 33.000 manager e alte professionalità del terziario con l’obiettivo primario di tutelarli e di promuovere il loro ruolo e di contribuire - insieme alle istituzioni politiche e alle organizzazioni economiche, sociali e culturali, nazionali ed internazionali - alla crescita economica e al progresso sociale del paese. Manageritalia è l'Organizzazione di riferimento dei manager e delle alte professionalità del terziario e si rivolge a tutte quelle figure manageriali che, qualunque sia il loro rapporto contrattuale, partecipano alle scelte e alle performance aziendali, hanno responsabilità comuni e necessità professionali. Oggi il DNA delle professioni muta e si struttura secondo modalità del tutto nuove. Si trasforma nei tempi e nei luoghi di lavoro, moltiplica le forme contrattuali atipiche o parasubordinate. Si evolve negli stili di vita professionale sempre più complessi e "fluidi". Da questa realtà emerge una forte esigenza di rappresentanza a cui Manageritalia da risposte. L'obiettivo è continuare ad offrire tutele e servizi ai dirigenti, ma anche a tutti quei soggetti (quadri e professional) che hanno gli stessi bisogni e mancano di adeguate risposte. Forti di questa base associativa, ci rivolgiamo autorevolmente a istituzioni e società affinchè il management del terziario conquisti l'attenzione che merita nello scenario economico e sociale del Paese. LA VISION DI MANAGERITALIA DIVENTARE UNA COMPONENTE SOCIALE RILEVANTE NEL PAESE, POSIZIONANDOSI COME L'ASSOCIAZIONE DI RIFERIMENTO NELLA RAPPRESENTANZA DEGLI INTERESSI COLLETTIVI, ISTITUZIONALI, SOCIALI, PROFESSIONALI E CULTURALI, NELLA TUTELA E NELL'ASSISTENZA AL MANAGEMENT E ALLE ALTE PROFESSIONALITA' DEL TERZIARIO E DEI SERVIZI GLI OBIETTIVI VERSO GLI ASSOCIATI
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Il Centro di Formazione Management del Terziario inizia l'attività nel 1994, per iniziativa della Confcommercio e della Fendac (ora Manageritalia), con l'obiettivo di costituire una scuola di formazione per il proprio management. CFMT rappresenta oggi il punto di riferimento per tutti coloro che ricercano e vogliono trovare soluzioni formative di eccellenza, costruite sulle componenti manageriali tipiche del terziario. Il nostro approccio è estremamente pragmatico e caratterizzato da un forte collegamento tra la parte didattica e la pratica quotidiana in azienda, l'utilizzo delle più moderne metodologie di insegnamento e un costante orientamento all'innovazione, grazie anche alla partnership con gli istituti e i docenti più qualificati. Ad oggi Cfmt ha realizzato 4.100 iniziative, coinvolgendo nei suoi 11 anni di attività più di 9.600 dirigenti provenienti da 3.800 aziende per un totale di 47.900 partecipazioni. Attività formativeFormazione alle competenze manageriali Il progetto "Itinera" - Corsi e seminari "SALES OVERVIEW" - Progetto Informazione e Cultura manageriale Convegni, workshop, eventi. Momenti di incontro e dialogo con manager e studiosi italiani e stranieri, particolarmente autorevoli in specifiche discipline aziendali. Per offrire ai manager e alle aziende la possibilità di uno scambio e di un confronto permanente di idee con interlocutori qualificati.
Distance learning "Corsi on line"
Formazione alle imprese "Formazione su misura"
Formazione per Neo-Dirigenti "Progetto Starting"
Formazione per il Top Management "Executive Forum"
Service Management Progettare e gestire un'azienda su misura per il cliente Nell’ottica dell’innovazione e del continuo sviluppo la soluzione E-learning del CFMT, semplicemente attraverso l’impiego di un collegamento telematico, offre la possibilità di: valorizzare e approfondire le conoscenze mediante un apprendimento continuo, attivo e di semplice accesso. "Formazione su misura"
Nell’ottica di diventare centro di creazione ed erogazione costante di valore per i dirigenti e le imprese del settore, il Centro, accanto all’attività didattica, ha dato impulso ad un’attività culturale che ruota intorno a:
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La definizione di cloaking (da Wikipedia): Io vorrei rivedere la definizione dicendo che più genericamente il cloaking è “mostrare contenuti diversi ad utenti diversi, in base a parametri di qualsiasi tipo (geografico, tecnologico, o altro)”. Come si fa cloaking?: Non ho mai avuto voglia di provare a fare un test sul cloaking, perché credo che nella maggior parte dei casi sia una pratica scorretta o borderline, comunque so per certo che ci sono due modi di fare cloaking (tanto per citare una pubblicità in TV): farlo bene e farlo male. Quando è fatto bene?: Quando è fatto male?: |
Post n°82 pubblicato il 09 Marzo 2009 da comunytation2.0
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Tesi di Giada Moscardini
Introduzione BETTIOL M., RULLANI E., Cultura e strategia d'impresa: produrre valore mediante significati, saggio in Cultura e competitività. Per un nuovo agire imprenditoriale, Rubbettino, Catanzaro, 2003, pp. 244 - 268. |
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