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« campagna elettorale la7Messaggio #53 »

criterio-volgarità

Post n°52 pubblicato il 14 Aprile 2008 da eticamedia

Chi domenica mattina avesse acceso la tv per vedere che si dice la mattina delle elezioni, poteva avere la gradevole sorpresa di trovare gente che ricomincia a parlare di politica, invece che di propaganda: purtroppo si deve dare spazio alla politica, in tempo d'elezioni; però la sovraesposizione televisiva nel settore è tale che molti hanno iniziato a cambiare canale alla comparsa del politico. Comunque, per fortuna è finita.

La tavola rotonda della Panella ha ospitato Abate, Angius figlia, Vaime e Rostagni sul tema del giorno, l'esclusione di un tizio dal reality di turno per bestemmia. Pare la cosa sia già accaduta, donde probabilmente chi sa di non avere chance di vittoria e si è stufato della casa, lancia una bella bestemmia di proposito e vince la sua partita: tutti parlano di lui per un po'; se qualcosa di buono deve accadere, accada pure: finalmente il riflettore s'è acceso.

Ma per fortuna non s'è detto solo questo, è stato solo l'inizio di una conversazione interessante dal punto di vista di questo blog, perché giustamente si è riconosciuto che  non solo la bestammia è una volgarità insopportabile; che non sono solo i reality la tv spazzatura; che persino i telegiornali sono sotto accusa per le immagini crude che tarsmettono (c'è già stato comunque qui un grosso salto di qualità - è l'unico settore davvero cambiato dalle critiche fatte); che nelle trasmissioni pomeridiane di informazione spettacolo non si parla che di grande fratello e di ultimi omicidi, meglio se commessi da mostri efferati, indugiando sui particolari scabrosi.

Va detto che la televisione dei ragazzi è scomparsa per fare posto a queste trasmissioni di informazione spettacolo, nella convinzione, non so se vera o falsa, che tutti i ragazzi abbiano il satellite e che quindi possano vedere le trasmissioni per i ragazzi, che la RAI ha spostato completamente su quelle reti. Altrimenti, i bambini finiscono sui cartoni di Italia1, che spesso comprendono esempi demenziali che gli adulti non vedono e non controllano per nulla; oppure guardano con la mamma Olindo e Rosa in tutte le salse, con osservazioni dei soliti criminologi che trattano l'omicidio come un piccolo errore di percorso, non imputabile a perfidia o a scelte criticabili.

Ma lo stimolo più interessante per chi scrive è stato un altro, una interessante chiave di lettura per rendere più chiara l'ottica di chi parla di etica e media: perché è facile l'errore nell'intendersi, sul quel termine "etica", può dare il sapore del moralismo all'iniziativa ch'è invece diversa, sociologica, comunicativa, mai censoria. Questo blog usa il termine in senso hegeliano, cioè di realtà socio cultural politica, di realizzazione istituzionale del mondo dei valori: per dirla più semplice, la realtà del senso comune e delle leggi, giuridiche e sociali, che regolano il nostro vivere.

Nella discussione infatti il criterio di giudizio usato non era quello di "etica" bensì quello di "volgarità" - giustissimo appello all'estetica, alla valutazione del cattivo gusto come essenziale per evitare le cadute in cui stiamo continuamente cadendo, sempre più in basso, educando i giovani a ridere di cose sempre più volgari.

Beninteso, le cose non si escludono, come sa chi si occupa di filosofia. Ma è bene sottolineare tre volte la giusta correzioni del tiro, per il fatto che "etica" ha molti significati e quelli più in uso sanno sempre di moralismo. Che è ormai un discorso chiuso: giustamente si faceva notare che anche a purgare la televisione non si otterrebbe nulla, visto che su internet c'è di tutto, e chi vuole lo trova. Ma la diversità sta nel fatto che internet comunque usato, anche per il male, è pur sempre un percorso interattivo, non si inducono percorsi o riflessioni perverse altrimenti che se uno se le va a cercare - e visto che è attivo può anche poi cambiare direzione. Mentre la tv impressiona molto proprio quelli che non hanno modelli diversi, che restano supini a quel che si dice. Quindi, la battaglia non è per vietare, ma per impedire l'imbonimento, nel fare pubblicità alla  volgarità del gusto che educa il telespettatore, visto che su altri canali trova altra volgarità.

Educare alla scelta si fa potenziando semplicemente la concorrenza: non togliere di mezzo la De Filippi, come molti pure desiderano, ma dare alternative divertenti, di buon gusto. C'è tanta roba, specie sulla parabola, divertente e anche non volgare, che può intrattenere senza peggiorare il senso comune.

 
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