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Un paradosso:

Post n°56 pubblicato il 12 Maggio 2008 da eticamedia

Secondo Paolo del Debbio, che introduce un libro sulla Chiesa e l'etica dei media, di Angelo Genovesi, da cui trarremo nei prossimi giorni qualche considerazione interessante, "i documenti che parlano dei mezzi moderni di diffusione del pensiero arrivano a stento a farsi conoscere anche agli stessi professionisti del settore": non tutti conoscono, ad esempio, la tempestività con cui i Papi hanno preso atto dei problemi dei media, la prima enciclica in tema è del 1929. Molte cose sono  interessanti: il punto di vista di questo blog è che occorre anche un'etica laica che si occupi con coerenza e profondità di questi problemi da un'ottica non giuridica. Ma questa è anche l'opinione del Concilio: sono problemi che riguardano tutta la società e quindi richiedono la mutua collaborazione ed il dialogo continuo.

La prima osservazione in proposito è su questa frase di Del Debbio: la condizione moderna dell'informazione è esattamente questa descritta. Tra tante cose, tra tante informazioni, tra tanti blog, risulta difficile anche ai professionisti avere informative efficaci: ci si lascia distrarre, basta navigare un po' e si hanno tante diverse cose da approfondire. E' un po' anche quel che è successo al blog eticamedia, dove tante cose diverse, tanti eventi, hanno travolto l'attenzione verso altri argomenti. Ma torniamo ora con decisione a trattare dei nostri fatti.

Però, questo mondo dei blogger è divertente sul serio. Ne è valsa la pena distrarsi un po' per leggere le tante cose che offre.   

 
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Commenti al Post:
minieri.francesco
minieri.francesco il 12/05/08 alle 20:03 via WEB
l'informazione e le sue fonti sono dalle origini del linguagio il vero nodo su cui vertono i grandi problemi etici della comunicazione:se cioè assa debbe essere semplice cronaca o propaganda di se stessa.nodo di difficile soluzione.ciao francesco
(Rispondi)
 
 
eticamedia
eticamedia il 19/05/08 alle 17:25 via WEB
ti rispondo con ritardo, ma come vedi dal post che ho scritto poi avevo letto per tempo ed avevo meditato. Cronaca e commento, direi, piuttosto che propaganda di sé, dovrebbero essere intrecciate. Gli esempi io me li ricordo ancora, c'erano grandi giornalisti una volta, che dicevano quel che succedeva e la loro interpretazione, che ci pensavano un momento prima di parlare. Io non parlo in astratto, ti potrei citare libri che raccolgono articoli che ancora oggi possono essere d'esempio: ma i nostri giornalisti "venduti" e "comprati", cioè privi di autonomia e libertà di espressione credo nemmeno li abbiano letti.
(Rispondi)
 
kayfakayfa
kayfakayfa il 13/05/08 alle 06:44 via WEB
Sono lieto ti diverta il mondo dei blogger, egli è un riflesso dell'etorogeneità sociale, vi trovi di tutto, l'importante è possedere un valido senso critico che ti consenta di setacciare il grano dal'oglio! Per quanto riguarda il libro di cui parli, sono curioso di leggere gli spunti che tratterai prossimamente. Un bacio
(Rispondi)
 
 
eticamedia
eticamedia il 19/05/08 alle 17:27 via WEB
spero tu abbia notato nell'ultimo post quella nota sui cattolici: quel che dicono dell'etica, che è sempre etica, che è quella scritta nei cuori, nei media e fuori, è un po' lapalissiano, come tante cose dei cattolici: ma ha il pregio d'esser vero.
(Rispondi)
 
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