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Confronto tra i giovani e la politica

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« Ma ora non si può chiede...Napolitano non firma, ed... »

Oggi cominciano a uccidere Eluana: fermiamoli. "Inaccettabile" è farla morire di fame e di sete

Post n°2554 pubblicato il 06 Febbraio 2009 da Antalb
 

Editoriale del quotidiano il Giornale di martedì 6 febbraio.


Quando abbiamo saputo che il governo stava preparando un decreto per bloccare il percorso che porterà Eluana alla morte, noi del Giornale - che su questa vicenda diamo spazio a tutte le voci in campo, ma che teniamo ben chiara la nostra posizione, che è per il «no» alla sospensione dell’alimentazione - ci siamo chiesti se uno strumento del genere, il decreto appunto, fosse la via più opportuna da percorrere. Diciamo pure che siamo rimasti perplessi, temendo una sorta di autogol per la «squadra» contraria all’eutanasia, nella quale giochiamo.


Ma poi ci siamo convinti che, per quanto inusuale e impopolare possa essere, è meglio un decreto che una morte per fame e per sete. Ieri molti - Veltroni, ad esempio - hanno detto che un simile provvedimento sarebbe «inaccettabile». Altri hanno aggiunto che, così facendo, il governo giocherebbe sporco. Può essere. Ma, se proprio vogliamo metterla sul piano della pulizia della forma, non ci è sembrato lindo neppure il punto di partenza, cioè il decreto della Corte d’appello di Milano che autorizza Beppino Englaro a sospendere acqua e cibo a sua figlia. Le sentenze vanno rispettate, certo: ma possono anche essere criticate, senza che il presidente della Corte d’appello gridi allo scandalo come ha fatto.


Intanto perché è evidente a chiunque non abbia gli occhi bendati che a tale decisione si è arrivati con un escamotage quanto mai dubbio: le testimonianze di tre persone che sostengono di aver sentito dire da Eluana, venti e più anni fa, che avrebbe preferito morire piuttosto che restare in coma. Su quanto sia attendibile una siffatta ricostruzione della volontà di una persona, c’è come minimo da discutere. Ma, soprattutto, è evidente che i giudici sono andati oltre il loro mandato, sostituendosi al parlamento, e introducendo di fatto una legge che in Italia non c’è. Siano più obiettivi, quindi, coloro che parlano di «indebite ingerenze» del governo.


Il decreto non sarà formalmente impeccabile, ma oggi a una persona che non può esprimersi verrà staccato il sondino che la alimenta. Ben venga, quindi, qualunque atto - un decreto, un’ispezione, una nuova inchiesta della Procura - che fermi la mano di chi ha deciso che un altro deve morire.

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Commenti al Post:
ninoan
ninoan il 06/02/09 alle 15:51 via WEB
Non capisco perche' di tutto questo accanimento verso questa povera ragazza. se per il padre e' un problema mantenerla in vita perche' non la da' a quel convento di suore non ricordo il nome, che si e' offerto di curarla?? e poi basta basta, non parlano di altro di questa ragazza caduta in disgrazia che ora qualcuno ha deciso di uccidere, perche' e' questo alla fine che stanno chiedendo a cominciare dal padre, ma ha anche una madre , come mai non si sente anche il suo parere?nessuno ha il diritto di uccidere nessuno. sono indignato da cittadino Italiano e da padre. Nino Abbondanza Milano
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 06/02/09 alle 16:48 via WEB
io non capisco tutto questo accanimento contro la ragazza. Se non voleva rimanere in questo stato chi siamo noi per doverla obbligare. Esiste una sentenza della cassazione da far rispettare. Vi sono leggi che dovrebbe essere rispettata ed invece è usanza italiana, quando non ci sta bene, fare altre legge per modificarle. Leggi LODO ALFANO o questa vicenda. Mi sembra di rivedere la vicende delle superamento delle soglia da parte di Radio Vaticano che invece di far rispettare la legge si è spostato il limite. Ricordo che il suo iter giudiziare a evidenzia l'esatta volontà di questa povera ragazza. Per una volta. Ripettiamo queste leggi e smettiamo con questo finto perbenisto sopratutto della chiesa che si dovrebbe occupare delle miglialia di sentenze di pedofilia e violenza da parte dei suoi curati che preferisce IMBOSCARE invece di condannare
 
 
Antalb
Antalb il 09/02/09 alle 14:10 via WEB
Non esiste nessuna legge che possa permettere l'OMICIDIO di una persona. C'è una sentenza giudiziaria, scandalosa nel merito e nella forma. Si è sentito il parere di un padre che sosteneva che la figlia avesse detto una cosa. Beh, sai cosa ti dico? In un processo civile o amministrativo la testimonianza diretta non viene quasi mai usata come mezzo di prova. Qui, invece, si è dato il potere di prova ad una testimonianza riportata, che nessuno, tranne Eluana, può confermare. Non arramipicatevi dietro i formalismi giuridici, peraltro inesistenti, e smettetela di porre la questione sul piano politico. Qui la battaglia è fra la cultura della vita e quella della morte: scegliete da che parte stare con onestà.
 
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