Creato da ugoabate il 31/07/2008
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ULTIMA PARTE ARTICOLO

Post n°554 pubblicato il 03 Aprile 2013 da ugoabate

Ritornando a quel 1989, decretato lo scioglimento delle Comunità, le suore rimaste coi voti privati sono state prese tutte in blocco dall’allora Arcivescovo di Ravenna, Mons. Esilio Tonini. Ed a Ravenna vivono tutt’ora e prestano la loro opera presso la casa di S. Teresa del Bambin Gesù, fondata da Mons. Lolli, e dove svolgono il loro lavoro di assistenza ai bambini handicappati lì ricoverati, di assistenza agli anziani, sempre ospiti della stessa Opera ed ai Sacerdoti anziani che sono lì ospitati.

Noi ragazzi, invece, dopo i gravi fatti del 1984, eravamo rimasti solamente in due, di una ventina che eravamo, poiché i più hanno creduto alle calunnie scagliate contro l’Opera di Gesù Misericordioso e la sua Fondatrice, fatta passare per truffaldina, circuitrice di incapaci, sequestratrice di persone, esercitante abusivamente la professione di Guaritrice, falsa stimmatizzata, spacciatrice di stupefacenti.

Rimasti a Morlupo, sede dell’ultimo seminario, fino al 1989, appunto, insieme alle suore, che proprio in quell’anno andarono a Ravenna, io, dopo che i Domenicani di Roma non vollero più saperne di noi, seminaristi di Mamma Ebe, non accogliendoci più nella loro Università, mi sono recato al PAS, Pontificio Ateneo Salesiano, sempre in Roma, dove mi hanno accolto, proprio secondo lo spirito di S. Giovanni Bosco, dicendomi che a loro non interessava a chi appartenevo. Il necessario che sarei stato uno studente serio.

Non lavorando più la Mamma Ebe e, quindi, con l’aiuto ormai delle sole offerte di alcuni laici dell’Opera, finalmente, finiti gli esami del triennio teologico ed in procinto di preparare l’esame finale  per conseguire il Baccellierato in Teologia, il primo dei tre gradi accademici degli studi di Teologia e necessario per accedere al Sacerdozio, io e l’altro mio confratello, D., che nel frattempo si era diplomato in Ragioneria, siamo stati accolti da un Sacerdote Parroco di Camugnano - BO, Don M. M., presso la Casa di Riposo da lui fondata.

D. non ha voluto continuare sulla strada della vita consacrata e si è trovato un lavoro. Il sottoscritto, invece, in attesa di poter essere accolto o nel Seminario di Bologna od in quello di Ravenna, dopo aver conosciuto, proprio tramite il Parroco di Camugnano, un suo amico Sacerdote, il fu Don Dario Malaguti, Parroco della Chiesa S. Antonio da Padova, a Bologna, diventato ospite di costui, persona eccezionalmente semplice ed accogliente, ha potuto completare gli studi teologici presso i Domenicani, lo STAB (Studio Teologico Accademico Bolognese). Dal Lunedì al Venerdì ero ospite della sua canonica al quartiere della Dozza, sulla Ferrarese, mentre, dal Venerdì sera al Lunedì mattina ero ospite della Casa di Riposo, a Camugnano, ove, peraltro, fornendo la mia opera di volontariato come infermiere (ero ormai un ex-studente del VI anno di Medicina, con diversi mesi di pratica in vari reparti di Fisiologia, di Semeiotica Medica, di Patologia Chirurgica, di Anatomia Patologica e Sala Settoria, di Pronto Soccorso), riuscivo a guadagnarmi qualcosa, oltre ad avere vitto ed alloggio gratis. In quel periodo e solo in quel periodo, ho accettato, mensilmente, dei soldi che mi mandava mia madre  Maria e mi sono serviti per le mie necessità e per proseguire gli studi.

All’inizio dell’Estate del 1990, finalmente, dopo il rifiuto di accoglienza nel proprio Seminario da parte dell’Arcivescovo di Bologna, grazie sempre al Parroco di Camugnano, sono stato messo in contatto con il Vicario dell’allora Arcivescovo di Ravenna - Cervia, Mons. Ersilio Tonini, Don M. S., che mi invitò a Ravenna, ospite per un po’ presso l’Opera di S. Teresa, in attesa di poter entrare nel Seminario Arcivescovile, cosa che è avvenuta nel mese di Settembre di quello stesso anno.

Mons. Tonini, persona semplicissima, da parte sua, mi dava buone speranze per il mio futuro sacerdozio, per la cui preparazione avevo speso ben dieci anni della mia vita, tutti solo studio e preghiera. Purtroppo, però, il Sacerdote che trovai come Padre Spirituale nel Seminario di Ravenna, un anziano gesuita, il fu Padre Mosè Molin, mi diceva che per me le cose non si mettevano tanto bene, specie dopo le dimissioni da Vescovo, per limiti di età, di Mons. Tonini, all’inizio del 1991, che andò in pensione, per aver compiuto, ormai, settantacinque anni, lasciando la sede episcopale a Sua Ecc. Mons. L. A., oggi anche lui ormai in pensione.

Per motivi a me sconosciuti, il Giovedì Santo di quello stesso anno, fui costretto a lasciare per sempre il Seminario e, quel giorno, fu l’ultimo da consacrato, poiché, quando mi fu detto dall’allora Rettore del Seminario di Ravenna, Don F., che non mi sarebbe stato dato l’accesso al Sacerdozio, forse perché non erano riusciti a cambiarmi come volevano ed anche perché, tutto sommato, temevano che in me vivesse ancora lo spirito di Mamma Ebe, decisi che avrei sciolto i voti e mi sarei liberamente sposato, cosa che puntualmente ho attuato, per volontà di Dio, dopo solo tre mesi da quel terribile ed indimenticabile giorno!

Era, in effetti vero, quello che costoro forse temevano: che in me fosse ancora vivo lo spirito della mia Fondatrice e Mamma Spirituale, Mamma Ebe! Ma essi hanno avuto paura di una cosa buona, ma considerata cattiva dai loro animi, non discernendo quanto Gesù dice nel Vangelo e, cioè: che dai frutti si riconosce se un albero è buono o cattivo! Ed io, quale frutto di Mamma Ebe, non avevo mai dato adito di marciume o di altre cose del genere nel mio comportamento ed in tutto quello che avevo fatto e facevo sotto i loro occhi ogni giorno. Io, comunque, li ho perdonati tutti, come sempre mi ha insegnato a fare proprio Mamma Ebe: il perdono sempre verso tutti i propri nemici! E prego sempre anche per loro. E la Santa Madre Chiesa va amata, rispettata ed a Lei si deve obbedienza sempre e comunque, perché Santa, in virtù del Suo Capo, che è Cristo. Per quanto riguarda i suoi Consacrati, il giudizio su di essi spetta solo a Dio, qualsiasi cosa essi facciano, perché il loro mandato, come ogni autorità che è sotto al cielo, non è di origine umana ma divina e, quindi, solo a Dio spetta, esclusivamente, il giudizio sulle opere di costoro: religiosi, preti, vescovi e Papa in special modo, oltre che di tutte le autorità che detengono un qualunque potere civile.

Ugo Abate Teologo - ALEGDP. Amen!

 
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