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Post N° 362

Post n°362 pubblicato il 15 Maggio 2008 da PlanetGate

Signore e Signori ecco a Voi.... gli "onestoni"

Intercettati al telefono col boss. A un passo dalla giornata decisiva per l’assegnazione dello scudetto, l’allenatore dell’inter e alcuni giocatori nerazzurri scoprono di essere finiti nelle trascrizioni di intercettazioni che fanno parte di una vasta inchiesta per traffico di droga. Tutta colpa delle chiacchiere in libertà con Domenico Brescia, il loro sarto.

Un signore di mezza età con precedenti per omicidio, associazione mafiosa, rapina e droga. Un pregiudicato inseguito dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano perché accusato di fare parte di un giro di spacciatori di cocaina legati alla ’ndrangheta, eppure con un posto d’onore alla Pinetina e un altro in tribuna vip a San Siro.
Un conoscente di mister Mancini e del suo vice Mihajlovic, titolare di un negozio di sartoria a Rovello Porro, nel Comasco, l’uomo che con ago e filo ripara le giacche e le braghe attillate di Mancini e di altri nerazzurri. Almeno così faceva fino a un mese fa, quando la società lo ha allontanato.
È indagando su di lui, Domenico Brescia, 55 anni, natali a Castell’Arquato e mani in pasta con il clan dei boss mafiosi Biagio e Alessandro Crisafulli, che i carabinieri del Raggruppamento operativo speciale di Milano sono inciampati sulla compagine nerazzurra. È intercettando Domenico Brescia e il suo socio Daniele Bizzozzero, latitante a Montecarlo poi arrestato a Parigi, che sono finiti nel brogliaccio delle intercettazioni Roberto Mancini e Sinisa Mihajlovic, il capitano Javier Zanetti, ma anche Rocco Di Stasi, impiegato dell’Inter, Alessandro Altobelli, il mitico «Spillo», Fausto Sala, direttore responsabile del centro coordinamento tifosi dell’internazionale, Fausto Salsano, allenatore in seconda e assistente tecnico, Marco Materazzi, un non meglio identificato giornalista sportivo che si chiama Bruno e Alfredo Granconato, della ditta «Granconato Impianti srl».
Da un paio di giorni quasi duemila conversazioni intercorse tra Brescia e Bizzozzero con Mancini e soci, qualcosa come una quindicina di volumi, sono arrivate in Procura a Milano e toccherà ora al sostituto procuratore antimafia Marcello Musso decidere che farne. Per i carabinieri del Ros, che all’inchiesta—fiumi di cocaina e ottanta indagati — lavorano in silenzio da un paio d’anni, le telefonate intercettate sulle utenze dei due pregiudicati non hanno evidenziato alcuna responsabilità penale riferibile agli interlocutori, ma sarà proprio il magistrato a dover stabilire se stralciare le intercettazioni dal fascicolo originario oppure proseguire con altri accertamenti.
Con gli interisti, Brescia e Bizzozzero parlerebbero di un po’ di tutto. Di donne, di auto, di costosissimi orologi, di biglietti per lo stadio, di telefonini, di calciomercato, di formazione e di scudetto. Siamo nell’ottobre del 2006, l’11, il 18 e il 26, quando mister Mancini viene intercettato al telefono con il latitante Daniele Bizzozzero.
«Quando torni?», gli chiede il Mancio. E quello: «Sto aspettando la Cassazione, magari ce la faccio per Natale...». Poi i due parlano di Brescia, al quale, il giorno dopo, il nocchiero dei nerazzurri domanda un aiuto rapido per fare aggiustare la macchina della moglie. Così come gli chiederà due «stampelle» con urgenza. Roba per gli abiti, perché oltre a spacciare cocaina e a concludere affari strani Brescia si occupa davvero di abbigliamento.
Tra Brescia e mister Mancini i carabinieri registrano la prima telefonata il 15 giugno del 2006, l’ultima è del 19 aprile 2007. In una di queste l’allenatore chiederebbe a Brescia che fine avrebbe mai fatto proprio Bizzozzero. «L’hanno arrestato», gli comunica Brescia, il «Dome», come lo chiamano tutti alla Pinetina. «E come mai? Sempre per quella cosa? Era a Montecarlo poi è andato a Parigi... gielo avevo detto di stare lì ad aspettare l’indulto...». Allora Brescia interrompe Mancini e taglia corto: «Quello è uno stupido». E il Mancio: «Con me si era sempre comportato bene... ma quanto deve scontare? ». Cinque o sei anni, risponde il «Dome». Ma agli atti della Procura è finito anche un mms spedito al mister dei nerazzurri dal solito Brescia. È la foto di una bella donna, amica di Brescia, col seno al vento.
Ma il «Dome» si sente spesso con Rocco Di Stasi, il dipendente dell’Inter che si lamenta perché dovrebbe, dato il ruolo, guadagnare molto di più. In una circostanza Brescia e Di Stasi discutono di un sacco che l’interista avrebbe sistemato nell’auto del pregiudicato. «Quella roba lì, guardalo bene, che c’è i brillanti di... lì c’è scritto tremila e cinquanta... duemila e cinque dobbiamo prenderli eh, perché quella non è roba... quella è roba regolare, a posto eh...». E Domenico Brescia, il sarto servizievole indagato per cocaina, risponde: «Sì sì. Tranquillo. Ci penso io».
Gli inquirenti hanno anche espresso il dubbio che i rapporti fra gli indagati e gli interisti potessero andare al di là della compravendita degli oggetti: si sta cercando, in particolare, di chiarire il significato di alcune conversazioni oscure, che lasciano pensare alla volontà di nascondere i reali significati delle affermazioni intercettate.
Ci sarebbero poi altre intercettazioni seguite dai Carabinieri di Trento che riguarderebbero anche scommesse effettuate da giocatori neroazzurri sulla vittoria dello scudetto 2006/2007 (poi conquistato dall'inter).

Corriere della Sera

 
 
 

Post N° 361

Post n°361 pubblicato il 14 Maggio 2008 da PlanetGate

"Se tornassi indietro non lascerei mai la Juventus"
Parola di Christian Vieri
Bobo Vieri ripercorre la sua carriera, parla a 360°.
"All’Atalanta andò abbastanza bene che mi volle la Juventus…
Ero un giovane promettente, che poteva avere un futuro importante. Non è che avessi fatto chissà che cosa, avevo fatto solo sette gol in venti partite. La Juve aveva visto un po’ di partite e decise di prendermi.
Quando mi chiamò la Juventus, come potevo dire di no?
E fu subito scudetto, il 2° di Lippi in bianconero. Era una squadra talmente forte che era troppo bello per essere vero. C’erano dei grandissimi campioni. Insieme a me sono arrivati altri giovani e ci siamo tolti delle belle soddisfazioni perché quell’anno abbiamo vinto Scudetto, Supercoppa Europea e anche la Coppa Intercontinentale. Se avessi vinto anche la finale di Champions League contro il Borussia Dortmund, avrei smesso di giocare. Peccato, perché vincere in un anno quattro competizioni, sarebbe stato troppo bello.
Se tornassi indietro, non andrei mai via dalla Juventus, ma in quel momento era giusto così. Anche a livello economico era molto importante per me e quindi sono partito.
Dopo aver cambiato otto squadre in otto stagioni sono approdato all’inter. Sei anni in nerazzurro. Con l’Inter non ho vinto niente. Non eravamo forti come la Juventus e il Milan. Abbiamo perso lo Scudetto il 5 maggio all’ultima giornata. Il 5 maggio 2002 eravamo in vantaggio noi e quindi dipendeva da noi. Abbiamo perso per colpa nostra. Abbiamo preso quattro gol. Ho provato tanta delusione, ogni anno all’inter bisognava vincere lo Scudetto e quindi c’era una grande pressione. Forse eravamo troppo carichi, o troppo cotti alla fine. Non lo so. So che non abbiamo vinto e che è stato un dramma impressionante.
E po la storia del pedinamento. Io penso di aver dato tanto all'inter e non meritavo un trattamento così. Hanno fatto una cosa non bella, è una vigliaccata andare ad intercettare le telefonate delle persone. È illegale. Infatti c'è una causa in corso. La responsabilità è tutta di Moratti.
Nell’ultimo anno all’inter sono successe tante di quelle cose che ci vorrebbero ore per parlare di tutto.
Sono sempre stato uguale, solo che adesso non ho più voglia di discutere e litigare. Sono cambiato da quando mi sono operato al ginocchio, in quell’anno sono cambiato molto anche con le persone fuori dal calcio. Mi sono svegliato e ho capito tante cose, le persone che stanno con te per i soldi, la fama, per tante cose, perchè in questo mondo ci sono tante persone che ti vogliono fregare, che forse all’inizio non le vedi, ma poi, quando ti svegli, cominci a capire tante cose. L’importante è che non abbia più male al ginocchio, questa è la cosa più importante, che riesca a fare l’atleta e il calciatore, lo farò ancora per un paio di anni, poi smetterò."

 
 
 

Post N° 360

Post n°360 pubblicato il 14 Maggio 2008 da PlanetGate
 
Tag: Nedved

"Voglio l'Europa con la Juve"

Fumata bianca per il rinnovo del contratto di Pavel Nedved: il giocatore ceco giochera' un'altra stagione con la maglia della Juventus. Il nuovo accordo e' stato siglato al termine dell'allenamento di ieri.
"Alla base della mia scelta -sottolinea Nedved- ci sono la consapevolezza di aver vissuto sette anni straordinari e la voglia di rivivere l'esperienza europea con una squadra alla quale sono profondamente legato".
Grazie Pavel.

 
 
 

Post N° 359

Post n°359 pubblicato il 12 Maggio 2008 da PlanetGate
 

PETIZIONE

Regaliamo lo scudetto ai lanciatori di motorini e...... televisori

La solita ridicola inter ha fatto infuriare i suoi tifosi. Qualcuno non c'ha visto più dalla rabbia e si è abbandonato a gesti sconsiderati. Dall'altra parte i merdazzurri si sentivano già il tricolore cucito sul petto prima di scendere in campo. Poi dopo il gol di Kharja il popolo cartonaro è scivolato all'inferno. Però salvifica è arrivata la possibilità del rigore regalato (ma come sono bravi gli arbitri qust'anno!!!!). Agli indossatori di scudetti altrui si è fermato il cuore. Lo scudetto immeritato e la gloria a 11 metri di distanza. Ma sappiamo tutti com'è andato a finire il tiro del candido Macellazzi. A quel punto la rabbia nerazzurra si è scatenata. E un tifoso di Pisa, che stava vedendo la partita sul suo televisore, comodamente seduto in poltrona, non c'ha visto più e ha scaraventato il suo 28 pollici fuori dalla finestra. La tv è esplosa nel cortile condominiale. Al ché è arrivata la polizia ed ha arrestato lo sfigato per lancio di oggetti pericolosi.
Mi appello, a tutela della incolumità pubblica, affinchè venga regalato anche questo terzo scudetto a sti pagliacci morti di fame che non sono altro.

 
 
 

Post N° 358

Post n°358 pubblicato il 08 Maggio 2008 da PlanetGate

Giovinco non si tocca!!!

 
 
 

Post N° 357

Post n°357 pubblicato il 05 Maggio 2008 da PlanetGate

Pensando all'estate e al 5 maggio 2002

Ormai è noto: ogni qual volta Claudio Ranieri, nella conferenza stampa pre-partita, fa proclami e dice di credere a qualcosa di più del terzo posto, poi la Juve perde. E quando i nostri sono in giornata storta, come ieri, basta una squadretta determinata e motivata per annullarci completamente.
L’impressione è stata subito che la truppa bianconera fosse scesa sul terreno del Franchi eccessivamente molle, senza motivazioni e asfissiata dai 30 gradi di temperatura.
E’ la prima vittoria del Siena sulla Juve, solo questo rimarrà negli archivi. Per il resto né più né meno di un’amichevole.
Peccato per i due cannonieri bianconeri che avrebbero potuto rimpinguare il loro bottino e peccato anche perchè, perdendo ieri, la Juve ha garantito le vacanze anticipate anche al Siena che, guarda caso, domenica va a Milano contro l'inter senza dover aspirare a null'altro. Ma che coincidenze!
Mi tornano in mente alcune discussioni venute fuori negli anni passati. Sinceramente, il fatto che la Juve potesse perdere a Siena, dove i padroni di casa si giocavano la salvezza, mi pare quasi scontato. Fino a 3 anni fa però, se la Juve perdeva una partita insignificante come quella di ieri, si aprivano processi contro la dirigenza e tutte le trasmissioni sportive parlavano di trame occulte che permettevano a Moggi di decidere chi vinceva lo scudetto, chi andava in Europa e chi retrocedeva. Ora non sento più parlare di queste cose. Un giocatore senza stimoli rende meno, lo sanno tutti... eppure, adesso, questo è considerato un dato di fatto, mentre alcuni anni fa non lo era.
Non mi trasformerò mai in un intertriste, che ipotizza sempre macchinazioni ordite ai suoi danni per giustificare i propri malumori. Ma non dimentico chi l'ha fatto per anni. Non dimentico che adesso il calcio è "pulito" (seppur a forti tinte marroni).
Non dimentico che oggi è l'anniversario di una delle più belle emozioni che mi abbia ragalato la Juve. Auguri a tutti i tifosi bianconeri sperando che un'altra squadra dagli stessi colori sociali, domenica prossima, faccia un bello scherzetto agli intertristi, a loro volta incapaci di fare l'unica cosa buona che potevano fare: cacciare i rossoneri dall'Europa che conta.

Doverosa una cartolina ricordo anche ai tifosi nerazzurri.

 
 
 

Post N° 356

Post n°356 pubblicato il 29 Aprile 2008 da PlanetGate

Strane coincidenze

Mi riferisco al deferimento della Juventus operato da Palazzi qualche giorno addietro nella vicenda che già qualcuno si è affrettato a denominare “Calciopoli 2”, su una vicenda che di fatto non ha alcun legame con la società bianconera, con la nuova dirigenza.
Si tratta della questione delle sim straniere agli arbitri ed ai presunti legami tra Moggi e Fabiani, all’epoca D.G. del Messina, che poi sarebbe la società che avrebbe beneficiato di “aiuti” nella stagione 2005 – 06.
Tralascio il fatto che, con l’arbitrato al CONI, la Juventus accettò la pena a condizione che fosse a copertura di ogni possibile fatto accaduto nelle stagioni 2004 – 05 e 2005 – 06 (si disse che fu questa la vera ragione per cui si rinunciò ad ogni altra azione giudiziale), e dunque i fatti sono già coperti dalla condanna, sempre se si tratta di fatti rilevanti, dato che, per chi non lo ricordi, il Messina fu così bene aiutato nella stagione 2005 – 06, da arrivare terzultimo e dunque retrocedere in B, salvo poi essere ripescato per la condanna della Juventus.
Come dire Moggi avrebbe aiutato i peloritani a .....conquistarsi la retrocessione, e il successivo ripescaggio facendo retrocedere a tavolino la Juventus!
Ma a parte la goffaggine della contestazione, vi faccio notare che come al solito in questo periodo (aprile) accadono strani fatti a danno dei bianconeri:
- aprile 2005, spunta il famoso video girato da Cannavaro quando militava nel Parma prima della finale di Coppa UEFA (Crespo, compagno di squadra all’epoca di Cannavaro, era in forza al Milan), e spuntano le immagini Mediaset che produssero la squalifica per prova tv di un nostro ex calciatore adesso in forza ai nerazzurri;
- aprile 2006, emergono dai cassetti di Federcalcio e Lega, le intercettazioni a loro inviate da Torino, oggetto di archiviazione da parte di Maddalena e Guariniello, e ciò prima dello scoppio della calciopoli vera e propria, conseguenza delle indagini napoletane;
- aprile 2008, Palazzi, dopo oltre 13 mesi, deferisce la Juventus, su una vicenda di poche cartelle, lui che a giugno 2006 ebbe modo in pochi giorni di .....studiare oltre 7000 cartelle, così bene da infierire verso la Juventus e di salvaguardare il Milan!
Per tre volte accadono queste cose, e tutte le volte chi potrebbe beneficiare della turbativa ai bianconeri è sempre il Milan, nel 2005 poco prima dello scontro diretto al Meazza, dove arbitrava proprio l’amico di Galliani e Meani, nel 2006, quando il prossimo presidente del consiglio ebbe a dire che rivendicava i due scudetti, persi a suo modo di vedere, per gli intrallazzi bianconeri, ed ora c’è in ballo il piazzamento CL, conquistato dalla Juve probabilmente a danno dei rossoneri (senza considerare le interferenze sul mercato calciatori).
Orbene, un fatto è un caso, la ripetizione di un fatto una coincidenza, ma se si ripete per la terza volta, credo si possa parlare di prova, insomma c’è sempre un mandante comune.
A Milano ci odiano tutti, ma soprattutto quelli che hanno finto di esserci amici, per questo spero vivamente che restino fuori dall’Europa che conta.

Da un articolo di Antonio La Rosa

 
 
 

Post N° 355

Post n°355 pubblicato il 27 Aprile 2008 da PlanetGate

La Juve a valanga sulla Lazio

La Juventus torna in Champions League. Con tre turni d’anticipo, i bianconeri si garantiscono almeno i preliminari.  Pratica risolta dopo appena 33’, con un primo tempo da favola: quattro reti segnate da Chiellini, Camoranesi, Del Piero e Trezeguet. Nel secondo tempo Chiellini sigla il quinto gol.

 
 
 

Post N° 354

Post n°354 pubblicato il 25 Aprile 2008 da PlanetGate

In memoria di Andrea

“Onore a te, fratello Andrea Fortunato” parole di Gianluca Vialli il giorno del funerale di Andrea Fortunato, svoltosi a Salerno ormai 13 anni fa. Il terzino della Juventus morì il 25 aprile, alle 8 di sera.
Nato il 26 luglio del 1971 a Salerno, Fortunato fu notato dal Como; tra i lariani si fece notare e ben figurò a cavallo tra fine anni ‘80 e inizio ‘90. Il Genoa vinse la concorrenza dell’Atalanta e se lo accaparrò, salvo poi parcheggiarlo una stagione a Pisa: in toscana Andrea fece una stagione eccellente, tanto che l’anno dopo tornò al Genoa che lo promosse titolare. Quindi nel 1993 il passaggio alla Juve dove condusse uno splendido pre-campionato tanto da fargli guadagnare l’appellativo di “nuovo Cabrini” e la chiamata nella Nazionale dove esordì il 22 settembre a Tallin, contro l’Estonia.
Fortunato era felice ma nella primavera del ‘94 le sue prestazioni iniziarono a calare in modo preoccupante. Ancora non si sapeva che la sua spossatezza e le febbri continue erano causate dalla leucemia linfatica acuta, un macigno terribile per un giovane di 23 anni ancora da compiere. Nel maggio il ricovero alle Molinette, quindi a Perugia dove ricevette il trapianto di midollo dalla sorella e in seguito dal padre: il fisico di Fortunato reagì e così tornò a vivere normalmente, credendo che l’incubo fosse alle spalle. “Non immaginavo quanto può essere meravigliosa anche una semplice passeggiata!!!” disse dopo il calvario negli ospedali.
Si riaggregò addirittura alla squadra e assistette alle partite della Juve in tribuna. Ma poi, come un fulmine a ciel sereno, una ricaduta: una febbre altissima e il 25 aprile del 1995 se ne andò. Dopo 12 anni nessun tifoso bianconero lo ha dimenticato, tutti i tifosi lo amano come il primo giorno che indossò la casacca bianconera. Come disse Vialli: “Onore a te, fratello Andrea Fortunato!”

 
 
 

Post N° 353

Post n°353 pubblicato il 25 Aprile 2008 da PlanetGate

Alla base dei nuovi deferimenti ci sarebbe la grande novità emersa dalle indagini napoletane consistente nella scoperta di una presunta rete segreta di comunicazione messa in piedi da Luciano Moggi mediante l’utilizzo di schede telefoniche estere (svizzere in particolare, ma anche slovene e del Liechtenstein). Questi i possessori delle tessere straniere:
Moggi (5 utenze) gli arbitri De Santis (1), Racalbuto (2), Bertini (1), Paparesta (1), Pieri (1), Dattilo (1), Gabriele (1) e Cassarà (1), il guardalinee Ambrosino (1), i designatori Bergamo (2) e Pairetto (2) e il dirigente del Messina, Mariano Fabiani (2).
21 tessere in tutto (su un totale di 45, le altre non sarebbero state identificate). L’argomento, come prevedibile, ha avuto vasta risonanza, con i giornali a trattare dell’esistenza delle schede come un dato certo e incontrovertibile. Invece le incongruenze e le imprecisioni sono molte. Vediamole.
I Carabinieri scoprono l’esistenza di queste utenze il 19 febbraio 2005 allorché Bergamo chiama da casa sua uno dei telefonini svizzeri di Luciano Moggi. Sulla scorta di questo viene da chiedersi perché la Procura non abbia avanzato richiesta di intercettazione anche per queste utenze, dal momento che, se le chiamate finivano in roaming sul territorio italiano, le stesse sarebbero risultate intercettabili. Strano che nei 26 mesi dalla scoperta delle schede alla comunicazione di chiusura indagini non siano state fatte azioni in questo senso.
I Poirot napoletani avrebbero invece compiuto un percorso “a posteriori”, raccogliendo i dati di ingresso e di uscita dalle celle telefoniche “attivate” dalle schede, incrociandoli con le locazioni territoriali dei soggetti indagati. Grazie a questo meccanismo, gli investigatori hanno costruito una mappa di partite che sarebbero state “preparate” da conversazioni effettuate con queste utenze. Analizziamo le più importanti:

Coppa Italia

Semifinale: Cagliari-Inter 1-1 - Bertini; Ottavi: Inter-Bologna 3-1 - Cassarà; Ottavi: Cagliari-Lazio 2-1 - Dattilo; Ottavi Bologna-Inter 1-3 - Gabriele; Quarti Milan-Udinese 3-2 - Gabriele

Nessuna partita della Juventus. L’Inter vince 2 volte su 3, il Milan vince. Dove sono i vantaggi per la Juve?

Campionato: partite Juventus

7° Siena-Juventus 0-3 - Bertini; 9° Juventus-Chievo 3-0 - Pieri; 10° Reggina-Juventus 2-1 – Paparesta; 15° Bologna-Juventus 0-1 – Pieri; 16° Juventus-Milan 0-0 – Bertini; 19° Cagliari-Juventus 1-1 – Racalbuto; 23° Palermo-Juventus 1-0 – De Santis; 27° Roma-Juventus 1-2 – Racalbuto

Non uno score eccezionale per i bianconeri che perdono ben due partite (entrambe caratterizzate da clamorosi errori arbitrali a sfavore). Stranamente nessuna chiamata in corrispondenza di partite con l’Inter o nelle ultime 11 giornate di campionato, quelle decisive per l’assegnazione dello scudetto.

Campionato: partite Milan

8° Milan-Atalanta 3-0 - Bertini; 10° Milan-Roma 1-1 – Bertini; 11° Brescia-Milan 0-0 - Racalbuto; 12° Milan-Siena 2-1 - Bertini; 14° Parma-Milan 1-2 – Pieri; 21° Milan-Bologna 0-1 - De Santis; 22° Messina-Milan 1-4 - Bertini; 24° Reggina-Milan 0-1 – Cassarà; 26° Inter-Milan 0-1 – De Santis; 27° Atalanta-Milan 1-2 - Bertini

Cammino quasi perfetto del Milan, rivale principale della Juventus: una sola sconfitta, ma ben cinque vittorie esterne!
Nell’elenco figurano anche altri incontri che comprendono quasi tutte le squadre della massima serie, oltre che 17 partite del campionato cadetto (cui prodest?). Considerando tutte le gare incluse nella lista (79 in tutto) e calcolando la media punti ottenuta da ciascuna squadra, otteniamo un’interessantissima, e incredibile, statistica:

Livorno 2,3 (media campionato 1,18) Milan 2,08 (media campionato 2,07) Salernitana 2 (media campionato 1,21) Inter 1,9 (media campionato 1,89) Messina 1,76 (media campionato 1,26) Reggina 1,62 (media campionato 1,16) Roma 1,42 (media campionato 1,18) Juventus 1,88 (media campionato 2,26!!!)

Pazzesco: con gli otto fischietti sotto accusa tutte le squadre hanno guadagnato rispetto alle medie complessive. L’unica a perderci è la Juventus, che deve fare i conti con un -17%!!!!
Esaminiamo ora la media punti che ogni arbitro ha permesso di totalizzare alla Juventus nella stagione 2004/05 (in grassetto gli “svizzeri”):

Trefoloni: 3 (4 gare); Dondarini: 3 (2); Pieri: 3 (2); Banti: 3 (1); Collina: 2,6 (5); Farina: 2,5 (4); Rodomonti: 2,33 (3); Messina: 2,25 (4); Paparesta: 2 (3); Racalbuto: 2 (2); Bertini: 1,66 (3); De Santis: 1,4 (5)

Incredibile ma vero, gli arbitri dotati di tessere telefoniche straniere figurano tutti agli ultimi posti di questa speciale classifica (con la sola eccezione di Pieri, il quale ha però diretto i bianconeri in sole due occasioni)! Che cupola sgangherata!
Le sorprese, tuttavia, non finiscono qui: degli otto arbitri accusati, né Cassarà né Gabriele hanno mai arbitrato la Juventus sia nella stagione 2004/05 che nella stagione 2005/06. Quindi, a quale fine dotarli di utenze riservate? Ma, per ottenere un riscontro statistico più attendibile, consideriamo la media punti di due campionati, anziché di uno solo:

Media punti arbitri “svizzeri”: 2,11 Media punti arbitri “normali”: 2,50 Media punti generale: 2,32

Ancora una volta la matematica parla chiaro. Anche su un campione più vasto – e quindi più affidabile – la Juventus non solo non guadagna nulla dai fischietti ritenuti “amici”, anzi ci perde (-9%). Gli arbitri “senza schede”, al contrario, fanno totalizzare un aumento del 7,8%!!!
Ma, laddove non arriva la statistica, arriva il buon uso della logica e la paziente ricerca. Esaminiamo, quindi, uno per uno tutti i punti oscuri della teoria accusatoria formulata dai pm napoletani.

L’UOMO CHE (NON) TI ASPETTI

Una prima stranezza è costituita dalla presenza di Mariano Fabiani tra i possessori di sim card svizzere. Il dirigente messinese, infatti, figura anche come oggetto di attenzione nella vicenda relativa ai dossier illegali di Tavaroli. Una circostanza che non può non far pensare, come indica quest’Ansa del 2 maggio 2007:

Milano - L'ex direttore sportivo del Messina Mariano Fabiani si è costituito parte lesa nel procedimento per le intercettazioni illegali che avevano portato in carcere, tra gli altri, l'ex responsabile della sicurezza di Telecom Giuliano Tavaroli. Fabiani era stato coinvolto nelle indagini di calciopoli per accertamenti della magistratura verificatisi nello stesso arco di tempo nel quale, a quanto si e' appreso, era stato illegalmente spiato. “Vorremmo capire il perché di questa contemporaneità - spiega Andrea Miroli, legale di Fabiani - la coincidenza è singolare dal momento che è risultato dalle indagini che questi accertamenti erano commissionati da ben note societa' di calcio”

IL METODO DELLE CELLE

Il metodo adottato dagli investigatori per risalilre ai possessori delle utenze svizzere è, come detto, “a posteriori”. Esso si basa infatti sul sistema delle celle, ovvero sul rilevamento di accesione e spegnimento dei ripetitori telefonici (abbinando ad esempio la cella del centro di Bari con Paparesta), ognuno dei quali con un raggio di azione diverso. Il problema è che esistono celle in grado di coprire anche raggi di 100km, senza contare che, in caso di sovraccarico di una di esse, il segnale può essere fatto transitare per altri snodi, anche molto distanti tra loro. Questi problemi rendono ancora più difficoltoso l’abbinamento chiamate/possessore.

GENTE CHE NON C’È

Alcuni avvocati, nelle loro memorie difensive, hanno fatto notare decisive discrepanze nei rilevamenti effettutati. È il caso, ad esempio, dell’arbitro Paparesta: il 21 marzo 2005 due telefonate partono da un numero svizzero che si sospetta in suo possesso verso il cellulare italiano dello stesso arbitro barese. «È, appunto, un’anomalia - spiega il difensore, l’avvocato Sebastiano Giaquinto - che riusciremo a chiarire ai pm, anche perché Paparesta, in quei giorni, non era in Italia ma in Spagna con la famiglia. Lo dimostrano le tracce della sua carta di credito utilizzata per pagare l’albergo» (Il Mattino, 19 aprile 2007).
Stesso discorso per Massimo De Santis, al quale sono contestate telefonate su celle ove non era possibile si trovasse: una è quella di un quartiere di Roma in corrispondenza della sua vecchia abitazione, abbandonata dopo la separazione dalla moglie, l’altra è quella di Linate, che si “accende” alle ore 18.00 di una domenica pomeriggio. Circostanza impossibile dal momento che l’arbitro, dopo le partite arbitrate a San Siro, non raggiungeva l’aeroporto prima delle 18.30/19.00.

QUANTE TELEFONATE!

Nel resoconto dei Carabinieri vengono contestate a Moggi, alla viglia di Juventus-Milan del 18 dicembre 2004, ben 42 telefonate con l’arbitro Bertini. Rimane da chiedersi cosa abbiano avuto di tanto importante da dirsi. Strano poi che due persone, appartenenti allo stesso “sodalizio”, sentano la necessità di confrontarsi in continuazione sul da farsi. E poi, è così necessario telefonarsi il giorno prima della partita quando l’arbitro fa già presumibilmente parte di un’associazione che comanda «l’intero sistema calcio professionistico»? O Bertini era duro d’orecchio, oppure non c’era lui all’altro capo del telefono."

 
 
 

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