Creato da nolibibi il 31/10/2007

Il danno

Accadono cose nella vita che sono come domande. Passano minuti o anni e poi la vita risponde.

 

 

Post N° 36

Post n°36 pubblicato il 28 Gennaio 2008 da nolibibi

Oramai la mia testa era altrove... vivevo in un'altra dimensione. Tutto era in funzione del futuro, ogni pensiero, rivolto a quella creatura... ogni gesto e ogni azione volte a costruire quella famiglia ancora distante. Ma per poco mi ripetevo.

Ogni giorno, tornata da scuola ci sentivamo...noi e il nostro dolce segreto, vivevamo momenti meravigliosi anche se a distanza...la sera prima di dormire ancora un saluto...ancora frasi colme d'amore.

Una domenica mattina, mia madre si sedette sul mio letto...penso di aver sentito su di me il suo sguardo amorevole e profondo...mi svegliai. " Ciao " le dissi con gli occhi semi chiusi. " Ciao tesoro...dormito bene?" mi chiese con voce carezzevole. Sapevo già cosa mi volesse chiedere, attenta com'era a ogni minimo particolare... e forse lei sapeva già cosa le avrei risposto. Eppure non finì li quel discorso... come mi sarei augurata.

Cercai di tergiversare, di prendere tempo ma lei sapeva dove voleva arrivare e ci arrivò, con l'abilità di una donna adulta. " Tesoro, mi sono accorta che sei in ritardo di quasi un mese... vuoi che andiamo dal ginecologo...?" "No" risposi... " Ma Bibi forse c'è qualcosa che non va...una visita credo sia giusto farla." Non sapevo come risponderle e mi girai verso il muro, sussurrandole... " Lasciami stare, va tutto bene, non preoccuparti...". " Ma come faccio a non preoccuparmi, sono tua madre e ho il diritto di sapere come stai e cosa sta succedendo!" Ora il suo tono era infastidito più che preoccupato... e quel diritto che rivendicava mi suonava come una tortura.

Andò in cucina a prparare la colazione, poi mi chiamò " E' pronto il tè, vieni a mangiare dai...". Manngiare... parlare avrebbe dovuto aggiungere. Decisi di non prolungare quell'agonia, rimandare avrebbe significato solo vivere male fino a quando non mi fossi decisa a comunicare con lei!

Le dissi di aspettare un bambino e della nostra decisione di tenerlo. L'espressione del suo viso era prevalentemente si gioia...ma non si lasciò andare più di tanto. Le uniche parole che le uscirono dalla bocca furono ..." Ma siete sicuri, ci avete pensato bene...avete solo sedici anni... non immaginate neanche che cosa significhi avere un bambino, i sacrifici e le responsabilità che questo comporta.  E poi la vostra vita... è troppo presto... siete ancora voi dei bambini".

Mi innervosii subito, le risposi che non si discuteva sul fatto di tenerlo e che era la cosa più importante della mia vita. Non avrei ascoltato altro per quel giorno e le chiesi per favore, che se mi voleva bene, doveva capirlo.

Furono giorni di fuoco... ogni cosa era buona per essere scandagliata e riportata al discorso... alternò stati d'animo di rabbia ad altri nei quali mi implorava di ripensarci... per poi venirmi vicino a chiedermi come stavo. Nel frattempo anche i genitori di Luca vennero messi al corrente... e le reazioni dei suoi furono devastanti. Mi chiamò una sera, disperato... sua madre aveva avuto una mezza crisi isterica, e suo padre si era ironicamente complimentato per come non fossimo stati capaci di prendere precauzioni adeguate. Poi si parlarono le due madri... e i toni furono di sconforto, si rincuorarono a vicenda, e mia madre le promise che mi avrebbe fatto "ragionare".

Passò un'altro mese... e mi feci convincere ad andare dal medico che confermò la gravidanza. Mi fece sentire il battito della creatura che cresceva dentro di me... a mia madre scese una lacrima... " tesoro mio" disse... e uscì dalla stanza.

Venne messo al corrente anche mio padre. Per lui fu un doppio colpo...mi credeva ancora bambina... si commosse per pochi istanti e poi disse " Lo sai che non puoi tenerlo?". " Certo che lo terrò papà ". " Ma come pensate di mantenerlo... come farete alla vostra età, voi non vi redendete conto, siete degli irresponsabili che giocano a fare gli adulti ma un figlio è una cosa seria e io e tua madre non saremo quì in eterno. Lui deve finire il liceo e poi?" Il suo tono era arrrabbiato, mia madre annuiva...io pensavo che erano anni che non li vedevo daccordo su qualcosa.

Le discussioni si moltiplicavano ogni giorno, mio padre, da tempo poco presente si palesava ogni sera, tentando, a volte con le buone, altre manifestando la sua autorità, di convincermi a fare un passo che mai e poi avrei fatto!

" Si ragionevole..." mi disse una sera, dopo aver compreso che l'arrendevole Bibi, su quell'argomento si stava dimostrando più che decisa.  " Ma hai una vita davanti, questo bambino purtroppo ti porterebbe a fermarti... Luca come farà con l'università!? I suoi genitori sono disperati...e poi deve fare il militare...e vogliamo dargli qualche anno prima che inizi a guadagnare bene...? Voi non vi rendete conto di quante difficoltà ci sono... di quanti sacrifici dovrete e "dovremo" fare. Se vi amate non vi perderete e un domani potrete farvi la vostra famiglia. Dai pesa che noi ti diciamo questo per il tuo bene e quando sarai grande lo capirai e mi ringrazierai."

Andai a letto e poggiai le mani sul mio ventre accarezzandolo, come tutte le notti. Le mie ultime parole prima di dormire furono per il mio bambino...come sempre, da quando fui consapevole della sua esistenza

" Piccolo mio...c'è la tua mamma che ti protegge, non aver paura!"

 

 
 
 

Post N° 35

Post n°35 pubblicato il 24 Gennaio 2008 da nolibibi

Passai notti insonni, fino a quando non tornò Pietro...mi rigiravo nel letto...mi appisolavo e mi svegliavo, cercandolo con la mano, nell'altra metà vuota del letto.

Non partiva spesso per fortuna...ma quando lo faceva era sempre così.

Anche la notte che prcedette il suo ritorno fu tormentata da pensieri, scatenati dall'invadenza di quella lettera. E come ogni volta, quando ero tesa e stanca...quel pianto mi raggiungeva...torturandomi più di quanto il ricordo di quel dolore, avesse fatto.

Avevo quindici anni...

La vita in pugno. Gli sguardi addosso... ma non ero ancora consapevole del potere che aveva la bellezza. A metà tra il voler essere donna e il non sapere come si facesse. Avevo ancora le Barbie nell'armadio...e un fidanzatino che desiderava prestazioni da professionista! Quegli amori confusi... pregni di assurde gelosie e possessioni...nei quali ti muovi goffa, perchè vorresti ma non sai...faresti ma non puoi.

Poi durante una vacanza con mia madre...io e lei sole...i miei si erano da poco separati, conobbi un ragazzo. Bellissimo...con due occhi neri scintillanti e una dolcezza che mi rapì subito. Fu il classico colpo di fulmine per entrambi...e per tutta la vacanza non ci separammo mai. Tornata a casa lasciai il mio ragazzo, e iniziai una storia a distanza... dolorosa ma intensa e vivace. I km che ci separavano erano tantissimi e vedersi un problema, eppure si scappava l'uno dall'altra non appena le vacanze o i fine settimana, ci permettevano qualche giorno in più.Decidemmo che appena compiuta la maggiore età, ci saremmo uniti per sempre...sarei andata a vivere con lui, nella sua città. Così passarono un anno e cinque mesi... tra valigie e telefonate chilometriche.

Poi durante una vacanza...scoprii di essere incinta.

Eravamo a casa sua... avevo un ritardo di tre settimane e dentro di me c'era un misto di gioia e paura. Andammo in farmacia e con l'imbarazzo più palpabile, chiedemmo un test di gravidanza. Aspettammo di essere soli e poi scartammo quella scatolina che ci avrebbe cambiato la vita. Passarono cinque minuti ed avemmo la conferma... aspettavamo un bambino! La prima reazione fu di felicità, ci abbracciammo e ci tenemmo stretti...poi scoppiammo a ridere,poi a piangere, ipotecando situazioni buffe...facendo progetti e costruendo a parole il nostro meraviglioso futuro in tre! Però il problema più grande era comunicarlo ai rispettivi genitori, che pur vedendoci felici insieme non avevano mai caldeggiato troppo la nostra relazione. Ma che ci importava...ora la decisione era solo nostra...la creatura che portavo dentro, era solo nostra...il mondo era nostro!!!

Decidemmo di non dire niente, per evitare interferenze sgradite, quel dolce segreto non ce lo avrebbe rubato nessuno. Calma... ci voleva solo molta calma. Appurato il fatto che lo volevamo, ora bisognava agire razionalmente. Finì anche quel lungo week and...tornai a casa ma non triste come le altre volte... ero raggiante e il distacco non mi pesò...ora una parte di lui veniva via con me. Ci stringemmo all'areoporto... e io partìì con il nostro bambino.

 
 
 

Post N° 34

Post n°34 pubblicato il 21 Gennaio 2008 da nolibibi

I giorni successivi, quelle poche righe anonime, riecheggiarono nella mia testa come una nenia.

Non tanto per ciò che lasciavano intendere sulla mia vita sentimentale, ma per le supposizioni strampalate e intime..." ma che avrai da sorridere poi...".

Certo doveva conoscermi questa persona, chissà perchè pensai fosse una donna...si, ne ero più che convinta, le donne sono più abili e subdole quando ci si mettono. Mi conosceva, sapeva quali fossero le mie abitudini, ed era al corrente che mio marito era in Australia.

Brutta sensazione quella di essere "osservata"...

Quel giorno feci tutte le mie cose, con la netta impressione di essere "seguita"...

" Tuo marito è ai margini della tua vita e non te ne accorgi..."

Ma che ne sapeva "lei" della mia vita? Come si permetteva di giudicarmi dal sorriso che portavo? Certo deve avere una vita insignificante, per proiettarsi così brutalmente nella mia! Com'è facile giudicare...troppo facile etichettare.

Mio marito tutto era, tranne che ai margini della mia vita. Ci eravamo incontrati una sera di primavera, un incontro casuale, portando i rispettivi cani al parco. Un sorriso, una parola...una sigaretta fumata insieme parlando dell'aria tiepida che ci circondava, due passi tra i vialetti alberati... e il desiderio di vedersi ancora.

Raccolse i cocci di una ragazza distrutta...con delicatezza e pazienza annientò tutti i fantasmi e attenuò grandi dolori... colorò la mia vita e mi fece sentire una donna, come mai prima mi ero sentita. L'amore che ci unì, fu travolgente e totale... dolce e delicato...prese tutto di me e io di lui. Ci scoprimmo uguali e differenti, ci compensammo, come ancora accade. La vita ci ha permesso di confermarci ogni giorno, scoprendo sfumature infinite...appendici di un amore profondo.

La vita ci ha regalato tre creature meravigliose, e la gioia di scoprirci ancora innamorati a distanza di diciotto anni. Ogni giorno un mattone ben saldo al precedente, ben solido e pronto a sostenere il prossimo.

Perchè ora qualcuno voleva minare quel percorso...? Invidia pensai.

Ma davvero esistono persone tanto perfide...?

 

 

 
 
 

Post N° 33

Post n°33 pubblicato il 17 Gennaio 2008 da nolibibi

" Sei molto impegnata, lo sò. Ti vedo portare i figli a scuola e correre al lavoro. Poi la spesa la casa...e tutto con quel sorriso d'angelo sulla faccia. Ma che avrai da sorridere poi, non l'ho ancora capito. Tuo marito è ai margini della tua vita e non te accorgi, presa come sei dalle tue cose. Ma sei davvero sicura di sapere dove sia adesso? Sei sicura che sia a Sidney, per quel congresso sull' Architettura contemporanea? Scommetto che hai smesso di sorridere!"

Invece ti sbagli di grosso, pensai. Ora il mio sorriso era ancora più largo, peccato non potesse vedermi.

Bè una lettera anonima con quel contenuto...alle tre del mattino, fu davvero surreale. La rilessi un paio di volte, solo per cercare di coglierne sfumature conosciute...ma niente. Non riconobbi nessuno che conoscevo in quelle poche righe. E poi pensandoci bene, non credevo di avere intorno persone così vili.

La rinfilai nella busta e la misi nel cassetto del mio comodino. Spensi la luce. Però il sonno proprio non voleva cogliermi...mentre i pensieri iniziarono ad affollarsi più intensamente di prima.

Come ero sicura che Pietro fosse dove lo credevo...nessuna delle mie certezze, quella lettera era riuscita a scalfire. E chi dovevo ringraziere, se non mio marito che in tanti anni, non aveva fatto altro che infondermi sicurezze e amore. Sapevo di avere accanto un uomo speciale...il mio angelo custode, un uomo meraviglioso e attento, certo di difetti ne aveva...ma amavo anche quelli, perchè lo rendevano perfetto!

Quale altra donna non si sarebbe posta almeno qualche domanda, dopo aver letto quelle parole...?

Sorrisi ancora e pensai che per sicurezza, una telefonatina potevo anche farla...tanto per riuscire a prendere sonno una volta per tutte. Era partito da tre giorni e c'eravamo sentiti solo una volta. Mi aveva chiamato all'arrivo in albergo e mi aveva lasciato il numero per ogni evenienza, in caso sul cellulare non fosse reperibile.

Presi il foglietto col numero e lo composi. Mi rispose la voce del centralino, chiesi di lui e la signorina mi disse che era al Congresso che si svolgeva nell' Hotel stesso. Lasciai detto di richiamarmi appena poteva.

Ok, lì era lì.

Mi accoccolai tra il piumone e finalmente presi sonno. Poi lo squillo del telefono mi svegliò. " Amore mio!!! ma lì è prestissimo...che succede?" ..." niente tesoro, stai tranquillo...è che...non riuscivo a dormire, mi manchi...volevo sentirti." dissi con voce assonnata. " Sei sicura? Giura che è tutto apposto...i bambini?" " Ma sì giuro, tutto ok...perchè ti sembra così strano che avessi un pò di nostalgia?" " Nò amore...mi manchi anche tu e i ragazzi...quì è bellissimo, ci torneremo insieme...dai tra una settimana sono a casa, ci sentiamo tra un paio di giorni, dai un bacio a tutti...a te uno enorme Bibi, ti amo..." "...ti amo anch'io, fai il bravo..." Rise e mi schioccò un bacio nell'orecchio.

Guardai l'ora, le sei...chiusi gli occhi pensando " ancora un'oretta dai..." e risprofondai in un sonno...ora più che profondo! 

 

 
 
 

Post N° 32

Post n°32 pubblicato il 11 Gennaio 2008 da nolibibi

Quella notte feci fatica a prendere sonno, mi rigiravo nel letto vuoto. Pietro era via per lavoro. Accesi la televisione e la sintonizzai su un canale di sola musica. Ma i pensieri erano troppo forti e si confondevano tra le note di quelle canzoni.

La spensi e cercai di dormire. Dopo un'ora mi ritrovavo a cercare ancora la posizione...uno strazio, mille sussurri mi stordivano, inizi di frasi lasciate sospese...poi ancora lo sforzo di dormire. La giornata era stata intensa...la seduta, difficile e impegnativa. Mi sentivo come svuotata...l'aver tirato fuori quella storia, mai dimenticata, doveva aver fatto leva su sensazioni credute assopite.

Invece...ora...se chiudevo gli occhi era il suo viso che vedevo...quel dolcissimo viso da bambino. Rimbombavano le sue parole, e sentivo il suo profumo acerbo. Mi si formava un groviglio nello stomaco, ancora, al sol pensarlo.

Nella notte tutto è ovattato e avvolto da mistero...i sensi sono intorpiditi e pare di vivere nella terra di nessuno. Per un attimo fui tentata di comporre il suo numero...solo per sentire la sua voce... ma non lo feci. Riaccesi la televisione, guardai un vecchio programma in replica, senza prestare attenzione. Si aprì la porta della camera..." mamma...non dormi?" mi chiese Andrea..." no amore..." ... " posso chiederti una cosa..." " certo dimmi" " quand'è che si capisce di essere innamorati? " mi disse con aria seria. " Bè non per tutti è uguale" risposi... " ognuno ha un modo speciale di sentirsi... tu che sintomi ?" gli chiesi sorridendo.

Non rispose al mio sorriso e ancora più serio mi rispose..." Io quando la vedo...stò male, mi viene mal di pancia...però se non la vedo stò peggio. Stasera, quando l'ho accompagnata sotto casa, avrei voluto che rimanessimo a parlare ancora... lei mi guarda e io non sò più cosa stò dicendo...mi sento un cretino, però non vedo l'ora che venga domani per rivederla a scuola."

Bene pensai...almeno ora abbiamo un motivo valido per andarci...a scuola!

Cercai di stare seria però, capii che la situazione era delicata e lui stava chiedendo aiuto..." sai Andrea alla tua età non si sà bene come comportarsi quando si provano certi sentimenti...io penso che tu sia molto preso da lei, quindi l'unico consiglio che mi sento di darti, è di essere molto carino ed educato...se lei prova lo stesso tuo sentimento poi..." mi interruppe dicendo eccitato " sì sì lei mi ama...l'ha detto alle sue amiche e loro me lo hanno riferito!!!"...." bene Andrea allora....invitala al cinema sabato pomeriggio e..." mi interruppe ancora e con gli occhi sbarrati mi disse " mamma sei un genio...grazie grazie, domani le dico del cinema...poi sò cosa fare!!!! Buonanotte mami!!!" E si volatilizzò nella sua camera.

Rimasi col sorriso stampato sulle labbra e ripensai al mio primo amore...a quanto fosse stato forte e soave. Poi mi resi conto di una frase che mi era uscita poco prima..."alla tua età non si sà bene come comportarsi quando si provano certi sentimenti..." Perchè alla mia sì? Io forse sapevo come comportarmi? Sì è vero...due anni prima ero riuscita a troncare una storia...ma questo non voleva dire che avessi saputo gestirla. E comunque se dopo due anni ancora ci pensavo...era perchè, l'avevo solo schiacciata in fondo al cuore e non digerita o dimenticata.

Ma a chi volevo darla a bere? Ogni volta che aprivo il pc, neanche tanto inconsciamente speravo di trovare una sua mail...e almeno alle feste comandate mi ritrovavo tentata a spedirne una.

Andrea entrò nella mia camera di corsa..." mamma, oggi è arrivata questa...mi sono dimenticato di dartela scusa...ciao buonanotte!". Guardai ai piedi del letto, dove aveva posato una busta...il nome era battuto a macchina...l'aprii e lessi.

 
 
 

Post N° 31

Post n°31 pubblicato il 10 Gennaio 2008 da nolibibi

.........tre.........due........uno.........

respiri profondamente e apra gli occhi. Bene.......così, respiri ancora......molto bene Beatrice, come si sente?  " Confusa, un pò confusa....ma bene" risposi.

"Abbiamo fatto un buon lavoro, siamo riusciti a tornare indietro di molti anni, però del suo disturbo, solo un brevissimo accenno alla fine. Un pò poco per capirne la natura". Mi disse il medico.

" Ma come, solo un breve accenno?" risposi sorpresa... io il pianto l'ho sentito tutto il tempo....

" Dovremmo rivederci e tornare ancora più indietro, scavare nella sua memoria fino a quando non comparirà qualcosa a cui aggrapparci...non è facile Beatrice. Abbiamo fatto un lungo e laborioso allenamento prima di arrivare fin quì. Le ho spiegato che questa tecnica ci mette a diretto contatto con la fonte di tutti i nostri problemi psicologici, come le ossessioni, le fobie e le paure....si va a toccare la sfera inconscia. Probabilmente ci sono situazioni che non abbiamo neanche sfiorato. Lo faremo un'altra volta. Ora lasciamo passare un pò di tempo, poi ci rivediamo".

"Dottore...quanto tempo dovrà passare ancora? Il mio problema è tornato fuori da un paio d'anni...da quando insomma....decisi di non rivedere più quel ragazzo.... io non posso continuare così....mi creda è insostenibile".

" La fretta non ci aiuterà di certo, l'anisia contribuirà ad ingigantire il problema... mi dia retta, vediamoci tra tre settimane e vedrà che piano piano tutto si risolverà. Arrivederci Beatrice."

Uscii dal suo studio alleggerita nel portafogli e non nell'animo, come avrei sperato....ma certo capivo che in una seduta, avrebbe avuto del miracoloso, risolvere un problema che mi portavo addosso da più di vent'anni.

Prima di tornare a casa, passai dall'ufficio e presi del lavoro da finire, quella sera avrei dovuto mettermi in pari con le tavole. Presi la scatola dei colori a tempera e un paio di pennelli...il fiele di bue...la carta velina e tornai alla macchina.

Ecco di nuovo quel pianto ossessionarmi. Feci come mi aveva suggerito il medico....accesi l'auto radio e canticchiai anch'io.

Giunta a casa per fortuna era tutto passato. Preparai la cena e con mia sorpresa notai che avevamo un'ospite quella sera....era Marta, la "simpatia" di mio figlio Andrea. Molto carina pensai, mi piaceva Marta, bionda ed eterea come una bambolina di porcellana...educata e simpatica. Andrea cambiava come il giorno dalla notte quando c'era lei...e benchè fosse un bravo ragazzino, la vicinanza di lei lo rendeva ancora più carino.

Verso le dieci, Andrea l'accompagnò a casa...per fortuna solo poche centinaia di metri, io mi misi a lavorare. I piccoli dormivano da un pezzo.

Accesi la radio...per evitare "visite" sgradite e iniziai a dipingere.

 

 
 
 

Post N° 30

Post n°30 pubblicato il 07 Gennaio 2008 da nolibibi

Feci quei tre piani di corsa, col fiatone e le lacrime agli occhi. Arrivata davanti alla sua stanza, aprii ed entrai, richiudendo la porta con la schiena. Rimasi appoggiata pochi secondi ma bastarono per rendermi conto che non c'era già più. 

Avrei voluto le sue braccia. Invece avevo solo tanta confusione e provavo disprezzo per me stessa. Ma come....ero in vacanza con la mia famiglia, i miei tornavano da una giornata intensa desiderosi di condividere con me, con la loro madre, ogni singolo momento...ed io cosa facevo? Sparivo in una camera tre piani sopra la nostra per ributtarmi fra le braccia di un ragazzino con il quale avevo fatto l'amore solo poche ore prima.

Ma che razza di persona ero? Che squallida donna stavo diventando? Mi sembrava di impazzire, mi scoppiava la testa...e ricominciai a sentire quel pianto di bambino che mi tormentava.

"Dio mio stò impazzendo" pensai tenendomi la testa con le mani. " Stà succedendo ancora...non è possibile"

Mi buttai sul letto ancora disfatto e, rimasi immobile a guardare il soffitto con quel pianto nelle orecchie che mi distruggeva. Poi presi carta e penna dalla scrivania.

"Infondo non abbiamo mai parlato di noi... non ci conosciamo, anche se nelle viscere più profonde sei parte di me e ti sento dentro come poche cose nella vita. In questo momento ti direi che potrei anche lasciare tutto, per restare a vivere questa storia senza tempo...per il tempo che ci sarà concesso. Butterei tutto e resterei con te. Ho sempre pansato che fossero delle pazze, quelle donne che lasciano tutto per un'amore...ma solo ora capisco quanto un'amore possa essere devastante, quanto un'amore possa andare oltre la ragione, il destino e la volontà. Se potessi scegliere adesso, sceglierei te, se fossi più pazza di quanto lo sono stata fino ad oggi...sceglierei noi. Ma non posso scegliere amore mio...non posso perchè c'è un'amore ancora più grande dentro la mia anima dilaniata...l'amore per i miei figli. Non potrei mai continuare a vivere senza di loro, non potrei essere felice, non potrei respirare. Pensa che io sia la peggiore delle donne se vuoi, ma non la peggiore delle madri. Se ti avessi trovato quì, forse ti avrei solo stretto al cuore e avrei lasciato che i silenzi parlassero per me. Ti ho amato, di un'amore sconosciuto. Ti amerò per sempre... se mi ami anche tu, non mi cercare più...mai più. Resteremo noi, nei nostri cuori e non dimenticheremo, questo amore fuori dal tempo e dalla ragione. Ciao amore mio, è giusto così. Ti adoro".

Rimasi ferma, in piedi davanti a quel foglio, che lasciai sul letto insieme alla chiave.

Tornai nella mia stanza, i  bambini erano nella vasca tutti insieme e Pietro guardava la televione sdraiato sul letto. Gli dissi che sarebbe stato bello andare a mangiare in quella baita....erano gli ultimi due giorni e cambiare menù, non mi dispiaceva.

Ci organizzammo con tutti gli altri, e quella sera non si cenò in albergo.

Mi feci bella...anzi bellissima, indossai il vestito che piaceva a mia figlia e sciolsi i capelli come amava Pietro. Sfoderai il sorriso più dolce, presi i piccoli per mano e con l'anima a pezzi mi avviai alla macchina.

 
 
 

Post N° 29

Post n°29 pubblicato il 04 Gennaio 2008 da nolibibi

 Lo stringevo e non sentivo che era una cosa sbagliata.

Accarezzavo i suoi capelli... e ogni parte di me capiva che era giusto così. Le sue parole erano macigni che mi cadevano addosso. Non avevo risposte, se non la certezza che non l'avrei perso mai.

E questi momenti avrei voluto fermarli per ore...giorni...settimane.

La vita fa brutti scherzi...ti offre l'opportunità di vivere passioni incantate, senza darti i mezzi per farlo. Sapevo bene che non avrei mai rinunciato alla mia famiglia, eppure non potevo combattere contro il destino. Che lo volessi o no... qualcosa lavorava per e contro di me.

Era tra le mie braccia e la mia testa vagava lontano... i figli...i sensi di colpa...le paure. Eppure non me ne andavo...c'era qualcosa di altrettanto forte che mi teneva lì.

Facemmo l'amore...sì l'amore, quello, dove ogni gesto è per l'altro, dove non serve la fantasia, ne le parole... quello dove senti con l'anima e ascolti con gli occhi.

Ci amammo di un'amore disperato e totale. Poi come allora me ne andai senza un'appuntamento, senza sapere se o quando l'avrei rivisto...senza capire perchè succedeva.

Tornai in camera e piansi. Piansi perchè volevo tornare da lui. Perchè non potevo tornare da lui. Perchè amavo mio marito...perchè avevo tre figli splendididi...perchè bastava avere più forza di volontà...forse.

Entrarono dopo dieci minuti; come un vulcano in eruzione devastarono la stanza, buttando scarponi e dopo scì ovunque, ridevano e mi raccontavano, scherzavano e facevano a gara a chi raccontasse l'anedoto più buffo.

Mi accorsi di non ascoltarli. Si accorsero che non li ascoltavo.

" Mamma cos'hai? Hai sentito ciò che ho detto?"

" Sì sì ho sentito... siete stati bravi"

" BRAVI!???....Ma se ti ho detto che ci siamo quasi persi?!!!"

Mio marito, mi guardò...fece un'espressione interrogativa, come dire....voglio vedere come ne esci adesso!.

Mi scusai e uscìi letteralmente dalla camera..." torno subito, vado a prendere una cosa in macchina".

Mi chiusi la porta alle spalle, e salii fino all'ultimo piano...

 

 
 
 

Post N° 28

Post n°28 pubblicato il 31 Dicembre 2007 da nolibibi

Adesso, pensai mentre l'ascensore ancora non era arrivato al mio piano. Misi la chiave nel reggiseno ed entrai in camera mia. Dormivano. Per un'attimo fui tentata di andare a cercare quella stanza...ma fu solo un'attimo.

Mi infilai nel letto e iniziai a vaneggiare.

La mattina seguente, scendemmo tutti insieme a fare colazione. Lui mi sorrise dandomi il buon giorno, sorrisi anch'io in maniera più generica, estendendo il mio sorriso anche ad altre persone. Lo notò, e da quel momento prese decisamente le distanze. Ora potevo guardarlo senza essere vista...evitava. Lo guardavo e il cuore accellerava il suo battito. Lo vedevo muoversi sicuro in quella divisa elegante, cordiale, educatissimo, simpatico...non gli mancava la battuta spiritosa...e vedevo lo gli sguardi delle donne seguirlo a lungo.

In quel preciso istante, mentre pensavo a quanto fosse meraviglioso, mi resi conto che il mio desiderarlo fosse qualcosa che andava oltre il sesso, oltre la passione per un ragazzino. C'era qulcosa dentro me che sublimava ogni gesto lui compisse. Lui non camminava semplicemente, camminava benissimo, non gesticolava...muoveva braccia e mani, come in una danza. I suoi non erano sorrisi, ma attimi in cui si scuarciava il cielo. Sentivo di volerlo con tutta me stessa, e allo stesso tempo, sapevo di averlo già.

Questa certezza mi accompagnava dal momento in cui lo avevo incontrato.

Si girò di scatto e mi guardò, quasi avesse sentito i miei pensieri...io rimasi immobile, con un mezzo sorriso sulle labbra. Scomparve il rumore dei cucchiaini che giravano nelle tazze...il vociare dei ragazzini, lo scricchiolio degli scarponi. Fummo avvolti dal silenzio di attimo magico... magico, come magica era la storia che vivevamo.

Verso le due ero seduta nella baita " Il soleren ", il mio piccolo giocava con altri bambini, le mie amiche prendevano il sole, il resto della banda sciava dalle 10 di mattina. Finalmente mi raggiunse mio marito, e io chiesi a Patty se mi accompagnava in Farmacia. " Non offenderti ma vorrei prendere un'altra oretta di sole".

Non mi offesi affatto!

Presi la seggiovia e scesi, poi di corsa mi diressi alla Farmacia, dove comprai del talco mentolato e pastiglie per il mal di testa. Telefonai a mio marito per dirgli che oramai non stavo a risalire...li aspettavo in albergo.

Arrivata in camera mi preparai il bagno e mi immersi nell'acqua calda, finalmente un pò di tempo solo per me. Mi lasciai cullare per venti minuti...poi schizzai fuori, mi asciugai al volo e senza nemmeno accorgermene ero alla ricerca della stanza n° 808.

Infilai la chiave con le mani che mi tremavano... entrai e la richiusi. La porta del bagno era semi aperta, e intravidi la sua figura sotto la doccia. Andai fino al letto e mi sedetti. Aspettai il tempo di una sigaretta, poi lui fa davanti a me, con i capelli che gli bagnavano le spalle e un'asciugamano stretto sui fianchi.

Mi venne vicino e si inginocchiò davanti a me, poggiando la testa sulle mie gambe.

Me le strinse forte, poi alzò lo sguardo e mi disse." Perchè non è il nostro tempo? Perchè non riesco a toglierti dalla testa? Non è giusto stare così male... ma non riesco a farmene una ragione!".

Mi scese una lacrima...non sapevo che rispondere. Non era il nostro tempo e non lo sarebbe stato mai. Vivevamo male dal momento in cui ci eravamo incontrati. Io ero diventata ciò che non volevo...mentivo a mio marito che amavo, lo tradivo ogni volta che pensavo a lui... anche se cercavo di impormi di non farlo.

Tutto ciò andava oltre. Troppo oltre, anche solo per essere compreso.

 

 
 
 

Post N° 27

Post n°27 pubblicato il 28 Dicembre 2007 da nolibibi

Non risposi ma per i successivi due giorni scalpitai.

I pensieri non avevano forma, ne ombra, ne peso, ne ordine...tutto un groviglio di colpe,voglie,paure e amarezza. Perchè avrei voluto vivere ciò che non potevo...perchè mi ripugnava l'idea di essere felice, ma di volere altro.

Però che strana la vita. Alcune persone non conoscono l'amore in tutta la vita, e ad altre, una sola non basta per amare.

Io avevo l'opportunità di vivere due amori ma non mi era concesso...forse solo un triste anacronismo che da tempo non mi permetteva di gioire, ne per l'uno e ne per l'altro amore.

Prendere una decisione sembrava fosse un fatto che prescindesse dal mio volere.

L'avevo anche fatto...ma i risultati erano stati ben diversi da ciò che mi ero imposta. Perchè la vita me lo metteva davanti ancora?

Cercai di evitare il più possibile di sostare a lungo nella sala ristorante. Poi scappavo. Rimanevo a mangiare in qualche baita a mezzogiorno...anche se non sciavo per via del bimbo più piccolo da guardare.

Una sera fecero una festa in Albergo...i ragazzi si divertirono nelle sale adibite per loro, gli animatori furono meravigliosi.

Noi adulti eravamo in un grande salone con un camino spettacolare...sarà stato alto tre metri...il fuoco da solo, avrebbe illuminato tutta quella grande stanza. Saranno state le due, la gente iniziava a crollare. Avevamo conosciuto persone che andavano li da anni... mi divertivo, finalmente ero riuscita a non pensare...cantavo insieme agli altri, i miei amici insistevano perchè lo facessi ed io, lusingata lo feci di gusto.

" Che bella voce, ma tu canti benissimo..." Disse il gruppo di nuovi...non nascondo il piacere che provai nel sentire tutti quei complimenti. Cantare era la mia grande passione, per pochissimo non diventò una professione.

Poi un'uomo sui cinquanta che mi faceva da "coro", si sbracciò gridando a qualcuno che passava...." Francescoooo!!! Dove vai non scappare dai! Unisciti a noi...dai prendi la chitarra e vieni quì !" Lui stava rientrando con un paio di colleghi...era tardi ma...rispose " Due minuti e siamo da voi!".

L'alcol iniziava a farsi sentire...le donne ridevano forte, gli uomini ciondolavano...mio marito mi venne vicino e mi disse " Prendo i due piccoli e vado a letto, tu rimani non preoccuparti, lo sò che ti diverti." Mi baciò e salutando tutti con una battuta si congedò.

Rimanemmo circa in dieci, le mie due amiche, altre tre donne con i mariti,e un paio di coppie sulla sessantina.

Lo vidi scendere dalle scale con la chitarra in mano e dirigersi verso di noi. La persona che lo aveva poco prima chiamato, si alzò in piedi ed esclamò " Ohhh eccolo quà, vieni vieni siediti in mezzo a noi e facci sognare". Poi, rivolto a chi non lo conosceva disse "questo ragazzo ha un dono eccezzionale...suona meravigliosamente e canta pure bene, dai Francè facciamogli sentire due Napoletani doc come se la cavano!"

Ero seduta ne divano difronte al suo...lui iniziò a suonare ed io non capii più niente.

Non staccò gli occhi dai miei,ne io dai suoi...cantammo fino alle cinque... tra il compiacimento generale. Spaziammo da Battisti ai Beatles, fino alle intramontabili canzoni napoletane...

Lui era instancabile...io fresca come una rosa!

Qualcuno ci abbandonò...scusandosi e complimentandosi...altri chiusero gli occhi sui divani. Mio figlio maggiore mi venne vicino... " mamma vado a letto, tu che fai?"  "Inizia a salire tra dieci minuti arrivo."

Ero catapultata ai miei vent'anni...se non ci fosse stata la neve fuori, avrei giurato di essere al mare, una di quelle sere d'estate in spiaggia a cantare intorno al falò.

Cantammo l'ultima... Giulia, delle Vibrazioni...poi mi alzi. Salutai i cinque irriducibili e lui naturalmente. " Bè Franceso...grazie! E' stata una serata indimenticabile, che rivelazione, suoni benissimo!" dissi cercando di non tradire emozioni...la mia amica superstite mi scrutava da ore...

Lui si alzò e allungando la mano disse " La sorpresa è stata mia...grazie a lei per questa serata "

Gli strinsi la mano e  con mia sorpresa quando la staccai dalla sua, mi resi conto che mi aveva passato qualcosa. Chiusi automaticamente le dita e strinsi il pugno, mi voltai e raggiunsi l'ascensore. Quando fui dentro aprii la mano...una chiave con un piccolo biglietto dove c'era scritto " Quando vuoi " 

 

 
 
 

Post N° 26

Post n°26 pubblicato il 24 Dicembre 2007 da nolibibi

 Sentivo ancora una volta che il tempo non era passato, ne la voglia di parlargli...c'era sempre stata un'attrazione indescrivibile, non solo fisica, qualcosa che andava oltre qualsiasi tipo di immaginazione. Ero accanto a lui ,difronte ad un ascensore, non lo vedevo da un paio d'anni...eppure era come se fin lì, ci fossimo arrivati insieme.

Allo stesso tempo gioia e dolore, voglia di stringerlo e di fuggire.

" Ti trovo bene" disse... " anche tu stai benissimo" aggiunsi sottovoce.

L'ascensore si aprì...era vuoto, entrammo. Schiacciai il tasto del piano terra...ma la sua mano evidentemente fu più veloce e il motore ci trasportò al sesto piano. Furono secondi interminabili, rimanemmo uno difronte all'altro, occhi negli occhi, mi prese una mano e la baciò...gli accarezzai la bocca prima dolcemente, poi lasciando che essa gli  stringesse le labbra, forte quasi facendogli male.

Quando si aprirono le porte, ci ritrovammo al centro di una terrazza circondata da vedrate...era buio, si intravedevano le montagne innevate e qualche piccola luce qua e là.

" Devo scendere, non posso rimanere...mi cercheranno". " Rimani, un minuto...uno solo" mi sussurò. " Non posso, lo vorrei, ma non posso davvero".  Ci ritrovammo dinuovo in ascensore e io avevo paura mi scoppiasse il cuore, tante erano le sensazioni che provavo. " Ciao Francesco... " dissi uscendo... " Ciao Bibi ".

L'ascensore si richiuse e neanche il tempo di realizzare, che arrivò un messaggio.

" Lo vedi...? Va oltre noi...oltre ciò che di razionale esiste. Non possiamo farci niente".

 

 
 
 

Post N° 25

Post n°25 pubblicato il 18 Dicembre 2007 da nolibibi

...e non fu facile.

Passarono giorni, prima che mi decidessi a rispondere ai suoi messaggi che a differenza di come era sempre stato, ora fioccavano uno dietro l'altro. Circa dieci.

Il suo ultimo fu..." perchè?..."

"...perchè non è giusto, perchè non lascerò mai mio marito...perchè lo amo...perchè ho sbagliato tutto...perchè mi piaci...perchè ci siamo incontrati nel momento sbagliato...perchè hai quasi vent'anni meno di me....perchè non c'è futuro tra noi...perchè soffirrebbero troppe persone....perchè non ha senso...perchè non riuscirei a gestire niente...perchè sei bellissimo...perchè non si può...perchè non voglio."

Passarono due anni...solo un paio di messaggi " ti penso"..." un bacio" ai quali seguirono i miei saluti...

La mia vita scorreva felice...serena, senza scossoni, senza malinconie. Lo pensavo, questo sì...in qualche modo non mi usciva dal cuore o dalla testa, non lo sò, però resistevo alla tentazione di chiamarlo e più resistevo più divenivo forte. Lui rispettò il mio silenzio, si arrese all'idea di  chiedere spiegazioni, ma c'era...ora era lui a subire i miei distacchi, ma c'ero...lo sapeva.

Un sabato, invitammo amici a cena. Organizzammo la settimana bianca in un posto meraviglioso, attrezzatissimo per i ragazzi, cosa che allettò tutti, pensando che così sarebbe stata davvero una vacanza. Dopo qualche settimana partimmo tutti, noi e due coppie di amici con i rispettivi tre figli. Una carovanata di gente, sci, slittini e bagagli. Arrivammo in un posto da sogno, L'Albergo sembrava un castello incantato immerso in uno scenario da favola...la neve rendeva tutto magico. Ognuno nelle proprie stanze ci andammo a rinfrescare, appuntamento a cena dopo un paio d'ore.

Appena vidi la nostra tavolata rimasi basita, non finiva mai......ci sedemmo, noi mamme più vicine ai piccoli, gli uomini tutti dall'altro lato. Mi alzai e raggiunsi le mie amiche al buffet...poi sentii mio marito che mi chiamava, mi raggiunse " Abbiamo parlato col cameriere...facciamo due tavoli, così stiamo più tranquilli". "Ok" dissi "mettiamo i grandi da soli, non c'è problema". Tornammo al tavolo e vidi i camerieri già all'opera. Finalmente tutti apposto!

Finimmo di mangiare...gli uomini scesero nel salone per il caffè, i ragazzi più grande già erano andati in avascopera del luogo, e noi donne stavamo finendo di imboccare i piccoli. Vidi la mia amica mimare un " che pazienza ci vuole..." rivolta a qualcuno, poi ridendo ci disse, " c'è una cameriera che se la ride, vedendoci affannate coi bimbi"... "solidarietà fra donne" aggiunse...

Asciugai la bocca a mio figlio e mentre aspettavo che anche loro finissero mi versai del vino. Finalmente fummo pronte per raggiungere gli altri. Non eravamo ancora fuori dalla sala, quando ci raggiunse una voce... " Signore buonasera, scusate se non ero quì ad accogliervi...sono il Mètre, benvenute! " Ci voltammo...le mie amiche gli stavano già stringendo la mano... io raccolsi il gioco di mio figlio e quando mi alzai rimasi immobile difronte a sul sorriso. Accennò un ciao imbarazzato e si corresse subito..." Buonasera" ...Lo salutai di fretta e uscimmo...

" Mio Dio ma chi era???" Esclamò Lilly..." Che bello è, mi sà che la settimana si fa interessante" rispose l'altra! Eravamo davanti all'ascensore...sì apri ed entrammo. Diedi il bambino in braccio a Patrizia e dissi " Aspettatemi giù, ho dimenticato una cosa sul tavolo, arrivo subito!" L'ascensore si chiuse ed io rimasi lì...non volevo tornare dentro la sala...dovevo solo riprendermi qualche istante. Lui non tardò, un minuto e fu lì accanto a me.

 

 
 
 

Post N° 24

Post n°24 pubblicato il 16 Dicembre 2007 da nolibibi

Non andavo veloce come al solito...non guidavo neppure io, forse. Non c'ero su quella macchina. Ero ancora là, distesa sulla moquette morbida, col suo respiro addosso. Sentivo le sue mani accarezzarmi dolcemente, le sue labbra sfiorarmi il viso...rifeci l'amore con lui, nella mia mete per non sò quante volte.

Arrivata a casa, parcheggiai ed entrai in casa con calma. Andai nelle stanze dei bambini, per assicurarmi che andasse tutto bene...dormivano serenamente come angioletti, rimasi qualche minuto nella stanza del piccolo.....lo abbracciai col rischio di svegliarlo e lasciai scendere qualche lacrima. Lui mi disse "mamma..." " ssshhhh dormi amore, la mamma è quì "...

Gli sistemai le coperte e richiusi la porta.

Aprii lentamente quella della nostra camera...tu dormivi profondamente, mi sedetti in fondo al letto e ti guardai.

Quanta fiducia hai sempre avuto in me...la stessa che ti permette di andare a letto sereno e di addormentarti senza paure. Sei vero e sei mio. Anche io lo sono amore, credimi...ma non sò cosa mi è successo, non sò come ho potuto farmi risucchiare l'anima da una storia tanto lontana da me...da noi.

Per un attimo fui tentata di svegliarlo per dirgli ciò che stava succedendo.

(Perchè io non ti ho mai mentito e mai l'avrei voluto fare, perchè tu sei l'uomo che voglio, il padre dei miei figli, l'amico, l'amante. Sei tutto ciò che ho sempre desiderato...io ti amo e ti amerò sempre. Perdonami amore mio.)

Lui si girò e mi guardò, disse con voce assonata " Ah ci sei!? Tutto bene...?" "Sì" risposi abbassando la luce " Dormi tesoro stò venendo a letto ".... " che ore sono?" " Le due... ci siamo perse in chiacchere, ti racconto domani, dormi amore arrivo".

Andai in bagno mi misi la maglietta della notte e mi infilai sotto le coperte. Lui mi cercò con la mano, si girò, mi strinse e si riaddormentò subito. Io non riuscii a dormire, ero il risultato di emozioni troppo forti e troppo contrastanti, tutte concentrate in troppo poco spazio.

Pensavo a lui...pensavo a te a noi...ai bambini, poi ancora a noi, a te, a lui...nò, non dovevano mischiarsi quei pensieri, dovevo riuscire a scindere ogni cosa. Forse così la mia famiglia e il mio amore per te sarebbero rimasti intatti...e quel sentimento "estraneo" al di fuori dei miei veri affetti.

Verso le sette suonò la sveglia, mi resi conto svegliandomi che dovevo aver dormito un pò...non riuscii a muovermi, un braccio morto completamente e un peso sul petto quasi non mi lasciava respirare. " Mamma spegni la sveglia" .... Li avevo addosso tutti e quattro!!! Li strinsi e li baciai fino a consumarli...lui si svegliò e disse " Calmi,calmi,calmi cos'è sta novità...che ci fate tutti quì?"

Il maggiore si fece portavoce e disse " Dai papà ieri sera la mamma non c'era, avevamo deciso che stamattina l'avremmo svegliata noi!" Rimanemmo tutti nel letto a ridere e a giocare.

Poi lui disse rivolto ai due più grandi..." oggi avete interrogazioni, verifiche, compiti in classe?" " Nòòòòòòòò" risposero in coro..."Ok allora niente scuola, oggi tutti a casa, compreso io". Lo guardai stravolta e sorpresa...lui mi sorrise e disse " E' venerdì...e se partissimo per un fine settimana al mare??? Brutta idea???"

Si scatenarono in manifestazioni di gioia incontenibili!Io avrei dormito per tutto il giorno ma, era troppo dolce quella proposta e capitava nel momento giusto." Via allora! tutti a fare colazione e poi a lavarsi, tra un'ora si parte!" dissi...

Verso mezzogiorno eravamo in un ristorante sulla spiaggia a goderci il sole tiepido di una giornata ancora bellissima. Facemmo una passeggiata in riva al mare...arrivò un messaggio, non lo lessi, spensi il cellulare. Sorrisi alla vita, al mare, a mio marito, alle scelte e alle occasioni...sorrisi guardando i miei figli.

Il mio cuore era in pace...ora dovevo perdonarmi.

 

 
 
 

Post N° 23

Post n°23 pubblicato il 14 Dicembre 2007 da nolibibi

Forse quella storia tanto idealizzata, andava lasciata lì dov'era, in un'angolo di cuore e di testa...forse era eccitante proprio perchè ognuno di noi poteva farci ciò che voleva. Eppure, quella storia mi aveva portata fin lì...davanti alla porta di una camera d'albergo, con un perfetto sconosciuto. 

Quello era un fatto, non tutte le cazzate che mi ripetevo da tre anni. Ero stata bravissima a lasciarmi coinvolgere, facile mandare messaggi appassionati o al limiti del pornografico...facile nascondersi dietro un bip...e ora?

Dov'era la mia "carica erotica"?La passione? La fantasia più tumultuosa, la dannata esperienza che bramavo mostrare al ragazzino?

Ora avevo paura...non sapevo più se volevo andare oltre, presa com'ero dal senso di colpa.

Girò la chiave nella serratura, aprì la porta e poggiandomi una mano sul fianco, mi accompagnò delicatamente dentro la stanza. Ancora mi ripetevo...non posso...

Socchiuse la porta, lasciando filtrare nella stanza la luce del corridoio, quanto bastava per vederci appena... mi prese  le braccia spingendomi  contro il muro...mi sfiorò le labbra..."finalmente" sussurò. Gli circondai la vita, lo strinsi e non dissi nulla. Si appoggiò a me prendendomi il viso tra le mani, chiuse la porta con il piede...rimanemmo al buio. Qualche istante e le nostre bocche si cercarono, si assaggiarono dolcemente per lungo tempo. Ora anche le mie mani erano sul suo viso e sfioravano ogni millimetro di pelle come in una danza...le mie, le sue...gli stessi gesti, la stessa dolceza.

A poco a poco gli occhi si abituarono al buio e iniziai a vedere il suo corpo che mi stava addosso...le mani scesero ad accarezzarmi il collo, poi il seno...poi ancora mi toccavano il viso, mi baciava gli occhi, gli angoli della bocca, il mento...la passione cresceva senza togliere posto alla delicateza, il respiro si faceva pesante e sentivo quanto mi volesse.

Gli sfilai la felpa e lo baciai, mentre le sue mani non smettevano di accarezzarmi i capelli..." sei quì... sei quì per me...". Mi tolse la giacca e sbottonò la camicietta...si inginocchiò, mi sfilò gli stivali e fece scivolare i pantaloni...poi tornò a baciarmi...poi furono i suoi jeans a finire a terra. Ci accarezzammo restando lì ,appoggiati al muro per non sò quanto.

Mi lasciai scivolare sulla moquette, lui mi seguì e fummo un'unico corpo sdraiati uno sull'altro...la sua bocca era ovunque, le mani cercavano le mie e ad ogni incontro si stringevano sempre più forte.

Ci ritrovammo nel letto...mi stringeva così forte da togliermi il fiato...ricambiavo sussurando "...ti voglio..."

Mi prese...lo amai disperatamente come non fosse la prima...ma l'ultima volta, dimenticai i dubbi, le paure, i sensi di colpa che solo ora potevo dire di avere.

Passarono ore... ci volevamo ancora, sempre di più, sempre più forte, mi chiese di restare...Dio sà quanto avrei voluto. Andai a farmi la doccia...mi raggiunse...passò un'altra ora.

Erano le quattro di mattina.

Scappai da quella stanza...arrivai davanti all'ascensore e mi voltai, aveva la testa fuori dalla porta e mi disse " ...sei mia..."

Salii in macchina e volai verso casa, trasportata da non sò quale forza...

 
 
 

Post N° 22

Post n°22 pubblicato il 12 Dicembre 2007 da nolibibi

Organizzai tutto nei minimi particolari... nulla mai al caso, è quello l'esperto dei disastri.
Mi vestii in modo normale per non destare sospetti, pantaloni marroni, stivali, camicia verde smeraldo di seta con giacca marrone. Eccomi in macchina. La strada non ricordo
nemmeno di averla fatta, tanto ero presa ad immaginare in mille modi diversi il nostro incontro.


Eppure il mio cuore, nonostante l'agitazione non riusciva a gioire come avrebbe voluto. L'idea che stavo andando a "TRADIRE" l' uomo che amavo non mi piceva per niente. In passato avevo
tradito sempre...ma ora era diverso, non tradivo solo un'uomo,tradivo l'amore, la fiducia riposta in me, la mia famiglia, tradivo la donna che ero riuscita a diventare, tradivo i sacrifici,
le idee...tradivo la mia vita. Però dovevo andare, sentivo questo richiamo fortissimo...più forte di tutti i principi morali e affettivi.


L'appuntamento era in centro, al suo Hotel...poi saremmo andati a mangiare qualcosa...non avevo molto tempo, tre ore al massimo...
Continuavo a guardarmi nello specchietto retrovisore e mi sistemavo i capelli, il collo della camicia, gli orecchini...
una disperata sarebbe stata meno insicura. Mi guardavo e non mi piacevo, perchè non mi piaceva ciò che volevo fare.
Nulla di peggio che queste sensazioni, per iniziare una serata con un ragazzo di ventidue anni...
Per tre volte ho avuto l'impulso di girare la macchina. Poi mi sono fermata e ho fumato una sigaretta. "Bip"
" ma dove ti sei persa...?". Non risposi. Ne accesi un'altra....la fumai con calma. Riaccesi la macchina, feci inversione
e tornai verso casa. Avevo preso la mia decisione e, nonostante mi dispiacesse mi sentii leggera e pulita. Accellerai
per arrivare prima e quando mancavano pochi km a casa...Bip!!! " Se non te la senti...posso capire ma vorrei vederti...anche solo per un caffè, ti aspetto...".
Mi ritrovai diretta verso l'Hotel senza quasi rendermene conto e a pochi metri dell'ingresso, l'emozione era palpabile...
ormai ero lì.


Parcheggiai e gli chiesi di uscire. In un attimo fu fuori, si guardò in giro. Lo guardai e mi resi conto di quanto era bello,
più alto di come lo ricordavo...indossava un jeans chiaro, una felpa e scarpe da ginnastica. Gli feci cenno con la mano.Mi vide
e si diresse alla macchina con un sorriso a tutta faccia. Entrò e richiuse la portiera.  Ci salutammo dandoci un bacio sulla guancia
come due vecchi amici, poi restammo qualche minuto a guardarci emettendo risolini da adolescenti. Lui masticava una cicca alla
menta...io cercai con la mano le sigarette. " Non ti riconosco più, sei cambiato tanto"...Lui rise, sciogliendo la tensione....
" Anche tu sei cambiata".Aveva mani bellissime e profumava di buono..." Vuoi una sigaretta?" Chiesi..." L' ho appena spenta" rispose serio.
 Silenzio...parlavano gli occhi. Loro sì riuscirono a dirsi tutto.
Mi sentivo un'idiota non riuscivo a stare ferma su quel sedile...gli chiesi come fosse andato il colloquio di lavoro e lui iniziò a raccantare
ma prima mi disse." Non possiamo trovare un posto migliore dove stare?" Misi in moto la macchina e iniziai a girare per il centro
come una pazza. Lui parlava...io guidavo senza nemmeno guardarlo. " Fermati ti prego...". Mi fermai, accesi un'altra sigaretta.
Lui era sicuramente più a suo agio di me, mi sorrideva e parlava con calma. Io lo bevevo...avrei voluto stringerlo ma non feci una mossa,
ero agitatissima non credevo avrei potuto essere così impedita. Avevo molti più anni...molta più esperienza... ma con lui era sempre così...
aveva la capacità di imbarazzarmi ,di farmi sentire piccola, ed io scoprivo di desiderare questo gioco...
Lui guardava furtivamente la mia scollatura...spesso al telefono mi aveva detto di quanto gli piacesse il mio seno. Io speravo partisse all'attacco...
così avrei semplicemente dovuto cedere...

" Andiamo da me in albergo?"

 
 
 

Post N° 21

Post n°21 pubblicato il 10 Dicembre 2007 da nolibibi

Eccoci arrivati, ognuno ai propi posti. Si inizia la "vacanza"! Ma che impressione rimettere piede in quella sala da pranzo, e scoprirmi a cercare la sua figura che si aggira tra i tavoli. Quasi mi infastidisce quel mio essere alla ricerca dei suoi occhi e del suo sorriso, anche se sò benissimo che non c'è.

Passano le giornate ma l' ossessione aumenta contro tutto... non resisto e gli invio un sms....anche se da tempo non mi risponde più, lo sò già. Non a me almeno...

" Che peccato...quest'anno niente occhi dolci...ti penso."

Con mia grande sorpresa arriva subito una risposta ma aprendo il messaggio per leggere, mi accorgo che è tutto bianco, insomma non c'è scritto niente. Passano dieci minuti e  arriva uno squillo...una volta era un modo per dirmi, richiama quando puoi...così lo chiamo ma non risponde. Riprovo dopo un'oretta...non risponde...richiama lui, un solo squillo...così per due giorni. Poi mi decido e gli scrivo..." Ti piacciano i giochetti eh?" La sua risposta non tarda..." Anche a te se non sbaglio?" " cosa vuoi dire?" gli chiedo al volo. " SEI TROPPO....VISSUTA....E BRAVA AD OTTENERE QUELLO CHE VUOI. MA NON SEMPRE E' COME PENSI TU......NON SEMPRE. ANCHE SE ANCORA UNA VOLTA SONO RIMASTO STUPITO....SIGNORINA VANESSA!"

Rimasi a gurdare quelle poche righe con il sorriso ebete stampato in faccia...lo chiamai....rispose. Parlammo quasi un'ora. " Ma da dove ti è uscita sta Vanessa?" mi chiese ridendo..." dalla disperazione, eri sparito ancora una volta, temevo che tu avessi cambiato numero...". Era passato un'anno ma come al solito il tempo fra noi non esisteva...le barriere crollavano dopo qualche secondo e lo spazio, non era effettivamente quello che ci divideva. Mi fece i complimenti per la trovata originale e confessò di esserci caduto in pieno...e mi chiese, se c'era, quale fosse lo scopo di quel gioco. Lo scopo sarebbe stato quello di farlo impazzire un pò per poi dargli un'appuntamento "al buio", in un ristorante....

Rise di gusto, assicurandomi che se non mi fossi tradita quella notte, il gioco sarebbe riuscito alla perfezione! Poi i soliti...dove sei, ho voglia di vederti...che storia assurda che è questa, tanto non ci vedremo mai...

Invece mi disse che verso la fine di Settembre, sarebbe venuto Roma a fare un colloquio di lavoro molto importante. " mi fermerò una settimana, ci vedremo stavolta...promesso! Ciao Vane....!".

E la fine di Settembre arrivò, e con essa la sua telefonata...

"Domani sera sono libero, ci vediamo?!"

"Ok"

Stabilimmo ora e luogo e, dopo essermi inventata un cinema con amiche mi diressi verso quel posto...

 
 
 

Post N° 20

Post n°20 pubblicato il 08 Dicembre 2007 da nolibibi

Il giorno dopo i postumi si facevano sentire in vari modi...mal di testa con annessi giramenti, sonno arretrato, voglia di chiudermi in una stanza buia a riposare per almeno tre ore. Invece nò, viaaaaa tutti in macchina verso il Lago per trascorrere la giornata all'aria aperta con i bambini.  Volevo morire...lo stomaco gridava vendetta mentre scartavo i panini e li distribuivo alla prole.

Era una di quelle giornate di fine Giugno con il cielo blù e neanche una nuvoletta all'orizzonte. L'aria calda ma non afosa e il sole piacevole, che ti sfiora la pelle. Mi sdraiai in riva al Lago, i bambini giocavano, gli amici parlavano...io tentavo di dormicchiare e della telefonata fatta la notte prima, quasi non mi ricordavo più.

Passarono cinque o sei settimane e arrivò il momento della partenza per le tanto agognate vacanze, tutti pronti si partiva per la destinazione di sempre...i ragazzi eccitatissimi e noi due felici di sentirli ridere e scherzare pensando al primo bagno nel mare. " Ahahahah ti affogo in un'attimo, lo sanno tutti che sei una schiappa a nuotare!" Disse il maggiore sapendo di terrorizzare la sorella. " Tanto papà è dalla mia parte, se provi a toccarmi vedrai cosa ti fa!"... Il piccolo già dormiva e lasciò scivolare il succhiotto dalla bocca. " Ragazzi dai cercate di riposare ,sennò quando arriviamo siete stravolti" dissi sapendo che era impossibile frenare la loro eccitazione.

 Dopo circa due ore dormivano tutti...e mio marito prendendomi la mano sorrise con aria soddisfatta; posai la testa sulla sua spalla e chiusi gli occhi anch'io.

In quelle occasioni, quando i problemi quotidiani erano alle spalle e la routine non poteva più interferire con gli stai d'animo, mi domandavo che cosa non andasse in me...che cosa mi spingesse a vivere una vita parallela se pur innocente...che cosa mi impediva di troncare una storia che in fondo non esisteva. Spesso ho cercato una spiegazione, perchè una spiegazione volevo, volevo risposte al mio comportamento, volevo capire perchè lui, prima o poi ricomparisse, indipendentemente da ciò che io facessi o dicessi. Poi allontanavo tutti i pensieri perchè si aggrovigliavano, come al solito, e il mio pensare diveniva confusione e ansia.

E rimanevo con i miei interrogativi e le sole emozioni.

Nulla...non mi mancava nulla. Apparentemente era così e me lo ripetevo continuamente, quasi volessi convincermi.
E invece cedevo al pensiero di lui...al pensiero di come sarebbe stato. Perchè non era stato, non ancora ma lo volevo...e questo
volere così intensamente...col rischio di rovinare tutto ciò che avevo, mi perseguitava, fino ad infastidirmi.
Perchè non ha senso. E anche quando provavo a cercarlo e a voler trovare risposte al mio sapere, mi rendevo conto che
l'unica soluzione che trovavo era che volevo percorrere quella strada, buia e in salita.Pensavo di aver già visto tutto...di
conoscere ogni mio lato oscuro, ogni mia passione e perversione...ogni emozione e sussulto dell'anima.
Invece nò...c'era molto altro da scoprire, de capire da arginare...
La mia mente faceva viaggi assurdi...
...e a me...
piaceva viaggiare. 

 
 
 

Post N° 19

Post n°19 pubblicato il 07 Dicembre 2007 da nolibibi

 Glissò abilmente la domanda, limitandosi a dire che qualche volta sì era successo...e aggiunse che in genere erano le donne "mature" a farsi avanti con lui. " Ma dai " dissi " una situazione particolare o buffa che hai vissuto ci sarà!?" Incalzai...ma lui niente!

Pensai a quanto fosse galantuomo, con quell'atteggiamento omertoso!

Un giorno mi telefonò, avevo trovato un modo infallibile per camuffare la voce, bastava applicare uno strato di pellicola, la classica da cucina e poggiarvi sopra un fazzoletto. Così feci al volo e risposi. Parlammo a lungo come vecchi amici...ci facemmo parecchie risate, poi il suo tono cambiò.  Mi chiese " Perchè volevi sapere se avessi avuto storie con qualche cliente...?" " Mah...." Risposi "Così, semplice curiosità"

Fece una pausa e dovetti ripetere "ci sei? " per assicurarmi che non fosse caduta la linea. Lui si schiarì la voce e iniziò a parlare. " Sì ci sono...bèh una situazione particolare l'ho vissuta...qualche anno fà. Mi presi una cotta tremenda per una donna bellissima, lei era cliente nell'Hotel dove lavoravo. La servivo ogni sera e ogni sera fantasticavo di averla tra le braccia. Lei rispondeva ai miei sguardi, ai sorrisi...quando i nostri occhi si incrociavano non capivo più niente. Ma era sposata...e troppo per me. Invece prima di partire mi lasciò il suo telefono e così iniziammo a sentirci, volevo andare a trovarla ma non riuscii, allora venne lei ma scoppiò un casino, insomma una di quelle storie impossibili che se fosse proseguita avrebbe fatto soffrire tutti, sai la lontananza, la differenza di età...poi mi accorsi che lei era innamorata, la cosa crebbe a tal punto che mi spaventò...non sapevo come gestirla, stavo male così agii da stupido e sparìi.

Stavo ad ascoltare in silenzio con gli ochhi fissi nel vuoto, le mani gelate e il cuore in gola..."io" ma Vanessa incalzò " E quindi manco un bacio, una scopata". " Nò nò che scopata...non sarebbe stata una scopata...come posso spiegarti, c'era tra noi qualcosa che andava oltre...come se ci fossimo già amati in un'altra vita."

A quel punto dovetti sedermi, perchè aveva detto esattamente ciò che non ero mai riuscita a spiegarmi...ecco, quello che ci univa era esattamente così, una sorta di riconoscimento...sì ci eravamo riconosciuti, dovevamo esserci già amati altrove...

" E la cosa strana è che l'ho chiamata dopo un sacco di tempo e lei non era affatto arrabbiata com me...la sento e mi entra nell'anima...e devo scappare ancora per non soffrire".

In quel momento avrei voluto dirgli che ero io... e guarda fino a che punto mi aveva fatto arrivare per cavargli la verità! Ma non lo feci...volevo di più, doveva dire ancora tante cose. " E ora come siete rimasti, continua ancora sta telenovela?!"" E' parecchio che non la sento, lei ogni tanto mi manda qualche messaggio ma non me la sento di rispondere perchè rinnescherei la miccia e poi? Tanto non potremo mai viverci, però poi passa il tempo e devo sentirla".

Aveva ragione...l'ho sempre saputo che fosse una storia impossibile. Però se era tutto vero...quanta saggezza da un ragazzo così giovane...

Sì, mi limitai a pensare che fosse saggezza e in veste di Vanessa dissi " Ma perchè continui periodicamente a chiamarla allora, lasciala in pace e non pensateci più!" Mi spiegò che non era così facile...che comunque "li"legava un sottilissimo filo d'acciaio.

Ancora una volta aveva fatto centro. Ci salutammo e per le successive due settimane continuai a pensare alle sue parole. Una sera invitai amici a casa,era ormai estate, grigliata in giardino, musica, buon vino, trascorsi ore piacevoli a cantare e ...soprattutto a bere. Verso le 4,30 se ne andarono tutti. Mio marito si addormentò sull'amaca e io iniziai a sparecchiare...presa dai fumi dell'alcol non avevo sonno. Posai nel lavello gli ultimi bicchieri e senza pensarci neanche un momento lo chiamai. Mi rispose con voce sveglissima... " Ciao ti disturbo?" Chiesi... Sicuramente il tasso alcolico influiva sulla mia demenza senile...lui rise e mi rispose " Secondo te?" Intuii che vista l'ora o era in giro a far baldoria, e per questo sveglissimo o...

Optai per la seconda ipotesi e dissi " Ok scusa ci sentiamo in un'altro momento". Lui rise ancora e mi disse " meglio dai...un bacio!".

Andai a letto un pò confusa...guardai il telefono che tenevo fra le mani e pensai...

Ma questo è il cellulare della Vane...e io non ho camuffato la voce...

 

 
 
 

Post N° 18

Post n°18 pubblicato il 04 Dicembre 2007 da nolibibi

" Belli...ma non si può vedere qualcosa di più? "

Risposi che prima volevo la sua.... non si fece attendere.

Erano passati tre anni e finalmente rividi il suo viso. Lo ricoravo bellissimo ma non così. Certo aveva perso un pò l'aria da ragazzino...ma i lineamenti erano ancora perfetti, gli occhi grandi e profondi, le labbra carnose e i capelli, un pò più lunghi gli incorniciavano il viso. Rimasi qualche minuto a guardare quella foto. Il mio cuore batteva forte, sentivo di volergli bene, malgrado tutto quello che era successo...lo sentivo mio anche se non l'avevo mai avuto e questa era la cosa più strana di tutta la storia. Sentire mia una persona che non lo era che non mi aveva mai dichiarato amore...che non avevo neanche mai sfiorato.

Per lui probabilmente non ero niente, se non un numero di telefono da comporre ogni tanto quando si sentiva solo o non aveva nulla da fare.

Per me era lui...un mistero.

" Bip"

" Allora me la mandi o nò? Dai Vane sono curioso!"

A già...ora ero Vanessa, me ne ero quasi scordata persa com'ero a guardare la sua foto. Ma che foto gli mandavo...

Scartabellai un pò tra le mie vecchie foto...ne trovai una di dieci anni prima. Indubbiamente bellissima, inginocchiata nel mare, tra le onde, con i capelli lunghissimi e mossi un pò schiariti dal sole...un costume mini comprato a Rio che metteva in risalto le curve generose...Decisi...gli mandai quella, sicura che anche se erano passati anni, mi avrebbe riconosciuta. La inviai e col cuore in glola aspettai la sua reazione.

Dopo qualche minuto il cellulare di Vanessa squillò. Caspita non me l'aspettavo! E adesso? Come diavolo facevo a rispondere??? Aprii il telefono e strusciando il dito avanti e indietro contro il microfono, risposi. Lui mi desse "hei Vane ma sei proprio tu?" "Certo" risposi, continuando a ripetere quel movimento per camuffare la voce..." "Ma sei...bellissima... davvero non ho parole...quanto sei bella..."

Dio solo sà se avessi voluto avere davvero, in quel momento dieci anni meno...

Risposi con una risatina idiota...sì avevo deciso che Vanesse dovesse essere un pò cretina...la classica svampitella!!! Lui aggiunse che mi sentiva malissimo..." Ma dove sei in treno?" " Nò...è che il mio cellulare è caduto e ora sento male". " Ok Vane ti mando un bacio ci sentiamo presto!"

Chiusi il cellulare e istintivamente lo richiamai col mio "vero" numero...così per vedere...ma lo lasciò squillare a vuoto...non rispose.

Più tardi mandò un messaggio a Vanessa < Sei bellissima, non riesco a staccare gli occhi da questa foto, ti bacio ovunque...buonanotte....". Buonanotte gli risposi.

Si continuò con questa farsa per circa sei mesi. Verso Maggio gli dessi che sarei andata in Sardegna l'estate successiva, lui sarebbe stato là per la stagione estiva, mi mandò qualche indirizzo, compreso quello del villaggio dove lavorava...ma io ( cioè Vanessa) gli dissi che avrei preferito affittare una casa per essere più libera e gli proposi di farlo insieme a me. " Se affitto una casa ci vieni a stare com me per un mese?" La sua risposta fu ovviamente sì e iniziò a darsi da fare per cerlarla, LUI!!!

Poi Vanessa sparì per qualche settimana. Lui la cercò per sapere la data esatta del suo arrivo ma Vanessa, gli rispose che era saltato tutto e non sarebbe più riuscita ad andare. Fu un pò deluso ma...vabbè, continuarono a sentirsi così come amici.

Il mio scopo era quello di entrare in confidenza tale ,da farlo parlare di "ME". Così un giorno in una mail, gli chiesi apertamente se gli fossero mai capitate storie con le sue clienti...

 
 
 

Post N° 17

Post n°17 pubblicato il 03 Dicembre 2007 da nolibibi

 Nella successiva mail gli raccontai che ero una studentessa di 25 anni, trasferitasi a Bologna per gli studi. Come avevo avuto il suo indirizzo mail??? Mi armai di tutta la fantasia possibile e gli raccontai una storiella.

" Ogni mattina, prima di andare in facoltà, passo a fare colazione in un bar tabacchi dove lavora una ragazza, con la quale una parola oggi e una domani, sono entrata in confidenza. Mi vedeva sempre sola e con i libri in mano e un giorno mi ha chiesto se volessi uscire a mangiare una pizza con lei. Quella sera parlammo un pò di tutto poi arrivammo all'argomento vacanze... lei mi disse che aveva intenzione di andare in Sardegna, aveva dei colleghi che lavoravano là e le avrebbe fatto piacere raggiungerli. Mi parlò di te...e mi chiese di contattarti, dato che non aveva la possibilità di collegarsi a internet ,per mandarti una mail. Poi scherzammo un pò sulla possibilità di farti una scherzo...ecco perchè ho esordito con l'invito a cena".

Mi rispose che però quell'invito al buoi lo aveva solleticato parecchio... e appena sarebbe tornato in Italia, magari si poteva organizzare!

Ci scambiammo varie mail e potei constatare che i suoi tempi erano molto lunghi...indipendentemente dall'interlocutore. Ci raccontammo di noi...io ovviamente dovevo inventarmi una vita da venticinquenne e anche il mio modo di scrivere, iniziò ad adeguarsi all'età!

Dopo un mesetto circa mi scrissse...

" Ciao cara Vane, come stai...mi sono ritrovato a pensarti parecchio sai? In questo posto non ho occasione di parlare in Italiano e quindi di esprimermi come desidero. Trovare le tue mail mi fa molto piacere...ti lascio i miei numeri di telefono. Il primo è quello Italiano, ma ora è staccato. L'altro è quello che ora tengo acceso...se ti và, mandami un mms con la tua foto...inizio ad essere corioso. Un bacio al buoi!":

Con gioia notai che il numero di telefono era ancora quello...tirai un sospiro di sollievo e annotai con cura quello nuovo.

E ora come lo mandavo l'mms con la foto... non con il mio numero e non con la mia foto!

Uscii a comperare una nuova tessera, combinazione del suo stesso operatore...e scartabellai tra foto di giovini donzelle. Poi però pensai che in fondo ciò che volevo l'avevo ottenuto, cioè sapere dove fosse e capire se avesse cambiato il numero, così sorridendo tra me e me decisi di mandargli la foto dei miei occhi...se mi avesse riconosciuto, ci saremmo fatti due risate.

Inserii la nuova scheda nel cellulare e come un'adolescente, chiusa in bagno mi scattai una foto agli occhi. La inviai e nel giro di un minuto arrivò la risposta...

"bip"

 

 
 
 

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Molti di coloro che fuggono davanti alla tentazione,
sperano in segreto,di esserne raggiunti.

G.Guareschi

 

Ed ho compreso che l'amore, anche se riposto nella propria anima, al sicuro da rimorsi o rimpianti, è destinato a rimanere per sempre, oltre il pensiero, oltre i nostri gesti, oltre le nostre parole, oltre i ricordi, oltre la vita.

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Io sono due donne: una desidera sperimentare tutte le gioie,

tutte le passioni, tutte le avventure che la vita può darci,

l’altra vuole essere schiava della routine, della vita familiare,

delle cose che si possono pianificare e raggiungere.

L’incontro di una donna con se stessa è un gioco che

comporta dei rischi.

E’ una danza divina.

Quando ci incontriamo siamo due energie sovrannaturali,

due universi che si scontrano. Se nell’incontro non c’è il rispetto

dovuto, allora un universo distrugge l’altro. 

(“Undici minuti” Paulo Coelho)


Gli incontri più importanti sono già combinati dalle anime prima ancora che i corpi si vedano...
(Paulo Coelho)

 

Quando non ho avuto più niente da perdere, ho ottenuto tutto.

Quando ho cessato di essere chi ero, ho ritrovato me stesso.

Quando ho conosciuto l'umiliazione ma ho continuato a camminare,

ho capito che ero libero di scegliere il mio destino

da Lo Zahir

 

Credevo di saperti amare,
forse non l'ho saputo fare,
ma è vero, giuro, è vero,
io ci ho messo la testa e il cuore,
e anche adesso ci vuole amore
per volerti come ti voglio, e lasciarti andare,
ma non dimenticarti di me.
Farai la vita che vuoi fare,
non ti dovrò mai più volere,
ma è vero, giuro, è vero,
tu per me resterai importante
non potrò cancellare niente
neanche quando la vita ti porterà distante,
ma non dimenticarti di me.
Ci si incontra, ci si prende, ci si perde,
scusa se non ho saputo far di più.
Solo tu, sempre tu
fuori e dentro di me,
senza te non mi so rassegnare.
Dove sei, cosa fai,
di che amore sarai,
come faccio per farti tornare.
Di qualunque delitto ti perdonerei
io che accetto di tutto per riaverti qui.
Solo tu.
Farai felice chi ti è accanto
farai l'amore come sai,
ma è vero, giuro, è vero,
non ci riesco a volerti male,
vorrei solo poterti avere
più di quanto non riesco a dirti con le parole,
ma non dimenticarti di me.
Certi amori van difesi fino in fondo
scusa se non l'ho saputo fare anch'io.
Solo tu, sempre tu
anche senza un perché,
anche se mi hai già fatto morire.
Cosa fai senza me,
dimmi il peggio di te
che così ti potrò cancellare.
Non ti posso pensare senza un'anima,
devi solo insegnarmi ad odiarti un po'.
Solo tu, sempre tu
fuori e dentro di me,
senza te non mi so rassegnare.

Solo tu.

 

Ogni lettore, quando legge, legge sé stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che è offerto al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in sé stesso. [Il tempo ritrovato-Proust Marcel ]

 
 

GRAZIE DI CUORE!

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"per le emozioni che sa trasmettere" da occhi_di_gatto

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 "perchè vedo in lei una grande donna e la sua vita mi tocca sempre l'anima" da Primula979

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"…perché lei è tutto tranne che un danno!Per le notti insonni che passo a leggerla inebriandomi delle emozioni e sensazioni che mi dona…[sarebbe un danno per me se andasse via!]" da Dolcetetide

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"Per lo stile semplice e garbato, perchè trovo originale ed avvincente l'idea di annodare le varie immagini di una storia, con un impalpabile filo di mistero e seduzione"  da Rumore Segreto

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"perchè anche se entro sempre in punta di piedi, leggere da lei, dà sempre emozioni forti! "da Miss Margot

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"perché questo blog è un romanzo, emozionante, vero, coinvolgente e pieno di vita."  da Chris



 

 
 
 
 

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