Creato da ShamanaInteriore il 25/06/2007

Madre Terra

Appunti sul Mito della Dea Madre

 

 

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Donne che corrono coi lupi 

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“L´autrice mi sta fissando da un ritaglio di giornale che ho conservato con cura per anni: questa signora, "psicoanalista, viaggiatrice curiosa e madre di tre figlie " ha lo sguardo dolce di chi sa penetrare l´animo con autorevole benevolenza e comprensione . Questo è il suo primo libro. Frutto di vent´anni di lavoro, di una documentazione di base di duecento volumi e di una selezione di storie ascoltate di persona in giro per il mondo, questo libro ha costituito, nel 1993 -anno di pubblicazione in Italia - un vero e proprio caso editoriale. Ha saputo imporsi senza i soliti clamori pubblicitari, grazie solamente al "passaparola" delle donne che l´hanno letto, amato e consigliato. La Pinkola ha cercato di colmare un vuoto nella letteratura psicoanalitica classica e lo ha fatto raccontando ed analizzando alcune fiabe -anche le più classiche come Barbablù o La piccola fiammiferaia - e leggende di varia provenienza, legate alle tradizioni dei paesi più diversi. Queste storie sono state rilette in modo da tracciare un percorso di analisi che permetta di diventare "donne selvagge", donne che abbiano riconquistato la parte più istintiva e profonda del proprio essere e, come medicine, sono in grado di guarirci e di far rinascere energie ignorate o dimenticate. Non c´è niente di astratto o di teorico: attraverso questi racconti riusciamo a spiegarci il perché di un rapporto in crisi, il mancato rinascere della nostra vena creativa o le motivazioni di comportamenti che ci procurano sofferenza. Suggerisce di andare orgogliose delle proprie ferite, di non nasconderle, ma di esibirle come segno delle nostre lotte, delle nostre sconfitte e delle nostre vittorie. Ci insegna a ritrovare le nostre radici, a comprendere ed accettare le fasi di vita che dobbiamo attraversare, ad avere coraggio, determinazione e pazienza. In un´intervista le è stato chiesto: "Nei suoi libri parla dello sradicamento dei popoli a causa delle guerre ma anche delle donne a causa della perdita del loro legame con le antenate. Come può una donna rafforzare il legame con le donne che l´hanno preceduta per trarne più forza?" "Scavando nella storia della sua famiglia - è stata la risposta - leggendo le biografie e le autobiografie delle donne contemporanee o del passato che suscitano la sua ammirazione, ascoltando i propri sogni, sedendo sulla tomba o sulla memoria di una cara nonna o di una grande eccentrica zia e parlando loro. Va preso quel che in questo modo si impara e portato nel quotidiano, per supportare la propria vita”.

(Recensione dal web )

Leggi anche: Donne che corrono coi Lupi
 

 
 
 
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Rifiutati di cadere.
Se non puoi rifiutarti di cadere,
rifiutati di restare a terra.
Se non puoi rifiutarti di restare a terra,
leva il tuo cuore verso il cielo,
e come un accattone affamato,
chiedi che venga riempito,
e sara’ riempito.
Puoi essere spinto in giu’.
Ti può essere impedito di risollevarti.
Ma nessuno puo’ impedirti
di levare il tuo cuore
verso il cielo -
soltanto tu.
E’ nel pieno della sofferenza
che tanto si fa chiaro.
Colui che dice che nulla di buono
da cio’ venne,
ancora non ascolta.

Clarissa Pinkola Estés
“Il giardiniere dell’anima”




 

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IL CANTO DEL TEMPO

 

Io fui Guerriero. Il mio braccio era forte, il mio passo veloce, il mio respiro quello del cervo quando lo inseguivo.
Il mio cuore quello del cinghiale quando lo stanavo.
Il mio occhio quello dell'aquila perchè non avevo limiti.
Ora la mia spada è sepolta e il mio sonno tra le pietre ruba al vento il ricordo dei canti e delle battaglie.
Ma profonde radici mi legano.
E io sto - nella terra - con il mio Tempo.

Io fui Druido. La mia mente era forte, la mia fede luminosa, la mia sapienza come pozzo profondo e mai prosciugato.
La mia magia come musica nell'armonia degli elementi.
Ora la mia arpa è sepolta e il mio sonno tra gli alberi ruba al cielo il ricordo delle stelle.
Ma profonde radici mi legano.
E io sto - nell'aria - con il mio Tempo.

Io fui Donna. La mia anima era forte, il mio sorriso l'aurora distesa sul fianco dei monti.
Il mio respiro rugiada sull'erba di Beltane.
I miei fianchi la soglia nella sacra notte di Samhain.
Ora la mia chioma si è fatta vento per cullare il sonno del guerriero, e i miei occhi sono stelle per vegliare il riposo del sapiente.
E io sto - nell'universo - a custodire il Tempo.

(Mariangela Cerrino)

 
 

AREA PERSONALE

 

VIAGGIO



Itaca

Quando ti metterai in viaggio per Itaca devi augurarti che la strada sia lunga fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi o la furia di Nettuno non temere, non sarà questo il genere d'incontri se il pensiero resta alto e il sentimentofermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo né nell'irato Nettuno incapperai se non li porti dentro se l'anima non te li mette contro.

Devi augurarti che la strada sia lunga che i mattini d'estate siano tanti quando nei porti - finalmente e con che gioia - toccherai terra tu per la prima volta: negli empori fenici indugia e acquista madreperle coralli ebano e ambre tutta merce fina, anche aromi penetranti d'ogni sorta, più aromi inebrianti che puoi, va in molte città egizie impara una quantità di cose dai dotti.

Sempre devi avere in mente Itaca - raggiungerla sia il pensiero costante. Soprattutto, non affrettare il viaggio; fa che duri a lungo,per anni, e che da vecchio metta piede sull'isola,
tu, ricco
dei tesori accumulati per strada senza aspettarti ricchezze da Itaca.

Itaca ti ha dato il bel viaggio, senza di lei mai ti saresti messo
in viaggio: che cos'altro ti aspetti?

E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso. Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso Già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.


(Costantino Kavafis)

 
 

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