PENSIERO MITICO ...
Che gli astri nascano all'interno del ventre materno è un pensiero mitico, patrimonio dell'umanità bambina (ma non stupida) che immaginò una grande progenitrice del Tutto, immaginò che corpo e cosmo fossero della stessa sostanza ..
(Prima di Eva, L.Veroli)
MADRE NATURA ...
Post n°61 pubblicato il 20 Giugno 2008 da ShamanaInteriore
“Oh sole, luna e stelle che percorrete i cieli, vi prego ascoltatemi: è giunta una nuova vita in mezzo a noi, accoglietela, vi imploro, rendete facile la sua strada perché possa raggiungere il livello della prima altura! Oh venti, nubi, pioggia e nebbia, che vi muovete nell’aria, vi prego, ascoltatemi: in mezzo a voi è giunta una nuova vita, accoglietela, vi imploro, rendete facile la sua strada perché possa raggiungere il livello della terza altura! Oh uccelli piccoli e grandi, che abitate nei boschi! Oh insetti che volate fra le erbe e vi seppellite nella terra, ascoltatemi, vi prego: in mezzo a voi è giunta una nuova vita, accoglietela, vi imploro, rendete facile la sua strada perché possa raggiungere il livello della quarta altura! Oh voi tutti in cielo, nell’aria, sulla terra, ascoltatemi, vi prego: in mezzo a voi è giunta una nuova vita, accoglietela, vi imploro, rendete facile la sua strada, che possa andare oltre le quattro alture!” Pueblo Omaha “Presso le popolazioni native del Nord America, la profonda dimensione spirituale della vita che permeava di sé tutte le manifestazioni umane era testimoniata dalle invocazioni, dalle preghiere, dalle cerimonie sacre che si intrecciavano alla vita quotidiana e ne scandivano il ritmo e le stagioni. Tra le varie occasioni di canto e preghiera la nascita di un bambino era una delle più significative. Presso molti popoli nordamericani si credeva che la vita fosse trasmessa al bambino dal Popolo Soprannaturale e venisse soffiata nel suo corpo dal vento. Questo si stabiliva vicino al cuore e di lì controllava i movimenti della persona come un giudice. Alla nascita di un bambino nella tribù veniva scelto un saggio che, presente al parto, doveva benedire il nuovo nato con una preghiera augurale come quella che qui si legge. Le quattro alture citate nella preghiera rappresentano le quattro età dell’uomo: infanzia, giovinezza, maturità, vecchiaia.” (dal web) |
Post n°60 pubblicato il 18 Giugno 2008 da ShamanaInteriore
“Stiamo per partire, ragazzo. Le praterie di un tempo non esistono più, ma se verrai con me ti mostrerò il volto fiero degli eredi di queste terre. Terre dell'anima, terre dei ricordi... terre del Grande Spirito, del soffio impetuoso del vento mentre percorrerai le storie dei popoli d'America, aggrappato alla criniera di luna del tuo selvaggio, gentile compagno. Tu cavalca, ragazzo ... cavalca ...” Canto Hozhonji Rapido e lontano io viaggio, rapido sull’arcobaleno. Rapido e lontano io viaggio, Guarda, laggiù, il Luogo Santo! Si, veloce e lontano io viaggio. Verso Sisnajinni e oltre, Si, rapido e lontano io viaggio; Il Capo delle Montagne e oltre. Si, rapido e lontano io viaggio; Verso la vita eterna e oltre, Si, rapido e lontano io viaggio; Verso la gioia immutabile e oltre, Si, rapido e lontano io viaggio; Verso casa ora viaggerò, Verso casa sopra l’arcobaleno; Verso casa guardami partire, Verso casa sopra l’arcobaleno; Verso casa guardami viaggiare, Verso casa sopra l’arcobaleno; Ora guardami, sono arrivato a casa, Ora, sono arrivato con l’arcobaleno, Ora guardami, sono arrivato a casa, Guarda, è qui il Luogo Santo! Si, ora guardami, sono arrivato a casa. A Sisnajinni e oltre, Si, ora guardami, sono arrivato a casa. Il Capo delle Montagne e oltre; Si, ora guardami, sono arrivato a casa. Nella vita eterna e oltre, Si, ora guardami, sono arrivato a casa. Nella gioia immutabile e oltre, Si, ora guardami, sono arrivato a casa. Seduto a casa, guardami, Seduto in mezzo all’arcobaleno, Seduto a casa, guardami, Guarda, è qui il Luogo Santo! Si, seduto a casa, guardami. A Sisnajinni e oltre, Si, seduto a casa guardami. Il Capo delle Montagne e oltre, Si, seduto a casa, guardami. Nella vita infinita e oltre, Si, seduto a casa, guardami. Nella gioia immutabile e oltre, Si, seduto a casa, guardami. (dal web) |
Post n°59 pubblicato il 17 Giugno 2008 da ShamanaInteriore
“La donna selvaggia porta tutto ciò di cui una donna ha bisogno per essere e sapere. |
Post n°58 pubblicato il 16 Giugno 2008 da ShamanaInteriore
“Per tutte le figlie intelligenti, ignare, erranti, saccenti .. per le figlie che corrono su un rettilineo o procedono a sbalzi .. per quelle che stanno imparando a ridere di gusto .. per quelle che, integre, guarite o meno, di qualsiasi classe, clan, oceano o stella .. per tutte le figlie che hanno ereditato un dono di amore dalle amate ave scomparse, che tuttora fanno loro visita .. per tutte le figlie che hanno udito casualmente parole di saggezza destinate ad altre orecchie, ma quelle “parole giuste al momento giusto” hanno acceso una scintilla che da allora ha illuminato il loro mondo .. per tutte le figlie che hanno sentito la saggezza, non l’hanno compresa, l’hanno riposta per il giorno in cui avrebbero capito .. per le figlie che remano da sole e per necessità hanno dovuto scegliere le loro anziane donne in libri preziosi, in immagini illuminanti create dal cinema, dalla pittura, dalla scultura, dalla musica e dalla danza .. per le figlie che assimilano buon senso e atteggiamenti opportuni da spiriti di saggezza evanescenti e rozzi che compaiono nei sogni della notte .. per le figlie che stanno imparando ad ascoltare la vecchia donna saggia della psiche, l’irreale senso interiore di limpidezza, ascolto, percezione e interpretazione intuitiva .. per le figlie che sanno che questa fonte di saggezza è come la ciotola magica di porridge della favola, che non si esaurisce mai qualunque quantità ne sia versata .. Clarissa Pinkola Estés, La Danza delle Grandi Madri |
Post n°57 pubblicato il 16 Giugno 2008 da ShamanaInteriore
Dalla giovinezza alla maturità - Dalla maturità alla giovinezza (Note di Copertina ) |
Post n°56 pubblicato il 16 Giugno 2008 da ShamanaInteriore
“Protagonista è l’anziano zio ungherese della scrittrice, un contadino profondamente legato alla propria terra e attento ai suoi insegnamenti, sopravvissuto a un campo profughi nell’Europa della Seconda Guerra Mondiale e giunto infine in America con gli occhi e la mente colmi di orribili visioni. Ma con la piccola nipotina l’uomo riesce a trasformarsi in uno straordinario narratore di meravigliose storie capaci di infondere serenità e coraggio. Si intrecciano così, i ricordi della bambina di un tempo e la rielaborazione adulta della studiosa - testimone della sofferenza e della disperazione di molti suoi pazienti - di temi fondamentali dell'esistenza quali la perdita, la sopravvivenza al dolore, la rinascita, legati insieme ad una tenace fiducia nella potenza insopprimibile della vita. (Dal risvolto di copertina ) |
Post n°55 pubblicato il 15 Giugno 2008 da ShamanaInteriore
“L´autrice mi sta fissando da un ritaglio di giornale che ho conservato con cura per anni: questa signora, "psicoanalista, viaggiatrice curiosa e madre di tre figlie " ha lo sguardo dolce di chi sa penetrare l´animo con autorevole benevolenza e comprensione . Questo è il suo primo libro. Frutto di vent´anni di lavoro, di una documentazione di base di duecento volumi e di una selezione di storie ascoltate di persona in giro per il mondo, questo libro ha costituito, nel 1993 -anno di pubblicazione in Italia - un vero e proprio caso editoriale. Ha saputo imporsi senza i soliti clamori pubblicitari, grazie solamente al "passaparola" delle donne che l´hanno letto, amato e consigliato. La Pinkola ha cercato di colmare un vuoto nella letteratura psicoanalitica classica e lo ha fatto raccontando ed analizzando alcune fiabe -anche le più classiche come Barbablù o La piccola fiammiferaia - e leggende di varia provenienza, legate alle tradizioni dei paesi più diversi. Queste storie sono state rilette in modo da tracciare un percorso di analisi che permetta di diventare "donne selvagge", donne che abbiano riconquistato la parte più istintiva e profonda del proprio essere e, come medicine, sono in grado di guarirci e di far rinascere energie ignorate o dimenticate. Non c´è niente di astratto o di teorico: attraverso questi racconti riusciamo a spiegarci il perché di un rapporto in crisi, il mancato rinascere della nostra vena creativa o le motivazioni di comportamenti che ci procurano sofferenza. Suggerisce di andare orgogliose delle proprie ferite, di non nasconderle, ma di esibirle come segno delle nostre lotte, delle nostre sconfitte e delle nostre vittorie. Ci insegna a ritrovare le nostre radici, a comprendere ed accettare le fasi di vita che dobbiamo attraversare, ad avere coraggio, determinazione e pazienza. In un´intervista le è stato chiesto: "Nei suoi libri parla dello sradicamento dei popoli a causa delle guerre ma anche delle donne a causa della perdita del loro legame con le antenate. Come può una donna rafforzare il legame con le donne che l´hanno preceduta per trarne più forza?" "Scavando nella storia della sua famiglia - è stata la risposta - leggendo le biografie e le autobiografie delle donne contemporanee o del passato che suscitano la sua ammirazione, ascoltando i propri sogni, sedendo sulla tomba o sulla memoria di una cara nonna o di una grande eccentrica zia e parlando loro. Va preso quel che in questo modo si impara e portato nel quotidiano, per supportare la propria vita”. (Recensione dal web ) Leggi anche: Donne che corrono coi Lupi |
Post n°54 pubblicato il 13 Giugno 2008 da ShamanaInteriore
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Post n°52 pubblicato il 11 Giugno 2008 da ShamanaInteriore
Tag: Albero Cosmico, Bacco, Conoscenza, Creta, Dea Vite, Dioniso, Dulukbaba, Ebrezza, Erodoto, Gilgamesh, Gioventù, Greci, Ittiti, Leggi Ebraiche, Madre Vite, Miti, Mitologia, Ninfe, Orotalt, Romani, Sacra Vite, Satiri, Sileni, Sumeri, Vino, Vita Eterna, Vite, Zeus In principio fu una donna, la dea Vite della saga di Gilgamesh. Poi fu la volta di Orotalt e infine del greco Dioniso. Ecco la storia nascosta nel grappolo d’uva ... |
Post n°51 pubblicato il 11 Giugno 2008 da ShamanaInteriore
“In ogni donna si nasconde un essere naturale e selvaggio, una forza potentissima, formata da istinti, creatività passionale e un sapere ancestrale .. Benché la sua presenza sia innata, secoli di cultura e civiltà l’hanno soffocata, domata, talvolta annullata .. Si dirama attraverso le donne. Se sono represse, lotta per farle risalire. Se sono libere, lei è libera .. anche la più tranquilla e compressa delle donne conserva un posto segreto per la donna selvaggia ..”. Clarissa Pinkola Estés, Donne che corrono coi lupi |
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DEA MADRE ARCHEOLOGICA
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GHOST DANCE
Se non puoi rifiutarti di cadere,
rifiutati di restare a terra.
Se non puoi rifiutarti di restare a terra,
leva il tuo cuore verso il cielo,
e come un accattone affamato,
chiedi che venga riempito,
e sara’ riempito.
Puoi essere spinto in giu’.
Ti può essere impedito di risollevarti.
Ma nessuno puo’ impedirti
di levare il tuo cuore
verso il cielo -
soltanto tu.
E’ nel pieno della sofferenza
che tanto si fa chiaro.
Colui che dice che nulla di buono
da cio’ venne,
ancora non ascolta.
Clarissa Pinkola Estés
“Il giardiniere dell’anima”
IL CANTO DEL TEMPO
Io fui Guerriero. Il mio braccio era forte, il mio passo veloce, il mio respiro quello del cervo quando lo inseguivo.
Il mio cuore quello del cinghiale quando lo stanavo.
Il mio occhio quello dell'aquila perchè non avevo limiti.
Ora la mia spada è sepolta e il mio sonno tra le pietre ruba al vento il ricordo dei canti e delle battaglie.
Ma profonde radici mi legano.
E io sto - nella terra - con il mio Tempo.
Io fui Druido. La mia mente era forte, la mia fede luminosa, la mia sapienza come pozzo profondo e mai prosciugato.
La mia magia come musica nell'armonia degli elementi.
Ora la mia arpa è sepolta e il mio sonno tra gli alberi ruba al cielo il ricordo delle stelle.
Ma profonde radici mi legano.
E io sto - nell'aria - con il mio Tempo.
Io fui Donna. La mia anima era forte, il mio sorriso l'aurora distesa sul fianco dei monti.
Il mio respiro rugiada sull'erba di Beltane.
I miei fianchi la soglia nella sacra notte di Samhain.
Ora la mia chioma si è fatta vento per cullare il sonno del guerriero, e i miei occhi sono stelle per vegliare il riposo del sapiente.
E io sto - nell'universo - a custodire il Tempo.
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VIAGGIO
Quando ti metterai in viaggio per Itaca devi augurarti che la strada sia lunga fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi o la furia di Nettuno non temere, non sarà questo il genere d'incontri se il pensiero resta alto e il sentimentofermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo né nell'irato Nettuno incapperai se non li porti dentro se l'anima non te li mette contro.
Devi augurarti che la strada sia lunga che i mattini d'estate siano tanti quando nei porti - finalmente e con che gioia - toccherai terra tu per la prima volta: negli empori fenici indugia e acquista madreperle coralli ebano e ambre tutta merce fina, anche aromi penetranti d'ogni sorta, più aromi inebrianti che puoi, va in molte città egizie impara una quantità di cose dai dotti.
Sempre devi avere in mente Itaca - raggiungerla sia il pensiero costante. Soprattutto, non affrettare il viaggio; fa che duri a lungo,per anni, e che da vecchio metta piede sull'isola,
tu, ricco dei tesori accumulati per strada senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio, senza di lei mai ti saresti messo
in viaggio: che cos'altro ti aspetti?
E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso. Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso Già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.
(Costantino Kavafis)
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