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Post n°14 pubblicato il 02 Aprile 2006 da Mauretto777
Volevo lasciar così il precedente post, ma resto molto indignato ed amareggiato, alla luce di ciò che sento accadere nel mondo. Qualche mese fa ad “Il senso della vita” parlavano della pena di morte. Alcune recenti sentenze in materia di violenza sessuale hanno fatto apparire il sistema giudiziario come un’ulteriore batosta da superare per le vittime e per i loro parenti. Ora non intendo criticare e discutere sulle sentenze che sono state emesse, perché bisognerebbe bene la sentenza e non giudicare da quanto dice questo o quel tg. Sta di fatto che l’opinione pubblica si divide un po’ tra chi vorrebbe la pena di morte, o quantomeno applicare delle “punizioni fisiche” ai colpevoli, e un po’ tra chi vede nel carcere e nel perdono l’unica via di redenzione per chi compie determinati reati. Non mi sono mai trovato nella situazione di dover subire da una persona qualcosa di talmente grave da desiderar la sua morte o volergli far la festa. Appartengo a quei giovani quasi trentenni che cercano di formarsi una loro famiglia, con tanti desideri e tanti sogni nel cassetto ancora irrealizzati, ma che confidano nelle loro forze per raggiunger quegli obbiettivi tanto affannosamente perseguiti, che vogliono esser testimoni di valori concreti e non di vivere di apparenze, pregiudizi o finzioni…. Beh, non chiedetemi cosa farei a colui che userebbe violenza sulla mia ragazza, o chi osa torcer un capello a mio figlio venuto al mondo dopo molti sacrifici. Non chiedetemi cosa farei a chi intrufolatosi in casa mia picchia i miei genitori per farsi dire dove custodiscono ori o denari e che rincarano la dose non trovando niente di loro gradimento o visto lo scarso bottino. Non so neanche se sperare di essere lucido, conservare il mio sangue freddo oppure farmi prendere dal momento, dai fatti. Potrei cavarmela con l’infermità mentale e togliere da questo mondo coloro che non hanno capito cosa sia vivere civilmente, rispettando il prossimo, rispettando il nostro prossimo, rispettando noi stessi. Alla fine mi metterei sul loro stesso piano. Ne varrebbe la pena? |
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Nickname: Mauretto777
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Sul blog di una mia amica ho trovato questo box
"I bambini disabili nascono due volte: la prima li vede impreparati al mondo, la seconda è affidata all'amore e all'intelligenza degli altri" ( da "Nati due volte", di Giuseppe Pontiggia, 2000).
Inviato da: toorresa
il 25/03/2009 alle 09:21
Inviato da: toorresa
il 25/03/2009 alle 09:20
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Inviato da: lottersh
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Inviato da: ctthsoe
il 25/03/2009 alle 08:02