Pensieri in fuga

Oggi devo dire di aver disprezzato molto i miei colleghi... vabbè, non tutti, perché sono uno a cui non piace generalizzare. Però... oggi, dopo l'ennesima dura giornata in questo periodo di sfiga bestiale di cui magari un giorno scriverò pure nel blog visto che ieri a quest'ora ero in ufficio. Cmq...
Stasera esco dall'ufficio, come al solito tra gli ultimi e mentre uscivo ho pensato a tutti i colleghi che avevano parcheggiato vicino a me o comunque nel piazzale e sono rimasto parecchio disgustato, perché la stessa pianta che il maltempo aveva rovesciato a terra era ancora lì. Non riesco proprio a capire l'indifferenza dei colleghi di fronte ad una cosa così evidente. Perché non si tratta di una "piantina", un vasetto rovesciato a terra. E' una pianta piutosto grande, ma non per questo impossibile da rialzare e rimettere a posto.
Questa cosa mi ha fatto parecchio schifo, perché è il chiaro esempio del menefreghismo di certe persone. Menefreghismo che pensavo fosse solo all'interno dell'ufficio, ma che a quanto pare è anche fuori.
Io non sono uno dal pollice verde, almeno non come la mia titolare che si ostina a tener certi bestioni in ufficio che "il mostro" adorato dalla mia quasi suocera appare un fuscello, però mi piace che la natura venga rispettata, anche appunto in un semplice vaso di fiori... o qualcosa di più grosso.
Una pianta caduta si tira su, la si mette al sicuro onde evitar che faccia danni cadendo, si avvisa chi di dovere (nel mio caso la titolare o la figlia). Insomma... non è necessaria né una forza disumana per sistemar qualcosa che è lì che cazzo... mi faceva pena, quasi al pari di un anziano caduto per strada.
Ed è inutile tirar fuori scuse del tipo "ma tanto poi ricade", perché si ricade significa anche che bisogna sistemarla meglio. E' così che prima di salir in auto l'ho tirata su e girata. Forse domattina come stamattina sarà di nuovo a terra o a ridosso della ringhiera, ma cazzo... almeno l'ho tirata su.