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Qualche settimana fa, mentre annaspavo fra i pescicani femministi, mi sono imbattuto nell’ennesimo topic sui leggings. Ora, io trovo che i leggings siano un prodotto ideato, realizzato e commercializzato direttamente da Satana. Satana in persona, Lucifero, l’angelo caduto, il principe delle tenebre. Non Ozzy Osbourne, ma il Principe delle Tenebre in persona, Quello Vero, con le corna ed il forcone. Ed i leggings dimostrano chiaramente che Satana esiste, e vuole scatenare l’apocalisse. Non ci sono parole umane per descrivere l’abominio sovrannaturale costituito dai leggings. Come possa un semplice pezzo di stoffa elasticizzata, con tre buchi e quattro cuciture, incarnare tutto il male dell’umanità, probabilmente può essere spiegato solo in Enochiano. Tuttavia, ci proverò ugualmente. Se volete farvi il segno della croce, toccare ferro, afferrare un cornetto oppure i gioielli di famiglia (anche in prestito), questo è il momento giusto.
Per prima cosa, sono brutti. D’accordo che non è una prova conclusiva, visto che il Male può essere anche affascinante, ma è già un indizio. Non sono un vestito, una gonna, o un pantalone dal taglio raffinato. Neppure un paio di pinocchietti, che hanno sempre il loro perché. Sono dei grossi collant a vita bassa, tagliati alla caviglia. Quando va bene sono banalmente opachi, quando va male sono lucidi o con gli strappi. Che io dico, già sono brutti, se te li metti lucidi è proprio impossibile ignorarli, e se hanno gli strappi fanno l’effetto “battona con le calze strappate”, ma senza il piacevole effetto “battona con le calze strappate”. E vestono malissimo. Se hai le gambe grasse, diventano due dirigibili. Se sono secche, due stampelle. E se sono belle come quelle di Jessica Rabbit, disegnate da Milo Manara in persona, sembrano lo stesso due wurstel con la cellulite.
Poi, sono comodi. Che quando una cosa brutta è pure comoda, è un’istigazione al delitto. Ora, io non mi sento onestamente di condannare una donna che si mette una cosa comoda. Per carità, il mondo è pieno di donne che si mettono delle cose scomodissime, dichiarando di farlo perché gli piace o “per loro stesse”. Una volta ho avuto un’accesa discussione con una tizia, secondo la quale le donne non si vestono per essere guardate dagli uomini, ma per stare bene con loro stesse. Infatti sono convinto che se non esistessero gli uomini, strapparsi i peli sarebbe lo sport nazionale e le olimpiadi si farebbero sui tacchi. Di certo comunque, il fatto che una cosa sia comoda, induce in tentazione.
Infine, vanno di moda. Se una cosa va di moda, state sicuri che una massa di lobotomizzate la farà “perché va di moda”, ed il resto della popolazione femminile si sentirà legittimata “perché lo fanno tutte”. È un po’ come rispondere “perché sì”. Che cacchio di risposta è, “perché sì”?! Cos’è, ti si è suicidato il mononeurone? Per carità, io non dico che si debba fare come l’Attivista, che sosteneva che tutti quanti dovrebbero girare in tuta, in pigiama o in vestaglia, fregandosene e basta. Mi ricordo una volta, nei primi tempi che uscivamo insieme, che l’ho portata a mangiare in un ristorante indiano. Io indossavo pantaloni color sabbia, camicia in tinta con colletto alla coreana e una giacca di lino grezzo. Lei aveva un tuta-pigiama grigia, i calzini a righe gialle e rosa, i capelli a crocchia fissati con una matita e neanche l’idea di un po’ di trucco. Quindi, di certo un occhio (sospettoso) alla moda aiuta. Ma da qui a indossare un capo d’abbigliamento maschio-repellente in nome della moda, ce ne passa!
Insomma, un po’ di attenzione per ciò che l’altro sesso trova gradevole, anche e soprattutto quando c’è un feedback così chiaro, mi sembrerebbe il minimo sindacale. Ed invece no. I leggings possono dove non riescono nemmeno la vanità femminile o l’infaticabile ormone maschile. Esistono per tentare le donne e scontentare gli uomini. Per spaccare la popolazione in due metà, una che li ama, e l’altra che li odia. Per generare la menzogna. Per rendere l’incomprensione fra i due sessi un fatto reale e tangibile, in tutta la loro elasticosa malvagità. I leggings, rendetevene conto, sono le trombe dell’Armageddon.
Altro che Prada. Il diavolo, veste i Leggings.
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CHI È IL MISTER
Mr Nice Guy: espressione inglese per indicare il "classico bravo ragazzo".
Il mio punto di vista è quello di una persona assolutamente normale. Sono il classico bravo ragazzo. Se ci fosse una definizione di bravo ragazzo medio, nel dizionario, beh, ci sarebbe la mia foto di fianco. Ma nella mia esperienza, essere un bravo ragazzo non ha vantaggi di sorta. Solo sfighe.
E questo è il mio punto di partenza.
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