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Creato da: Qphenomena il 29/02/2008
Una interpretazione dell'esistenza

 

 

Lo zero assoluto

Post n°37 pubblicato il 06 Luglio 2008 da Qphenomena
 

Suppongo che gli scienziati, per quanto riguarda la teoria del vuoto, distinguano aria interna in movimento (che crea temperatura, che è non vuoto) da aria interna ferma (che non dovrebbe creare temperatura, quindi creare il vuoto). Penso questo perchè non ho mai sentito parlare di atomo con il buco. Atomo con il buco, ci tengo a ricordarlo, è superficie a 2 dimensioni: immaginando l’atomo a 2D risulta facile (un piano) capire come è possibile che il buco atomico permetta il passaggio da interno ad esterno ma non il viceversa. Basta immaginare una linea unidirezionale che dall’interno va verso l’esterno, ma non vale il contrario dato che dall’interno all’esterno la superficie atomica permette il passaggio mentre non consente il viceversa. Suppongo che la scienza abbia studiato il vuoto come presenza di aria ferma, ma in questo modo il vuoto non potrebbe essere allo zero assoluto perchè la presenza dell’aria comporterebbe una temperatura. Vorrebbe dire che scaldare il recipiente decelera la rotazione delle particelle degli atomi di aria fino a fermarle. Devono avere immaginato che l’aria ferma è assenza di temperatura. Secondo me, in base a quanto detto nei precedenti post, l’aria esce dal sistema interno, non è corretto parlare di aria ferma dato che l’aria è sempre in movimento tranne che allo zero assoluto globale. Gli scienziati devono avere immaginato zero assoluto come materia ferma, che è giusto, ma non nel caso di un recipiente con dell’aria dentro che viene scaldata. Siamo noi il sistema esterno che fornisce il calore affinchè l’aria possa uscire e restare così lo 0 assoluto interno al recipiente. Ma nel sistema cosmico non esiste l’omino che scalda Mother per fare in modo che il sistema risulti allo zero assoluto. Sarebbe come dire che tutta la materia deve venire scaldata dall’omino esterno al cosmo per potere rallentare i movimenti orbitali di tutti gli atomi e renderli zero assoluto. Lo zero assoluto del sistema cosmico, che è materia ferma, può essere raggiunto solo attendendo che il Sole si spenga: è un meccanismo temporale. Il sistema Sole, la fonte energetica, non è esterna al sistema cosmico, è interna (il Sole è l’omino immaginario ma è interno), motivo per cui non è necessario che la materia esca dal cosmo come avviene nel caso di recipiente: è sufficiente che il Sole si spenga perchè la materia risulti ferma. Allo zero assoluto, quando il Sole si spegnerà, tutto sarà fermo ma il cosmo non sarà vuoto (come il recipiente senza aria) bensì sarà pieno di materia. Il pieno (recipiente, esterno) contiene il vuoto (l’interno) e vale anche il viceversa: il vuoto (ciò che sta sopra e ciò che sta sotto al piano Mother 2D, l’esterno) contiene il pieno (Mother). Volendo dare un verso a quanto detto: il vuoto macro (sopra e sotto, l’esterno) contiene Mother (pieno, la soglia, l’interno) dato che qualsiasi sistema Mother (esterno) contiene il vuoto micro (interno).

 
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Riempire uno spazio vuoto

Post n°36 pubblicato il 20 Giugno 2008 da Qphenomena
 

C’è il Cosmo vuoto che ci ha atteso per infinito tempo. Essendo vuoto è zero assoluto.

Entra la prima presenza percettiva.

Il Cosmo non è più vuoto.

Lo zero assoluto non è più presente, si viene a creare una temperatura: è pieno.

Finchè lo spazio è vuoto la temperatura è zero assoluto, dall’istante di ingresso della prima particella logica si viene a creare una temperatura dato che la particella ha una sua temperatura: nell’intorno della particella ci sarà la temperatura massima, man mano che ci si allontana da essa si avrà temperatura decrescente, sempre più vicina allo zero assoluto ma in nessun punto dell’infinito cosmo avremo più zero assoluto perchè anche all’estremo infinito si sarà formata una infinitesima temperatura di alterazione dello zero.

Il nulla e il tutto sono uguali e inversi.

Il vuoto e il pieno sono uguali e inversi.

Se il nulla è il vuoto allora il tutto è il pieno.

Uno spazio vuoto è assoluto allo zero di riferimento. Uno spazio vuoto deve necessariamente avere una superficie limite che definisce lo spazio interno. L’interno è vuoto. E’ il caso del Cosmo che ci ha atteso per infinito tempo.

Uno spazio pieno è assoluto non allo zero di riferimento. Uno spazio pieno deve necessariamente avere una superficie limite che definisce lo spazio interno. L’interno è pieno. E’ il caso attuale, ciò che stiamo vivendo.

Uno spazio pieno è assoluto allo zero di riferimento. Uno spazio pieno deve necessariamente avere una superficie limite che definisce lo spazio interno. L’interno è pieno. E’ il caso futuro di quando il Sole sarà spento.

Sono 3 fasi: quello che stiamo vivendo è la fase centrale.

La distanza che separa me dal monitor è un percorso (uno spazio) vuoto perchè se no non potrei allungare una mano e toccare il monitor. Ma non è allo zero assoluto, perchè esiste una temperatura. Tra me e il monitor c’è un percorso energetico (energia è massa, è temperatura, è tempo), c’è quindi "qualcosa" che rende lo spazio pieno ma posso toccare il monitor perchè lo spazio pieno attuale (che non è allo zero assoluto) è destinato a diventare (che è la stessa cosa) uno spazio pieno allo zero assoluto (che è vuoto, ma sarà statico a differenza di adesso che è dinamico perchè il Sole si spegnerà). Per infinito tempo la distanza reale da me al monitor allo zero assoluto è stata una distanza appartenente al vuoto; adesso è una distanza reale appartenente al pieno, perchè c’è temperatura ma, siccome tornerà allo zero assoluto, allora è come se già fosse allo zero assoluto.

Uno spazio vuoto che non è allo zero assoluto è immaginario. Infinito tempo di attesa. (1)

Uno spazio vuoto allo zero assoluto è reale. Infinito tempo di attesa. (2)

Uno spazio pieno che non è allo zero assoluto è reale. Attualità. (3)

Uno spazio pieno allo zero assoluto è (sarà) reale. Futuro, quando il Sole si spegnerà. (4)

---

Uno spazio vuoto che non è allo zero assoluto è immaginario perchè per infinito tempo è stato possibile immaginarsi il Cosmo che ci ha atteso. (1)

Uno spazio vuoto allo zero assoluto è reale perchè per infinito tempo ci ha attesi. (2)

Uno spazio pieno che non è allo zero assoluto è reale perchè è ciò che stiamo vivendo. (3)

Uno spazio pieno allo zero assoluto è reale perchè è ciò che accadrà, a cui giungeremo. (4)

---

1 e 2 inverto due volte à 1 e 2 sono uguali

2 e 3 inverto due volte à 2 e 3 sono uguali

1 e 3 inverto due volte à 1 e 3 sono uguali

---

1 e 4 inverto tre volte à 1 e 4 sono inverse

2 e 4 inverto una volta à 2 e 4 sono inverse

3 e 4 à inverto una volta à 3 e 4 sono inverse

---

dall’infinito tempo di attesa passato all’infinito tempo futuro di quando il Sole sarà spento occorre invertire 2 volte perchè 1=2 e la 4 è inversa ad entrambe: in questo modo l’istante si realizza costantemente

---

il Cosmo è come il famoso recipiente vuoto allo zero assoluto a cui è stata tolta l’aria con del calore. E’ la situazione di Cosmo vuoto che ci ha atteso per infinito tempo; ma nessuno ha mai tolto l’aria con la fiamma, è sempre stato così, innato. Al Tempo di Metà, venendo di qua, abbiamo cominciato a riempirlo, l’aumento di temperatura è equivalente al trascorrere del tempo, sono la stessa cosa. Siccome il Cosmo è stato vuoto per infinito tempo allo zero assoluto, tornerà allo zero assoluto (stessa condizione iniziale) continuando ad essere vuoto (perchè tutto sarà fermo e non esisterà modo di aggiungere altra materialità), ma sarà stato riempito di materia. Per infinito tempo è stato un vuoto vuoto, che è nulla, poi sarà un vuoto pieno, che è tutto. Come già adesso è, in modo dinamico.

---

uno spazio pieno allo zero assoluto è vuoto à vuoto pieno

uno spazio vuoto allo zero assoluto è vuoto à vuoto vuoto

---

uno spazio "vuoto vuoto" può essere utile immaginarlo come recipiente sigillato che contiene il nulla dello zero assoluto

uno spazio "vuoto pieno" può essere utile immaginarlo come recipiente sigillato che contiene il tutto dello zero assoluto; ad esempio un contenitore ermetico con delle pesche sciroppate all’interno: le pesche rappresentano la materia con cui avremo riempito lo spazio cosmico, che sarà appunto uno spazio vuoto pieno.

---

il vuoto è zero assoluto, ma può essere un vuoto vuoto quindi senza materia oppure può essere un vuoto pieno quindi con materia.

---

il Cosmo era vuoto, è diventato pieno, ma siccome era vuoto deve ancora essere vuoto per la regola della base, dato che tornerà ad essere vuoto. Per infinito tempo è stato vuoto vuoto, col nostro accesso è diventato vuoto pieno e resterà vuoto pieno in eterno perchè la materia resterà come in un museo statico

---

ciò che era vuoto vuoto è adesso un vuoto pieno dinamico (perchè c’è temperatura, il tempo passa) e sarà un vuoto pieno statico (perchè tornerà allo zero assoluto, il tempo sarà fermo)

---

tra me e il monitor c’è il vuoto perchè il vuoto c’è sempre stato e sempre ci sarà

tra me e il monitor c’è il pieno perchè stiamo riempendo lo spazio cosmico, perchè esiste temperatura ed esiste tempo

tra me e il monitor ci sarà il pieno perchè avremo riempito lo spazio cosmico

---

1° fase à vuoto vuoto, passato

2° fase à vuoto pieno dinamico, attuale

3° fase à vuoto pieno statico, futuro

---

esempio 1° fase: recipiente senza aria

esempio 2° fase: recipiente con aria

esempio 3° fase: recipiente senza aria e con pesche sciroppate

---

la scienza attuale, se è giusta la mia supposizione, immagina il vuoto vuoto (recipiente senza aria) come un vuoto pieno statico (recipiente senza aria e con pesche sciroppate) dato che immagina l’aria ferma (evento futuro, quando il Sole si spegnerà) come assenza di aria (ciò che ci ha atteso per infinito tempo); significherebbe immaginare gli eventi futuri come eventi passati

 
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SE C'E' CIRCUITO

Post n°35 pubblicato il 14 Giugno 2008 da Qphenomena
 

C'E' INFINITO

 
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il sasso

Post n°34 pubblicato il 21 Maggio 2008 da Qphenomena
 
Tag: Mother

fa parte di una struttura decisionale

 
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Filosofia neurocosmica

Post n°33 pubblicato il 11 Maggio 2008 da Qphenomena
 

Ognuno di noi è a conoscenza della legge globale perchè è la legge di se stesso. Non conoscere la propria legge esistenziale equivarrebbe a dire non avere cognizione di se stesso, che è impossibile dato che elaboriamo costantemente. La sorpresa Mother sta proprio nell’averci assentato (resi inconscivi, addormentati) di questa realtà ovvia. Non c’è nulla da scoprire, dato che sappiamo già tutto ad un livello più o meno inconscivo. C’è solo da trovare il modo più ordinato possibile per enunciarsi, per descrivere il meccanismo proprio e globale (che sono identici). E’ un percorso, un sentiero di introspezione all’interno del se stessi, richiede tempo e volontà. Non si può giungere a capire il perchè di sè dall’oggi al domani, è un infinito cammino di consapevolezza sempre più marcata. Se invece si potesse esaurire la comprensione di se stessi allora saremmo destinati ad annoiarci, il sapere tutto ci incupirebbe. Per questi motivi un qualunque ragionamento è sempre corretto, è sufficiente porre una base di partenza e sviluppare le logiche conseguenze. Ma... mentre un ragionamento è sempre corretto perchè rappresentativo dell’esistenzialità, una rappresentazione del meccanismo può diventare errata se si va fuori logica, se ci si osserva in modo illogico; che è il difficile della stesura simbolica enunciatrice. Per questo occorre procedere a piccoli passi, facendo molta attenzione al se stessi in elaborazione, ai movimenti che la "testa" effettua. E poi, una volta osservatisi, non resta che scrivere, riportare ciò che si è osservato (che è osservare un ragionamento); trovare una forma enunciatrice valida non è facile, perchè ci si smarrisce nell’infinità di stesure possibili. Se dovessi sempre esprimermi allo stesso modo per enunciare la legge neurocosmica vorrebbe dire che vivremmo in un sistema vincolato, che non permette l’infinita libertà espressiva. Il meccanismo di funzionamento è univoco, sancito ed assoluto ma i modi di rappresentarlo sono infiniti perchè, esistendo, il meccanismo è infinitamente replicato (lo si trova ovunque, lo si vede ed apprezza in qualunque circostanza); partendo da una base meccanica non ci si può dimenticare della base originale, motivo per cui la base di funzionamento la si ritrova ovunque, replicata (e quindi ha senso il sillogismo).

 
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COINCIDONO

Post n°32 pubblicato il 02 Maggio 2008 da Qphenomena
 

PROCEDERE ALL’INDRITTO E’ PARTIRE DAL TERMINE

PROCEDERE ALL’INVERSO E’ PARTIRE DALL’INIZIO

 
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Perchè la scienza si è dimenticata di mezza scienza

Post n°31 pubblicato il 22 Aprile 2008 da Qphenomena
 

La scienza dice che ad ogni causa segue un effetto (che è vero)

e descrive tale enunciato in questo modo

(esempio della palla e della finestra rotta):

causa = calcio la palla = punto

nesso causale = la palla va verso la finestra = linea

effetto = finestra rotta = punto

A me pare mezza scienza

perchè

in questo modo la finestra non si rompe

dato che

va sempre tenuto conto anche dell’inverso:

causa andata = calcio la palla = punto

nesso causale andata = la palla va verso la finestra = linea

effetto = finestra toccata = punto

nesso causale ritorno = la finestra va verso la palla = linea

causa ritorno = rompo la finestra = punto

Nesso causale andata e nesso causale ritorno sono contemporanei,

motivo per cui l’evento palla che tocca e rompe la finestra

avviene a META’

perchè il sistema è costantemente in equilibrio.

La scienza è mezza scienza

perchè scienza completa è circuitazione 360

dato che va tenuto conto del termine percettivo

che è temine invertente

quindi NON cioè 180 che è andata=ritorno.

Se fosse per la scienza il sistema non starebbe su,

infatti la scienza non credo si sia mai posta il problema

del perchè l'Universo non precipita.

 
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La retta, applicazione pratica

Post n°30 pubblicato il 17 Aprile 2008 da Qphenomena
 

L’immaginare infiniti punti a formare la retta è dimostrazione che il nostro Cosmo è uno degli infiniti Cosmo che stanno vivendo qualcosa di analogo a noi. Un insieme infinito di rette dimostra la presenza di infiniti Cosmo che precedono la retta del nostro tempo e dimostra la presenza di infiniti Cosmo che seguono la retta del nostro tempo.

 
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Un movimento fermo è un doppio movimento

Post n°29 pubblicato il 12 Aprile 2008 da Qphenomena
 

Fermo vuol dire non effettuare movimento dato che un movimento orario che avviene contemporaneamente ad un movimento antiorario si annulla: l’azione è la componente reale che è movimento orario e la reazione è la componente immaginaria che è movimento antiorario; entrambi i movimenti, orario e antiorario, sono nel tempo orario, sono rappresentazioni spaziali del movimento. Fermo vuol dire non effettuare movimento perchè azione e reazione si annullano: un movimento coincide con un doppio movimento perchè la realtà in movimento si annulla con l’immaginazione in movimento. L’io magnetico è rimasto fermo, non ha effettuato movimento: corrente e frequenza si sono autoannullate il rispettivo movimento.

 
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E’ giusto ma non è giusto... sarà 2 volte giusto

Post n°28 pubblicato il 07 Aprile 2008 da Qphenomena
 

All’università studiai una materia che trattava le simulazioni biomedicali; ricordo che mi appassionò in modo particolare la simulazione modellistica del cuore. Che era un modello attendibile, funzionante e applicato nelle ricerche. Emulava per filo e per segno il funzionamento del cuore, a partire dal funzionamento complessivo e addentrandosi in parecchie sofisticazioni di microfunzionalità. Nell’insieme funzionava, emulando bene, anche se l’emulazione completa richiederebbe un disegno dell’arto che tiene conto di tutto il resto esistenziale. Dovrebbe tenere conto di tutto. I modelli che rappresentano la realtà sono tutti giusti se hanno una risultante applicativa funzionale; se il modello è descrittivo in modo corretto dell’organo o del meccanismo o dell’intero esistente... allora è giusto... ma è giusto come insieme contenuto in un insieme più grande, che è l’insieme della logica massima tutto contenente. Esistono bizzeffe di modelli descrittivi e ordinati in completezza ma sono tutti modellini contenuti nel modello massimo. Sono giusti a sè, ogni insieme modellistico è giusto perchè funziona, descrive, è applicato, ma nell’insieme di tutti i modelli (che è un unico modello) non è più giusto. Unendo tutti i modellini rappresentativi di un certo funzionamento non si ottiene il modello massimo. Invece il modello massimo permette di ottenere qualunque modellino in esso contenuto perchè da esso inglobato. Per capire questo concetto è consigliata la visualizzazione ad insiemi:

____________________

|                                 |

|    O    o        O           |

|                                 |

|                                 |

|           O                    |

|___________________|

L’INSIEME GRANDE E’ L’INSIEME MASSIMO CHE CONTIENE INFINITI MODELLI DESCRITTIVI DI MECCANISMI

Questo per fare riflettere su questa cosa: se dovete sostituirvi un arto e dovete ricorrere ad una protesi artificiale... ne esistono a bizzeffe di protesi funzionanti ma tutte quante avranno una possibilità di mal funzionamento... avranno degli inconvenienti dovuti al materiale soggetto al tempo, problemi di biocompatibilità, etc... sceglietene uno tra i tanti modelli proposti in commercio, probabilmente esiste il modello che prevale su tutti gli altri, il più utilizzato... è un modello sicuramente valido ma che potrebbe darvi problemi perchè non è un modello contenente il massimo insieme. Il modello di massimo insieme è un modello che tiene conto dell’identità totale con la realtà biologica. E siccome ne esiste uno, ne esistono infiniti. Tutti indistruttibili e garantiti a tempo indeterminato.

L’insieme grande contiene tutti gli altri modelli ma ogni modello da esso contenuto non contiene il modello massimo. E’ un doppio verso. Dal modello massimo ad un qualunque modello contenuto è un verso e dal modello contenuto al massimo è un altro verso. Il primo verso permette correttezza del modello contenuto, il secondo verso non permette correttezza del modello contenuto. L’insieme massimo (multivisione) contiene tutti i modelli minimi e li rende funzionanti ma l’insieme di tutti i modelli minimi non dà l’insieme massimo.

La tv, ad esempio, è un modello funzionante. Funziona. La realizzazione pratica è stata possibile perchè esiste un modello massimo che contiene il modello della televisione funzionante. Il modello massimo contiene, tra tutti i modelli possibili, anche il modello della tv. E la tv può funzionare. Il verso che va dal grande al piccolo è il verso reale del tempo, che va avanti, ciò che stiamo vivendo. Possiamo guardare la tv perchè il massimo insieme permette la costruzione delle televisioni. Se teniamo conto anche del verso immaginario, dell’antitempo, allora avremo che ogni modello minimo contiene il modello massimo. Il primo verso continuerà a permettere correttezza del modello contenuto, il secondo verso permetterà correttezza del modello contenuto. Mentre adesso i modelli sono giusti (perchè contenuti nel massimo insieme) e sbagliati (perchè non contengono il massimo insieme), tenendo conto del verso immaginario avremo dei modelli doppiamente corretti (contenuti dal massimo insieme e contenenti il massimo insieme).

 
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3 = 0

Post n°27 pubblicato il 04 Aprile 2008 da Qphenomena
 

EQUILIBRIO SPAZIALE

E’ DOPPIA DIMENSIONE NULLA

EQUILIBRIO TEMPORALE

E’ DIMENSIONE NULLA

TRE DIMENSIONI NULLE

SONO EQUILIBRIO SPAZIOTEMPORALE

 
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L'errore

Post n°26 pubblicato il 02 Aprile 2008 da Qphenomena
 

l'errore degli uomini

è quello

di non partire

dal concetto di

INFINITO

 
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Indispensabilità di doppia logica

Post n°25 pubblicato il 30 Marzo 2008 da Qphenomena
 

Ad ogni azione è associata una reazione uguale e contraria.

L’immagine comunemente proposta è la seguente:

<_______________ IO _______________>

          reazione                         azione

in questi termini d’immagine non si ha movimento,

si resta fermi nello stesso punto,

non ci si muove,

il passo non può venire effettuato

AZIONE E REAZIONE SONO CONTEMPORANEE

E

IL SISTEMA DEVE ESSERE IN EQUILIBRIO COSTANTE

NONOSTANTE IL MOVIMENTO

L’immagine corretta è quella del precedente post,

talmente importante che la ripropongo:

la faccenda dell’antiIO è un fondamento di procedimento equilibrato:

tutto ha un anti se stesso: le particelle elementari lo dimostrano

IO ______________> <______________ anti IO

Zero                        10=10                         Zero

Mentre l’immagine errata

(come tempo dinamico, ma giusta come staticità temporale) è

+ 10 = - 10

l’immagine corretta

(come tempo dinamico, ma errata come tempo statico) è

+ 10 = + 10

perchè

orario = antiorario

mentre invece l’errore comunemente accettato è

orario = orario

che è correttezza di logica minima (lapalissiano)

che permette

nell’esempio

20 = 0

o

- 20 = 0

mentre l’immagine corretta afferma

0 = 0

perchè, ricapitolando:

il tempo passa à correttezza di logica minima à +10 = +10

il tempo passa à errore di logica minima à +10 = -10

in modo che

il tempo è fermo à correttezza di logica minima à +10 = -10

il tempo è fermo à errore di logica minima à +10 = +10

e per simmetria:

lo spazio è fermo à correttezza di logica minima à +10 = +10

lo spazio è fermo à errore di logica minima à +10 = -10

in modo che

lo spazio si muove à correttezza di logica minima à +10 = -10

lo spazio si muove à errore di logica minima à +10 = +10

e per simmetria con logica massima:

il tempo passa à errore di logica massima à +10 = +10

il tempo passa à correttezza di logica massima à +10 = -10

in modo che

il tempo è fermo à errore di logica massima à +10 = -10

il tempo è fermo à correttezza di logica massima à +10 = +10

e per simmetria:

lo spazio è fermo à errore di logica massima à +10 = +10

lo spazio è fermo à correttezza di logica massima à +10 = -10

in modo che

lo spazio si muove à errore di logica massima à +10 = -10

lo spazio si muove à correttezza di logica massima à +10 = +10

 
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L'ANTI TE STESSO

Post n°24 pubblicato il 27 Marzo 2008 da Qphenomena
 

Sono un punto.

Un punto mobile che decide di spostarsi da una posizione ad una altra posizione, decido di effettuare un movimento. Mi aziono e faccio un passo avanti. Il passo in avanti è possibile (reale) dato che esiste un anti me immaginario che fa il passo in senso inverso al mio. Se io mi sposto di una quantità 10 passando da posizione 0 a posizione 10 allora c’è un anti me che si muove di una quantità 10 portando a coincidere il mio 10 col suo 10 che è un punto doppio: questo perchè ogni realtà è parallela ad una antirealtà (immaginario) dato che ogni verso ha per forza di cose un antiverso affinchè il sistema sia costantemente in equilibrio. In uno schema:

IO ______________> <______________ anti IO

Zero                       10=10                          zero

Quando faccio un passo di spostamento 10 devo tenere conto del doppio percorso perchè il mio 10 in un verso corrisponde al 10 del mio anti che si sposta in senso inverso affinchè l’equilibrio sia costantemente nullo.

 
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LO SPECCHIO SCIENTIFICO

Post n°23 pubblicato il 26 Marzo 2008 da Qphenomena
 

Tengo la punta del naso attaccata allo specchio:

il punto di contatto è la metà.

Adesso indietreggio e mi allontano dallo specchio.

Anche l’immagine nello specchio indietreggia

Ma allo stesso tempo resta ferma sulla superficie.

La tridimensionalità è un effetto visivo.

Se considero la tridimensionalità dello specchio

allora tengo conto del tempo e il punto superficiale

è la metà,

come se fossi ancora con la punta del naso attaccata alla superficie,

come se nulla rispetto a prima fosse cambiato. E’ logica massima.

Se invece non considero lo sviluppo di profondità speculare

allora non considero il tempo

e la metà è un punto che sta tra me e lo specchio. E’ logica minima.

Logica massima è fa quel che vuoi,

intanto la superficie dello specchio è sempre la metà.

Logica minima è identica a logica massima

se teniamo la punta del naso attaccata allo specchio.

Se invece ci allontaniamo dalla superficie riflettente

allora logica minima colloca la metà tra l’osservatore e lo specchio.

Logica massima dello specchio

è disporre di uno zero riferimentale che è la superficie riflettente,

che è condizione di stazionarietà ed equilibrio.

Logica minima è movimento e disequilibrio,

è disporre di una quota che è la distanza tra l’osservatore e lo specchio.

Se dividiamo la quota a metà otteniamo la metà.

Logica massima uguale logica minima

impone

Metà = Metà

che è

0 = NUMERO

dove

NUMERO è la quota dimezzata.

 
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IL TEMPO: suggerimento all’uso

Post n°22 pubblicato il 24 Marzo 2008 da Qphenomena
 
Tag: Tempo

HO AUMENTATO TALMENTE TANTO IL TEMPO

CHE HO IMPIEGATO TEMPO NULLO

CHE E’ L’INVERSO DI DIRE

HO RALLENTATO TALMENTE TANTO IL TEMPO

CHE HO IMPIEGATO TEMPO INFINITO

QUINDI NON SONO MAI ARRIVATO

 
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L’Infinito non è stato capito

Post n°21 pubblicato il 23 Marzo 2008 da Qphenomena
 

Il fatto che la scienza parli di Infinito

e ponga un inizio al Tempo

è uno strafalcione.

Il porre fine al Tempo è un delitto.

 
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Applicazione reale: infinite rette

Post n°20 pubblicato il 22 Marzo 2008 da Qphenomena
 

Immaginare una retta da infiniti punti

è immaginare infiniti Cosmo.

Ogni punto è un Cosmo.

Infinite linee determinano il numero

degli infinitamente infiniti Cosmo.

 
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Breve riassunto dell’idea

Post n°19 pubblicato il 21 Marzo 2008 da Qphenomena
 

La freccia del tempo è orientata al passato ed è il verso dell’Universo che è un verso gravitazionale che mantiene il riferimento di meno infinito, base nulla.

La nostra reazione temporale, volendo definirla freccia del tempo, è in questo modo rivolta al futuro dato che è una forza uguale e inversa all’azione gravitazionale.

L’entropia è zero, perchè è tutto ordinato e ogni evento accade nel miglior modo che deve accadere, ogni cosa è al suo posto.

Che l’uomo non sia ancora riuscito a determinare la realtà fa parte della realtà, la scienza è mezza scienza, vanno rivisti alcuni concetti datati e errati.

Il Big Bang non c’è mai stato, motivo per cui mai potrà esserci un Big Crunch.

L’Universo è uno spazio vuoto che sta venendo riempito. Ciò che si studia (studiava) come etere è lo spazio vuoto se no da me al monitor non ci sarebbe spazio vuoto e non potrei allungare la mano per toccare il video.

Il futuro è immaginario ma il passato è reale. I ricordi dimostrano che la memoria del passato è realtà costante. E’ real time. Il passato essendo reale non è ipotizzabile, è determinato; l’ipotesi è sempre una ipotesi futura che, essendo immaginaria, permette ipotesi passata immaginaria se viene invertita di 180°.

 
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INFINITE DIMENSIONI

Post n°18 pubblicato il 20 Marzo 2008 da Qphenomena
 

LE DIMENSIONI

SONO INFINITE

PERCHE'

I NUMERI

SONO INFINITI

 
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