Creato da fedechiara il 14/11/2014
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Messaggi del 18/12/2021

Forconi dimezzati.

Post n°1876 pubblicato il 18 Dicembre 2021 da fedechiara
 

Uscire a riveder le stelle 18 dicembre 2013
E se tutti, tutti! ce ne uscissimo finalmente 'a riveder le stelle' e prendere una boccata di energia universale che sostituisca la presente asfissia recriminatoria e stupida e inutile dei 'forconi' e degli studenti e di tutte le altre categorie di 'manifestanti' rabbiosi contro tutto e tutti?
E' vero che la crisi morde e il lavoro non c'è, ma, temo, non saranno le mille voci rabbiose e di tutti contro tutti in piazza e ai caselli autostradali e le bombe carta e i lacrimogeni che ce lo restituiranno e che pagheremo meno tasse. E la politica è nell'angolo ormai da gran tempo e si abolirà il Senato e le Province e gratteremo ancor più il fondo del barile degli sprechi della pubblica amministrazione e delle auto blu e delle scorte indebite, ma nessun coniglio di ripresa galoppante e lavoro per tutti uscirà dal cappello di nessun prestidigitatore. Non subito. Di certo, non nel prossimo anno.
Perciò risparmiatevi gli auguri del cenone in proposito e rimandateli al 2015.
Perché, vedete, se in famiglia c'è un marito o un nonno o un figlio che, a tavola, ce la mena, pranzo e cena, con profluvi di proteste e geremiadi e staffilate contro il 'governo ladro' e invoca i militari al governo e 'impicchiamoli tutti', 'via tutti', 'tutti a casa', al terzo giorno o già al secondo passa per essere un 'rompicoglioni' - al quale si intima di smetterla, farla finita, darsi una regolata, non se ne può più, ecchecaxxo! Ed è curioso che, invece, i nostrani 'forconi' siano tollerati ai caselli autostradali a renderci le file automobilistiche e sui tram postmoderne torture e le merci natalizie non arrivano sui banchi dei supermercati e perfino i commercianti, storici alleati di allegre evasioni, sono incarogniti perché gli si toglie l'unica boccata d'aria di consumi e acquisti che aspettavano da tutto un anno.
E se oggi gli evasori cronici e recidivi, rinominati 'forconi', deborderanno dai limiti loro imposti dalle autorità e dalla forza pubblica e ci saranno scontri e manganellate speriamo che questa incredibile tolleranza nei loro confronti e il loro flirtare coi fascisti e augurarsi i militari al governo venga meno e se ne tornino con le pive nel sacco a casa e al lavoro e, la sera e la notte, alzino anch'essi gli occhi al cielo e 'rivedano le stelle' - nel senso figurato, in caso di testa rotta, e in quello reale del cielo stellato per tutti gli altri - e si rendano conto, finalmente, che: 'C'è un tempo per la protesta e uno per per il darsi da fare e progettare concretamente un lavoro diverso e
un diverso dirsi cittadini e pagare le tasse dovute.' (da inserire nell'Ecclesiaste).
Amen e così sia.
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Settennati da urlo.

Post n°1875 pubblicato il 18 Dicembre 2021 da fedechiara
 

Un 'patriota' per il Quirinale è slogan suggestivo, ma più 'impegnativo'. Che obbliga a chiedersi quali siano le virtù patrie del candidato e, se vogliamo dirla tutta, obbliga a rivisitare la parola 'patria': lemma vetusto dei tempi in cui era in formazione e si dava la vita (per la patria) sul Piave e 'chi per la patria muor vissuto è assai'. Bei tempi, altri tempi.
Ma, oggi, cotali virtù estreme non sono richieste e ben pochi sarebbero i volontari che 'darebbero la vita' per l'Italia come la conosciamo: servo ostello di una superfetazione europea che si è mangiata il concetto di patria e l'ha ridotto a 'paese membro' – e i valori di riconoscimento sono tutti di provenienza suprema bruxellesca : ubi maior minor cessat. Molto minor.
Perciò, rassegnati al ruolo di 'figli di un dio minore' cerchiamo un 'patriota' che, quantomeno, sia meno ingessato nella postura del capo dello stato in scadenza (qualche lezione di tango aiuterebbe) e che non abbia, però, la bocca impastata e l'eloquio faticoso come ci pare abbia, ad ascoltarlo in tivù, il cavaliere dimezzato dalle più allegre vicende delle sue serate eleganti e dalle giocose corna alla Merkel.
E, per tornar seri, la domanda è: 'che cosa dovrà fare di significativo il candidato patriota per meritarsi l'appellativo, a parte cantare a gola spiegata davanti all'altare della patria 'siam pronti alla morte, l'Italia chiamò', come fanno i calciatori della nazionale in campo prima della partita.
Che, ultimamente, pare abbiano perso gran parte dello spirito patriota di quando ci esaltarono agli europei.
Sarà un gran settennato, raga. Ci sarà da divertirsi.

 
 
 
 
 

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