Creato da fedechiara il 14/11/2014
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Messaggi di Dicembre 2021

Matrix reloaded. Si stava meglio quando si stava peggio?

Post n°1891 pubblicato il 29 Dicembre 2021 da fedechiara
 

L'anno che verrà. (La sorpresa giallo-verde 2) 29 dicembre 2018

Se ha passato il Natale, passerà anche la fine-anno, coi brindisi augurali e tutto il resto.
E, forse, chissà, arriverà anche a Pasqua e all'estate questo strano governo giallo-verde tartassato dall'Europa degli austeri burocrati, che gli ha tarpato le ali da trasvolatori oceanici, e dalla stampa nemica dei giornaloni: faziosi oltre la frontiera del partito preso e prossima all'odio e i quotidiani 'dagli al populista/razzista!' qualsiasi cosa faccia e proponga.
E non ci aspettavamo miracoli da questa compagine di governo uscita dal cappello da prestidigitatore di un Salvini che, post elezioni, ha saputo intercettare l'onda di risacca di un popolo stremato dalle politiche asfittiche dei Berlusconi/Monti/Renzi/Gentiloni etero diretti dai poteri forti che fanno azione di lobby a Bruxelles, bensì ne sottolineavamo, e continuiamo a farlo, la nota di assoluta novità, lo tsunami di una protesta radicale contro lo s-governo immigratorio del duo Renzi-Alfano che hanno ridotto il Belpaese a un campo-profughi diffuso di un Europa che approva ipocritamente il Global compact, ma ha chiuso le sue frontiere una via l'altra - e l'avvilimento per tutti quei 'vertici' dei paesi-membri chiusi a riccio che non cavavano un ragno dal buco dell'accoglienza predicata commista alla vana misericordia di Francesco e delle sue curie.
E che questo governo di svolta, di cambiamento epocale oggi traccheggi e boccheggi sulle piccole cose dei provvedimenti di governo contestati a prescindere dal coro stonato e berciante delle Opposizioni Riunite, - quali la tassazione dei profitti delle associazioni del terzo settore, o.n.g. e affini, gonfiati dal business dell'accoglienza-no limits -, ci appare un torto che si fa a chi ha afferrato il testimone della staffetta dei populismi montanti in Europa e corre verso un orizzonte di futuro dove il Caos delle migrazioni epocali sarà finalmente governato e soggetto a una idea di ordine globale paragonabile storicamente alla sconfitta delle orde islamiche alle porte di Vienna.
E la testa di ponte tra il Caos degli ultimi anni di affanno immigratorio in Europa e l'ordine nuovo che si impone e si riappropria delle enclaves islamiche nemiche delle banlieues europee, sottomettendole alla Legge, sarà costruita a maggio, nella fatidica giornata elettorale che manderà a casa gli imbelli s-governanti (speriamo, esprimiamo i voti e gli auguri) e inaugurerà quella stagione nuova in cui la parola 'integrazione' coniugata con 'espulsione' dei riottosi e dei rinnegati sarà la chiave di volta e l'architrave della nuova Europa.
Con buona pace di tutte le anime belle e pie che ci hanno spacciato i loro sogni infranti di convivenza pacifica melting pot quale orizzonte di futuro, in barba alle tristi cronache quotidiane di stupri e massacri di vittime inermi da parte dei rinnegati 'radicalizzati sul web' di seconda e terza generazione di immigrati. A maggio, a maggio!
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Matrix reloaded. Auguri e scongiuri.

Post n°1890 pubblicato il 29 Dicembre 2021 da fedechiara
 

Auguri e scongiuri 29 dicembre 2017
Pare che il Berlusca non abbia perso il suo smalto del promettere tutto il cucuzzaro alla più larga platea elettorale possibile: 1000 euro ai pensionati al minimo (quale copertura nella partita doppia del bilancio dello stato?) e perfino sgravi fiscali per chi si prende cura di un animale domestico – come se le nostre città e i parchi cittadini non fossero già stra pieni di deiezioni canine non raccolte e le porte delle abitazioni tutte 'pisciate' dai nostri allegri 'amici a quattro zampe' che riempiono la vita di coloro che soffrono di vistosi deficits affettivi e hanno un disperato bisogno di pelouches semoventi e abbaianti e/o latranti. Ci ha risparmiato, in verità, lo slogan-ammiraglio del 'meno ta(o)sse per tutti', ma forse se lo tiene buono per gli ultimi giorni di Pompei di una campagna elettorale al vetriolo e che ci farà scompisciare dalle risate (amare).
Prepariamoci al peggio del peggio, ragazzi. Sarà una guerra di religione, una strage degli innocenti elettori che voteranno chi di pancia e chi col portafoglio nel cuore e una mano artigliata di sotto perché non è chiaro che razza di governo uscirà da quella triade annunciata dai sondaggi dei Cinquestelle soli al comando, ma senza uno straccio di maggioranza possibile, e uguale destino a destra e a sinistra dello schieramento - e forse torneremo a votare a giugno e poi ancora a ottobre, chi vivrà vedrà, viva la fantasia al potere degli italiani/e tutti. Speriamo che funzioni il catalizzatore della guerra contro 'i trafficanti degli esseri umani' e la necessità e l'urgenza di fermare, una volta per tutte, le partenze dei barconi dalle coste libiche e tunisine ed egiziane.
Auguri di buon anno nuovo a chi se lo merita e siate felici del fatto che abbiamo lasciato meno morti sulle piazze e feriti gravi negli ospedali di quelli del biennio maledetto 2015/16 per mano degli assassini jiahdisti 'radicalizzati sul web' a cui abbiamo regalato una troppo facile cittadinanza europea, subito rinnegata a favore del Califfato dell'allegro Medioevo di ritorno in cui ci è capitato di vivere.
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Modi diversi per dirsi europei .

Post n°1889 pubblicato il 28 Dicembre 2021 da fedechiara
 


Modi diversi per dirsi europei 27 dicembre 2014
Chissà cosa pensano quelli di 'Nessuno tocchi Caino!' del ritorno della pena di morte in Pakistan che fa seguito all'orrendo massacro di bambini/e e delle loro maestre/i ospiti di una scuola militare.
Regressione medioevale, di certo, a sentire quei puri di cuore che il Male lo assolvono e lo ascrivono alla categoria filosofica di ' Male necessario' connaturato alla nostra sventurata umanità e colla loro militanza, a volte degna di miglior causa, sempre ci ricordano il magnifico Beccaria de 'Dei delitti e delle pene'.
E ci sono anche i nostri radicali che vanno peregrinando di carcere in carcere e praticano la 'satyagraha' per protesta – una 'insistenza sulla verità' dello stato delle nostre carceri che, per la verità, ci ha già rimproverato l'Europa e fatto pagare sanzioni notevolissime per non aver provveduto a migliorare le condizioni dei detenuti.
E si dovrebbe pacatamente notare, invece, che è la pressione della delinquenza quotidiana italica che riempie quelle carceri oltre misura, il nostrano 'troppo che stroppia': che perfino l'accoglienza pietosa che riserviamo ai migranti dei barconi va a incidere pesantemente sul numero di carcerati che ospitiamo 'obtorto collo' nelle patrie prigioni nei mesi a venire - ed è pesante costo aggiuntivo che il nostro bilancio statale non si può permettere e non sappiamo ancora con quali fondi aggiuntivi (o sottrattivi per altri 'capitoli di spesa') finanzieremo i costi della nuova disoccupazione contenuta nel 'job act', - la 'legge sul lavoro', per gli amanti della lingua italiana .
E se è vero che in Scandinavia hanno posti vacanti nelle loro modernissime ed umanissime strutture carcerarie magari potremmo stipulare accordi bilaterali onerosi, invece di pagare le multe europee, e spedirgliene la quantità che abbiamo in eccesso, così che i radicali possano tornare a nutrirsi, poverini, sotto le Feste e si facciano anche una fetta di panettone.
Uno dei possibili modi per 'entrare in Europa' e dirci finalmente europei, mannaggia.
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Picchi e tonfi. Avanti Savoia.

Post n°1888 pubblicato il 28 Dicembre 2021 da fedechiara
 

Picchi e tonfi. Avanti Savoia.
Che si tratti di 'infodemia' da picco di 'non saper più che pesci pigliare' piuttosto che di 'pandemia' me lo confermano i telegiornali del mattino ormai da un biennio maledetto – e stamattina la lettura dei giornali era parecchio tumultuosa e zigzagante e allineava la Confindustria, che esige l'obbligo vaccinale e di liberare i vaccinati asintomatici dalla troppo lunga prigionia delle quarantene, con lo s-governo politico dell'emergenza, che abbrevia per decreto la validità dei greenpass e medita di accorciare ulteriormente le campate temporali tra una dose e l'altra di vaccino - e già lascia trapelare l'idea di una quarta dose più il richiamo annuale o semestrale.
Leviamo gli occhi al Cielo e pronunciamo in coro i vaffa esorcistici di rito e le orazioni pie nei confronti dei tele virologi da un tanto al chilo.
E' un 'tutti contro tutti', a ben vedere e ascoltare, tra chi invoca, tetragono, l'obbligo vaccinale manu militari – con i disertori portati ai patiboli degli hub in catene e i no vax duri e puri che si immolano nelle piazze cospargendosi di benzina – e chi, invece, grida al golpe contro le discoteche e le feste di capodanno: luoghi sanificatissimi, si sa, dove si brinda distanziati e ci si dà di gomito; e, se qualcuno si ingroppa selvaggiamente dietro ai banconi o nelle toilettes, sono, letteralmente 'ca... loro' . Dare la vita (e la salute) per la libertà è sempre una buona causa (si è sostenuto fino a ieri).
E al caleidoscopio di immagini infodemiche impazzite si aggiunge anche la sacra famiglia dei Ferragnez, contagiati anch'essi, poverini, malgrado l'obbedienza vaccinale e gli ottomila (un tempo si diceva dei monti dell'alpinismo estremo) contagiati dopo la terza dose salvifica, apriti Cielo!
Usi obbedir tacendo e tacendo morir.
E se il fronte vaccinale si sfregola e si sfarina, ammettendo obtorto collo, che la protezione dei vaccini é fiacca e ipotetica (ci siamo sbagliati, scusate, non lo faremo più, lo giuro), cade giù il palco con tutti gli attori feriti e urlanti, che neanche il sipario copre più la scena finale del Grande Tonfo Sanitario e in platea si fischia e si sfolla e si lanciano i pomodori e le uova di rito.
Ma preferiamo credere alle statistiche di quel tal propagandista vandalico centounesimo che, sui socials, ci manda a dire che ci si contagia e ci si ricovera 'in modo lieve', se vaccinati, e si muore, se del caso, con uguale levità e soavità di definitivi sorrisi e commiati. Speruma.
Chi per la patria (vaccinale) muor vissuto è assai. Stringiamoci a coorte, avanti Savoia.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante una o più persone, persone in piedi e attività all'aperto

 
 
 

I giorni delle feste.

Post n°1887 pubblicato il 26 Dicembre 2021 da fedechiara
 

I giorni delle feste 26 dicembre 2015
Sono i giorni migliori, a ben vedere. Nebbia di fuori che 'da l'idea' del freddo – ma troppo freddo non è perché i radiogiornali ci informano che la causa di tanto inquinamento e delle micidiali 'polveri sottili' è 'l'inverno troppo caldo'.
E ne conseguono le severe delibere adottate dai Comuni sul riscaldamento domestico che non deve superare i 18 gradi, ma con la tolleranza del +2 – tu vedi la stupidità degli annunci ad effetto e la nessuna vera efficacia delle norme sull'inquinamento out door se, poi, di controlli e sanzioni non se ne parla.
E c'è pochissima gente per le strade, in effetti, nemmeno i proprietari di cani abbaiosi , perchè Fido 'se la tiene' e nicchia sulla porta di casa a causa di quella nebbia assassina che ti penetra nelle ossa - e te la scodellerà, più tardi, in un canto della cucina, affettando indifferenza e scodinzolando la sua muta richiesta di comprensione.
E se c'è poca gente per strada i terroristi assassini emuli del 13 novembre parigino si rodono perché sprecare una carica esplosiva sotto il giubbotto o sotto il tonacone delle donne velate in nero loro compagne è un vero peccato - e i due miseri morti che passavano di là per caso perché 'di turno' e 'a chiamata' anche a santo Stefano non avrebbero lo stesso effetto esplosivo in cronaca di una quarantina assembrati davanti a un bar con gli spritz in mano o chini davanti ai banchetti delle chincaglierie natalizie dei 'mercatini'. Scenari di una qualche maledetta probabilità e incidenza statistica, come ben sappiamo.
E perfino il papa sconta (50.000 a piazza san Pietro ieri, dicono le fonti vaticane ma erano 5.000 per la Questura e le telecamere amiche si sforzavano inutilmente di nascondere i clamorosi vuoti) il papa sconta, dicevo, il clima moscio del suo famoso Giubileo – che pochi se lo filano, in verità, malgrado l'immenso battage pubblicitario dei nostri giornalisti televisivi e della carta stampata che, 'più realisti del re', si fanno grancassa di questo amatissimo 'capo religioso' e ce lo propinano a pranzo, cena e colazione, pillola omeopatica di tutti i mali del mondo che continuano imperterriti a manifestarsi e impazzare incuranti del suo verbo lamentoso e strascicato che tutto impetra e benedice.
E continueremo, perciò, a 'farci gli auguri' di un anno nuovo diverso e migliore, pur consci dell'esorcismo che, nel presente anno maledetto, fu smentito già nel primi giorni di gennaio con la strage di Charlie Hebdo. Ma è 'più forte di noi' proiettare la speranza e il sogno di un mondo migliore malgrado tutte le evidenze negative e i morti incolpevoli lasciati per le strade poco più di un mese fa, perciò cantiamo in coro 'feliz navidad' e 'prospero anno y felicidad' chiudendo gli occhi e ruotando sul nostro asse come i dervisci.
Magari li riapriremo in un universo parallelo dove il male degli uomini e delle donne è definitivamente scomparso e non c'è più bisogno di misericordia – questa omeopatica panacea di tutti i mali che così poco ci convince.
Le notizie più importanti del 2015, l’anno del terrore - Limes

 
 
 
 
 

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