Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
 

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Agosto 2022 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 4
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Ultime visite al Blog

cassetta2fedechiaraOsservatoreSaggioorpheus730Viddameabella.itossimoramonellaccio19only_viruallySognoproibito49ahmad785pettihomeshop0nehadasQuartoProvvisorioBornsicksuaairpods
 

Ultimi commenti

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

Messaggi di Agosto 2022

Pericle e Biden. Una faccia, una razza?

Post n°2205 pubblicato il 29 Agosto 2022 da fedechiara
 

 

 

Pericle e Biden. Una faccia, una razza?

Lasciatemelo dire: 'Io non ho mai capito le democrazie.' Come è perché nascono, chi soffia sul fuoco delle rivolte, chi sono i capintesta che pretendono di sostituirsi ai vecchi capi occupanti e i loro perché e quali vantaggi ne vengono rispetto ai despoti dei vecchi imperi.
E non mi entusiasmano neanche i ricorrenti 'moti indipendentisti' dei popoli per le uguali ragioni.
Perché mai i capi della rivolta di popolo della 'Repubblica di san Marco', per dirne una, avrebbero dovuto governare meglio degli occupanti austriaci in uscita? Anni dopo, forse, si sarebbe denunciata la corruzione di alcuni di quegli uomini nuovi e sarebbe montata la protesta e il ciclo della rivolta sarebbe ripreso.
Le democrazie, in generale, non brillano per buongoverno e specchiata onestà dei loro governanti. Bene che vada sono il 'meno peggio' rispetto ad altri sistemi di governo, id est le dittature, si dice, si addita a ludibrio. Pericle ad Atene è un luminoso esempio di ciò che dovrebbe essere la democrazia di ogni popolo e luogo, ma la storia successiva dell'affermarsi delle democrazie occidentali non offre molti altri esempi degni di lode e ammirazione ed esenti da critiche radicali.
Paroni in casa nostra, dite? Nostra di chi? Di coloro che possono vantare una unità di lingua, di luogo, e un vago, indefinibile 'comune sentire' di popolo? Salvo poi, nel tempo presente, offrire la cittadinanza a gente che arriva a meno del cinque per cento di possesso del nostro ricco vocabolario o usa ancora i verbi all'infinito? Unità di lingua e di popolo e 'comune sentire' - come nell'Ottocento dell'entusiastica formazione dello Stato nazionale - o le conflittuali mescolanze odierne di popoli vari e diversi, affluenti e arrembanti a migliaia sulle nostre coste e stipati nelle enclaves nemiche delle 'banlieues' del disagio sociale nelle metropoli europee dei vigliacchi attentati dei 'radicalizzati sul web' di seconda e terza generazione di immigrati?
E cosa sarebbe stata la democrazia della 'rivoluzione di piazza Tahrir', dove avvennero i gesti incresciosi di aggressione alle incaute donne presenti da parte di vogliosi giovanotti 'democratici' di freschissimo conio? E i 'fratelli mussulmani' tramavano nell'ombra e soffiavano sul fuoco della rivolta per affermare il loro dominio teocratico futuro nient'affatto democratico. E vogliamo parlare della democrazia in Siria, costola tragicissima di quel dissennato 'enforcing freedom' di parte americana - americani dissennati che soffiarono sui fuochi delle pretese 'democrazie arabe'?
Per arrivare ai 'fatti di Maidan' e agli 'accordi di Minsk' disattesi da entrambe le parti contraenti (gli Ucraini opportunamente consigliati dalla 'parte atlantica' agente nell'ombra) e alla guerra del Donbass fitta di atrocità dei nazistoni Azov e durata ben otto anni senza che l'Occidente menasse scandalo sui suoi liberi giornali e riviste e televisioni. Una specchiata, luminosa democrazia quella dell'attore Zelensky, ben diretto in video e in voce e servizi fotografici patinati su Vogue dagli stessi consiglieri occidentali che ne hanno favorito l'ascesa? Enforcing freedom anche in Ucraina, ma, dall'altra parte, stava l'orso russo in attesa di zampata. Anche nucleare, s'è detto e ripetuto da ambe le parti in conflitto.
Per tutto ciò esposto e rammentato, cittadini, mi corre l'obbligo di raccomandarvi prudenza e senno sempre attivo nelle vostre laudi delle/a democrazia. Che, come abbiamo visto e rammentato si intesse del maledetto caos del mondo e dei tempi più o meno grami in cui prende forma nuova - e Biden, per certo, non può essere indicato quale emulo di Pericle ad Atene, per quanto lo stesso Pericle, giudicato da noi moderni, non andrebbe esente da critiche per lo sfacciato imperialismo di Atene nel contesto del Pelopponeso e delle guerre ricorrenti di cui ci narrano gli storici di allora.
E ci vollero i Persiani di Serse e di Dario per dare la scossa 'occidentale' ai Greci e unificare sotto la bandiera dell'Ellade i popoli delle città-stato l'una contro l'altra armate.
Che siano gli odierni Russi (quei Persiani di allora) che ci costringono, manu militari, a ripensare la democrazia e il senso profondo del dare la vita (e svenarsi per le bollette dell'energia domestica e battere i denti per il freddo) per la nuova patria europea?
Ai posteri l'ardua sentenza.
Nessuna descrizione della foto disponibile.
 
 
 

L'essere questo sconosciuto.

Post n°2204 pubblicato il 27 Agosto 2022 da fedechiara
 

Che vi sia ciascun lo dice. L'Essere e il Covid. 27 agosto 2020
'Perciò è necessario che sia per intero, o che non sia per nulla.' - Parmenide

Diciamo che se l'è cercata, il Parmenide, la contestazione radicale dei sofisti – che di quel suo rovello sul Nulla che non è e l'Essere che è, perché non può non essere, si burlarono e gli tolsero la sedia di sotto al sedere affermando che la Verità non esiste e buonanotte al secchio.
E ha un bell'affermare, il Parmenide, che le cose non sono e tutto del mondo degli uomini è apparenza, velo di illusione, però se gli cascava una tegola sul capo, beh quella è esperienza ben tangibile e il bernoccolo ne è la prova provata e sarà pure illusione ma duole, mannaggia, oh se duole e fa 'veder le stelle'.
Stelle che sono perché rilucono di notte – e oggi sappiamo che bruciano idrogeno ed elio e sono bianche e nane o giganti rosse e collassano e diventano buchi neri e sfumano in una qualche cosmica idea del Nulla, - che è o sarà e ce lo diranno gli ardimentosi con le loro magnifiche navicelle spaziali che vi si faranno inghiottire, scomponendo la materia nelle sue componenti ultime di particelle e onde.
E di Parmenide diciamo che si è incartato, in quelle sue bizzarre idee del Nulla che non è perché l'Essere non può provenire dal Nulla – e mi piacerebbe, in una teoria del Tempo circolare e viaggi nel Tempo possibili in una diversa fluttuazione cosmica, andare a fargli visita in Grecia (ben altra da oggi e magnifica di templi e mare pulito) e raccontargli un po' delle nostre scoperte della meccanica quantistica e che E=mc2 e della teoria del Caos e dell'entropia che scaturisce dalle leggi della termodinamica e della dissipazione dell'energia, che sembra che tutto finirà in Nulla, se non progrediamo ulteriormente nelle conoscenze delle cose prime ed ultime e la fermiamo, se mai ne saremo capaci.
Ma l'impressione è che non ne capirebbe un granché delle future cose dell'Essere e del Tempo e del Big bang del plasma ipercompresso che prefigura l'odiato Nulla e mi prenderebbe per matto e mi denuncerebbe per paganesimo ai probiviri della città - e dovrei premere il pulsante di rewind di un ritorno al futuro che ho nella cintura e mi ritroverei nel confortevole presente dove tutto è e non é, ma non ce ne importa un fico.
Neanche del Covid – che vi sia ciascun lo dice, ma quanto sia attivo e/o depotenziato nessun lo sa, vedremo in autunno. Ecco un'altra cosa di cui avrei dovuto parlare con Parmenide, mannaggia.
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 

Tutto quanto avreste voluto sapere sulla guerra di Ucraina e non avete mai osato chiedere.

Post n°2203 pubblicato il 26 Agosto 2022 da fedechiara
 

Tutto quanto avreste voluto sapere sulla guerra di Ucraina e non avete mai osato chiedere.
Scoppia in tivù il dramma delle economie europee allo sbando e delle bollette delle famiglie stellari e le aziende che chiudono per l'insostenibilità dei costi dell'energia. E la cosa buffa – se qualcosa di buffo si ravvisa in tanto bailamme di dichiarazioni pre elettorali – è che tutti-tutti i partiti in lizza affrontano il gatto inferocito della questione gas (che brucia insensatamente nel cielo della Finlandia filo Nato mentre Sanna Marin si mostra in video felice ninfa danzante) e delle bollette relative dalla coda della questione.
Come agire sui costi, come rimborsare le aziende e le famiglie per i maggior costi quando la risposta prima e la maggiormente efficace e sensata per un ritorno ai liberi e vantaggiosi commerci pre bellici è una dichiarazione politica che suoni a pentimento e penitenza delle troppe imbecillità politiche pronunciate fin qua:
'Prendiamo, come Europa, le distanze dalla guerra per procura Nato in Ucraina e smettiamo d'un subito le stupidissime sanzioni che ci penalizzano e l'invio di armamenti colà - che ci rendono complici e co-belligeranti.'
Da far recitare ad una Von der Leyen con atteggiamento compunto e voce tremante e cenere sul capo.
Ma abbiamo, invece, il seguitarsi della follia filo Nato della Truss, aspirante premier anglosassone, che si dice pronta a premere il pulsante nucleare, se del caso. Valutiamo se è il caso di imbavagliarla e spedirla su Marte - con annesso il pulsante rosso - per le necessarie prospezioni pre sbarco degli immigrati anglosassoni futuri.
E parola di sensatezza e saggezza ci vengono, invece da Raniero La Valle, sul 'Il fatto' di ieri che scrive:
'(…) E' una guerra bizzarra e insensata, e non era affatto necessaria. Platealmente annunciata, ci voleva niente per evitarla. Bastava smettere di dire che l'Ucraina stava per entrare nella Nato (…) bastava, per il Donbass, rispettare gli accordi di Minsk. Sarebbe bastato un negoziato in cui si stabiliva la neutralità dell'Ucraina e una auto determinazione per il Donbass, come ventilato nell'incontro tra i belligeranti ad Ankara. Invece Biden e la Nato si sono affrettati a dire che sarebbe stata una guerra di lunga durata. Zelensky è andato sui teleschermi di tutto il mondo a chiedere armi agli 'Alleati' (sic) che, insieme a Draghi, gliene hanno fornito sempre di più e sempre più aggressive e di lunga gittata (n.d.r.) e la guerra è diventata perenne (…)
Nè Putin ha scatenato l'Armata ex Rossa o ha voluto rischiare i 26 milioni di morti della seconda guerra mondiale. Così la guerra di Ucraina è diventata una guerra strutturale; non più tra Russia e Ucraina, bensì per il nuovo ordine del mondo, mettendo ai margini la Cina e la Russia...'
Non si poteva dire (scrivere) meglio. Il 25 di settembre proviamo a cambiare l'ordine delle cose.
E' difficile, lo so, ma proviamoci. Ne va della miseria nera che incombe su di noi, sui nostri bassi redditi sempre più bassi e sulle economie fragili di Europa, il folle continente s-governato da politici imbelli e incapaci.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 3 persone, persone in piedi e spazio al chiuso

 
 
 

Mezze vigogne e vecchi merletti.

Post n°2202 pubblicato il 26 Agosto 2022 da fedechiara
 

Mezze vigogne e vecchi merletti - 26 agosto 2020

Data la vistosa asfissia di temi e argomenti e l'affanno redazionale dei nostri giornalisti televisivi che continuano a propinarci 'focus' e approfondimenti sul virus dormiente, ma che si risveglierà in autunno (tanto che perfino un tale a Hong Kong, udite, udite! si dice sia stato colpito una seconda volta dal virus, aita, aita!) mi permetto modestamente di suggerire alcuni altri temi di grande interesse su cui esercitare il nobile mestiere di informatori infodemici.
a) C'è vita nel cosmo? Con il corollario di interviste a cosmologi valenti e scienziati (i virologi no, per favore!!) che rispondano da par loro all'annoso quesito e spieghino, con dovizia di particolari, il perché i nostri coinquilini vicini e lontani si tengono ben discosti dal pianeta Terra. Che sia a causa del Corona virus e giornalisti associati?
b) Quale sviluppo economico è possibile per i paesi della fascia subsahariana che consenta a quegli indigeni di abitare felici la loro meravigliosa patria e contribuire in loco alla sua futura crescita economica – evitando, conseguentemente, di intasare i mitici 'lager libici' col fine di partecipare alla lotteria del naufragio organizzato e infelicissimo approdo in Europa, grazie ai molti taxi del mare sempre disponibili al largo.
c) Il ritorno degli alpeggi di alta quota nelle Dolomiti orientali e la strana commistione di specie autoctone commiste a vigogne, lama sputacchianti e alpaca. Quale futuro per la lana che se ne ricava e quanto confortevoli sono le giacche da mezzo pomeriggio filate in mezza-vigogna.
E, in chiusura, un servizio dedicato al merletto – arte negletta e dimenticata, ma che ha alcune, importanti nicchie di sopravvivenza – con primissimi piani dedicati ai disegni e alle meravigliose trame e alle dita delle lavoranti che creano quelle umane tele di ragno che, presto, torneranno a decorare i nostri mobili tirati a lustro e i quadri alle pareti.
Nella viva speranza di poter ancora aprire la tivù la mattina e ascoltare gli echi del vasto mondo piuttosto che la trista geremiade coronavirica che ci ha frullato gli zebedei da molti mesi ormai – che perfino una canzone di Renato Zero o di Gigi d'Alessio ci sembra più interessante e miglior colonna sonora dei nostri mattini d'estate.
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 

Pescatori di anime e tassisti del mare.

Post n°2201 pubblicato il 24 Agosto 2022 da fedechiara
 

Naufragi organizzati  - 24 agosto 2018
I professionisti della bontà e misericordia indebita che salgono e scendono dalla nave 'Diciotti' per dare residua visibilità e pietoso fiato alle loro stanche geremiadi buoniste - da ben pochi accolte e con riserva di replica – ci mandano a dire che i richiedenti asilo a bordo della nave ci chiedono perché non li vogliamo; e perché il nostro ministro degli Interni non acconsente a farli sbarcare e a dare inizio al costoso iter di assistenza europeo che finirà con l'incentivare la clandestinità della maggior parte di loro, - come è già avvenuto per i loro congiunti e conoscenti che hanno vinto la lotteria Europa tramite procurato, criminale naufragio e si sono incistati a centinaia di migliaia nelle periferie del degrado e della piccola criminalità e spaccio.
Vogliamo dare risposta a quella loro domanda, cittadini? Vogliamo.
Non li vogliamo far scendere dalla nave 'Diciotti' (e le altre navi a seguire) perché siamo d'accordo, in larga maggioranza, con il nostro ministro degli Interni che vuole ostacolare l'abominevole e criminale traffico di esseri umani che origina dai lager libici - dove i poveretti vanno volontariamente a stiparsi per poter partecipare alla lotteria del naufragio organizzato e procurato e conseguente 'salvataggio in mare' da parte della nostra Guardia Costiera e/o dai professionisti della bontà delle o.n.g. al soldo di Soros in contatto satellitare con gli 'scafisti'.
Non siamo d'accordo che l'ingresso nel nostro paese e negli altri stati membri dell'Unione avvenga tramite questa colossale follia cronicizzata e annosa di naufragi organizzati e procurati 'salvataggi' quotidiani - e che si usi a sproposito, sui telegiornali e i giornaloni nazionali, la parola 'pietas' riferita a organizzazioni di criminali ferocissimi che usano spudoratamente del grimaldello della bontà indebita e dell'uso distorto della 'legge del mare' per violare quotidianamente le liquide frontiere di una Europa in gravissimo affanno immigratorio, e che ha pagato prezzi spaventosi di vittime inermi a migliaia a causa dei troppi 'radicalizzati sul web' di prima, seconda e terza generazione di immigrati che hanno rinnegato e offeso la cittadinanza europea a loro troppo generosamente offerta.
Siamo certi che i richiedenti asilo a bordo della nave 'Diciotti' della nostra Guardia Costiera ferma sul molo del porto di Catania sono informati della possibilità che hanno di usare dei loro soldi (che così generosamente versano agli scafisti) per acquistare un regolare biglietto aereo ed entrare in Europa con regolare visto di ingresso e procedere, poi, alla presentazione di una regolare richiesta di asilo politico, qualora ne ricorrano i termini e le condizioni, secondo le vigenti leggi e i regolamenti europei.
Tutto ciò esposto, raccomandiamo ai richiedenti asilo della nave 'Diciotti' di mettersi in contatto con i loro cari (ci risulta che sono in possesso di cellulari e che la generosa assistenza europea ai profughi contempla anche la fornitura di schede telefoniche gratuite) e di avvisarli che la modalità di ingresso nel nostro paese tramite procurati, quotidiani naufragi organizzati non sarà mai più 'vista di buon occhio' dai cittadini di questa e di altra repubblica europea – volessero gentilmente rivolgersi alle agenzie di viaggio dove, per meno di un decimo delle somme che versano agli scafisti, possono 'entrare in Europa' e chiedere ciò che è loro dovuto in qualità di 'richiedenti asilo'.
Beninteso se 'ne hanno diritto' secondo il giudizio delle apposite Commissioni preposte a vagliare le loro richieste.
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963