Post n°307 pubblicato il 21 Ottobre 2009 da nick66
Dal Blog di www.ju29ro.com Come non scrivere di quei tifosi fiorentini che domenica sfoggiavano, in onore del loro fresco gemellaggio con i migliori tifosi del Liverpool, delle belle maglie rosse con un bel MENO 39. Un fatto raccappricciante e osceno. Veramente indegno di una nazione civile. Per chi non lo avesse capito, dietro quella innocente maglietta del Liverpool con il MENO 39 vi è l'irrisione e la beffa per i 39 morti dell'Heysel. Tutti lo abbiamo capito. Link per votare OK all'articolo: http://oknotizie.virgilio.it/go.php?us=783558e108f4753d |
Post n°308 pubblicato il 26 Ottobre 2009 da nick66
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Post n°309 pubblicato il 30 Ottobre 2009 da nick66
Ma che sia kolossal o fiction, comunque il campionato è di nuovo cosa fra Inter e Juventus. La Sampdoria esce ridimensionata dall'umiliante sconfitta patita all'Olimpico. Il Milan non è ancora pronto a inserirsi nella lotta per il vertice. Anzi, fino all'89' sembrava di sì, poi il ciuccio napoletano ha assestato un paio di ragliate che hanno fatto esplodere il San Paolo, nemmeno si fosse trattato di botti da finale di Champions League. Davanti al Milan c'è il Parma, che nel derby della matricola ha avuto ragione del Bari. E il prossimo turno metterà di fronte proprio Milan e Parma, in una partita dall'esito tutt'altro che scontato. Ad affiancare il Diavolo in classifica c'è il Grifone genoano, che ha battuto e scavalcato la Fiorentina. A metà del guado un bel passo avanti lo fanno il Chievo, che consolida la propria classifica espugnando il Cibali, il Cagliari, che pure coglie la vittoria esterna all'Olimpico laziale, ma anche l'Udinese, che fra le mura amiche sega la Roma cogliendo una vittoria importante. In coda il fattore campo prevale in Bologna-Siena e Livorno-Atalanta, con Conte che alla sesta partita perde la sua imbattibilità, complice una clamorosa papera del suo portiere. Ma domani è già di nuovo campionato, con la nuova Juve "che guarda avanti", ma dice che il prossimo scudetto sarà quello della terza stella, mentre Moratti replica sicuro che il prossimo sarà il quinto scudetto consecutivo degli onesti. La verità si sa ma, comunque sia, che voglia di godersela tutta fino in fondo questa serie A, anche se son giusto 4 anni che con tutto 'sto nerazzurro pare proprio unafiction scritta in quella maledetta estate vissuta da Campioni del Mondo.
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Post n°310 pubblicato il 01 Novembre 2009 da nick66
Non è solo colpa sua, ma dell'incredibile sconfitta maturata contro il Napoli è lui il principale responsabile: Ciro Ferrara. Solo un miope poteva non accorgersi dell'autostrada che sulla fascia destra bianconera si era aperta con l'ingresso di Datolo al 13' della ripresa. Un minuto dopo il Napoli accorcia le distanze e ci sta, ma poi un allenatore degno di chiamarsi tale vara le contromosse per non farsi uccellare ancora. Invece Ferrara lascia passare colpevolmente minuti preziosi senza trovare rimedi per una squadra che in campo si dimostra sulle gambe e incapace di arginare la veemenza delle avanzate avversarie. E' proprio Datolo a pareggiare. Il Napoli in campo sovrasta la Juventus lunga e sfilacciata, ma che fa Ferrara? Le toglie ancora più equilibrio lanciando Amauri e togliendo Poulsen. Come si fa a vincere così la partita se già la squadra soffre? Passano cinque minuti e si concretizza infatti la disfatta che nasce sempre sulla fascia destra, continua con uno svarione dell'impalpabile Tiago e si consuma con il tiro secco di Hamsik. Juve 2 Napoli 3. Spiace molto, ma Ciro dimostra di essere un'apprendista come allenatore. E' un lusso che la Juventus che vuole vincere non si potrebbe concedere, ma questa nuova Juve si sta specializzando nel far fare pratica agli apprendisti in ruoli strategici: Secco, Montali, Cobolli Gigli e adesso Ferrara! Ma, intendiamoci, non è tutta colpa di Ciro Ferrara. Se sulla fascia destra l'unico giocatore disponibile è Grygera è perché ci sono fuori infortunati, Salihadmizic, Zebina e Caceres, ma soprattutto perché comunque nessuno dei quattro sarebbe all'altezza di giocare oggi in quel ruolo in una grande squadra. Limiti quindi di organico piuttosto identificati perché troppo spesso i gol che incassa la Juventus nascono dalla fascia destra, ma anche una catena di infortuni incredibile che in parte non può essere spiegata solo con la sfortuna. Una squadra che entusiasma e vince 5-1, ma poi cade così rovinosamente ha ancora tanta strada da fare. Speriamo che nessuno, alla prossima vittoria, parli più di scudetto o di esplosioni nucleari... sarebbero cose da interisti, quelli di una volta però. Questa Juve ci assomiglia a quell'Inter da ridere e da bere, per le tante inutili parole in libertà dei suoi tesserati. Fortunatamente ci si è liberati degli sproloqui del parafulmine messo sciaguratamente per tre anni alla presidenza, sarebbe ora che gli altri facessero un silenzio alla Zoff! Che parlino i fatti, ma che ci si faccia rispettare, senza farci ridere dietro come ormai succede da quell'estate in cui qualche smidollato mal consigliato ha permesso che ci macellassero.
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Post n°311 pubblicato il 01 Novembre 2009 da nick66
Tag: Borriello, campionato, ferrara, fiorentina, Halloween, inter, juventus, marchionni, mazzarri, milan, napoli, ranieri, roma, serie a
Il campionato sembra già mezzo segnato. La notte di Halloween caccia a -7 la Juventus dalla testa della classifica, data la scontata affermazione dell'Inter a Livorno (0-2). Quel che è peggio é che questa Juventus sanguina per le ferite riportate in una festa in cui a divertirsi sono stati gli altri. Il sangue di Camoranesi, che lascia il campo colpito al sopracciglio da una gomitata di Contini, è in senso figurato il sangue della Juventus su cui i vampiri di "Dracula" Mazzarri si sono avventati con mostruosa veemenza. |
Post n°312 pubblicato il 23 Novembre 2009 da nick66
Vincono tutte le prime, chi agevolmente, l'Inter, chi con qualche affanno, Milan e Juventus. Messa alle spalle questa tappa interlocutoria adesso si fanno sotto le partite che emetteranno i primi verdetti di stagione: c'è Juventus-Inter dietro l'angolo, ma soprattutto i primi verdetti della Champions League con gli ultimi due turni del girone eliminatorio a cavallo di altrettante giornate di campionato. L'armata dei piangina e l'infermeria bianconera. L'Inter ha surclassato quel Bologna (1-3) che aveva fatto tanto soffrire una piccola Juve costretta al pareggio. Quella di Mourinho è una squadra così forte che chi ci gioca contro, almeno in Italia, fa sempre la figura di una mediocre sparring partner. Quando qualcosa non ha funzionato a dovere, per i nerazzurri è intervenuta la dea bendata a metterci una pezza come contro l'Udinese e il Cagliari. La Juventus invece ha mostrato dei limiti di personalità forti, affiorati in particolare nelle partite contro Bologna, Palermo e Napoli. La differenza è tutta lì, fra due squadre che adesso sembrano poter essere ad armi pari, con la Juve che finalmente recupera gente fondamentale come Sissoko, Marchisio e Del Piero. E poi si va verso Inter-Juventus con un Maicon in meno e un Sissoko in più, fa una bella differenza! Alle spalle delle prime due, un Milan ballerino consolida il terzo posto battendo (4-3) un Cagliari insidiosissimo cui la Juventus farà visita nel prossimo turno. Ritorna alla vittoria anche la Sampdoria contro il Chievo (2-1), dopo tre turni in cui aveva raccolto solo un fortunoso pareggio casalingo contro il Bari. La squadra di giornata è il Parma che espugna Firenze (2-3) e scavalca i viola in classifica, staccando il Genoa beffato a Livorno (2-1) in pieno recupero. A metà classifica perde lo slancio il Napoli bloccato sul pareggio (0-0) da una Lazio scivolata al terz'ultimo posto. E' la Roma che prende lo slancio per inseguire zone più consone al proprio blasone; a Totti sono bastati 27' per surclassare il Bari (3-1) con una tripletta. Altra occasione persa invece per i Palermo, che non va oltre il pari (1-1) nel derby siculo contro il Catania. Un piccolo ribaltone c'è in coda alla classifica con l'Atalanta, vittoriosa a Siena (0-2), e il Livorno, che agganciano Bologna e Lazio al terz'ultimo posto. Si fa dura la situazione del Siena, già a sei lunghezze da queste squadre. TOP DI GIORNATA Sissoko. Momo si ritrova fra i top non tanto perché contro l'Udinese abbia giocato la partita della vita, ma perché è bastato vederlo in campo per pensare a una Juve più forte e costante di quella vista fino ad ora. Del suo rientro beneficerà certamente anche Felipe Melo che, anche oggi, ha finito per risultare fra i peggiori in campo. Con i rientri di Sissoko e Marchisio in mezzo, è una Juventus che, per lo meno sulla carta, può innestare una marcia in più. Totti. Al suo rientro dopo l'ennesimo infortunio, gli basta una mezz'ora scarsa per mettere in luce il proprio inestimabile repertorio. Gol su calcio di rigore, su punizione e su azione. Giù il cappello per un campione assoluto che con la tripletta di oggi balza al comando della classifica marcatori, affiancando Di Natale a 9 gol. Fanno 187 gol in carriera in serie A tutti segnati con un'unica maglia. Lanzafame. Il 22enne per metà bianconero entra a venti minuti dalla fine e spacca la partita a Firenze, regalando con il suo gol la vittoria al Parma. La speranza è che questo gol segni la svolta per Davide, dopo la parentesi poco brillante di Palermo e il ritorno come comprimario a Bari. A Parma la strada intrapresa sembra poter essere quella giusta. FLOP DI GIORNATA Maicon e la corte interista. A tempo scaduto con vittoria in tasca si fa cacciare per un doppio "vaffa" a un guardalinee. Patetica la sceneggiata inscenata dalla corte nerazzurra, prima con Mourinho che si allontana dalla panchina, poi nel dopo partita con la dirigenza interista che fa trapelare la notizia secondo cui Maicon non avrebbe mandato a quel paese nessuno, ma che come risposta a un "vai vai" avrebbe risposto "vai via tu" ad Ayroldi. Moratti, da parte sua, spiega che si è trattato di un equivoco e che, altro che due giornate (!), si spera che Maicon nemmeno sia squalificato. Ridiculi! Da regolamento due giornate sono sacrosante. Complimenti anche a Sky per la solita intervista in ginocchio al presidente nerazzurro. Potevano chiamarlo InterSky il canale 200 già che c'erano! La curva della Juventus. Lo sfottò ai nerassurri va bene, ma perché continuare a prendersela con la mamma di Balotelli durante un Juventus-Udinese? Il risultato è quello di fare di Balotelli un martire e, allo stesso tempo, dare occasione a certi giornalisti, che non aspettano altro, di esclamare: "Che brutti cori!", come se certi cori fossero prerogativa della curva bianconera. Brandi sembra gongolare da "Controcampo" parlando di "cori razzisti" che nulla c'entrano con il coro idiota e becero "se saltelli muore Balotelli" e ipotizzando addirittura una giornata di squalifica del campo... E allora basta con certi cori idioti, ma basta anche con il moralismo a senso unico di un giornalismo sempre più cialtrone che confonde la deficienza con il razzismo. Genoa e Fiorentina. Escono bruciacchiate da questa giornata di campionato. Il Genoa cade inopintamente a Livorno nei minuti di recupero, mentre la Fiorentina ne becca tre da un Parma in cui vanno a segno tre ex juventini (Amoruso, Bojinov, Lanzafame). Il prossimo turno potrebbe essere quello del riscatto o dello sconfinamento nell'anonimato di centro classifica. In programma: Genoa-Sampdoria e, soprattutto, Inter-Fiorentina.
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Post n°313 pubblicato il 27 Novembre 2009 da nick66
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Post n°314 pubblicato il 30 Novembre 2009 da nick66
La nuova Juve e la vecchia Inter. Quasi quasi verrebbe da dire che quest'Inter ricorda la vecchia Juve, forte in campionato e con qualche difficoltà in Europa, ma la similitudine buona non è quella fra "vecchia Juve" e "la nuova Inter". Cosa può valere infatti questo ennesimo campionato nell'anno 4 d.C. (che sta per dopo Calciopoli) ,che è solamente un altro figlio illegittimo di Farsopoli? I processi, quelli veri, ce lo stanno già dicendo. Quello che invece stupisce è che una squadra, che incidentalmente si chiama Juventus, assomiglia sempre di più alla "vecchia Inter". Quella che a parole vinceva i campionati. Questa Juventus fa addirittura di più perché già parla di terza stella. "Siamo già da scudetto" ha risposto nei giorni scorsi il presidente Jean Claude Blanc a chi gli chiedeva se la Juve a gennaio sarebbe tornata sul mercato, "Se lo vinceremo metteremo la terza stella" ha ribadito più volte. Gli ha fatto eco Diego che invece di fare faville in campo si è dato da fare con le interviste: "Possiamo vincere Scudetto e Champions" ha detto qualche giorno fa, fino ad arrivare al titolo a tutta pagina di Tuttosport del giorno di Cagliari-Juventus: "Diego: Juve ci penso io!" Roba da Gialappa's. E che dire delle trasmissioni televisive della domenica pomeriggio con Ferrara che, con l'umore di un cane bastonato, si fa compatire da Mourinho sulle reti Mediaset offrendosi alle risatine dei giornalisti in studio? Questo nuovo corso della Juve è proprio come quell'Inter ciarliera che dilapidava miliardi in acquisti inutili. Almeno però Moratti ci metteva la passione, mentre John Elkann, dopo che della Juventus se n'è lavato le mani nell'estate o peggio di Calciopoli, oggi si limita ad affidare il ruolo di presidente, amministratore delegato e direttore generale ad un uomo solo, come se la Juventus fosse una bocciofila qualsiasi. Il Diavolo e il Grifone sugli scudi. Con l'Inter che regola la Fiorentina (1-0) come da copione, anche se solo su rigore e negli ultimi minuti, i colpi di giornata sono del Milan e del Genoa. I rossoneri vincono a Catania (0-2) con una doppietta di Huntelaar messa a segno nei minuti di recupero, mentre il Genoa si è aggiudicato il derby della lanterna umiliando la Sampdoria (3-0). Per la squadra di Del Neri, comunque ancora al 4° posto, il ruolino delle ultime 5 partite è da zona allarme (1 vittoria, 1 pareggio, 3 sconfitte). Ma, tornando all'Inter, una citazione la merita Mourinho, che vince sia in campo che in conferenza stampa. Con i tre punti conquistati contro la Fiorentina manda a picco la Juventus, mentre davanti ai microfoni smentisce presidente e capitano che minacciavano la carnevalata del ritiro della squadra in caso di insulti a Torino. "Io la squadra non la ritiro, non voglio perdere la partita a tavolino". Per la serie "non sono mica un pirla!" Tutto il resto è noia. Ci vorrebbe il sottofondo di Califano al resto della giornata di campionato dominata dal flop bianconero. Al ballo delle aspiranti "da Champions" Parma e Napoli impattano (1-1), mentre la Roma riconquista posizioni vincendo a Bergamo (1-2). I giallorossi nelle ultime 4 partite ne hanno vinte 3 pareggiando l'altra a Milano contro l'Inter. Il Bari ha liquidato in extremis un coriaceo Siena (2-1), sulla cui panchina si è seduto per la prima volta Malesani. Nuova panchina sfortunata anche quella di Delio Rossi, visto che il suo Palermo è stato sconfitto a Verona dal Chievo (1-0). Chiude il programma della domenica lo scialbo pareggio fra Lazio e Bologna (0-0). Nell'anticipo del sabato pomeriggio l'Udinese aveva sconfitto il Livorno (2-0) anche con una marcatura di Di Natale, nuovamente capocannoniere solitario del campionato con 10 gol. TOP DI GIORNATA * Allegri. 5 vittorie e 1 sconfitta nelle ultime 6 partite, solo Inter e Milan hanno fatto meglio con un punto in più. Allegri non dispone di grandi individualità, ma il suo è "un rombo" da corsa, che in campo è veloce ed aggressivo. Con la pesante vittoria ottenuta contro la Juventus, la squadra sarda è a un punto dall'aggancio alla "zona Europa League". * Huntelaar. La partita sembra avviata a chiudersi sullo 0 a 0 quando Leonardo lo lancia nella mischia a sei minuti dalla fine. All'ottavo spezzone di partita che cosa t'inventa l'attaccante olandese? Niente meno che una doppietta vincente segnata a cavallo dell'ultimo minuto di recupero (93' e 94'), con la quale il Milan si insedia al secondo posto in classifica. * Genoa. Nel derby della lanterna non c'è stata storia con il Genoa che ha letteralmente schiantato la Sampdoria. Fra i rossoblù sono da segnalare le prestazioni di Criscito e Palladino (entrambi per metà della Juventus), fra i migliori in campo. Il primo è assoluto padrone della fascia sinistra che governa con autorevolezza e propositività, il secondo detta i tempi delle ripartenze danzando con il pallone come quasi mai gli riusciva con la maglia bianconera FLOP DI GIORNATA Il floppone di giornata è quello della Juventus. E' un flop così clamoroso che non può riguardare il solito capro espiatorio di comodo, ma che riguarda tutta la società. Mai come in questa occasione calza alla perfezione quel vecchio detto secondo cui "il pesce puzza dalla testa". * La proprietà. Le colpe arrivano da lontano. Quell'estate 2006 ha cambiato per sempre la storia della Juventus. Il peccato originale per non avere difeso società e vecchi dirigenti dalle infamie di Calciopoli è un fardello pesante che mai abbandonerà una proprietà che tratta la Juventus come un qualsivoglia asset aziendale. Senza amore né passione, il resto delle scelte sono una logica conseguenza per quella che nemmeno sembra essere una lontana parente della Juventus che è stata. Quella Juventus è stata uccisa deliberatamente. Quella di oggi è una controfigura affidata a improvvisati dirigenti di calcio che nulla hanno da spartire con la ultra centenaria storia della Juventus. In questo quadro, e alla luce dell'esito della sentenza dei giorni scorsi sul doping amministrativo addebitato alla Triade, pensare a come è stato dimissionato Roberto Bettega fa pensare solo a una resa dei conti tutta interna a logiche che con il bene della Juventus poco hanno a che fare. Che tristezza! * I dirigenti. Se per Blanc i jolly erano finiti con la sconfitta interna maturata contro il Napoli, sarebbe lecito aspettarsi qualche novità dalla dirigenza dopo la doppia consecutiva sconfitta rimediata a Bordeaux e Cagliari. La scommessa di affidare la panchina a un allenatore esordiente sembra già persa a novembre. Tre allenatori in tre anni a testimonianza dell'assenza di un disegno tecnico all'altezza della situazione. Dopo la serie B con Deschamps e due anni con Ranieri, questo doveva essere un anno da non fallire, con la squadra affidata a un allenatore vincente e collaudato, un allenatore da Juventus. Dopo 14 giornate di campionato invece la Juventus è già a -8 dall'Inter, con gli stessi punti dell'anno scorso, ma due punti in più di distacco dalla capolista nonostante la dispendiosa campagna acquisti estivi. Acquisti pagati ben oltre il proprio valore di mercato (Felipe Melo) o che stanno rendendo al di sotto delle attese (Diego) e cessioni a prezzo di saldo di giocatori che potevano essere utili alla causa (Marchionni, Zanetti) per quello che è un film già visto. Il saldo negativo di mercato è stato di circa 40 milioni per un salto di qualità finora mancato. * L'allenatore e i giocatori. Troppo facile sarebbe prendersela con Ferrara e farne un capro espiatorio dell'attuale situazione (e puntuale in serata arriva l'indiscrezione di un ultimatum di John Elkann nei suoi confronti). Ma Ciro sembra in totale stato confusionale, e non solo nelle interviste post partita in cui dice di aver visto una buona Juventus. La squadra invece sta dimostrando di non avere un gioco, variando continuamente modulo prima di arrivare a un 4-2-3-1, che presupporrebbe una rosa ricca di trequartisti per assicurare i necessari ricambi. Invece in rosa ci sono giocatori inutili con questo schema di gioco, come Tiago, i trequartisti sono giusto 3 (Giovinco, Diego, Camoranesi), mentre le punte sono 4 per un posto, tutte dai 30 anni in su (vabbè, Amauri ne ha 29 e 1/2...) e con considerevoli problemi fisici. Con Giovinco inizialmente fuori, sia a Bordeaux che a Cagliari, troviamo così schierati giocatori al rientro dopo lunghi infortuni, che per giunta giocano fuori ruolo (Del Piero a Bordeaux, Marchisio a Cagliari) e cambi in corsa, tutt'altro che convincenti. Se a questo aggiungiamo le vistose lacune di qualità e di ricambi sulle fasce laterali, il quadro di una squadra male assemblata è completo. Quanto ai giocatori, sono in tanti a rendere ben al di sotto delle attese. Cannavaro mostra i limiti di una carta d'identità ingiallita, l'apporto di Felipe Melo è stato fin qui disastroso, Diego gira a vuoto senza riuscire a guidare la squadra, mentre in avanti Amauri è irriconoscibile, risucchiato nel vortice di un'inarrestabile spirale involutiva. Se a quanto evidenziato aggiungiamo che fin qui, anche in questa stagione, le assenze per infortuni sono sui livelli da record dell'anno scorso il quadro è completo.
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Post n°315 pubblicato il 07 Dicembre 2009 da nick66
Juve che batte l'Inter e riapre il campionato. La rabbia e l'orgoglio bianconeri hanno avuto la meglio in una partita di rara bruttezza in cui a fare la differenza è stata la giocata decisiva di Marchisio, uno cresciuto a pane e Juventus che, a soli 23 anni, della Juve di oggi è già una bandiera. Finisce la partita dell'Olimpico e mi arriva un sms sul cellulare: "Grazie!" E' di un mio amico milanista che interpreta così il sentimento di una tifoseria cui non sembra vero di essere arrivata a sole quattro lunghezze dai cugini capolista. Cinque vittorie nelle ultime cinque partite per i rossoneri che in una ventina di minuti hanno schiantato una Sampdoria (3-0) sempre più irriconoscibile rispetto a quella ammirata ad inizio stagione. Le ultime quattro trasferte i doriani le hanno perse tutte subendo la bellezza di 13 gol, con un solo golletto all'attivo.
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Post n°316 pubblicato il 08 Dicembre 2009 da nick66
La Juventus perde in casa 1-4 contro il Bayern Monaco ed è elimnata al primo turno della Champions League.
Pagelle: Buffon 5, Caceres 5,5, Grosso 5, Cannavaro 5, Legrottaglie 5,5, Felipe Melo 3 (Giovinco sv), Marchisio 5,5, Camoranesi 5, Diego 4 (Amauri 5), Trezeguet 6, Del Piero 4 (Poulsen 5,5). All. Ferrara 4. |
Post n°317 pubblicato il 09 Dicembre 2009 da nick66
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Post n°319 pubblicato il 14 Dicembre 2009 da nick66
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C'era grande attesa oggi per la sentenza di primo grado del Processo con il rito abbreviato che vedeva imputato soprattutto Giraudo per cui i PM avevano richiesto la condanna a 5 anni per associazione a delinquere. Ebbene, a essere ingenui ci si aspettava un'assoluzione vista l'assoluta inconsistenza dell'accusa ed è stata grande la delusione una volta appreso della condanna a tre anni. Si va a leggere una nota ANSA che riporta il dispositivo della sentenza e si scopre che Giraudo è stato condannato perchè "ritenuto responsabile di associazione per delinquere e per tre singoli episodi di frode.
Ma attenzione che in Udinese Brescia ci fu espulso solo Jankulovsky dell'Udinese in seguito a una rissa e su segnalazione del guardalinee (non indagato). Per quanto riguarda gli altri ammoniti (Pinzi, Muntari e Di Michele) giocarono tutti e tre contro la Juventus la settimana successiva. Strano che alcuni semplici tifosi si possano accorgere di un errore clamoroso, mentre sembra proprio che questo sia stato un fatto servito ad emettere la condanna di Giraudo. Ma dove siamo? Per gli altri capi d'imputazione è per lo meno strano che non risultino indagati il notaio e i giornalisti che presiedevano a quei sorteggi. Tutto molto strano e poco credibile, naturalmente nel rispetto delle sentenze, ma con la ferma convinzione che certi capi d'imputazione possano essere ribaltati in Corte d'Appello.
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Quinta sconfitta nelle ultime sei partite. Anche contro l'ultima in classifica, il Catania, la Juventus ha dato il peggio di sé uscendo sconfitta. Il fondo del barile è stato raschiato da tempo, eppure ci tocca ancora sentire dai protagonisti di questa epocale disfatta che non se ne vanno, non abbandonano la nave, oppure le amenità di sempre, che "bisogna stare uniti" e continuare così a sprofondare, ma il precipizio è questo, ci siamo dentro fino al collo. Ferrara sta deludendo come uomo oltre che come allenatore: al suo posto, con un briciolo di dignità, avrebbe dovuto rassegnare le dimissioni almeno oggi. Cinque sconfitte in sei gare con la pesante eliminazione in Champions League costituiscono un ruolino da imporre scelte drastiche. Ma si tratta solo di una fase terminale di problemi affiorati in questi tre mesi di risultati alterni, per una crisi che arriva da lontano. Sarebbe serrio ed auspicabile aspettarsi le dimissioni di Ferrara che invece non arriveranno. Le colpe però non si limitano certo all'allenatore, perché ad essere cacciati senza se e senza ma, dovrebbe essere una dirigenza che in tre anni ha compiuto errori su errori di mercato dilapidando con i vari Andrade, Boumsong, Tiago, Poulsen, Felipe Melo, etc. un centinaio di milioni di euro. Non si capisce come certi dirigenti possano continuare a sedersi sui loro scranni in presenza dell'evidenza dei fatti a sconfessare il loro operato. C'è tanta presunzione ed arroganza soprattutto "nell'uno e trino", Jean Claude Blanc, uomo a digiuno di calcio che impersona tre ruoli dirigenziali nemmeno fosse un superuomo. Fermarsi a Ferrara sarebbe infatti come guardare alla pagliuzza e far finta che non ci sia la trave data da certe scelte che stanno a monte di tutto il problema Juventus: John Elkann! Sono state le sue scelte a far colare a picco la Juve nell'estate di calciopoli e ha continuato a sbagliare anche dopo, affidando la società a gente a digiuno di calcio. Viene da pensare che il progetto sventolato a più riprese da Blanc sia proprio il ridimensionamento della società, vista la situazione attuale e l'incapacità di assumersi le nececcarie responsabilità. Adesso sembra che ritorni Bettega. Ma che senso ha? Bettega dovrebbe tornare in pompa magna e non a far da raccordo semplicemente fra dirigenza e allenatore quale consulente della società. E' un po' come prendersi un'aspirina quando si ha una polmonite. Speriamo che Bettega non si presti a fare da parafulmine a questa sconclusionata e autolesionista Juventus che merita solo di colare a picco portandosi dietro tutta la mediocrità di una dirigenza assurda che, da Calciopoli in poi, ci fa veramente vergognare di chi ci rappresenta. Questi dovrebbero essere i primi a togliere il disturbo. |
Post n°322 pubblicato il 21 Dicembre 2009 da nick66
Il freddo gelido si abbatte su mezzo mondo, ma in Italia sembra fare più freddo. In serie A, ben quattro partite su dieci sono state rinviate a data da destinarsi, complici non tanto le condizioni dei terreni di gioco, ma le infrastrutture obsolete di stadi profondamente inadeguati di cui ci siamo già occupati qui.
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Post n°323 pubblicato il 27 Dicembre 2009 da nick66
Fra Jean Claude Blanc e John Elkann ci deve essere stato il fatidico colpo di fulmine scoppiato con i fuochi di quel Capodanno. La cena galeotta fu organizzata da amici comuni a Marrakech. Capitarono seduti l'uno di fianco all'altro e iniziarono a parlare di sport, di visioni e trasmutazioni, di come certe esperienze di altri sport potessero riguardare anche il mondo del calcio. Nemmeno il tempo di una stretta di mano per salutarsi che qualche mese dopo Blanc già sedeva nel CdA della Juventus. Un anno di tempo per capire dove si trovava e che cosa ci stava a fare, e poi “il botto” grazie a Calciopoli. Via i cattivi Giraudo e Moggi, dentro Monsieur Blanc de Chambéry. Che fosse sull’ingordo andante se ne sono accorti tutti subito, perché in quella Juve arrivata al dessert, di fette di torta il francese ne volle subito due, sbafandosi in un sol boccone sia il ruolo di amministratore delegato che di direttore generale.
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Post n°324 pubblicato il 27 Dicembre 2009 da nick66
Il 27 dicembre dev'essere proprio un giorno destinato alla nascita di campioni bianconeri. Se Roberto Bettega festeggia i suoi 59 anni, in questo giorno ricorre anche l'anniversario della nascita di un altro grande, indimenticato campione bianconero: John William Charles, 150 presenze e 93 reti con la maglia della Juventus, messe insieme fra il 1957 e il 1962. Charles nei cinque anni con la Juventus vinse tre Scudetti e due Coppe Italia. Un campione veramente di altri tempi, un gigante del calcio di nome e di fatto, con il suo metro e novanta di altezza; mai ammonito, mai espulso. Come per Bobby Gol il suo pezzo forte era il colpo di testa, nonostante saltasse con le braccia unite al corpo per non far male agli avversari. Boniperti racconta, nel suo "Una vita a testa alta", come durante certe partite, fra il primo e il secondo tempo, lo invitasse a saltare con le braccia larghe per aver ragione più facilmente degli avversari nei contrasti aerei. "Il gigante buono" faceva di sì con il capo, mai poi rientrava in campo e non si azzardava ad allargare quelle braccia, non ne aveva bisogno. Anzi, Charles durante i suoi cinque anni in maglia bianconera si rese protagonista di gesti passati alla storia, iniziando dal suo primo derby contro il Toro dopo poche giornate di campionato: era il 13 ottobre del 1957, la Juventus vinse 1-0 proprio con un suo gol, ma Charles si rese protagonista di un'altra vera prodezza che iniziò a farlo conoscere per il campione di umanità che è stato. Saltò insieme al difensore granata Brancaleoni per contendergli un pallone: lo scontro fu tremendo, mentre l'azione continuava i due rimasero a terra; si rialzò prima il bianconero, che andò a sorreggere il granata che si ritrovò con il viso imbrattato di sangue per la frattura del setto nasale. Charles lo sollevò e lo sorresse fino all'arrivo dei soccorritori, riuscendo ad unire i tifosi della Juventus e del Torino in un unico grande applauso. Questo era John Charles, un campione a tutto tondo, proclamato nel 2005 il miglior giocatore gallese di tutti i tempi, un fuoriclasse assoluto di un calcio che non c'è più. John ci ha lasciato il 21 febbraio 2004. Vederlo adesso ritratto nelle foto in bianconero insieme a Sivori e Boniperti sembra quasi si tratti di una leggenda. Invece è storia vera. Charles in Italia arrivò nel 1957 insieme a Sivori,primi acquisti del giovanissimo presidente Umberto Agnelli, allora ventiduenne. I due fuoriclasse al primo anno segnarono 50 gol in due (Charles 28, Sivori 22) risollevando una squadra che l'anno precedente era arrivata a un soffio dalla retrocessione. Fu subito scudetto, quello della prima stella. "John Charles fu un Re - scrive il duo Bernardi - Novelli in "Tre Re per la Signora" - lo chiamarono King John perché aveva la regalità e la monumentalità degne della statura di un sovrano. John fu il Re dell'Aria, del gioco aereo". Quella scritta da Charles è stata una delle più belle pagine della storia bianconera, una pagina che ancora adesso è sempre piacevole ed emozionante da sfogliare. |
Chissà perché, leggendo le news del sito della Juventus, ci è tornata in mente la celebre e inconsapevole battuta rilasciataci da John Elkann la scorsa estate, in risposta a chi gli chiedeva lumi riguardo al numero degli scudetti della Juventus. Ma questa è un'altra storia (il relativo video è cliccabile alla Vostra sinistra su questo blog). |
"Ho sempre considerato la Juve la realizzazione dei miei sogni. Il calcio per me è la Juve..."
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Inviato da: bradipoafricano
il 27/03/2011 alle 14:03
Inviato da: Pinturicchio_94
il 18/12/2010 alle 17:42
Inviato da: ordw
il 29/10/2010 alle 14:46
Inviato da: resistenzabianconera
il 13/09/2010 alle 22:25
Inviato da: cronachebianconere
il 06/09/2010 alle 06:58