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Rivotorto

fede e vita - natura e grazia

 

Messaggi del 17/06/2023

Verità e amore

Post n°1358 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

Se per amore umano si intende l’affetto verso ciò chesi percepisce come un bene (e in particolare verso le persone), risulta chiarol’importanza che hanno la verità e la ragione, che ci indicano dove sta il benee, sottomettendo le passioni, ci permettono di raggiungerlo.

Ma l’amore di Dio, cioè la carità, è il Sommo bene, ècioè Dio stesso, e Dio che si comunica.

Noi, perciò, dobbiamo comunicare l’amore analogamentea come fa Dio: donandoci. Ma per farlo dobbiamo in qualche modo diventare comelui: amore. Dobbiamo essere amore, e perciò la nostra vita deve coincidere conl’amore, cioè con il bene che siamo chiamati ad annunciare e a vivere.

Questo processo per l’amore umano si realizzapienamente solo se è relazione con l’amore divino, e perciò solo se la ragioneè illuminata dalla fede, che è la verità tutta intera e il fondamento di ogniverità umana e della stessa ragione.

Ma se la ragione non sottomette le passioni, la fede,che deve essere accettata dalla ragione e che mira al vero bene, potrebbe nonessere più il centro del bersaglio dell’amore umano, che così può controtestimoniare l’amore divino (ammesso che permanga) perdendo così in umanità.

Se, infatti, il bene non viene raggiunto, amare puòdiventare un male così come quando si ama il peccato.

Per questo San Paolo insiste sulla sana dottrina: lofa proprio in funzione della carità, che, indicando dove sta il vero bene,permette che in esso si possa realizzare la ragione e, attraverso di essa,anche il sentimento umano.

L’amore non è un concetto: si può pensare all’amoresenza amare. E non è un sentimento: si può sentire, ma senza amare.

L’amore è vita, è uno stato di vita, che si manifestaattraverso atti umani che sono frutto di volontà. Cioè attraverso delle opereorientate da delle intenzioni.

L’amore di Dio è la vita di Dio, l’amore dell’uomo èla vita dell’uomo, e l’amore di Dio nell’uomo è la vita di Dio nell’uomo.

L’amore è dono, e perciò è gratuito, ma, mentre in noicausa il nostro bene, in Dio l’amore per noi non aumenta la sua gloria, che èinfinita.

L’amore è attrazione verso ciò che si percepisce comebene, e l’amore vero è l’attrazione verso il bene oggettivo. Non è dovuto soloall’intelletto, ma è dovuto al cuore, che tutto comprende dell’uomo.

L’amore è una forza vitale, un “movimento

 
 
 

Privilegi

Post n°1357 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

I privilegi terreni sono finalizzati e sono alservizio di quelli spirituali.

Ad esempio: nascere in un paese che offre più opportunità,o essere in buona salute, sono in un certo senso dei privilegi, ma unprivilegio ancora maggiore è quello di essere, e di vivere, da poveri: “Beativoi, poveri…”, ha detto Gesù. 

 
 
 

Miracoli

Post n°1356 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

Scrive San Paolo: “Non ha forse Dio dimostratostolta la sapienza di questo mondo?” (1Cor 1,20).

Per Paolo è piaciuto a Dio vincere la sapienza umanacon la stoltezza della predicazione.

Di fatto, i sapienti sono scossi di fronte ai miracoli,che sono causati dalla fede e per confermare la fede.

Non che i miracoli servono a dare la fede, ma servonoa dare la ragione.

Dice Gesù: “Se non compio le opere del Padre mio,non credetemi; ma se le compio, anche se non volete credere a me, credetealmeno alle opere” (Gv 10,37-38).

I miracoli, che seguono la predicazione, servono adaprire la mente al mistero e a non escludere pregiudizialmente l’eventualitàdella fede.

Invece, spesso, intellettuali e scienziati suimiracoli tagliano corto: o semplicemente negandoli anche se evidenti comequelli eucaristici, o dichiarandoli falsi ma senza portare non solo le prove,ma neanche indizi seri, o dicendo che hanno una spiegazione naturale ma senzaspiegare come.

Così, quando si parla di miracoli, o si imitano a deiproclami indimostrabili, o “cambiano canale”, come faccio io quando c’è Porta aporta.

 
 
 

Famiglia

Post n°1355 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

Secondo molti psicologi attuali, l’ambiente di colturadel narcisismo è la famiglia.

Ma, anche se non di rado questo è vero, e la veritànon si deve negare ma, al contrario, si deve perseguire, occorre affermare chenon è la famiglia la causa del narcisismo, ma il peccato e le sue conseguenze,di cui la famiglia non è immune e che, anzi, proprio per l’importanza cheriveste, è un soggetto “sensibile”, nel senso che è un bersaglio privilegiato delmale. La famiglia, anzi, di per se è ben attrezzata per contrastare ilnarcisismo.

Se le famiglie non sono perfette, è perché gli uomininon sono perfetti ma peccatori, e sono condizionati spesso dal peccato altrui,e così tendono a condizionare gli altri.

Ma il condizionamento può essere anche in positivo,cioè può avvenire in modo da non mortificare la libertà degli altri mapiuttosto a rafforzarla, e per questo la famiglia è uno strumento atto adamplificare il bene.

La differenza la fa l’amore (e soprattutto la carità,che è l’amore umano innalzato dalla grazia all’ordine soprannaturale).

Senza amore prevalgono i difetti, mentre se c’è amoreci sono meno episodi traumatici e meno effetti traumatici anche perché ci sonosoprattutto episodi ed effetti ordinati a costruire la personalità e non adistruggerla.

Ma l’uomo è fragile e peccatore anche se tende a Dio:la differenza fondamentale, perciò, la fa la grazia, che non si contrapponealla realtà umana, ma cerca di guarirla e di farla crescere nel bene, in modoche, sebbene la malvagità le si oppone, tutto dipende dalla volontàfondamentale dell’uomo.

L’amore nella vita dell’uomo si manifesta secondo treaspetti: quello esteriore, quello naturale inerente all’anima e l’amoresoprannaturale, che sono in relazione tra loro, anche se più l’amore ècategoria profonda, più incide nell’essenza, ma che non coincidono se non nelladirezione.

Per certi aspetti si potrebbe così paragonare l’amoreche traspare attraverso gli atti visibili, che è molto condizionato dallapsicologia, come il colore di una vernice, l’amore dell’anima, come la qualitàdella vernice, e l’amore soprannaturale, come la sostanza dell’oggettoverniciato.

O, se vogliamo, sotto altri aspetti si può paragonarel’amore esteriore alla superfice del mare, che spesso è influenzata dai venti,l’amore dell’anima alle correnti subacquee, e l’amore soprannaturale, alleorrenti profonde, che nella sostanza non sono toccate da ciò che viene sopra,che però può limitarne l’efficacia.

 
 
 

Comunicazione

Post n°1354 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

Lo spirito umano comunica attraverso il corpo, i cuisegni sono “decodificati” dagli altri.

Ma sebbene tali segni possono anche essereingannevoli, e spesso lo sono, il corpo non può falsificare tutto, né impedireche il cuore non possa manifestarsi in qualche modo anche parziale.

C’è poi l’azione di Dio in quanto creatore e chesostiene e riempie l’universo, che si manifesta soprattutto nell’uomo.

E c’è la grazia soprannaturale che si manifestaspingendo l’uomo al bene e che si realizza in chi vive in comunione di vita conDio, cioè in chi ha la carità, a cominciare da chi ha la fede, che passaattraverso il Battesimo, fosse pure solo di desiderio implicito. La fede e ilSacramento del Battesimo, infatti, sono la via che, se non vi fosseroimpedimenti e condizionamenti, più “spontanea” perché la grazia possacomunicarsi. Sono, cioè, la via ordinaria della salvezza che, però, può“strabordare” anche da questo passaggio, purché, se così si può dire, non levenga impedito di seguire in qualche modo lo stesso alveo e la stessadirezione.

 
 
 

Misericordia

Post n°1353 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

Il Paradiso è sia per i giusti che per gli ingiusti, siaper chi segue la legge e sia per chi non la segue, perché non è la legge(umana) che salva.

Ma chi è, cioè chi segue la legge umana (se questa noncontrasta con la legge morale) e opera bene, è favorito, perché la legge fa dapedagogo, cioè prepara alla grazia, purché non venga scambiata con la salvezza,che non può essere pagata con nessuna opera umana.

Per questo spesso sono gli ingiusti che, riconosciutisimancanti anche grazie alla legge, si pentono e, pentiti per amore, chiedono lasalvezza a Dio, diventando più giusti dei giusti.

Anche la legge umana, infatti, per essere adempiuta,cioè per raggiungere il suo fine di “pedagogo” e creare le disposizioniinteriori adatte per ricevere la grazia, va vissuta col cuore.

 
 
 

Beati voi poveri

Post n°1352 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

I poveri sono beati perché vivono la condizionenaturale dell’uomo, che è intrinsecamente povero e bisognoso e così, vivendosecondo la verità, assecondano la grazia.

L’uomo è immensamente grande in quanto è simile a Dio,ma è anche infinitamente piccolo perché Dio è l’Infinito.

Cercare le ricchezze equivale a sottrarsi all’azionedella grazia, essere umili e cercare la povertà integrale, cioè viverepoveramente da poveri e per i poveri, permette l’apertura alla grazia.

 
 
 

Fede e ragione

Post n°1351 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

Attraverso un semplice schema che aiuta a evidenziaredei rapporti, si può dire che la ragione si serve del sentire un po’ come lafede si “serve” della ragione.

Solo così il sentire può realizzarsi influendo sullaragione, e la ragione si realizza approfondendo la fede.

Se non vi fosse stato il peccato originale, la ragionesarebbe stata umanamente infallibile, ma se, pur in assenza del peccatooriginale, non avesse avuto il dono della grazia, sarebbe stata non sololimitata alle cose conformi alla natura umana, ma anche, se così si può dire,meno perfetta e avrebbe faticato di più per “armonizzare” i limiti naturalidell’uomo, e perciò anche i limiti terreni della ragione con quelli delsentire.

Dopo il peccato originale il sentire si è moltosvincolato dalla ragione e la ragione è diventata fallibile, cosicché è facilecadere sia nel sentimentalismo, che nel razionalismo, che sono due forme disentimentalismo, perché non assecondano un esame obbiettivo della realtà, ma,contrapponendosi nel primo caso alla razionalità e nel secondo caso al sentire,escludono parte della realtà umana per seguire i pregiudizi e la “pancia”.

Il sentire è razionale se è sottoposto alla ragione ela ragione “sente” se ragiona.

Un esempio riduttivo e schematico: l’intuizione, che alivello cerebrale è un po’ come la facoltà di emettere giudizi processandoquasi istantaneamente una sterminata quantità di informazioni che giungonoattraverso i sensi, se viene recepita come fosse una sorta di istinto, puòportare a errori clamorosi, che può evitare se è sottoposta alla ragione.

La ragione, infatti, tiene conto sia del fatto che isensi sono fallibili, sia che la realtà che i sensi percepiscono non èschematica, sia che alcune informazioni sfuggono, sia che noi “processiamo”secondo “programmi” e schemi condizionati… 

 
 
 

Dio amore

Post n°1350 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

Se Dio è amore, cioè se la natura di Dio è l’amore diDio, cioè la Carità, allora il Principio divino, cioè il Padre, è amore, laSapienza divina, cioè il Figlio, è amore, e il soffio vitale, cioè lo SpiritoSanto, è amore.

E l’opera divina, cioè la misericordia divina, èamore.

 
 
 

La Grande Promessa del Sacro Cuore di Gesù

Post n°1349 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

La Chiesa distingue le pie pratiche dalle promesse cheeventualmente a queste sono legate, che, invece, sono viste con sospetto,quando non addirittura osteggiate, a parte casi particolari, tra cui lepromesse legate al Sacro Cuore di Gesù e soprattutto la Grande Promessa.

Anzi, le promesse del Sacro Cuore, e soprattutto laGrande Promessa, non solo sono accettate, ma fatte proprie attraversol’incoraggiamento e la promozione della devozione al Sacro Cuore e dei Priminove venerdì del mese, una pratica che ha il vantaggio che basta compierla unasola volta nella vita e a cui non è richiesta una fede speciale,particolarmente forte: basta essere in grazia di Dio, credere nella fedesoprannaturale della Chiesa e, umanamente, a quello che ha promesso Gesù aSanta Maria Margherita Alacoque.

Questo significa che non bisogna tanto credere con lapropria fede umana, cioè accettare con la propria ragione una rivelazioneprivata, ma occorre credere ala rivelazione privata della Grande Promessaattraverso il discernimento della Chiesa! E questo dà una sicurezza e unatranquillità di gran lunga superiore a quella verso le atre promesse accettate,ma non promosse e fatte proprie universalmente e ufficialmente.

 
 
 

Manifestazione divina nella storia

Post n°1348 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

La matematica è una forma logica “digitalizzata” esemplificata. Una sintesi ridotta a schema, che usa simboli universalmentericonosciuti. E funziona in quanto esprime delle verità.

Il linguaggio parlato e l’arte, invece, esprimono unalogica personalizzata, secondo una forma “analogica” ma che usa dei simboli,che sono anch’essi determinati. Ma li usa in modo “continuo”, un po’ come siusano i disegni di un cartone animato dando il senso del movimento.

Il linguaggio parlato, infatti, si relaziona colsentimento, con la libertà, con la volontà, con la storia, con lacontemplazione e l’intuizione, col mistero.

E, se usato da Dio, mette in relazione col suo Misterointimo tramite lo Spirito Santo.

Nella Rivelazione di Gesù, tutto comunica il suoMistero divino, anche la storia, in quanto egli è il Mistero che si è fattocarne ed è entrato nel mondo direttamente.

 
 
 

Linguaggi della fede

Post n°1347 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

Come per esprimere graficamente una realtà fisica,come una costruzione edile o una macchina, occorrono tanti disegni che nemanifestino le sezioni e, anche, le intersezioni e i movimenti eventuali, amaggior ragione per esprimere la realtà spirituale occorrerebbe tener conto diuna immensa complessità e un’immensa gamma di interazioni. Cosa impossibile, mache una teologia ad alto livello tende a ricostruire parzialmente, con unmodello ridotto.

Ma come la realtà fisica può essere espressagraficamente in modo semplicissimo ma giusto, purché se ne rispettino icontorni fondamentali, a maggior ragione i principi irrinunciabili delladottrina cattolica, anche se espressi in linguaggio semplicissimo, esprimono lafede in Cristo, che consiste in Dio stesso.

E se a volte è utile esprimersi il linguaggioteologico, per annunciare la salvezza di Dio spesso è più utile esprimersi inun linguaggio semplice e quasi schematico, come quello dei principi della fede,come ha fatto Gesù stesso, in quanto i contorni fondamentali della fede dannouno sguardo di insieme. Un insieme che è Dio stesso che si fa conoscere. 

 
 
 

Atti umani

Post n°1346 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

Gli atti umani, che nascono dal cuore (intesopiuttosto come coscienza e volontà), tendono a tradursi in opere.

Le opere, perciò, sebbene siano mediate dal cuore(inteso piuttosto come passionalità e interiorità psicologica, con eventualicondizionamenti), tende a esprimere ciò che siamo, e in qualche modo lo esprimeeffettivamente.

Le opere umane, perciò, sia buone che cattive, inqualche modo esprimono ciò che siamo, anche se non si possono dare giudizicircostanziati e definitivi sulla coscienza delle persone. E non solo esprimonociò che siamo, ma tendono a rafforzarlo.

Anche per questo la Chiesa raccomanda di fuggire ilpeccato e di compiere opere buone, e soprattutto di pentirsi dei propri peccatie riconciliarsi con Dio, aprendo il nostro cuore a lui alla sua misericordia.

 
 
 

Peccato e amore

Post n°1345 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

Un giorno padre Pio chiese al giovane padre Eusebio diconfessarsi. Al termine della confessione padre Pio scoppiò in un piantodirotto. Padre Eusebio rimase costernato perché, evidentemente, padre Pio siera accusato di inezie, ma Padre Pio gli disse pressappoco così: "Anchetu credi che il peccato sta nel trasgredire delle leggi? Il peccato sta nelfatto che, sebbene il Signore ha fatto tanto per me, io non faccio nulla perlui”.

I santi non sono ossessionati dal peccato, madall’amore!

Gesù ci libera dal peccato e ci dona la grazia: le duecose non sono esattamente la stessa cosa, ma coincidono. Perciò, come unpeccato ci ha tolto la grazia, così occorre la vittoria di Cristo sul peccatoper ridonarcela.

Infatti, se Cristo non ci avesse redento, chi nonavesse commesso peccato mortale non sarebbe andato in Paradiso, ma nemmenoall’inferno, ma in un luogo dove avrebbe ricevuto un premio ma solo secondo lanatura umana. Cioè non avrebbe ottenuto la visione beatifica, che è di ordinesoprannaturale, ma avrebbe goduto di una ricompensa solo umana, immensamentelontana da quella che ci ha meritato il Sangue di Gesù.

La legge da sola, perciò, non ci salva, ma occorre lacarità. Solo che le trasgressioni alla legge dipendono da una mancanza verso lacarità, più o meno consapevoli e volute.

Così le piccole mancanze non tolgono la carità, chenei santi si manifesta in modo esemplare, ma manifestano più che altro comenoi, anche quando non pecchiamo, dovremmo amare Dio di più di quanto facciamo.

Infatti, il peccato che spesso rimane anche dopo unasincera confessione è la mancanza di gratitudine, e quando pure c’ègratitudine, rimane ancora il “peccato di omissione”, se così si può chiamare,che consiste nel fatto che si sarebbe potuto fare di più.

 
 
 

Carità

Post n°1344 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

Perché, a volte, la Scrittura e la Tradizione sembranosoffermarsi quasi più sulla necessità di amare gli altri con gesti concreti,piuttosto che sulla necessità di amare Dio?

E perché Gesù sembra quasi equiparare l’amore per Dioall’amore per il prossimo?

E perché l’Apostolo Giovanni, ormai molto vecchio, silimitava a dire: “Figliolini, amatevi gli uni gli altri, perché in questoconsiste il comandamento del Signore”?

Perché Gesù dice che il Giudizio universale si baseràsu delle opere verso gli altri?

Il fatto è che le opere verso gli altri, se c’è ancheuna vita di preghiera, sono particolarmente atte a combattere l’egoismo, che èl’opposto dell’amore. E se uno ama, allora ama soprattutto Dio.

Certo, le sole opere, senza amore verso Dio, possonoessere frutto di un’affettività sbagliata e possono anche incentivarel’egoismo, ma per “prossimo” Gesù intende TUTTI: in primo luogo chi èabitualmente nostro prossimo e chi lo è “istituzionalmente”, ma anche chi inqualche modo, concretamente o virtualmente, interagisce con noi.

Chi ama davvero Dio, ama il prossimo, e chi amadavvero il prossimo, ama necessariamente Dio: in un unico movimento.

 
 
 

Simbolismo e astrazione

Post n°1343 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

Il simbolo è un’astrazione e volerne fare a meno èimpossibile.

Quando lo si cerca di fare, è sempre attraverso unragionamento che, però, tende all’animalizzazione (ma senza riuscirci perché lanatura umana è razionale).

Si può tentare di non farsi influenzare troppo daisimboli che si apprendono tramite la cultura, ma ciò non avviene né può avvenireper “estraneazione” o incentivando l’istinto svincolato dal resto della naturaumana, che è razionale in se stessa e che, perciò, realizza pienamentel’istinto, ma attraverso dei principi universali e delle evidenze universali. Edei valori trascendenti.

 
 
 

Errori

Post n°1342 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

In un certo senso, mentre i peccati di chi non vive ingrazia di Dio spesso hanno ripercussioni più percepibili a livello interioreche esteriore (se si fosse aperti alle istanze dello Spirito di Dio piuttostoche indurire il cuore), gli errori anche in buona fede, ma dovuti anche a unanon adeguata risposta alla chiamata divina, di chi vive in stato di grazia, ingenere sono, per vari motivi voluti o permessi dalla Provvidenza, piùfacilmente riscontrabili, specie da chi li ha commessi, negli eventi della vitadi tutti i giorni.

Ma Dio può intervenire sia cambiando le situazioni,sia nelle situazioni stesse attraverso la grazia e la Provvidenza.

 
 
 

Laici e consacrati

Post n°1341 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

Chi serve Dio anche attraverso l’opera diretta nelleattività secolari, ha un diritto maggiore su ciò che opera: da qui il dirittonaturale della proprietà privata (a certe condizioni), e quello dei lavoratoria non essere licenziati senza un giusto motivo.

L’uomo è chiamato a coinvolgersi nel suo ambientesecondo l’ordine della sua natura, e da qui viene il principio che l’impegnoverso i propri famigliari è una priorità, senza però dimenticare gli altri, chevanno amati come se stessi.

Chi invece vuole servire direttamente solo Dio in modospeciale e secondo i consigli evangelici, pur usando del mondo, rinuncia allaproprietà privata e a costituire una famiglia.

Ma questo non significa rinunciare al mondo perché losi disprezza ma, invece, perché lo si ama attraverso Dio.

 
 
 

Sesto comandamento

Post n°1340 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

Molti “laici” affermano che la sessualità devenecessariamente essere espressa anche attraverso la genitalità, anche se non siè sposati, per cui per loro è innaturale che preti e monache vivano in castità,perché o non è vero che ci vivono, o sono persone frustrate. Ma ovviamentesbagliano.

Ad esempio, in considerazione che la procreazione èindissolubilmente legata alla genitalità: anche se dei

coniugi non possono avere figli, sebbene vi possanosoffrire, possono realizzarsi pienamente non solo come individui, ma anche comefamiglia

Non esiste, infatti, un diritto alla paternità e allamaternità biologiche e se lo si pretende si va contro la morale e perciò controciò che realizza l’uomo e la società (del resto cose come l’utero in affittosono evidentemente possibili solo grazie all’ingiustizia sociale, che, se nonvi fosse, sarebbero irrealizzabili).

Ma uomini e donne hanno sempre la chiamata a vivere lapaternità e la maternità spiritualmente, in quanto è una condizionecostituzionale della loro sessualità e perciò della loro persona: lo dimostrail fatto che, con certe caratteristiche irrinunciabili a tutela dei bambini, sipossono adottare dei figli come fossero “propri”.

Perciò chi ha fatto voto di castità può realizzarsipienamente come persona sessuata senza contravvenire al suo voto e, se develottare, anche la lotta sarà un cammino verso la sua realizzazione, che avvieneattraverso il dono di sé a Dio e agli altri.

 
 
 

Radici

Post n°1339 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

L’integrazione degli immigrati deve avvenire senza chequesti rinuncino alle loro radici ma, anzi, valorizzandole, in quanto un popolocambia nel tempo, cambiamento che però deve avvenire nella continuità.

Cioè: ciò che di peculiare hanno gli immigrati che sistabiliscono in un altro popolo deve essere innestato sulle radici di quelpopolo e nutrirsi della sua linfa vitale, in uno scambio vicendevole.

 
 
 

Divorziati e risposati

Post n°1338 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

Riguardo alla comunione tra divorziati e risposati, ilgiudizio se darla o meno non deve riguardare i cuori, che non si possono maigiudicare, ma le opere.

Infatti San Paolo non scrive che chi è cattivo non puòaccostarsi alla Comunione, ma chi non discerne il corpo di Cristo.

E’ ovvio che chi è in stato di peccato mortale non puòcomunicarsi senza prima essere tornato in grazia ed essersi confessato: se Gesùha istituito la confessione è proprio in vista della comunione, per cui nonbasta essere tornati in stato di grazia attraverso la contrizione, ma occorreanche l’opera di accostarsi alla confessione, poi il cuore lo giudica Dio.

Per cui la Chiesa deve discernere attraverso le operedei divorziati risposati, che devono quanto meno impegnarsi a vivere in castitàattraverso un serio proposito.

E’ vero che la Chiesa ammette il principio dellagradualità, ma non su questioni basilari della fede, come sulla santità delmatrimonio, che è un Sacramento!

Infatti la Chiesa, in caso di particolare necessità,mettendo in pratica di fatto il principio della gradualità, ammette allacomunione anche i fedeli ortodossi, ma essi credono a quelle cose che per laChiesa sono sempre state fondamentali per potersi accostare alla comunione, edi fatto gli ortodossi praticanti sono più vicino alla fede della Chiesa chenon coloro che, pur essendo stati incorporati nella Chiesa cattolica, noncredono nella santità del matrimonio tanto da non capire che non si deve viverein adulterio.

 
 
 

Carità

Post n°1337 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

Il giudizio universale riportato nel Vangelo di Matteoavverrà sulle opere di misericordia, dove i dannati sono condannati non tantoper il male fatto, quanto per il bene non fatto.
Sono condannati per le OMISSIONI più che per ciò che hanno fatto.
Naturalmente tra il mele che si commette e il bene che non si fa c'è una forterelazione, anche perché se si commette il male contestualmente si omette difare del bene.
Ma chi può dire di non aver mai omesso di fare del bene?
Quello che Gesù ci vuol dire è che conta la CARITA'.
Né le il culto rivolto a Dio dimenticando gli altri, né le opere socialidimenticando Dio, ma l'amore verso Dio che necessariamente si riversa sulprossimo.

 
 
 

Opere di misericordia

Post n°1336 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

Gesù, nel Giudizio universale, discrimina i salvatidai dannati giudicandoli dalle opere a favore dei bisognosi, e non dagli attidi culto che pure, evidentemente, sono determinanti proprio riguardoall’orientamento delle opere. E se ha fatto così un motivo ci deve essere.

Di fatto, come non conta tanto il numero dellepreghiere elevate al Cielo, ma piuttosto se la vita si manifesta come unsacrificio di lode (ma per questo è necessaria anche l’orazione), così nonconta tanto il numero delle opere buone (ma il numero è una conseguenza anchedi un cuore buono), quanto se sono di misericordia, cioè se fatte a Gesù,attraverso la carità.

Di fatto i dannati sono quelli accusati di peccati diomissione.

Ma chi può dire di non aver mai omesso di fare delbene? E forse che i dannati non hanno mai compiuto opere umanamente buone?

Senz’altro Gesù mette in evidenza come le opere buoneprevalgono sulle omissioni, ma questo è grazie alla carità, cioè alla graziache le contraddistinguono.

Certo, prevalgono anche nel senso che la carità lestimola numericamente, così come stimola il rapporto con Dio, fonte e principiodi ogni opera buona, attraverso la preghiera, ma ciò che conta è l’amore cheDio riversa nei cuori: la carità. Che dobbiamo accogliere.

Il brano evangelico del Giudizio universale, perciò,va integrato col resto della Parola di Dio, come ad esempio quella dellanecessità del perdono e dell’amore verso i nemici, che in ogni caso non necambia il senso ma, anzi lo rafforza e lo realizza.

E il senso del Giudizio universale è che la carità sipuò manifestarsi anche in chi non possiede una fede esplicita se è aperto alvero amore. E che il giudizio divino tiene conto delle opere, cioè della nostralibertà, anche riguardo a chi ha avuto il dono della fede.

E, visto che i peccati di omissione sono non di radocommessi anche dai giusti, il senso è che ciò che conta è l’atteggiamento delcuore, che condiziona la ricerca della verità e che perciò è determinantenell’orientarsi a non fare il male e a fare il bene. E, di conseguenza, adaumentare gli atti di amore, che discriminano il bene dal male.

 
 
 

Greci ed Ebrei

Post n°1335 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

I greci parlavano di Dio in modo astratto, mentre gliebrei, che pure credevano in un Dio infinitamente trascendente, tanto da nonpoter essere nemmeno nominato se non attraverso artifici o “pseudonimi”, neiconfronti di Dio spesso usavano un linguaggio antropomorfico, in modo damettere in evidenza la sua presenza tra di loro.

Questo mix di rispetto assoluto e di grandeconfidenza, infatti, era la conseguenza dell’incontro con lui, dell’esperienzadella sua presenza. Era cioè la conseguenza della rivelazione che Dio ha fattodi sé e che si è conclusa con la morte dell’ultimo Apostolo.

 
 
 

Dolore e peccato

Post n°1334 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

Il dolore e il male non sono sinonimi.

Il dolore può essere secondo natura e allora non è unmale ma è ordinato al bene, dimostrando che anche a livello solo umano e nonsoprannaturale, anche se produce un dispiacere, inteso come opposto delpiacere, il dolore naturale è ordinato alla gioia.

Esso può essere dovuto, sia nel suo aspetto fisico chein quello psichico, dal limite dell’uomo, dal suo divenire, cioè dal suoprocedere verso la realizzazione della propria meta, ad esempio dal suo decadimentofisico, ma no dalle patologie che sono dovute al peccato.

Ma il peccato aumenta innaturalmente i limitidell’uomo e ne corrompe la natura, infliggendogli un dolore innaturale checoinvolge l’anima minando la speranza.

I doni preternaturali che, insieme alla grazia, Dioconferì ad Adamo ed Eva, resero i nostri progenitori esenti anche dal dolorenaturale così come dice la dottrina della Chiesa, per cui anche dalla lotta chela ragione dell’uomo avrebbe dovuto sostenere (vincendo) contro i moti del suoappetito irascibile, cioè contro i moti della sua concupiscenza. 

 
 
 

Realtà

Post n°1333 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

L’intuizione non contrasta con la logica né, tantomeno, è il suo contrario, ma, anzi, è compatibile con essa.

E’ come uno sviluppo della logica dall’interno.

La logica, intesa come ragionamento che segue una viadimostrativa concetto dopo concetto, procede per gradi, un po’ come quando sivisita una città monumento dopo monumento, mentre l’intuizione è un po’ comeuna veduta della stessa città dall’alto, cosa che permette di individuaresubito un monumento anche se non sa precisare dettagliatamente il percorso perarrivarci. E’ come se l’intelligenza processasse un immenso numero diinformazioni e attraverso di esse emette un giudizio (che però non è per suanatura infallibile e perciò non è sempre conforme alla ragione).

Il linguaggio umano si poggia sulla ragione e su degliuniversali evidenti alla coscienza, altrimenti non potrebbe funzionare.

La conoscenza del mondo è permessa dai sensi, e illinguaggio si esprime attraverso simboli.

Tutto è conseguenza del linguaggio, cioè della parola,e in un certo senso tutto è linguaggio. Anche la matematica.

Solo che la matematica non è usata sempre da tutti,mentre il linguaggio è usato sempre da tutti. Di esso, infatti, non se ne puòfare a meno.

Il linguaggio esprime la filosofia, che a sua volta sipuò esprimere attraverso concetti difficilmente accessibili ai non filosofi,anche se tutti possono approcciarsi ad essa perché tutti siamo dei “filosofi”.

Attraverso la ragione, e perciò una certa filosofia,anche i non esperti possono emettere giudizi che, anche se semplici, possonoessere profondi, su materie che poco conoscono, perché esistono delle evidenze.

Per cui anche un profano può esprimere certi giudizisulle opinioni di scienziati atei, o sulle opere di artisti contemporanei che,più che esprimere originalità, esprimono solo stravaganza e provocazionegratuita.

Di fatto ci sono studiosi illogici, come dimostra ilfatto che alcuni di essi che mettono in discussione perfino la storicità diGesù Cristo, magari scrivono libri sui giganti a cui fa riferimento la Bibbia,senza tener conto del linguaggio in cui si esprimeva l’autore sacro.

O senza tener conto che la Rivelazione divinadell’Antico Testamento è avvenuta per gradi e usando spesso un linguaggioantropomorfico.

 
 
 

Libertà

Post n°1332 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

Dio non può che esserci e, con la ragione illuminatadalla fede, non può che essere quello che ci ha rivelato il Signore Gesù.

Ne non credere (in senso di rifiuto, cioè al di là deicondizionamenti) non c’è una logica, c’è un “sentire” secondo un proprio“tornaconto” che l’uomo si è prefissato in contrasto con Dio e con la suanatura umana.

La coscienza della propria libertà, al di là di quantola libertà può essere concretamente esercitata, è intrinsecamente giàmanifestazione della libertà, e non solo la sua percezione illusoria. E’un’evidenza nella nostra coscienza, anche se non è sempre evidente nelle suemanifestazioni concrete.

Si colloca a livello spirituale, e non virtuale.

Ciò che sconcerta è che chi nega il libero arbitriodell’uomo spesso non ha dubbi al riguardo, e questa, senza entrare nellospecifico caso che può essere invincibilmente condizionato da molti fattori, èuna prova che l’uomo è libero di scegliere e di scegliere anche il male e lamenzogna. Che, cioè, può scegliere di credere a quello che vuole.

Eppure, se vogliamo usare un certo linguaggio mutuatodalla scienza, è una soluzione più dispendiosa e meno “elegante”dell’accettazione che l’uomo è libero.

Una presa di posizione, quella del negare il liberoarbitrio umano, che non deriva da un’osservazione che sia incompatibile conl’evidenza interiore che siamo soggetti liberi, come la presa di coscienza chesiamo psicologicamente influenzabili e condizionabili contrastasse, invece diintegrarsi, con l’osservazione che possiamo fare concretamente scelte che sonoa nostra discrezione, cioè a discrezione di quella coscienza che ci attesta chesiamo persone, che siamo noi stessi.

Certe decisioni prese attraverso un giudizio dovutoalla coscienza che non danno piacere, al di là delle ipotesi gratuite, sembranodimostrare che la gioia non si può confondere col piacere. Gioia e piacerepossono convergere e in Paradiso coincideranno, ma in questa vita non sempreconvergono.

A volte chi non accetta la Rivelazione divina scegliedi arroccarsi su posizioni umane, che non intende mettere in dubbio, comefossero frutto di una rivelazione privata che, non venendo da Dio, vienedall’uomo, ma che ha la pretesa di essere come infallibile. Un quadro assurdo.

Molti si chiedono se viviamo in una realtà simulatache potrebbe essere una realtà simulata e così via all’infinito (oppure seviviamo in un sogno, che a sua volta è un sogno, e così all’infinito).

Ma noi, che possiamo cercare l’infinito, siamo peròfiniti e viviamo il finito nel finito. E di questa realtà dobbiamo tenerneatto, perché è immanente.

Per cui il finito proprio delle creature (finito intutti i sensi, anche del nostro non infinito creaturale) deve finirenell’infinito inteso come Infinito soprannaturale, cioè come un’Entità soprannaturale(Dio), e non come una catena senza fine secondo l’intelletto umano, che èspirituale ma naturale.

Un infinito naturale non esiste nel concreto, ma solocome conseguenza logica dell’Infinito di Dio nella mente di coloro che sonostati creati a immagine di Dio, e se per pura ipotesi esistesse, sarebbe statocreato in modo da poter essere compatibile col creato e da poter giustificarsialla ragione come esistente in concreto.

Ma l’infinito è esistente come Esistenza, ed è Dio.

Questa ipotesi è più logica (e intuitiva da tutti,dotti e ignoranti) e meno dispendiosa di una serie infinita di realtàinspiegabili. E’ cioè, più misteriosa ma, nello stesso tempo, più evidente epiù compatibile con la ragione umana e con tutto il creato.

E’ più compatibile (anzi è pienamente compatibile)anche con le scienze, perché le scienze possono spiegarsi con l’ipotesidell’esistenza di Dio (anzi è l’unica loro spiegazione), ma non possonospiegare la sua non esistenza.

 
 
 

Promesse divine

Post n°1331 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

La certezza della fede (quella a cui fa riferimento ilConcilio di Trento), che è soprannaturale, si ha quando la ragione accetta unaverità rivelata da Dio alla Chiesa, e tramite la Chiesa a noi, che la supera.

La certezza del “cuore”, o del sentimento, che deveessere conforme alla retta ragione, può essere dovuta a un’azione della naturao della grazia, ma la ragione la può accettare solo in modo naturale.

Una certezza perciò naturale, ma non per questoincerta, in quanto la ragione è ordinata a cercare la verità, ma in sensoproprio non assoluta. Una certezza che viene detta “morale”.

Del resto il Catechismo della Chiesa Cattolica affermache all’inferno ci si fa per una libera scelta, he è presa nella coscienza, percui chi la prende è consapevole di ciò che fa (almeno a livello di coscienza,se non anche a livello psicologico). Dio può dare una certezza naturale, eperciò ragionevole, della salvezza, una certezza data dalla regione così comeper la ragione è naturale la conoscenza di Dio.

Per questo la Chiesa dice che, a livello di fede,nessuno può dirsi con certezza totale di essere in stato di grazia, a meno diuna rivelazione soprannaturale, che, però, essendo privata, può dare unacertezza personale, ma non come quella di un dogma.

Poi ci sono le promesse che Dio fa a tutti per mezzodi rivelazioni private ad anime mistiche o carismatiche, che se la Chiesaaccetta, sembrano connotarsi, se sono da noi credute nel modo in cui si crede aha una rivelazione autentica che si riceve dal Cielo, donano una fede moralecerta della salvezza.

L’importante è adempiere le pie opere in sincerità enella semplicità, così come dice la Chiesa.

E se lo dice la Chiesa, la certezza morale è anche unacertezza morale su ciò che la Chiesa, a parte la sua dottrina infallibile cheva creduta con fede soprannaturale, crede come Chiesa.

Una certezza, perciò, sufficiente a dare latranquillità.

 
 
 

Realtà

Post n°1330 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

Un Dio cattivo non può esistere, perché Dio o è buono,o quello non è Dio.

Si può però concepire per assurdo, cioè solo comecontrario della verità.

Per cui non tutto ciò che si può concepire puòesistere.

Come può essere? Che la realtà sia limitata e che,perciò, Dio, che non può operare ciò che è assurdo, sia anche lui è limitato?

Il contrario: Dio è infinito proprio perché noncontempla l’assurdo.

Assurdo, ad esempio, è dire: esisto e non esisto nellostesso tempo.

Se esisto tale concetto non aggiunge nulla alla miaesistenza, ma, se mai, “toglie”, cioè ne depotenzia la dinamicità e larealizzazione.

E’ un po’ come il male, che non rimpiccolisce Dio, mala “portata” dell’amore di Dio in noi.

Spesso ciò che sembra ampliare le possibilità delreale, in realtà limita la percezione del vero reale, e perciò di Dio, che èl’Infinito trascendente.

Il paradosso può essere concepito così come può essereconcepito il male. Il paradosso, se così si può dire, esiste, ma come assurdo,così come il male esiste come male, cioè come azione o, meglio, atto, che negal’essenza della Realtà in quanto coincidente sostanzialmente nella Verità.

Esiste come atto libero che si sottrae alla verità ecome possibilità di male.

Esiste come realtà inesistente nella Realtà.

E’ nell’esistente ontologico che nulla è impossibile aDio.

E l’esistente non “delimita” le sue possibilità che inDio.

Le possibilità della Realtà sono quelle stesse di Dio,in quanto Dio è la Realtà di tutto ciò che è reale.

Dio che opera al di fuori di sé, Dio lo fa liberamentee non necessariamente, e se, al di fuori di Dio, si pensa che tutto èassolutamente necessario solo perché esiste, si nega Dio come onnipotente.

 
 
 

Giustizia e amore

Post n°1329 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

Se la giustizia (terrena e perciò parziale) fa larivoluzione, l’amore invece custodisce e fa crescere il seme buono, anche setra le erbacce.

L’amore amplia la giustizia operata con la bilanciache, anche quando è imparziale, è sempre parziale, nel senso che, anche quandonon è di parte, considera solo una parte (ma le due forme di imparzialitàtendono a coincidere).

La giustizia parziale, infatti, anche fosseimparziale, rende ingiusta la Giustizia, come quando Lukaku, dopo essere statofatto oggetto di insulti razzisti, ha esultato “troppo” dopo un gol ed è statoespulso proprio lui.

Non che l’amore sia opposto alla giustizia (umana), maè la giustizia ad opporsi all’amore, e soprattutto all’amore di Dio (carità),che è il più alto atto di giustizia divina.

All’opposto dell’amore dono, infatti, c’è l’amoreegoistico, come tanti rivoluzioni e ogni forma di giustizialismo stanno adimostrare.

 
 
 

Pie pratiche

Post n°1328 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

Se l’uomo non avesse commesso il peccato originale,sarebbe stato sempre nella pace e certo della sua salvezza.

Un po’ come i santi, che erano nella pace perché sifidavano totalmente di Dio e spesso sono stati confermati nella grazia (maanche chi non lo è stato sapeva che solo con un atto veramente voluto dellavolontà si sarebbe auto escluso dalla salvezza, ma unicamente per sua decisione).

Ma noi, spesso, non rispondiamo a Dio come luivorrebbe, e poiché, sebbene chi è in stato di grazia si affida a Dio, abbiamobisogno non solo di legare l’interiorità a pratiche esteriori come anche isanti, ma anche tendiamo a fidarci troppo della nostra opera, Dio, perspingerci a una fede più forte, permette soprattutto per i mediocri, certe piepratiche, in particolare quella dei Primi venerdì del mese, a cui è legata lasalvezza eterna.

Una pratica non solo riconosciuta dalla Chiesa, maanche interpretata in senso letterale, come dimostra la bolla di canonizzazionedi Santa Maria Margherita Alacoque, in cui è riportata alla lettera.

 
 
 

Realtà

Post n°1327 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

Per dirla con San Tommaso d’Aquino, tutto quello chepossiamo dire su Dio, è paglia.

A volte, a parte i principi della fede, sembra che diciamosolo banalità.

Ma in realtà non solo quello che possiamo dire, maanche quello che possiamo pensare di lui è paglia.

Il ragionamento è limitato, la natura di creature èlimitata, noi siamo limitati, e lo è la nostra vita… mentre Dio è illimitato einfinito.

Ma possiamo dire delle verità, come dei punti fermi,delle coordinate della fede e della ragione, e su queste cercare di comprendereciò che possiamo comprendere.

La teologia, perciò, non solo è la scienza piùimportante perché fa direttamente riferimento a Dio, ma è anche la più sicura,perché parte da concetti che sono certissimi, in quanto dati di fede, e losviluppo teologico è controllato dalla Chiesa, e dal Papa in particolare, cheriguardo alla fede e alla morale, è infallibile.

La scienza, invece, parte dalle osservazioni e dalleipotesi.

Il vantaggio degli scienziati è che spesso studianocose che solo loro possono capire, mentre gli scienziati capiscono le altrematerie, che tutti apprendono fin da piccoli, anche se in pochi ne sono gliesperti. Ma resta il fatto che, più un argomento tocca la spiritualità e fariferimento a Dio, più è essenziale.

Se la filosofia aiuta a capire la teologia, lateologia fa capire la filosofia, nel senso che la illumina.

Nella scienza nulla è davvero scontato e ci possonoessere più modelli e teorie più o meno equivalenti per spiegare certi fenomeni,che in ogni caso devono essere conformi e compatibili con la logica e con lafede.

E la tecnologia fa da arbitro, nel senso che aiuta afare previsioni.

 
 
 

La fede soddisfa la ragione

Post n°1326 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

E’ sorprendente come spesso i non credenti, perspiegare certi misteri che solo credendo in Dio si possono spiegare, orifiutano a priori l’ipotesi dell’esistenza di Dio inteso come un esserepersonale e trascendente, creatore dal nulla di tutte le cose e giudice deibuoni e dei malvagi, o fanno teorie astruse, molto più “dispendiose” (nel sensodel “rasoio di Okkam) e molto meno ragionevoli dell’“ipotesi” Dio.

Eppure a Dio si può arrivare con la sola ragione e, sevogliamo, anche col supporto di un sano sentimento, che non contraddice affattola ragione (almeno così come permettono i condizionamenti dovuti al peccato).

Con la fede, poi, tutto torna in modo più potente,perché la fede perfeziona la ragione.

Ma alla fede non ci si può arrivare attraverso la solaragione, cioè non la si può credere con certezza assoluta, e conseguentementesoprannaturale, senza l’aiuto della grazia, conformemente a come essa sipropone.

Ad esempio: la ragione può arrivare al concetto dipeccato, perché l’uomo è libero, ma la fede ci propone come verità certissima,la dottrina del peccato originale che, a posteriori, cioè una volta credutaattraverso la grazia, illumina la ragione sul peccato, portandola più inprofondità.

E la prova è che molti, sebbene conoscano benissimo ladottrina sul peccato originale, non vi credono, e nemmeno psicologicamentesembra facciano di tutto per aprirsi a tale eventualità, che a loro puòsembrare banale.

E perciò, di fatto, non la capiscono, cioè non nepercepiscono la profondità e non la contemplano, rimanendo in superficie.

 
 
 

Possibile e impossibile

Post n°1325 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

Se per assurdo, come dice una certa filosofia,l’impossibile non è il contrario del possibile, ma solo il contrario delnecessario, e del contingente che in un certo senso, essendoci, è in qualchemodo necessario (ma necessario in senso assoluto è Dio), cioè di ciò che c’è eche, visto che c’è, non potrebbe non esserci, allora dove sta la libertà? Edove è Dio, Colui che è?

 
 
 

Rivelazione e rivelazioni private

Post n°1324 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

Come la riproduzione delle immagini di Gesù che alcunemistiche hanno avuto attraverso delle rivelazioni private, o anche come i voltidi statue e dipinti sacri formatisi miracolosamente, ai nostri occhi materialinon splendono di luce soprannaturale, così le parole delle rivelazioni privaterispetto alla Parola di Dio.

Se la Parola di Dio è la realtà, le parole dellerivelazioni private ne sono come l’immagine, perché la forza soprannaturaledella Parola di Dio si manifesta direttamente attraverso la Chiesa, mentrel’evento soprannaturale di una rivelazione privata è mediata dalla natura delveggente e da quella di chi vi crede.

La Parola di Dio è un mistero presente che la Chiesainterpreta secondo verità ma senza esaurirlo, mentre le parole dellerivelazioni private, la Chiesa le interpreta secondo la dottrina dellaRivelazione.

E’ un po’ come la differenza tra un libro su DanteAlighieri e Danta Alighieri, tra la filosofia e la realtà, e, a maggiorragione, tra la teologia e Dio.

 
 
 

Passato e futuro

Post n°1323 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

Nella cultura, ma, anche se in modo diverso, anchenella fede, non solo si può, ma si deve andare avanti, ma conservando erafforzando le proprie radici, senza le quali si depersonalizza l’essere umanosradicandolo dalla relazione concreta con gli altri, che presuppone sempre un“sé” e un “te”.

Come San Paolo che, sebbene fosse tutto proteso versoil futuro, che per lui era la sua meta e la meta della storia, cioè Cristo, guardavasempre alle radici della fede, come dimostra il suo attaccamento verso la sanadottrina.

Anche a livello umano le radici sono importanti,perché se le famiglie e i popoli cambiano, come è giusto che sia, sono le loroautentiche radici che indicano la missione e la direzione, e contribuiscono adeterminare una personalità sana.

Progresso significa cambiare facendo tesoro di ciò cheè buono e valido e scartare ciò che è falso, un processo che, lungi dalmortificare le radici vive che portano linfa, le fa crescere.

Nostalgia di futuro.

Cioè nostalgia non morta e pessimista, ma che è unaforma di speranza.

Così, a volte, per andare avanti occorre andareindietro, ma sempre in continuità con la tradizione autentica, e non come hafatto Lutero.

A volte, infatti, è proprio quando si va indietro chesi possono eliminare le incrostazioni e le sovrastrutture: ma questa è unariforma e non una rivoluzione.

E spesso questo andare indietro si manifesta anchecome un andare contro corrente: la corrente del mondo, della cultura dominante,del dare per scontato proprio delle sovrastrutture e il banale, come le mode,ambientaliste o moraleggianti che siano.

Andare contro corrente per tornare all’essenziale ea crescere in esso.

 
 
 

Padre nostro

Post n°1322 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

Il Padrenostro è quello che Dio si aspetta da noi, che corrisponde a quello che ilnostro cuore si aspetta da lui, ma in termini immensamente maggiori.
Gesù insegna il Padre nostro con parole spontanee, e noi lo impariamo a memoriaper farlo spontaneo in noi stessi.
Non c'è nulla di più spontaneo, nel senso di più conforme a ciò che siamo inrapporto a Dio attraverso la grazia, del Padre nostro, e non c'è preghiera piùstrutturata del Padre nostro, tanto che perfino nella Messa il sacerdote, innome di Gesù, chiede al Padre tutto quello che si chiede col Padre nostro, cheattraverso la Messa si realizza nel modo più pieno secondo l'onnipotenza diDio.
La preghiera cristiana non è tecnica, perché non c'è tecnica nel chiedere aDio, se non il chiedere a Dio: Gesù insegna solo che noi siamo figli come lui.Ci rivela chi siamo rivelando Dio.
A volte, invece, tutto sembra rispondere a tecniche umane, tutto sembralasciato, non tanto all'impegno dell'uomo, a cui Dio spesso viene incontro conla grazia, ma alla bravura nel saper eseguire una tecnica.

 
 
 

Amore e comandamenti

Post n°1321 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

Chi mi ama mette osserva i miei comandamenti”,dice Gesù.

Perciò seguire i Comandamenti non è altro che amare.

Seguire solo la forma dei Comandamenti, se fossepossibile, è come addentare una mela finta o annusare un fiore finto, mentreseguire i Comandamenti è come addentare una mela del Trentino.

Chi mette in pratica i Comandamenti è come unartigiano della ceramica a cui è stato ordinato, per quel giorno, di modellareun grosso vaso: chi è bravo (cioè chi è santo), costruisce un vaso bello egrande, mentre chi è mediocre e fa molti errori, costruisce un vaso imperfetto,a cui le riparazioni, spesso, impediscono di essere della misura desiderata.

In ogni caso i vasi degli artigiani che hanno compiutoil lavoro verranno riempiti di monete d’oro e regalate a chi li ha fatti: sono lemonete d’oro il regalo e non il vaso, e sono le monete d’oro che contano.

 
 
 

Gesù il maestro

Post n°1320 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

Gesù, mentre insegna, dà qualcosa.

Da luce e fa “vedere”. Cose se un insegnante dimatematica facesse vedere i numeri e le relazioni fra di essi.

 
 
 

Croce e croci

Post n°1318 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

Premesso che Cristo attraverso la sua Croce non espiasolo il peccato originale, ma anche i peccati attuali, esemplificando eriducendo, si potrebbe dire che, se la Croce di Gesù vi sarebbe comunque stataanche se l’uomo, se fosse possibile, non avesse commesso i peccati attuali, lecroci dei due malfattori crocifissi con Gesù, senza il peccato attuale, forsenon vi sarebbero state.

Senza il peccato attuale noi saremmo comunque statichiamati a collaborare con la salvezza operata da Cristo attraverso la Croce,ma i due malfattori crocifissi stanno a dimostrare che spesso il legno dellanostra croce, cioè la “materia” della nostra croce, spesso la procuriamo noistessi.

 
 
 
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NON AVERE ALTRI DEI DI FRONTE A ME (DT 5,7)

Quando sarai entrato nel paese che il Signore tuo Dio sta per darti, non imparerai a commettere gli abomini delle nazioni che vi abitano. Non si trovi in mezzo a te... chi esercita la divinazione o il sortilegio o l'augurio o la magia; né chi faccia incantesimi; nè chi consulti gli spiriti o gli indovini, né chi interroghi i morti, perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore; a causa di questi abomini, il Signore tuo Dio sta per scacciare quelle nazioni davanti a te. Tu sarai irreprensibile verso il Signore tuo Dio, perché le nazioni, di cui tu vai ad occupare il paese, ascoltano gli indovini e gli incantatori, ma quanto a te, non così ti ha permesso il Signore tuo Dio (Dt 11,9-13) 

 

Tutte le forme di divinazione sono da respingere: ricorso a Satana o ai demoni, evocazione dei morti o altre pratiche che "svelino" l'avvenire. La consultazione degli oroscopi, l'astrologia, la chiromanzia, l'interpretazione dei presagi e delle sorti, i fenomeni di veggenza... (Catechismo della Chiesa Cattolica n. 2116).

 

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