gemini - il cielo brucia dentro la terra
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Attaccato al muro insieme all'ombra XII

"Tutto è accaduto quando tu avevi nove anni. All'epoca conobbi megliouna collega d'ufficio perché a quei tempi le donne sul posto di lavoroerano ancora, stranamente, una rarità. Elisa non era una bellezza e per questo veniva schivata dai miei colleghi, ma con me sapeva parlare.Era timida e insicura: una donnina piccola e abbastanza sovrappeso.Qualcuno della…
 

Attaccato al muro insieme all'ombra XI

 "Che vuoi?" Gli dissi. Intimidito dalla mia reazione poco cortese feceun passo indietro ma, quasi raccogliendo tutto il poco coraggio e ladignità da vecchio cadente che gli era sopravvissuta, si  impose di fare un piccolo allungo nel mio santuario e di affrontarmi in qualchemaniera. "Ho bisogno di parlarti." "Adesso? Non potevi farlo ventianni fa?". Lui trattenne…
 

Attaccato al muro insieme all'ombra X

Il rapporto con mio padre era la quintessenza delle contraddittorierelazioni che intrattenevo con i colleghi di lavoro e gli amici generici.Luigi era il tipo di genitore introverso e pavido che mai s'era veramenteoccupato dell'educazione del figlio. Pareva sempre custodire un segreto,anche questo usciva per un bicchiere. Parlava poco. Mentre ero bimbosi comportava con indifferenza, e…
 

Attaccato al muro insieme all'ombra IX

In quel periodo mi avvicinai al tifo organizzato. Dopo anni trascorsi in passatempi di coppia sentivo l'urgenza di diversivi mascolini e la mia timidezza spariva ogni volta che mi ritrovavo in una curva assiepata di tifosi o impegnato in qualche violenza di strada al di fuori dagli stadi e dai palazzetti. La mia indecisione spariva…
 

Attaccato al muro insieme all'ombra VIII

Non amavo le donne. al limite le consideravo un escamotage peressere accettati in società. O un sacrificio indispensabile alloscopare. Caratterialmente le interpretavo come isteriche, noiose,invadenti, forsennate, vendicative, irrazionali e imprevedibili. Ma mascheravo bene queste mie tendenze retrograde. Marika nonsi accorgeva di nulla ed era sempre più presa. Nell'azienda, dai grossi quadri il nostro rapporto era…
 

Attaccato al muro insieme all'ombra VII

 Questa era la mia natura. Profondamente conservatrice ma screziatada un'insicurezza e timidezza di fondo. Come un'ostrica nera dentroun guscio bianco. I miei obbiettivi erano molto concreti, così come la mia natura, ma rimanevano macchiati da una sensibilità che faticavoa celare, un'emotività che, levatami la maschera del lavoro, mi procurava le pene dell'inferno. Casa mia, malgrado…
 

Attaccato al muro insieme all'ombra VI

Oppure era alla facile ricerca di un uomo da usare come zerbino,qualcuno che facesse ai suoi comodi e le garantisse un'adorazionecostante. Ventiquattro ore su ventiquattro senza dubbi o incertezze.è possibile vedere tante ragazze trasudanti bellezza che si appiglianoa uomini irsuti, scostanti, musoni e antisociali. Tutti noi ci chiediamocosa le spinga a questo strano accostamento da…
 

Attaccato al muro insieme all'ombra V

Fu durante un inventario presso un gigantesco ingrosso di colorinella mia città che reperii la mia strada: Feci un'ottima impressionerispetto ai ragazzi che erano lì solo per racimolare un pugno diquattrini e mi guadagnai la stima del responsabile, che mi dissedi farmi vivo una volta terminato quel lavoro da due giornate.Ero preciso, tenace, sveglio e…
 

Attaccato al muro insieme all'ombra IV

Ma prima di affermarmi nella mia mediocrità dovevo ancoraconoscere sua maestà: lo psicofarmaco. Infatti, sconcertatadal profluvio di informazioni e finte confidenze con cui la stavoinondando, la mia psicoterapeuta decise di mettermi sottosedazione con quello che all'epoca era ancora conosciutosotto il nome di tavor, prima di diventare lorazepam. Unadeliziosa pastiglietta bianca da 2.5 mg che, posso…
 

Attaccato al muro insieme all'ombra III

Poi incontrai il whisky e anche quella può definirsi una svolta. Erosempre stato un ragazzo morigerato e con una effimera tendenzaal masochismo. Mai mi era transitato per il cranio che esistesserodegli anestetici attraverso i quali la realtà perdesse la sua auraminacciosa e fosse devirilizzata dei suoi aspetti più insidiosi elugubri. Per me fu come avere…
 

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