Una, due,tante donne

In questo blog l'unico riferimento alla mia famiglia è quello di mio padre. La sua mancanza mi ha segnato in un modo che non mi sarei aspettata eppure  devo dire che il mio punto di riferimento è stata mia madre.... Una donna piccolina, minuta ma con una forza interiore enorme.
La sua storia è semplice: rimasta orfana di madre a  4 anni, insieme alla sorella più grande di due anni, vien chiusa in collegio dove rimane finchè il nonno si è risposato. La nuova moglie è stata un po' la tipica matrigna di Cenerentola soprattutto dopo la nascita del fratello. Ha lasciato la casa paterna appena la sorella si è sposata, andando a vivere appunto con la nuova coppia e dopo qualche tempo incontrò mio padre e si sposò.
La sua unica voglia era di fare la madre per donare quell'amore di cui lei era stata privata . Purtroppo però sono nata solo io dopo 13 anni di matrimonio e tanti tentativi andati male.
Quella sua voglia di donarsi l'ha sempre portata a mettersi in secondo piano, lei c'era sempre lei c'è sempre. E' stata lei a fare sempre da cuscinetto tra me e mio padre. Noi eravamo troppo simili per non scontrarci e lei silenziosa e spesso con le lacrime agli occhi per le nostre liti tiusciva a mediare tra me e lui.
Nel momento più difficile quando mi sono ritrovata incinta è stata lei a calmare mio padre e quando lui se ne uscì con la frase .. "Si sposi pure io non la aiuterò" lei rispose " E' MIA FIGLIA, a te chiedo solo di accompagnarla all'altare perchè non è un orfana a tutto il resto poi ci penserò io , Dio affligge e non abbandona"
Ecco queste ultime parole sono il suo motto e con questa fede incrollabile è andata avanti va avanti anche ora che quell'uomo con cui ha passato 55 anni non c'è più lasciandole un vuoto incolmabile che solo i miei figli qualche volta riescono a  riempire..
Li vedo i tuoi occhi illuminarsi quando parli di loro e so che li vorresti ancora sotto la tua ala perchè io per te sono una madre a metà visto che lavoro . Ricordo quanto mi arrabbiavo quando passavo a prenderli da te dopo scuola e scoprivo che avevi fatto tre pranzi diversi per accontentare loro e papà e tu serena, seduta su una sedia vicina alla cucina perchè già da allora le tue ginocchia colpite da artrosi ti impedivano di stare in piedi, mi dicevi  "ma così i bambini mangiano"
Mamma so di non dirtelo abbastanza perchè non sono brava con le parole ,ma ti voglio bene e soprattutto ti ammiro per la tua fede, per la tua forza, per il tuo coraggio. Grazie per tutto quello che fai ...
Non leggerai mai queste parole, hai dato un'occhiata al computer solo per guardare il video di tuo nipote che cantava al coro, ma spero di trovare la forza di dirtelo più spesso per non rimanere poi con questo scrupolo .. come mi è successo con papà.
TI VOGLIO BENE MAMMA