Rubra domus

Piastrelle

Anni.

Interminabili code di tempo morto.

A vergare piccole impronte

- e rade -

tra i bordi di piastrelle inanimate.

Pavimenti. Hai calpestato pavimenti:

come quelli delle stazioni.

Sottopassaggi luridi,

in un corso distratto

tra partenze ed arrivi.

I piedi rattrappiscono

al contatto

di pietra fredda e sudicia.

Come obitori settici

quelli che hai corso dentro,

in code interminabili

di tempo compassato.

Ogni volta hai sperato

di vincere la morsa

dei tuoi crampi.

Le gambe come gambi

di fiori appena nati

o appena morti.

Sottili come giunchi,

da tagliare.

E non vuoi disperare.

Arranchi.

Salvo intendere,

alla stazione ultima

del pavimento a tappe

di dolore

che da partenza

muove

insoddisfatto

un corso

di due metri

di tempo interminabile

sottratto

a curvature.

Le dure superfici

calpestasti,

di un varco

che si torce su se stesso.

Senza accesso

all'arrivo

o alla partenza.

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A volte è dura...