cazzate pensate

Marco e Gina, due vite in saldo in un pianeta che svende tutto ...

 - A casa mia? Perchè no!-disse Gina- ho anche l'amaretto di saronno, il libro di Metello, un letto a castello, e un Karaoke per cantare marcondirondirondello - disse Gina con la faccia seria.

- Tutto quello che vuoi, Gina! E guarda bene, io non sono come tutti gli altri. Ancora non lo sai, ma lo devi capire! Quelle che senti non sono parole prese in prestito da non so chi e appiccicate, senza bostik! Quello che vedi non è un ragazzo annoiato, non è un capriccio, ne la conseguenza naturale di bisogno di sesso- Poi aggiunse- Gina guardami, io sento qualcosa qui, che non ho mai sentito prima!-e le indicò un punto sul busto, tra la milza e lo stomaco!

Gina piena di commozione,  lo guardò negl'occhi, quasi incredula! Pensò a una colica renale.

-Non lo so! -disse Gina- Ma sento che c'è qualcosa!-

Pensava Gina, che Marco fosse strano, non lo conosceva in fondo. Le sue parole suonavano come una preghiera in corano, Gina non le capiva a volte ne intuiva il senso. Un ragazzo diverso, anzi un uomo diverso, che le parlava di attrazione attraverso una ironica determinazione. Le sembrava tutto veramente incredibile. Gina, amava gli strampalati di carattere, è vero, ma questa sembrava una favola, dove lui vuole lei e viceversa. Marco, ridava senso al mondo, e tutto ciò che a Gina per anni le era sembrato complesso, ora tornava in sintonia con l'universo!

In macchina Marco restò in silenzio! Percorsero viale del Policlinico, muti, un'ambulanza li raggiunse a sirene spiegate e li superò voltando a viale Regina Margherita. Marco pensò alla vita, a quella vita così lunga, trascorsa senza Gina. Si rammaricò pensando a quanto tempo avesse trascorso sul divano a guardare film e aspettare qualcosa che non riusciva neanche a immaginare. Chissà se avrebbero avuto un futuro loro due, si chiese. All'angolo con piazzale del Verano, queste idee lasciarono il posto, all'amaretto di saronno, al letto a castello, e fu in quell'istante che Marco si senti diverso. Voleva Gina. Voleva tutta Gina, un 3 per 2, con tutte le domande e senza le risposte.

Fecero l'amore, stretti sopra al letto a castello, mentre Gina parlava del movimento di liberazione delle donne in Palestina e Marco delle ore di religione sprecate, nelle scuole italiane, che potevano invece servire a insegnare come fare la rivoluzione e l'amore.

Si amarono, litigarono e si odiarono, tutto nello stesso giorno. Poi si salutarono e non si videro mai più.

Marco dopo essere stato con Gina, tornò a casa ad aspettare Valentina. L'encefalo del cuore si inceppò poche ore dopo quei baci.

Per un po' di tempo si pensarono, a volte si cercarono senza impegno e senza successo, poi anche la memoria ebbe da discutere con la vicina di casa per occupazione impropria del pianerottolo dicondominio e il ricordo andò a finire in soffitta tra ivestiti di carnevale e la differenziata indifferenziabile.

Valentina gli rese noto l'incontro con Lorenzo durante la vacanza. Sul volto di Marco, non trapelò alcuna emozione. Marco non raccontò nulla di Gina ne a Valentina ne a Mario, l'amico del cuore.  Imparò a stare da solo, ma non poté permettersi l'affitto e torno a vivere dai suoi genitori. Dopo le vacanze trascorse a Roma tornò a lavorare nel solito ufficio, a riparare elettrodomestici vecchi nel tempo libero e a sognarsi rivoluzionario in un mondo di conservatori. A fare la riciclata, invece non imparò mai. Ancora oggi, qualcuno lo incontra davanti ai cassonetti della differenziata, con la faccia perplessa che guarda il tetrapak indeciso se Carta o Plastica.

La vita se ne fotte delle tue ragioni e non è come le stagioni.

FINE