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Il rumore dei passi. Ventiseiesimo estratto.

Post n°229 pubblicato il 25 Luglio 2016 da street.hassle






Scesero insieme le scale, ben coperti e s'avviarono verso la porta
d'ingresso. Eyleif stava preparando la colazione e si stupì dell'idea
che aveva sorpreso i due di fare una passeggiata lungo la spiaggia.
"La giornata non è delle migliori" disse scotendo la testa "Quando
mai vi è stata una giornata migliore in Islanda?" Replicò asciutto
Leslie Atwater. Loro due erano già distanti. Come se nemmeno
avessero condiviso un letto e una passione. Il capitano evitò persino
di guardarla mentre si avviava a braccetto di Isveig verso l'uscita.
"Come volete. Significa che non avete fame." I due non risposero
e si chiusero l'uscio alle spalle. Tirava un vento gelido e qualche
goccia di pioggia si spalmava sui loro visi (pure ben protetti) e sulle
loro giacche termiche. Discesero alcuni gradini in legno e furono
già sul bagnasciuga. Poi, lentamente, si avviarono sostenendosi
lungo la sabbia. Leslie era di pessimo umore: "Ha visto Eyleif? Mi
ha a malapena schizzato un saluto. " "Perché? Lei ha forse fatto
qualcosa di diverso? Voi uomini vorreste che fosse sempre la donna
a dimostrarvi qualcosa. Appartenete alla stirpe dei tiranni." L'inglese
fece finta di nulla e aumentò il passo (per quanto gli era possibile)
lungo la sottile striscia. In lontananza si intravedeva una curiosa
forma rocciosa a guisa di becco, o di naso. "è quello il naso di Birkir?"
Interloquì l'uomo. "Precisamente" Replicò la donna. "C'arriveremo?"
"Dipende da lei e dal suo stato di salute. "Ah, Io mi sento bene." E
presero ad accelerare il passo, fino a sfiorare da pochi metri la strana
costruzione naturale. "Davvero è naturale?" "Chi può affermarlo? Le
pietre non sono così pesanti da non potere essere spostate. Tranne
il naso, ovviamente. Quello è lì da tempo immemorabile." Atwater
salì sull'escrescenza rocciosa e cominciò a muoversi con fatica
di pietra in pietra. "Mi aspetti! Senza le stampelle è in difficoltà."
"Oh, non si curi di me. Piuttosto mi chiedo se due donne sarebbero
in grado di muovere da sole tutto questo materiale per tumularvi
un cadavere." Isveig fece una smorfia e si allontanò dal luogo dando
le spalle all'ufficiale. "Mi aspetti" Gridò questi. "Non riuscirò mai a
ritornare alla vostra casa da solo." Ma la donna, con passo svelto
già stava ripercorrendo il litorale in direzione della magione. Leslie
imprecò a bassa voce e scivolò dagli scogli sulla sabbia. Disteso
per terra boccheggiava e imprecava sottovoce. "E ora?" Isveig lo
aveva mollato dopo la sua infelice sortita sul cadavere. La pioggia
 cadeva sempre più fitta e le gambe cominciavano a dolergli.
"Dannata troia!" ebbe il tempo di gridare prima di iniziare a muoversi
carponi verso oriente. La bocca gli si riempiva di sabbia e una serie
di fitte articolari lo trafiggevano mentre Isveig era ormai scomparsa
alla sua vista, nella nebbia.






(Continua)








 

 
 
 
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