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Creato da street.hassle il 13/05/2013

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Il rumore dei passi. Ventottesimo estratto.

Post n°231 pubblicato il 02 Agosto 2016 da street.hassle





Sesil comprese solo mozziconi di parole. Il discorso non era fluido
ed evidentemente compromesso dallo stato fisico dell'ufficiale che
virava sul delirante con brio. Comunque si parlava sempre di un naso,
di pietre, di un morto e di pioggia. E il ragazzo cominciava a mettere
insieme i pezzi del rompicapo e la sua testa lavorava incessantemente.
Quando, finalmente, arrivò alla casa delle sorelle non trovò nessuno.
Guardò sotto al tappeto e rinvenne la chiave d'ingresso insieme a un
bigliettino scritto velocemente: "Siamo andate in città a fare compere."
Il ragazzo imprecò ad alta voce ma riuscì ad aprire la porta dopo avere
appoggiato Atwater. Quindi lo risollevò e lo condusse fino alla sua stanza
al primo piano, dove lo spogliò e lo mise a letto. Sorprendentemente il
capitano non dava più segni di squilibrio e anche il gelo che lo attanagliava
si era attenuato. Sesil si rese conto di stare peggio del suo compagno di
cammino. Andò in bagno per immergersi nell'acqua bollente e ritrovare un
equilibrio di temperatura e, quando ne uscì, realizzò di stare meglio e, con
indosso l'accappatoio di una delle due sorelle tornò dal malato che lo
stava aspettando ad occhi spalancati. "Che succede? Ricordo solo che
ero su una spiaggia sferzata dal vento con le mani e le ginocchia che
sprofondavano. Poi sei arrivato tu." "Isveig. Ti ha accompagnato in una
escursione lungo l'oceano e poi ti ha abbandonato. Deve essere successo
qualcosa." "Ho...parlato?" Sesil sorrise: "Solo qualche frase sconclusionata,
difficile da decifrare. In islandese perfetto, però." "Adesso sto bene. Dove
sono le donne?" "Beh, sono andate in città a fare compere." "Intendi dire
che mi hanno abbandonato al mio destino?" Il ragazzo si sedette e prese in
mano il libro di David Fitzroy. "Sono in una situazione difficile. Penso che
anche per loro il cerchio si stia stringendo e stanno facendo di tutto per
salvarsi la pellaccia." "Anche ammazzarmi?" "Ammazzarti? Sarebbe stato
un incidente frutto solo della tua testardaggine. La marea che cresce in
fretta per un inesperto e ti travolge tra i flutti." "Sono ancora al sicuro qui
dentro? Stanotte Eyleif mi si è infilata nel letto." "Davvero? Allora la cosa
sta diventando estremamente seria. Quelle due donne stanno cercando
in ogni modo di esorcizzarti e di cacciare Baltasar o chi per lui dal tuo
corpo e dal tuo spirito. Devono avere fatto una scorpacciata dei libri della
vecchia madre." "Ma un revenant non è un testimone" Sbottò Leslie
"Nessuna legge presterà mai ascolti ai deliri di un...pazzo schizofrenico.
Perché è così che sarò classificato." E il militare si gettò indietro, con la
testa nel cuscino e minuscole lacrime che si affollavano intorno ai suoi occhi.






(Continua)








 
 
 
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