All your two-bit psychiatrists
are giving you electroshock
They said, they'd let you live at home with mom and dad
instead of mental hospitals
But every time you tried to read a book
you couldn't get to page 17
'Cause you forgot where you were
so you couldn't even read
Don't you know they're gonna kill your sons
don't you know gonna kill, kill your sons
They're gonna kill, kill your sons
until they run, run, run, run, run, run, run, run away
Mom informed me on the phone
she didn't know what to do about dad
Took an axe and broke the table
aren't you glad you're married
And sister, she got married on the island
and her husband takes the train
He's big and he's fat
and he doesn't even have a brain
They're gonna kill your sons
don't you know they're gonna kill, kill your sons
Don't you know they're gonna kill, kill your sons
until they run away
Creedmore treated me very good
but Paine Whitney was even better
And when I flipped out on PHC
I was so sad, I didn't even get a letter
All of the drugs, that we took
it really was lots of fun
But when they shoot you up with thorizene on crystal smoke
you choke like a son of a gun
Don't you know they're gonna kill your sons
don't you know they're gonna kill, kill your sons
Don't you know they're gonna kill, kill your sons
until they run, run, run, run, run, run, run away
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« Caino XV | Caino XVII » |
Post n°139 pubblicato il 04 Maggio 2015 da street.hassle
Al mattino De Grenier si levò presto, come al solito. Aveva concesso una nottata di divertimento e festa a Tutti, Coloniali, Legionari, Dragoni, Granatieri e semplici soldati, per festeggiare la caduta dell'Imperatore. Le pattuglie si erano diradate e restavano solo le sentinelle in mezzo alla foschia, a scrutare con ostinato impegno l'orizzonte. Il giovane Generale s'era portato verso la gabbia dove erano rinchiusi insieme Tokumanou e Dagan, giusto ciondolando un pochino per i cinque bicchieri di brandy che si era concesso in via straordinaria verso le quattro del mattino. Fischiettando s'era avvicinato alla minuscola galera e aveva lanciato un'occhiata all'interno. Dagan lo stava fissando con la bocca piena di sangue e pelle, e gli occhi scarlatti. Aveva sgozzato con i denti Tokumanou e ora stava masticando i resti di tendini e muscoli con una passione ossessiva e lenta. Il Comandante prese a fissarlo rapito e provò ad allungare un dito all'interno della solida palizzata in bambù. Fece subito appena in tempo a ritrarlo prima che gli venisse troncato di netto dalle zanne del suo avversario. Poi sguainò la sciabola e cominciò a stuzzicare l'Imperatore con la punta della lama, ridendo a più non posso e scrutando i cambiamenti nelle espressioni del suo volto. "L'odio lo ha fatto impazzire" Pensò al tempo stesso "è regredito a uno stato animale. Farà impazzire di gioia il parlamento quando lo porterò in Francia in catene. Un fenomeno assolutamente unico." E si congratulò ancora con Sé stesso per l'incredibile colpaccio che aveva portato a termine salvandone la vita. Da quel momento in poi fu tutto un pellegrinaggio da parte dei soldati e indigeni per osservare il Grande Condottiero trasformato in Bestia, il grande nemico della civiltà bianca trasformato in espressione ferina. De Grenier fece buttare il cadavere mutilato di Tokumanou nella boscaglia, senza sprecare un pensiero o una preghiera per quel povero rimasuglio d'uomo che aveva avviato la caduta di Dagan. Poi, spuntata definitivamente l'alba si rimisero in marcia per giungere in fretta alle navi e reimbarcarsi con la loro preziosa e sorprendente preda sulle navi che Li avevano condotti fino all'inizio della Spedizione interna. Eppure qualcosa turbava De Grenier: si rendeva conto di non riuscire a resistere alla tentazione di muovere costantemente il suo morello alla ricerca dell'imperatore impazzito, e sempre più spesso lasciava la sommità della colonna per accompagnarsi alla gabbia dove stava rinchiuso il suo mortale nemico, digrignando i denti e sbavando. Il giovane Generale gli passava pezzi di carne cruda attraverso le sbarre e lo osservava affascinato. Siderato per millenni di fronte all'indiscutibile realtà di un essere umano ridotto alla natura di scimmia cannibale. E ancora più lo impressionava il fatto che quello stesso giovane Uomo era lo stesso che era giunto non tanto distante dal punto di farsi proclamare Reggente di quella parte dell'Emisfero e di trattare da pari a pari con Governanti europei in marsina e feluca, panciotto e tuba. "Cosa poteva essere dell'Umanità" rifletteva "se un simile mostro avesse sottomesso porzioni consistenti della terra emersa? E i Grandi Condottieri della Storia: Gengis Khan, Tamerlano, Attila, Cesare, Napoleone... avevano anch'essi il tarlo della bestialità inscritto nella loro gloria di Dominatori osannati e riveriti?" Questo pensava il giovane Generale, e intanto si ostinava a nutrire di persona il bizzarro essere, celato al Mondo da una gabbia come si trattasse di eoni di Civiltà perduta. (Continua) |
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Ultimamente non ho avuto molto tempo, ma è sempre un piacere, leggerti.
Ciao, Street :-)