Vaga_Mente...

TEMPI D'OGGI

Ho appena finito di sfogliare la mia rivista settimanale polleggiata sul mio divano in questa domenica finalmente fresca e riflettevo su un articoletto che ci ho trovato.

Si dice che Papa Francesco (finalmente un papa che ispira simpatia e modernità)  ha autorizzato l’allattamento in chiesa. E pare che questa concessione abbia fatto davvero scalpore visto che, solo di recente e dopo accanite battaglie (dove la vittoria era fondamentale certo), anche importanti social come Facebook e Instagram hanno permesso di postare immagini delle poppate (eh già come potevamo campare senza? ) Ora le star , e non solo, possono finalmente postare, allegramente e senza ripercussioni,  oltre ai loro pancioni anche le loro tette al lavoro (grande conquista).

Sarà l’età che ho, sarà che io i fatti miei li condivido solo con chi mi pare, ma  proprio non capisco. Perché questa smania di postare momenti intimi, di essere sempre visibili? Ma dove siamo arrivati? Sembra che solo dandoci in pasto al mondo abbiamo la conferma di esistere…terrificante.

Si dice che in alcuni luoghi come i musei, i negozi,ecc… le neo-mamme spesso vengono invitate a coprirsi e questo ovviamente continua a scatenare polemiche e a offendere le interessate che vedono compromessa la loro libertà.

Ora io dico…va bene tutto. E’ giusto che non ci siano divieti e che ognuno faccia quello che si sente. Allattare in pubblico non è certo un atto terroristico né immorale, ma la riservatezza, il senso del pudore non esistono più?

Si deve per forza allattare in un negozio, nel bel mezzo dello shopping? O mentre sei in giro per musei a contemplare le bellezze dei tempi che furono?

Io credo che ci sia un momento, e soprattutto uno spazio, per tutto.

Per allattare ci si può  benissimo appartare e mettersi in un angolino tranquillo senza bisogno di avere su di sé gli sguardi curiosi di chi magari ti dice “ehhhh guarda che dolce “. Non c’è alcun bisogno di avere spettatori, ci sono una mamma e il suo bambino che stanno condividendo un momento magico. Stop.

Ci fanno firmare moduli su moduli a tutela della privacy (per di più spesso inutili) e noi non sappiamo nemmeno più il significato della parola intimità.