TheNesT

Alla fine della notte

Le ore mi scivolano via in mezzo alle dita. Non che io faccia molto per trattenerle, forse per il timore di afferrarle con troppa forza, e sgualcirle. E' mattina e si fa tardi, io devo, DEVO andare a dormire, perché ormai è chiara la mia notte e non posso aspettare che mi tramonti l'alba senza dormire, perché allora sarà troppo tardi. E invece scioccamente mi trattengo nel salotto buio davanti alla tv, faccio colazione e metto su un anime scaricato tempo fa e mai guardato. Mi ritrovo davanti agli occhi un piccolo capolavoro di struggente malinconia, e mi sorprendo a pensare che così anche i miei giorni, no, i miei anni, sono passati e mi hanno lasciato segni che quotidianamente ignoro, e che vengono a galla ancorati a cose da nulla: una canzone che sa di birra calda e Marlboro medium, e di un'estate in campeggio al mare; il volto di una compagna di classe, ritrovata quasi vent'anni e migliaia di chilometri dopo, lo sguardo mite e la vita stravolta dalla vita che è passata, e che si aspettava diversa; le foto di una parigi in cui ho creduto d'essermi innamorato, e nella quale sono tornato, ed ero già innamorato. Mi chiedo cosa ho fatto per trattenere dentro il cuore tutto questo, e non ho fatto niente, né potevo fare altrimenti. Perché i ricordi stanno in piedi come castelli di sabbia sulla battigia davanti al mare, e li vedo consumarsi contro le onde e sorrido, perché so che domani non ve ne sarà più traccia. Ma quando la marea sarà passata, tornerò a costruirne di nuovi, e anche di loro proverò malinconia, perché questa è la cura più dolce che io abbia mai trovato per la tristezza di tutto quello che ho perduto.