TheNesT

Addio al celibato (part.2)

BRRRRNNNNNNNN..KLANG! SBANG! SBRAMMM!!bip-bip-bip-bip-BRRRRRNNNNN...

"Hey! Ma cosa..cosa sta succedendo?..dove sono?..che ore sono?..hey..HEY!"

Hey.

Nessuno mi risponde. Il sole è alto nel cielo, non ho idea di che ora sia, ma sono sveglio e un tantino confuso. Mi guardo in giro, la spiaggia non è deserta (la spiaggia?), qualcuno ha già steso l'asciugamano non tanto lontano da noi. Le ragazze si spalmano la crema solare incuranti del mio sguardo e della ruspa che (la ruspa??) a qualche metro da noi sta ripulendo la spiaggia. Non avevo mai visto una ruspa pulire la spiaggia. Ad essere sincero, non avevo mai visto una ruspa su una spiaggia. Si muove agile, veloce. Troppo veloce, troppo vicino alla gente che incurante, continua a prendere il sole del..del..del mattino? Cerco l’orologio, sono solo le 0845. Mi alzo, scuoto la sabbia dai pantaloni di lino e mi metto il cappello. Mi fisso i piedi, nudi, nella sabbia ancora fresca, e probabilmente rimango in quella posizione per qualche minuto, finché non mi gira la testa. Mi piego, arrotolo i pantaloni fin quasi alle ginocchia, e comincio a camminare. Dove sono gli altri? Dormono sulla sabbia nella posizione del cetaceo spiaggiato, ma respirano ancora. Meno male. Ma cosa è successo, ieri?

Sapore di mare..

"La prossima volta la brioche gliela porti al ritorno, ok? Sempre se ritorniamo..." Sono le 2030 circa, e siamo seduti nell'angolo più triste di un bar sul lungomare di Riccione. Il sole lascia posto ad una promessa di sera, non è ancora buio e abbiamo ancora sulla pelle, nonostante una doccia fredda sulla spiaggia, il sale e la sabbia del mare al cui richiamo non abbiamo saputo resistere. L'acqua sporca e tante alghe da farci l'insalata, ma le onde erano troppo belle per starle semplicemente a guardare. Ora, dopo esserci in qualche modo asciugati e cambiati vicino al furgone (e poi scopriremo, davanti alle telecamere di sicurezza del parcheggio), stiamo cercando di decidere la serata. “ Allora, andiamo?” “Certo..però prima un altro Mojito!”

La specialità della casa

L’idea dell’addio al celibato a Riccione non sembra essere stata originalissima. Ne incrociamo almeno 3, con una ventina di partecipanti ognuno, molto più attrezzati di noi. Tentiamo anche la via del gemellaggio con un addio al nubilato (ragazze con una rosa in mano..molto originale..) ma l’approccio “rusticano” di alcuni di noi le fa scappare via. Non me la sento di dar loro torto. Nel corso della serata abbiamo scoperto il fascino e l'inganno delle sirenette che lungo la strada vendono biglietti con tanto di "prevendita" per qualsiasi cosa: bar, discoteche, tavoli in locali equivoci o meno, ecc. Un affare. Una fregatura. Scopriamo un'attitudine piuttosto.."truffaldina" nei pubblici esercizi che non ci aspettavamo: Cocktails serviti con la metà dell'alcol che avrebbe dovuto esserci dentro, offerte per bevande che in realtà non c'erano, ecc. Il morale per qualche mezz'ora si abbatte un pò, ma alla fine riusciamo in qualche modo a tirarci su.

Prova ancora, sarai più fortunato..

Riusciamo infine ad avvicinare due ragazze che si trovano lì per un weekend di relax: quattro chiacchere, un tentativo di abbordaggio generico e mal riuscito da parte di uno di noi, e qualche scambio di informazioni circa i locali della zona. Scopriamo che quello che abbiamo prenotato ha fama di posto "truzzino" e adolescenziale. Forse cambiare destinazione è una buona idea. Ma come ci arriviamo? Beh, prendiamo un taxi, no?

Un Signore si vede dalle scarpe..

Riusciamo a trovare due taxi nella bolgia, diretti a quella che dicono la discoteca più "in" della zona. A questo punto, mi torna in mente una delle raccomandazioni del giorno prima (Andiamo a ballare, dunque portatevi un cambio decente: non mi va di farci rimbalzare!) e nel buio cerco di scrutare il nostro abbigliamento. Camicia per quasi tutti, e ad esclusione del sottoscritto, jeans per tutti. Vabbè, speriamo non siano troppo fiscali. Arrivati sul posto vediamo che l'abbigliamento non sembra essere un particolare problema, finché arrivati all'ingresso Il Guardiano non emette la sua terribile sentenza: " Con le All Star non vi posso fare entrare." Ci guardiamo attoniti. Quali All Star? "...Ma sono nuove.." risponde quasi sottovoce l'incriminato cretino che classifica le Converse tra i segni di innata eleganza. Un pò scornati, e dando del pirla al nostro ad ogni piè sospinto, optiamo per il ritorno nel locale dove abbiamo già un tavolo prenotato che ci aspetta fino alle 2.."Taxi!..."

Taxi, segua quella macchina!

"Andiamo all'Ekos.." "Ok vi porto io.." Ora: che cosa fosse l'Ekos, infine non l'abbiamo capito. I due taxi partono a un paio di minuti di distanza l'uno dall'altro, ma appena scaricati sul posto di arrivo scopriamo di essere davanti ad un locale che non corrisponde alla descrizione. Non solo: i due taxi hanno preso direzioni diverse. Perchè? "Perchè? Perchè il tassista ha detto che Ekos è il nome della serata.." "Il nostro ha detto che Ekos era il nome di questo posto fino a settimana scorsa..che facciamo?" "Venite qui, che noi stiamo già facendo la fila.." Aspettiamo 20 minuti buoni l'arrivo anche accidentale di un taxi, dato che al centralino non rispondono, cosa che puntualmente avviene. "Avete chiamato voi?" "Si ma non rispondeva nessuno. Ci può portare in centro?" " Quanti siete?" "Quattro.." Il tassista non risponde, accenna a far manovra e poi..se ne va. Interdetti e a questo punto incazzati decidiamo di farcela a piedi..1 ora e 20 di camminata sana e sferzante, condita da bestemmie varie, specialmente quando, a qualche isolato dalla destinazione, Riceviamo la notizia che, all'alba delle 2 e trenta, abbiamo finalmente deciso un locale per la serata: Il NightClub. Sul lungo mare. A 145 metri dal parcheggio. Ci guardiamo in faccia e a questo punto, solo a questo punto, ci poniamo la fatidica domanda: "ma quanto abbiamo speso in taxi?"

Mi chiedo come proseguirà, quel che resta della serata..

-segue-