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L'insostenibile leggerezza..

Post n°114 pubblicato il 18 Gennaio 2012 da lab79
 

(Immagine da: http://it.paperblog.com/costa-concordia-819336/)

Non ce la faccio. Ho combattuto per giorni la tentazione di dire la mia sui fatti di cronaca degli ultimi giorni, ma ho perso. Non ce la faccio a non commentare, come mille di voi, la disgrazia che si è consumata (perchè ormai si è consumata) nei pressi dell'Isola del Giglio. E cosa mai potrei aggiungere ora? Se non il mio disgusto per la leggerezza di cui si macchia chi di mestiere si occupa di questo. Il comportamento negligente del capitano? Le sue bugie? La manovra spericolata con cui ha mandato a pico circa una quarantina di vite, e con esse un patrimonio di poco più di €400 milioni.? No. Semplicemente questo:

http://www.ilgiornale.it/interni/quella_gara_stupiditatra_uomo_e_tecnologia/concordia-giglio-vittorio_feltri-isola-tencologia-nave-capitano/16-01-2012/articolo-id=567245-page=0-comments=1?google_editors_picks=true

 

L'insostenibile leggerezza di un giornalista che, per commentare l'accaduto, se la prende con la supposta innaffidabilità della tecnologia. Esordendo persino con le parole: "La natura se ne infischia della tecnologia e ogni tanto lo dimostra in modo violento, quasi una ribellione al tentativo velleitario dell’uomo di domarla." Come se la natura, con le sue forze - che ne so: una tempesta, un'onda anomala- avesse qualcosa a che fare con l'accaduto. Poi prosegue criticando l'operato delle autorità giudiziarie (..." L’impressione è che lo abbiano già condannato, secondo costume giudiziario. È in prigione: un anticipo di pena. Casomai non avesse colpe, pazienza: un po’ di galera serve a rammentare che siamo tutti in libertà provvisoria"..."Non importa. In Italia è così: si comincia con il carcere, poi si vedrà.") quando queste hanno operato semplicemente secondo procedura, in attesa di far partire il meccanismo delle indagini. Ma quello, dopotutto, è un suo cavallo di battaglia. A ragione o a torto, ma in questo caso, almeno inopportuno. Ma eccolo infine arrivato al nocciolo della sua tesi, che sostiene con i seguenti argomenti: "Negli ultimi anni l’umanità ha dato troppo spazio e troppa fiducia al computer e derivati."..."...non c’è niente ormai che non dipenda dai cosiddetti cervelli elettronici. I quali non solo dominano i cervelli nostri ma li hanno sostituiti." 

Uh. Eccolo dunque il grande colpevole. Il responsabile di tale immane disgrazia. Non il comportamento di un capitano che prende un pò troppo alla leggera le norme di navigazione, che vietano ai natanti (neanche alle navi: ai natanti!) di avvicinarsi alla costa al di sotto di una soglia determinata. Non il suo comportamento irresponsabile quando, accaduto l'incidente, abdica dai suoi doveri e se la svigna come un naufrago qualunque. No, giammai: con quale diritto i giudici si arrogano di disporre della libertà di un uomo non ancora giudicato colpevole in un giusto e imparziale processo? (con quello di procedura penale, mi verrebbe da obiettare, ma non sono esperto della materia, potrei sbagliarmi..) quando è tanto palese chi è il colpevole: La malefica tecnologia. Non ci credete?  Ecco che egli vi illustra, con altre drammatiche testimonianze, come la tecnologia ormai ci ha fatto prigionieri: "Da anni gli alberghi- ed è solo un esempio - hanno abolito le chiavi per aprire le porte delle camere, e adottato delle tessere magnetiche".. "Se, come suppongo, sulla Costa Concordia le serrature funzionavano con la tessera, capisco perché quella coppia di coreani sia rimasta prigioniera in cabina senza riuscire a fuggire. La chiave è manuale e basta girarla, ma se la tessera magnetica si smagnetizza per una causa qualsiasi, stai fresco: l’uscio non si spalanca." Sig. Feltri. La prossima volta che va in albergo, provi a spingere la maniglia della porta una volta che si è chiuso in camera. Si, senza tessere o altro. Si apre. Davvero. Si fidi, che io ci lavoro e so come funzionano. Se non si fida, provi. E sa perchè? Perchè la porta è meccanica. La tessera serve semplicemente come identificazione all'ingresso, ma in caso di emergenza, il meccanismo antipanico è progettato per cercare di aiutare le persone a scappare. Non ha senso, altrimenti, non crede? Vabbè, dettagli..

Quasi arrivato alla fine dell'articolo, ecco infine la drammatica testimonianza diretta. L'esperienza traumatizzante dell'uomo qualunque oppresso sotto il tacco dittatoriale della Tecnologia, Lui Stesso: "Mi è capitato di pigiare un tasto al posto di un altro sul telefono cellulare, provocando la cancellazione immediata della memoria contenente l’agenda. Di punto in bianco non avevo più un solo numero. Ricostruire l’elenco mi è costato una settimana di lavoro. Una sciocchezza, ma indicativa"

Mi permette un'opinione? Ha ragione. E' una sciocchezza. Davvero. Ma una sciocchezza di quelle che offendono non dirò la memoria di chi ha perso la vita (perchè sono troppo cinico, troppo insensibile e troppo..troppo..qual'è l'opposto di "buonista"?beh, sia quel che sia, sono troppo poco una brava persona per dirlo..) ma dirò che è una di quelle sciocchezze che offendono l'intelligenza di chi legge. Perchè se davvero doveva riempire una pagina con un commento e non sapeva cosa dire, era più onesto lasciare che fosse la cronaca stessa dei fatti a parlare, e risparmiarci la sua filippica antitecnologica. Che per sentire banalità di questo calibro, posso semplicemente scendere al bar sottocasa, e ascoltare me stesso e gli altri avventori già avvinazzati all'ora dell'aperitivo. Senza bisogno di pagare il costo del suo Giornale. (E meno male che non l'ho pagato, visto che l'articolo l'ho letto per caso a lavoro..)

 

(Scusate la mia, di filippica. Ma mi urta un tantino essere trattato da scemo.)

 
 
 
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