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Un lupo alla porta

Post n°246 pubblicato il 06 Settembre 2013 da lab79
 

Siamo in tanti, dite. Siamo in troppi, dite. Viaggiamo sullo stesso tram. Camminiamo sulle stesse strade. Lavoriamo nelle stesse fabbriche, e viviamo nelle stesse città. Ma i nostri mondi non collimano, come ombre delle vostre ombre ci muoviamo, e come ombre delle vostre ombre ci trattate, e ci temete. Nascosti nel buio della sera cresciamo i nostri figli e insegniamo loro a non avere paura, e loro non hanno paura.

Ma noi sì, temiamo la vostra paura più di ogni cosa, quella paura che si compra e si rivende ogni volta che alle urne siete chiamati a scegliere chi promette di più, chi promette di meglio. Quella paura che come già altre volte la notte si accende, illumina la città e non sai mai quando diventerà fuoco che divampa, a volte una scintilla sfugge dal braciere e qualcuno brucia. Poi risorge il sole, e tutto questo viene dimenticato, sepellito tra le righe dei giornali. Poi risorge il sole, e tutto torna come prima: riprendiamo il nostro posto, al vostro servizio, nel ruolo che ci spetta. Torniamo a pulire le vostre case, a crescere i vostri figli, ad accompagnare alla morte i vostri vecchi. Torniamo ad occuparci delle vostre vite, ché voi non ne avete il tempo. 

Io me ne sto nascosto dentro questa pelle che sembra quasi la vostra, dentro queste parole che suonano come le vostre, e da questo rifugio caldo aspiro il profumo acido del veleno che sgorga dall'alambicco del cuore dei miei amici, mentre affilano la lingua, verniciano di sangue i manichini, sfilano ammantati di bandiere e latrano, guaiscono in preda all'ansia che questa terra non è nostra, che siamo solo ospiti, che il nostro sangue sporca, che il nostro sangue infetta, che il nostro sangue puzza.

Intanto il mare ondeggia e vomita i suoi morti, e almeno di questi resti qualcosa di buono riuscite a riciclare, mentre su coloro che si aggrappano alla spiaggia pende il Malleus Maleficarum della legge che vieta e sentenzia, ma anelando di fare di più, perchè siamo in tanti, dite. Siamo in troppi.

Poi ritorna la notte.

Si spengono le luci ed io spalanco il ventre del mio cuore. Cammino a passi felpati per le vostre strade come un lupo alla vostra porta, al servizio che mi avete assegnato. E come le mosche posano le uova sulla carne morta, poso i miei incubi a guardia dei vostri sogni.  

 

A wolf at the door - Radiohead ( Hail to the thief, 2003)

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Commenti al Post:
manuelazen
manuelazen il 06/09/13 alle 07:48 via WEB
Mi illudevo, Lab, che dopo tanti anni che vivi in Italia, e parli-scrivi la lingua italiana meglio di tanti italiani, tu non ti sentissi piu' straniero e non venissi considerato tale... Nel leggere cio' che scrivi trovo il tuo pensiero piu' affine al mio che non quello di molti che hanno il mio stesso sangue da generazioni. Ho scelto di parlare di ''stesso sangue'', ma mi accorgo che anche scrivere cosi' e' assurdo, che anzi esiste una sola differenza, quella che esiste tra coloro che hanno avuto una vita tranquilla e lineare, e chi ha dovuto o deve affrontare cambiamenti tanto grandi che potrebbero sconvolgere, oltre che la sua vita, anche la sua mente. Mi ritrovo a pensare che a questo insieme di persone potrei ritrovarmi ad appartenere anch'io , ma che comunque ad esse devo gratitudine per non aver perso di umanita' e stima di se stesse. (scusa gli errori, la punteggiatura e gli apostrofi al posto di accenti, sto usando una tastiera straniera)
 
 
lab79
lab79 il 07/09/13 alle 05:07 via WEB
C'è una frattura insanabile, tra quello che sentiamo di essere, e quello che gli altri pensano che noi siamo. Io mi trovo su entrambi i lati della barricata, contemporaneamente. Io sono "noi" e "loro", quindi non sono nessuno dei due. E il mio dolore nasce dalla consapevolezza di essere diverso da coloro che sentivo simili a me. Mi ritrovo spesso a dover ascoltare le persone che sfogano i loro istinti peggiori, credendo che io abbia ragione di condividerli. Credendo che io in quanto bianco, italiano, cristiano, debba condividere tanto odio. Mi ritrovo tradito dalla mia stessa apparenza, perché io non sono nulla di quanto questi credono di vedere in me. Persino le persone a me vicine trasudano questo veleno e se ne fanno dominare, dimenticando o tralasciando che è di gente come me, che stanno parlando. Ma anche quelli come me, non sono uguali a me. A loro rimane una terra a cui fare ritorno, a loro rimane una famiglia, una storia, una vita a cui fare ritorno. Un luogo in cui non sono stranieri. Una patria. Io di patrie ne ho ben due. E in nessuna esiste un luogo in cui vorrei lasciar cadere le mie ossa.
 
   
manuelazen
manuelazen il 09/09/13 alle 01:01 via WEB
"E in nessuna esiste un luogo in cui vorrei lasciar cadere le mie ossa." Ma non sei tu, non siamo noi a scegliere il luogo in cui "lasciar cadere le nostre ossa", sono le circostanze a scegiere per noi. E il destino delle nostre ossa non saremo noi a sceglierlo, nella migliore delle ipotesi saranno i nostri figli o almeno i figli di coloro che ne hanno. Vedi che hai un vantaggio su di me, italiana "puro sangue"? Tu hai un figlio. Il mio augurio per noi tutti è che i "nostri" figli sappiano superare le definzioni di "noi" e "loro". In parte credo che lo stiano già facendo mentre crescono insieme, nelle stesse scuole...
 
     
lab79
lab79 il 09/09/13 alle 05:20 via WEB
"Nascosti nel buio della sera cresciamo i nostri figli e insegniamo loro a non avere paura, e loro non hanno paura." E in questa frase, che pongo le mie speranze migliori.
 
Me_stessa95
Me_stessa95 il 10/09/13 alle 22:04 via WEB
Non smetterò mai di credere che la notte sia la realtà più vera. Ci nutriamo di sogni, di finte speranze e inutili illusioni. Ma sono quelle che ci fanno andare avanti. E la notte emerge tutto, i sogni e incubi più profondi, la nostra parte più vera. Ma i lupi hanno paura? E poi quando sorge il sole... Siamo in piedi, pronti a portare i pesi altrui.
 
 
lab79
lab79 il 13/09/13 alle 03:30 via WEB
I lupi hanno paura, quando c'è la luna piena.
 
Me_stessa95
Me_stessa95 il 10/09/13 alle 22:09 via WEB
PS. Tu non sei Italiano? Di dove sei? Scusa l'invasione, ma amo leggerti e mi sorprende il modo in cui scrivi non essendo italiano. Riesci sempre ad emozionarmi.
 
 
lab79
lab79 il 13/09/13 alle 03:38 via WEB
Ho l'orrendo vizio di non rispondere mai direttamente alle domande. Mi piace, egoisticamente, che le mie risposte non vengano ascoltate, bensì capite: ma per fare questo c'è bisogno di attenzione, e di qualche minuto di tempo. Volevo fare un'eccezione per te, perché mi piace il modo in cui ti poni le domande quando scrivi, ma alla fine, me meschino, non ce l'ho fatta. Però (però!) un indizio te lo do: anche nella mia storia c'è un luogo in cui tutto ha inizio, la mia personale Riohacha.
 
   
Me_stessa95
Me_stessa95 il 13/09/13 alle 23:25 via WEB
Ho letto la tua Storia... ora capisco da dove arriva il tuo talento. Mi piace leggerti, ogni volta è come se scoprissi una parte nuova di te.
 
mara.alunni
mara.alunni il 11/09/13 alle 00:00 via WEB
"poso i miei incubi a guardia dei vostri sogni"...ecco lab, l'infinita tristezza del nostro mondo, la paura che dovremmo avere...e se non abbiamo paura, è perché non sappiamo più nulla, o poche cose, mentre danziamo andando alla deriva sulla nostra nave dei folli... non posso chiederti scusa a nome di altri che non lo fanno, è un vezzo retorico che non amo, ma posso dire, per me, che ho fratelli e sorelle che arrivano nel Paese in cui vivo, e lavorano e io li rispetto; e sento l'odore del loro sangue vitale e forte, carico di lontananze che forse mai vedrò e che diventano vicinanze ogni giorno di più perché vivo insieme a loro...mi piace il "noi" che vivo costruito insieme ai fratelli e alle sorelle che, da altri paesi, sono giunti qui a ricordarci quanto è grande e bello il mondo...lab, spero che nel ventre del tuo cuore arrivino anche queste mie parole...per il resto, possiamo anche dire che è già il tempo in cui sono i fratelli e le sorelle venuti da lontano che pongono i loro sogni a guardia dei nostri incubi: essi arrivano avendo sogni e speranze, e c'è chi li accoglie con i propri incubi...è proprio vero, ognuno può dare solo ciò che ha, e noi (tu, io, e tanti altri) ci mettiamo dalla parte di chi mette i sogni a guardia dei sogni....noi siamo costruttori, non possiamo perderci negli incubi altrui....vorrei abbracciarti,lab...
 
 
lab79
lab79 il 13/09/13 alle 03:45 via WEB
Non mi faccio illusioni, non ne ho la forza. Per questo sono sicuro che arriverà un giorno in cui tutto questo astio si esaurirà, resterà spento sotto la cenere. Ma non sparirà. Dovrà essere nostra cura evitare che quel fuoco si accenda, e che divampi.
 
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