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Sospensione

Post n°279 pubblicato il 07 Febbraio 2014 da lab79

Che cosa sono le parole, per me?

Che significato ha per me questo scrivermi addosso?

Quali scopi intendo raggiungere?

Quali bisogni pretendo di soddisfare?

Chi è il protagonista di questo racconto?

Chi è il destinatario di questi pensieri?

A quali porte tento di bussare?

Chi mi aspetto che mi venga a cercare?

Quanto a lungo intendo aspettare?

 

 

 

The world is our____ - This will destroy you (Young mountain, 2006)

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Commenti al Post:
BacardiAndCola
BacardiAndCola il 07/02/14 alle 22:27 via WEB
Quante domande!! Hai anche tutte le risposte?
 
 
lab79
lab79 il 09/02/14 alle 02:49 via WEB
Se avessi tutte le risposte non mi sarei neanche posto le domande! ;-)
 
manuelazen
manuelazen il 09/02/14 alle 02:23 via WEB
"Chi è il destinatario di questi miei pensieri?" Mi sono posta la tua domanda in relazione non alle tue parole; ma alle mie. Penso che la risposta-chiave si trovi avvolta da strati di risposte, che si dovrebbero sfogliare successivamente uno dopo l'altro. I destinatari sembrano essere i lettori del blog, così sfogliamo il primo strato di carta luccicante. Destinatari sembrano essere gli "amici" con cui si è instaurato un dialogo, altro strato avvolgente che se ne va. Destinatari sembrano essere i protagonisti di alcuni post, come se ci si rivolgesse a loro quando si fosse scritta una lettera, affrontiamo lo strato delle emozioni. Destinatari sembriamo essere noi che scrivendo rielaboriamo e digeriamo la nostra realtà, integrando elementi del passato con elementi del presente, così facciamo un po' d'ordine e spazio nella nostra mente. Nel nucleo, come si stesse grattando via dal fondo di un barattolo la nutella rimasta, due possibili risposte equivalenti ed interagenti tra loro. Destinatari siamo noi, i noi del passato che cerchiamo di consolare e rassicurare che nulla costituisce colpa e condanna permanente. Destinatari siamo noi, i noi del futuro come vorremmo essere o come pensiamo saremo: finalmente sereni oppure vendicativi ed aggressivi per "rifarci" del passato e del presente. Le parole ci pongono di fronte alla scelta di decidere come vorremo essere.
 
 
lab79
lab79 il 09/02/14 alle 03:01 via WEB
Dovremmo porcela più spesso, quella domanda. Ma non qui, sui nostri blog. Bensì nel mondo concreto. Ogni volta che parliamo alla gente, ogni volta che l'ascoltiamo. Ogni volta che ignoriamo i passanti, ogni volta che a qualcuno diciamo "ti amo". O magari "Ti voglio bene". O persino: "Addio".
 
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