TheNesT

Domani

Sabato. Il movimento del sabato sera rallenta solo ora, all'alba delle 3 e mezzo. La gente non dorme, i primi tornano a casa, gli ultimi stanno ancora ballando. Io aspetto, che qualcuno strada facendo si fermi oppure, di quelli che già si sono fermati, che parta via. La tv mi ripete le notizie degli ultimi giorni, spacciandoli per testimonianze dirette della storia. Il mio libro è appoggiato qui intorno, fermo ancora alla seconda pagina, forse soltanto per la mia incapacità di liberarmi da quel capolavoro di Saramago che ho finito da qualche giorno, e che risponde al nome di "Il vangelo secondo Gesù Cristo". Anche il diario non procede, quasi avessi paura di finire quelle poche pagine che mi separano dalla fine. Come se fosse una cosa tanto seria. Tutto è fermo, in attesa. In attesa di me. Io mi guardo intorno indeciso e stanco. Io aspetto. L'alba è ancora lontana, e lo sarà ancora quando, alla fine della mia giornata, andrò finalmente a dormire. Mi sveglierò e il sole avrà compiuto gran parte del suo percorso, su nella volta del cielo, e solo allora sarò in piedi. Domenica sarà già finita, scenderà la sera, la cena cuocerà su un fuoco piccolo e lento, che sa tanto di casa. Le voci si affevoliranno, ed io guarderò fuori dalla finestra e sul mondo, sulle sue stragi e le sue guerre, mentre indifferente come dio sorseggerò il mio caffè. E' di questi piccoli mattoni che è fatta la mia vita ora, ed è con questi che costruisco il mio futuro, quella cosa cui tanto si dedicano soltanto coloro che non hanno un presente. Oppure coloro il cui presente non è ancora abbastanza grande, o abbastanza forte, e dunque se ne occupano come si occuperebbero di un figlio. Perchè diventi grande, forte, e migliore di noi.