Post n°663 pubblicato il 27 Gennaio 2017 da IlGrandeSonno
Dopo i giorni di vento se non sai di qualcolore tingerti il sapore vita e t'assale il dubbio quando cerchi sotto la voce senso e se il pieno giorno scricchiola come un osso sotto i denti e l’onda è troppo debole per salire sullo scoglio allora sai come ti senti incredulo alla vastità del mare gli occhi abbagliati dentro la luce diffrangente sull’onda, le nuvole biancovestite il vento strappavele sono specchi da guardare. Come regolo calcolatore le ossa di seppia sulla secca la schiuma il fango renoso i ricci e le meduse e i granchi ma l’onda è troppo debole per salire sullo scoglio allora credere per dubitare diventano ganasce d’una pinza in cui il corpo si trasmuta a muscoli serrati Sotto un sole di gennaio luce ch’è troppo di riflesso immediata si vuole la chiarezza Sotto una lente puntata al tramonto nell’attesa della sera quando i gabbiani grideranno al cielo rosso e le luci scintilleranno a mare coprendosi gli occhi si fa venire notte si può solcare il silenzio farsi prua che apre il mare a bocca aperta per una direzione fino al brivido di freddo che ti sveglia all'ombra d'una nuvola. Grida un gabbiano ed uomini anziani parlano di morte.