Post n°1490 pubblicato il
04 Settembre 2015 da
namy0000
Nel 1940, tutta la mia famiglia, di origine ebraica, fu internata per motivi razziali a San Vittoria in Matenano (in provincia di Ascoli Piceno). Io avevo 6 anni. Nel 1943, dopo la Repubblica di Salò, mio padre Federico Mausner fu catturato dai fascisti e portato al campo di concentramento di Servigliano, da dove riuscì ad evadere prima che arrivassero i tedeschi. Con l’aiuto di un frate francescano – padre Samuele – ci siamo nascosti in una casetta di campagna. Ben presto, però, iniziarono i rastrellamenti da parte dei fascisti e saremmo finiti sicuramente in un campo di sterminio nazista se un contadino buono e coraggioso, Antonio Papiri, appunto, a rischio della propria vita, non ci avesse fatto nascondere in una capanna nel mezzo di un bosco in contrada Cese, Montefalcone Appennino. Dopo tanti anni, in occasione del Giorno della memoria, vorrei esprimere tutta la mia gratitudine e ringraziare ancora Valentino Papiri, nipote di Antonio, per mezzo del quale mio padre, mia madre, mia nonna ed io ci siamo salvati. Aldo Mausner, Palermo. (Genn. 2014).
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