Creato da ventodamare il 08/02/2011

IL Vento corre

Ed entra ovunque

 

Nuovi sentieri

Post n°134 pubblicato il 14 Luglio 2012 da ventodamare
 



Eccomi, spogliato dalle ipocrisie, con l'anima davanti al corpo ed il petto offerto in sacrificio alla Dea dalle gambe d'alabastro.

Voglio dissetarmi dei tuoi silenzi, voglio saziarmi delle tue parole.
Appassionati di me, stanotte sì, proprio stanotte, mentre la luce della Luna taglia e la musica brucia.
Incontrarmi, incrociami, sentimi dentro e annusami nell'aria.
Scendi con me tutti i gradini della notte, ad uno ad uno e contali, e per ognuno di loro formula un pensiero di passione e desiderio, con tutte le sfumature del rosso,  dell'arancione e del viola.
E quando arriverai al fondo della Notte, io saro' li' ad accoglierti, con i tuoi mille desideri intessuti sulla mia pelle.
Ti prendo e ti porto via.

"E quando le vecchie parole sono morte, nuove melodie sgorgano dal cuore. Dove i vecchi sentieri sono perduti, appare un nuovo paese meraviglioso." Rabindranath Tagore.




Glitter and Gold.



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La linfa vitale del mondo

Post n°133 pubblicato il 07 Luglio 2012 da ventodamare
 


E' l'amore che fa cambiare idea in un istante, che sconvolge con aratro appuntito ed implacabile anche la terra piu' secca e dura, che semina con Vento impetuoso e fa scoccare la scintilla della Vita spingendo nuvole gonfie ed impazienti di riversare pioggia che crea e cresce.

E' l'amore che brucia in un attimo anni sedimentati di dolore, che recide di netto convinzioni incrollabili, che ti fa decidere di rischiare la tua vita in un solo tiro di dadi, solo per aver incrociato uno sguardo.
Apriamo le vele e prendiamo tutto il Vento che l'amore soffia, perche' e' l'amore la magia del mondo, qualunque sia il porto in cui ci spingera'.

L'amore fa


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Esondazioni

Post n°132 pubblicato il 16 Giugno 2012 da ventodamare
 


Mi rendo conto che in questo periodo ho voglia di scrivere, sento frasi sommerse che affiorano spontanee sulla punta dei polpastrelli, ma proprio per questo non scrivo.
Gli affioramenti sono il segno che qualcosa tracima, che dentro sono pieno e l'esondazione e' una conseguenza inevitabile.
Ma il fatto e' che piove dentro, ormai da troppo tempo per sperare nel cambio di stagione.
Meglio adattarsi al nuovo clima ed indossare vestiti confacenti alle regioni monsoniche, ma non senza allargare con le dita la tesa del cappello e guardare lontano pronto a cogliere all'orizzonte il minimo accenno di sole che bacia l'arcobaleno.



Hai mai visto piovere dentro?


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Il quadro mistico

Post n°131 pubblicato il 10 Giugno 2012 da ventodamare
 


Quando ho visto il quadro, ho avuto una sorta di vertigine, mi sembrava quasi di caderci dentro.
I papaveri, i miei amati papaveri, il mare, l'uomo dall'antico aspetto che regge sulle spalle un'anfora che prende e da' acqua (d)al mare e (d)alla terra, perche' tutto e' uno, e la terra ed il mare s'intersecano nel dare la Vita.
Ho creduto d'essere io, a reggere il peso dell'anfora della Vita, a camminare fra papaveri di un bellissimo rosso sfrontato fra spighe di grano, come gocce di sangue sul pane, a ricordare che la vita e' bellissima ma piena di sofferenza ed arduo cammino.
A guardare quell'albero che ha messo radici vicino al mare e non vuole andare via.
E se non sono io, vorrei esserlo.
Perche' questo quadro e' la Vita, colta nella sua essenza piu' pura.


 Io cambio le regole



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Le quattro carezze

Post n°130 pubblicato il 03 Giugno 2012 da ventodamare
 

Certi giorni scopri che la tua felicita' e' altrove, nascosta fra le pieghe di un velo che copre il tuo mondo.
Ed allora non resta che accucciarsi fra quelle pieghe, fare tana, scaldare quegli angoli con quattro piccole carezze sull'anima ed aspettare che quel po' di calore autoindotto faccia il suo dovere.

Prima carezza:

Cucinare un risotto con riso basmati, asparagi, limone e zenzero.

Seconda carezza:


Stappare una bottiglia di meravigliosa Ribolla gialla per gustare il risotto.

Terza carezza:

Andare a vedere questa mostra fotografica, davvero ben realizzata ed esposta.

Quarta carezza:


Andare al mercatino delle pulci e scoprire piccoli preziosi tesori nascosti dal velo, che finalmente vola via.






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Incontri

Post n°129 pubblicato il 28 Maggio 2012 da ventodamare
 


Uno sguardo, un sorriso.
Mani che si sfiorano.
E poi si risfiorano, ancora.
La pelle fredda d’inverno lascia il posto al calore dell'estate, finalmente.
In un tardo pomeriggio di sole abbacinante, fra alberi che si spogliano delle promesse di primavera e si vestono dei frutti maturi dell'estate.
Con le labbra secche, un pensiero mi sfiora.
Silenzio.
Un pensiero affiora, liquido, denso.. languido e viola nella sua impudicizia.
Passo la lingua fra le labbra e guardo la tua bocca fremere.
Guardi in basso ed i nostri occhi s'incontrano specchiandosi sul tavolino del Caffè.
Aspettiamo che il sole si nasconda oltre l'orizzonte per tuffarci nella notte.



Tito e Tarantula


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Quel che e' piu' caro

Post n°128 pubblicato il 26 Maggio 2012 da ventodamare
 


Le cose che ho piu' care sono piccole cose, cose di nessun valore, ma che sono mie come le lacrime asciutte che strappo ripensando ai voli fra dune di sabbia e odore di ginepro rosso.
Ed e' li' che ti ho toccato.
Un istante, un solo istante, un lampo fra i tuoi occhi ed i miei e le mie guance erano il letto del corso umido e salato delle tue lacrime.
Hai navigato su di me, hai stropicciato la tua piccola barca di carta e sei naufragata sullo scoglio del mio orgoglio.
Ma come le nuvole non so stare mai fermo, mai.
Sarebbe stato facile, restare immobile ad osservare la tua vita riflessa sulla mia, adagiarmi sul tuo adularmi.
Ma vivo ad un passo dall’assenza, non sono fatto d'aria e impalpabile profumo, ma sono il soffio di vento che ti scompiglia i capelli all'improvviso, il profumo sconosciuto che t'illanguidisce dentro, senza che tu te ne renda conto.
Non vivro' il quotidiano lo so, ma la passione che brucia eterna si.



L'uomo che amava le donne



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Quarant'anni

Post n°127 pubblicato il 13 Maggio 2012 da ventodamare
 


Quarant'anni sono un traguardo importante, un momento in cui fare il punto della propria vita. Perché le convenzioni sociali vogliono che a 40 anni si mettano da parte i sogni non realizzati e ci si dedichi a consolidare quel che si è raggiunto. Non crederci, non crederci mai. Continua a sognare, a far progetti grandiosi, a far volare alto il tuo cuore, la tua anima e il tuo entusiasmo di bambina. Perché il giorno più bello deve ancora venire.. Sempre. Ed è questo che ti auguro. Usa la consapevolezza dei 40 anni e falla viaggiare sul treno condotto dalla bambina che eri e che vive ancora con te.

 

 
 Cercami

 

 

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Comunanza e canzoni

Post n°126 pubblicato il 06 Maggio 2012 da ventodamare
 

Arcobaleno quantico


A volte capita di non capire cosa ti sta succedendo.
Lo vivi, lo senti sulla pelle che scivola, accarezza, spinge e si adagia piano, ma non lo razionalizzi.
Il raziocinio e' lontano da certe sensazioni, da certi "in the mood for..".
Forse ne ha paura o forse semplicemente non vuole complicare nulla.
Ed allora, come dice Nina Zilli "lenti movimenti timidi" lascio che mi carezzino anima ed occhi.
E' come quei sogni in cui sai che stai sognando ed allora ti godi quello che la fantasia crea senza pensare a quanto sia effimera.
Oppure quando canti la tua canzone e ti accorgi che non e' solo tua, ma c'e' qualcuno altro che la canta e la ama come te.
Si chiama comunanza, sentirsi parte di un'Energia che sai che nasce nei punti di forza bianchi del mondo, dove la Luce e' pura e puoi sentirla, tu e pochi altri.
Noi e la nostra canzone.



Come il sole - Nina Zilli


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Ricordati di essere felice

Post n°125 pubblicato il 02 Maggio 2012 da ventodamare
 

Taranto, bambino sul molo.

No, non sono cambiato.
Inseguo ancora aquiloni invisibili che attraversano cieli di pensieri grigi.
Si alzano in volo ogni volta che un uomo si ricorda di com'era da bambino ed abbandona per un attimo cinismo ed affanno quotidiano.
Non e' difficile farlo, basta ricordare le piccole cose che stavano nelle tasche del bambino coi calzoni corti.
I sassi piatti e bianchi, la biglia verde come i timidi occhi di bosco del primo amore, i biglietti su cui mi scrivevi le cose importanti da non dimenticare.
"Ricordati di essere felice, e di aprire la bocca per sorridere ed illuminare il mondo col tuo sorriso."
Si, me ne ricordero'.



Peter Cincotti - You stepped out of a dream


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Aprile

Post n°124 pubblicato il 23 Aprile 2012 da ventodamare
 



Amo Aprile,
con le mani in tasca guardo i primi tramonti lunghi, seguo le traiettorie di nuove nuvole, nuovi papaveri di un rosso oscenamente magnifico, bellissimi e fragili.
Ad Aprile cambio reparto dell'armadio, cerco nelle tasche delle giacche rimasugli di vita trascorsa nella primavera passata, la pellicola della memoria impressionata dai disegni dei ricordi.
E ritrovo i suoi occhi, meravigliosi e famelici, ritrovo Lei.
Lei che vede il nulla e precipita nel vuoto interiore.
Lei che e' affamata di spazi, forme stilizzate ed incoerenti, colori sovraccarichi di molteplici passioni e furore di vivere.
Lei che corre tra parole dense, inciampa fra interiori passi incerti ed uno strano vuoto talvolta le da' le vertigini.
Vicino a lei una silenziosa compagna e' sempre presente, costantemente, l’inquietudine di vivere.



Simpathique



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Il Vento sul fiume dei pensieri

Post n°123 pubblicato il 18 Aprile 2012 da ventodamare
 


Come Vento leggero che scivola sulle acque, avvolto dalla notte cammino lentamente fra il fiume calmo dei miei pensieri.
A passi nudi, strappo il mantello che offusca il Vero dal falso, dagli abbracci troppo stretti, dalle fughe facili, nei cortili dell'infanzia, da sguardi fra ciglia  che versano liquidi bagliori che vorrebbero essere limpidi, ed invece sono purpurei, di sangue . 
Con un dito invoco il silenzio e m'immergo nei pensieri piu' lievi, quelli che riflettono i sogni delle stelle, che accolgono le ali perdute da Angeli dannati, come me.
E così il Vento si fa roccia, granito, nodo di legno di quercia ed essenza del mio tempo.
Saggia la roccia col piede, poni i tuoi passi su di lui, accarezza il nodo di quercia ed il calore morbido e confortante, senti la mia essenza sulla punta delle tue dita.
Ci sono angoli di me che non attraverserai mai, dove il sole non arriva.
Forse un giorno qualcuno ci arrivera', e sara' un petalo ingenuo, che si stacca dalla corolla e si affida  al vento, facendo del candore la sua vela.



Closing time



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Per me

Post n°122 pubblicato il 11 Aprile 2012 da ventodamare
 


Oggi scrivero' per me.
Usero' tutti i miei pensieri, tutto l'inchiostro della mia anima, tutte le correnti che animano le mie segrete tempeste, per me.
Ho bisogno di parole vere, di metallo, da annusare e leccare, ho bisogno di ricordare chi sono, di sentire la forza che scaturisce dal mio cuore, dalla mia storia, dalle mie mille battaglie combattute senza paura, col cuore aperto.
Scrivero' dei tramonti che mi attendono, rossi come un bicchiere di buon vino e caldi come il seno di una donna nelle sere in cui la carne diventa liquida e senza confini.
Scrivero' del dolce profumo della pioggia di primavera, e dei fiori di ciliegio che addolciscono il mondo con nuvole rosa, prede del vento.
Scrivero' ancora, e quando le vecchie parole saranno morte, abbraccero' nuovi brividi sulla pelle, mi dissetero' di nuovi silenzi complici ed appaganti.
E ti bacero', forte come fosse il primo bacio, piano come fosse l'ultimo, leggero e profondo come fosse l'unico.




Tutti i miei sbagli




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Sono un Re

Post n°121 pubblicato il 08 Aprile 2012 da ventodamare
 



Sono un Re.
Un Re di amori infranti, insanguinati, doloranti, sconfitti.
Un Re con occhi avidi, mani smaniose, labbra impazienti, dalla pelle imperlata di voglie.
Sarò il tuo Re.
quando non potrai più eludermi,  passero' la tua soglia chiusa, scorrero' nelle tue vene, cavalcherò i tuoi pensieri.
Ti legherò ad un capriccio, piangerai segnata dal ricordo, non mi dimenticherai.
Mai piu'.




L'ira di Dio
 



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Stagioni dell'anima

Post n°120 pubblicato il 07 Aprile 2012 da ventodamare
 


Non ho paura della notte.
L'ho percorsa molte volte, conosco il silenzio che ti urla addosso mentre scivoli sui marciapiedi neri, asfaltati di tuffi nel cuore che scambi con normali sistole al mercato della vita, per fingere che tutto va bene.
E non si puo' scegliere una strada di notte, il buio rende uguale ogni incrocio, ogni fioco lampione illumina solo la proiezione della mente.
E allora seguo il suono sfuggente di una voce ed inseguo un'ombra che forse e' solo la mia, giu' fino al pozzo profondo dei miei peccati, giu' fino al fondo dell'abisso.
E torna in gola il sapore pesante della polvere della strada percorsa, un sapore cosi' pesante che se sapessi piangere, piangerei sangue.
E tu hai avuto troppi nomi diversi per avere ancora un viso da ricordare, e mi hai invocato troppe volte e con troppi nomi per trovare ancora una strada da scegliere senza paura.
Ho scelto la cinica dimenticanza, sto diventando trasparente e di me resta solo un fantasma.
Ma non ho paura di svanire come uno spettro, come i vampiri rubo emozioni che mi tengono vivo notte dopo notte, e mi racconto l'eterna bugia che quel piccolo dolore sull'anima, non sia una cicatrice ma l'alba di una nuova stagione dell'anima.

 
 
 

La prima

Post n°119 pubblicato il 01 Aprile 2012 da ventodamare
 


La prima era nera.
Lucida e luccicante.
Con le cromature che brillavano come le onde del mare quando riflettono il sole.
Dormii due mesi con il suo depliant sotto il cuscino, e quando finalmente la comprai, nulla fu piu' come prima.
Vivevamo insieme, in simbiosi. Ovunque io andassi, lei mi portava obbediente e devota come un cane fedele.
E quando aveva sete, mi portava al bar con il distributore di benzina sul piazzale, dove una bella bruna mi parlava mentre invece io non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso, dalla vernice calda sotto il sole, dagli scarichi arroventati, e la pelle della sella che diventava sempre piu' morbida, sempre piu' mia.
Quanta strada abbiamo fatto insieme, una volta sei rimasta a secco a 4 chilometri da casa, una passeggiata chiacchierando sotto le stelle.
Notti calde, attraversate in compagnia degli scoppi del tuo motore, fra la gente che s'affolla sulla litoranea.
Notti fredde e chiare, col piacere solitario di  sentire l'aria limpida, sulla strada nessuno, solo io ed il tuo vibrare nella notte, che mi fa vibrare dentro ancora adesso.
Perche' la prima, non si scorda mai.



Slow ride



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Succo d'anime

Post n°118 pubblicato il 25 Marzo 2012 da ventodamare
 

More about Succo di melagrana

I sei brevi racconti di Lucia Guida sono sei piccole grandi perle, delicate e sensibili.
Se siete superficiali e dediti solo alle letture con effetti speciali, lasciate perdere.

Ma se il vostro cuore batte per i piccoli particolari, per le sensazioni che si avvertono solo nell'anima, questo e' per voi.
Con un linguaggio ricercato ed al contempo diretto all'anima del lettore, l'autrice dispone fra le pagine del suo libro storie di gente comune in diverse epoche storiche.
Sempre in provincia, mai in una citta' importante, quasi a sottolineare che lo straordinario dell'anima si trova ovunque ci sia un'anima degna e sensibile, anche in un piccolo paesino sperduto fra i monti.

Fate un favore ed un regalo alla vostra anima, leggetelo.



E dimme quacche cosa..


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Primavera

Post n°117 pubblicato il 21 Marzo 2012 da ventodamare
 

                       

Oggi e' primavera.
E ci saranno altri tepori, altri sapori e la Vita arrivera’ ancora a lanciare il suo richiamo a tutte le nuove e le vecchie sementi.
Io mi sento come un vecchio seme, come una Rosa di Gerico che l’acqua del disgelo risveglia.
Che le mie parole siano fili intessuti fra le nostre anime, che le mie braccia siano corde intorno alla tua carne.
Che io sia per te Vento come Zephyros per Psiche, saro' brezza che soffia dove piu' dolce e struggente e' il tuo sentire.
Lasciati cullare dall'eco del riverbero del Vento dentro di te, e sorridi al profumo dell'inverno che vola via col vento del nord.



 Jar of hearts


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Il pane di notte

Post n°116 pubblicato il 14 Marzo 2012 da ventodamare
 


La notte sta finendo in un brivido di luce.
E’ l’ora in cui il sole e la luna si danno il cambio, sfiorandosi appena con le dita, regnando insieme per qualche breve momento sul cielo, in un gioco di chiaroscuri che incanta l’anima.
Nel buio ho pesato il mio cuore e l’ho trovato mancante.
Nella parte perduta, non un buco, ma una struggente e dolce nostalgia.
Come il profumo del pane che sfornava la mia bisnonna dai capelli ramati.
Lei il pane lo faceva di notte, con luna crescente, quando era al culmine nel cielo.
Ricordo chiaramente le faville rosse ed arancioni che volavano fuori dalla grande bocca del forno in giardino e si perdevano alte nella notte, con la luna che si stagliava sullo sfondo.
Il ricordo piu’ forte e’ di una notte di primavera, con l’aria tiepida ed il profumo dei fiori che entrava nelle narici con quello meraviglioso del pane.
Noi bambini seduti intorno al forno, sentivamo il calore del fuoco accarezzare le nostre gote arrossandole e gli occhi ridevano scintillando mentre assistevamo alla magia del pane.
La Nonna faceva preparare ad ognuno di noi un piccolo panino con la forma che preferivamo, poi li cuoceva per primi e ce li dava subito, tranne il prescelto.
Ne sceglieva uno e quello lo mangiavamo tutti insieme, dopo che la nonna lo aveva benedetto con litanie oscure e pagane.
Ricordo che quella sera scelsi la forma del delfino per il mio panino, o almeno cosi’ dichiarai orgoglioso porgendo alla nonna una specie di balenottera informe.
Lei sorrise e disse “Lo sapevo.. questo, mangeremo questo delfino.” Ed attizzo’ il fuoco prima di infornarlo continuando a cantare una nenia incomprensibile e sincopata.
Il mio delfino si gonfio’ e divento’ dorato, spargendo un odore fantastico ed appetitoso in tutto il giardino.
Lo tiro’ fuori e lo prese fra le sue mani bianchissime, gli occhi azzurri che scintillavano di luce propria. Lo teneva fra i palmi davanti al viso come se fosse un cucciolo da accudire con tenere cure, lo accarezzava e gli parlava dolcemente.

Poi stacco’ un pezzo della coda e me lo porse.
Mi disse: “Puoi mangiarlo per primo, oppure darlo alla persona a cui vuoi piu’ bene.”

Io lo presi dalle sue dita color del latte ed il profumo appetitoso mi inebrio’ di gia’ il palato.
Pero’ glielo restituii e le dissi “Lo do’ a te, nonna grande.”
Mia nonna era piccolissima, credo che superasse di poco il metro e quaranta, pero’ era la madre di mia nonna, era la bisnonna, per questo era la nonna grande, ma soprattutto era una grandissima Donna, la mammara di quel quartiere in riva al mare.
Non ho piu’ sentito un odore cosi’ buono di pane, non ho piu’ visto nessuno cuocere il pane di notte, inondando il cielo stellato di profumi e sensazioni che restano agganciate sottopelle come ami da pesca.
E certe notti come questa, la nonna grande e' con me.

 


Notte che se ne va


 
 
 

Le Parole

Post n°115 pubblicato il 08 Marzo 2012 da ventodamare
 

Cospargimi delle tue parole,
cercale dentro di te, in fondo, prendi quelle che sono piu’ vicine all’anima.
Estirpale fra le viscere e lo stomaco, ricoprile di nuovi sorrisi e nuovi colori, ma non asciugarle del sapore del mare che vive in te.
Voglio sentirle addosso, sulla pelle, sulla carne, ricoprimi interamente come un umido e salato sudario da pronunciare a bassa voce mentre mi perdo nei tuoi occhi di bosco.
Non risparmiarle, dimmele tutte, quelle che vanno sotto l’ombelico e quelle che mi faranno male, quelle che sanno di sangue e metallo.
Accompagnale piano con la lingua, appoggiale sul mio petto con le labbra, e riempi ogni centimetro della mia pelle, fra i nei e la mappa delle mie cicatrici invisibili.




Neanche il mare


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