Creato da zancarlo2010 il 02/06/2011
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Le qualità

Post n°14 pubblicato il 18 Ottobre 2012 da zancarlo2010

Sono nato senza qualità nel senso che non avevo particolari attitudini che emergessero o fossero evidenti. Mi sono accorto di non averne quando mi sono seduto nel banco di una scuola e dopo mesi passati a fare aste mi è stato chiesto di scrivere delle parole, andai alla lavagna e puntai il gesso sulla lavagna ma non andavo da nessuna parte. I giorni erano passati senza che mi accorgessi che dalle aste si era passati alle vocali e da queste alle consonanti e sposandole erano nate le parole. Che facevo? Non ricordo ma sicuramente non vivevo le lezioni della mia maestra, seguivo i miei compagni e le mie fantasie di bambino. Ho tardato anche a parlare, credo si trattasse di una dislessia che è passata senza che facessi niente. A scuola vacillavo tra l'accettabile e l'indecente, vi sono stati momenti bui e anche qulche momento in cui, a dispetto delle aspettative dei miei insegnanti ho mostrato la luce che splendeva in me e che splende in ogni uomo.

Calcoli di anni che si sommano e costruiscono la vita di un uomo. 5+ alle elementari, 3+ alle medie, 5 + alle superiori, 5+ all'università e + tanti passati a studiare per abilitazioni ed esami vari. Si superano di molto i vent'anni che, confesso ho passato dimostrando a me stesso di non essere tonto. Dopo tante fatiche sono riuscito a lavorare con un titolo conseguito in brevissimo tempo. Avuto in giorni e non in anni e mi è costato meno lavoro di un esame complementare sostenuto all'università. Ci penso spesso e mi convinco che i risultati non dipendono da quanto abbiamo lavorato e da quanto sappiamo ma da situazioni fortunate e spesso da icontri che ci danno un compito da svolgere.

E' autunno e le giornate si fanno sempre più corte, non vado a letto presto perchè dopo il primo sonno mi sveglio e passo parte della notte a rigirarmi nel letto. Mi sveglio con la tachicardia e l'angoscia non mi lascia prendere sonno. L'angoscia è la paura delle cose che non si conoscono, io conosco bene cosa mi spaventa e mi fa paura. L'angoscia si alimenta negli avvenimenti che temo possano accadere nel prossimo futuro e di cui non riesco a prevederne lo svolgimento.

Giobbe nel momento in cui muoiono i suoi figli e perde i suoi beni esclama: " è accaduto quanto temevo". In queste parole sembrerebbe nasca la capacità che noi abbiamo di ammalarci e seguito del coinvogimento psicologico della nostra persona. altri, spingendosi più avanti sostengono che siamo noi ad attirarci la sfiga semplicemente perchè la evochiamo con le nostre immagini mentali. Sinceramente non so da quale parte della teoria stare.

Per sopravvivere evito di pormi troppe domande alle quali non so rispondere e non possiedo forse le qualità per farlo. Le mie qualità dipendono da altri che devono firmare e timbrare permessi e autorizzazioni. Dalla loro assenza dipendo le mie fortune e forse la mia sopravvivenza. Certi insuccessi sono duri da digerire anche perche non riuscirei a separare le mie responsabilità da quelle di un burocrate che, mentre legge la mia pratica, ha i pensieri volti altrove, e molto dipende da un sentimento irrazionale dell'uomo che è  l'umore del momento e non dalle mie qualità.

 
 
 
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